La città in bianco e nero

Quel mattino l’intera città si svegliò con una sorpresa tanto inusuale quanto inaspettata. Più di qualcuno pensò di avere seri problemi alla vista, prima di ammettere che la realtà delle cose era proprio quella che si palesava di fronte ai loro occhi increduli. Tutti i colori della città, infatti, erano incredibilmente spariti, dissolti, e avevano lasciato il posto ad un paesaggio completamente in bianco e nero. Quale che fosse la causa di tale mutamento, agli abitanti parve di essere stati catapultati indietro nel tempo, attori di un vecchio film di inizio secolo. Ogni cosa, dagli alberi alle auto, dalle case alle insegne dei negozi, aveva perso i propri colori originali, sbiadendo in una consunta scala di grigi. Continua a leggere “La città in bianco e nero”

Il pozzo magico

Nel villaggio in riva al fiume si trovava un vecchio pozzo. Era stato creato in un remoto passato da un mago, riconoscente agli abitanti del villaggio che gli avevano salvato la vita dopo che era stato aggredito da un branco di lupi. Si trattava in realtà di un pozzo speciale, in quanto anziché dispensare fresca acqua di falda, permetteva a tutti i bambini del villaggio di veder avverati i propri desideri. Proprio così, avete capito bene! Di fronte ad esso, i sogni di ogni fanciullo si tramutavano in realtà al semplice pensiero.
Il mago aveva imposto un’unica, semplice regola; che nessun bambino potesse usufruirne per più di una volta all’anno. Tutto era sempre filato liscio, sino a quel tardo pomeriggio di settembre in cui Sofia, in sella alla propria bicicletta, aveva attraversato il villaggio giungendo nei pressi del grande prato erboso dove era situato il pozzo. Era partita da casa convinta che la propria fosse un’idea geniale, ma durante il tragitto era stata assalita da mille dubbi ed ora era estremamente dubbiosa che la cosa potesse funzionare. Giunta a pochi metri dal muretto circolare che separava la magica cavità dal resto del mondo, rimase quindi alcuni istanti in silenzio prima di trovare la forza di esprimere a parole i propri pensieri. Continua a leggere “Il pozzo magico”

Accetta e lascia andare

“Eh sembra facile”… una frase a completare l’altra. Come le tante volte in cui ce lo siamo sentiti dire o ce lo siamo detti da soli per spronarci. Frasi fatte che lasciano il tempo che trovano, belle nella teoria ma nella pratica…
Il lavoro, quello pratico, consiste nell’accettare, nel senso di demolire, tagliare, scardinare. Paure, chiusure, pregiudizi e sensi di colpa, per poi accogliere e lasciar andare, passare oltre. Un gioco di parole ed immagini, un simbolismo tra ascia e accetta, accettare e lasciare andare, demolizione e rinascita che campeggia sulla locandina.
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Segni particolari: lettrice compulsiva

Ebbene sì, lo confesso: faccio parte di quella categoria di persone che, sebbene abbiano una pila di libri ancora da leggere, non resiste all’impulso di entrare in libreria. Ma solo per dare un’occhiatina, s’intende! Salvo poi uscire con almeno un libro in mano e la scusa pronta.
“Hai comprato ancora libri? Con tutti quelli che hai ancora da leggere?“
“Eh, ma questo mica ce l’avevo!“ sguardo candido e sorriso smagliante, mentre custodisco sotto braccio il mio nuovo trofeo.
Ad un adoratore di carta e inchiostro potete chiedere tutto ma non di partire senza un libro. Anzi, lo confesso: è la prima cosa a cui penso quando devo fare la valigia.
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Cane da coccole

Me lo ricordo bene quel giorno: era fine novembre, fuori faceva un gran freddo e io giocavo con i miei fratelli a rincorrere la mamma.
Non li avevo mai visti prima, ma quando loro sono arrivati ho capito immediatamente che non erano entrati semplicemente dalla porta, ma direttamente nel mio cuore.
Hanno dispensato carezze in grande quantità e senza distinzioni, ma lo sentivo che avrebbero scelto me…
Sono stata la più monella di una cucciolata imprevista, meticcia figlia di meticci: oggi sono 35 chili “di pelo” dall’animo dolcissimo.
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Tutto il mio mondo

Ricordo ancora quell’ambiente caldo, dove mangiavo e riposavo tutto il giorno. Al mio fianco c’erano i miei fratellini, che erano molto più ansiosi di me di scoprire il mondo e quando decisero di esplorare nuovi orizzonti, mi trovai molto contrariata. Così quando arrivò il mio turno, invece di sporgere il viso fuori, mi girai e appoggiai le natiche su quel piccolo uscio per dimostrare tutta la mia indignazione. Dovetti resistere con tutta la mia forza per non farmi risucchiare dal vortice, tanto che il mio culetto rimase incastrato.
“Ops. Ora cosa faccio?” mi domandai. “Ehi, mi stanno toccando il sedere”. Pensai subito dopo, in quanto sentii che qualcosa mi aveva afferrato e piano piano mi stava tirando a sé.
“Ho detto che non voglio!! Io sto bene qui!” tentai di urlare, ma a quanto pare nessuno mi sentiva.
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Persona di sole, persona di luna

A  lei, persona di sole, piace cantare. A lui, persona di luna, piace scrivere. Lei, sole, si entusiasma quando un’ape si poggia, dolcemente, sul suo fiore preferito: la margherita. Lui, luna, ha sempre pensato che le persone in treno siano affascinanti: a volte gli piace incrociare lo sguardo, ma solo quello, con qualcuno di loro. Quando qualcosa la tocca particolarmente, si prende la libertà di piangerci su. Quando qualcosa lo ferisce, si chiude e tira fuori la chiave solo se qualcuno bussa alla porta. Continua a leggere “Persona di sole, persona di luna”

La mongolfiera

Luca stava camminando da parecchie ore lungo il sentiero che l’avrebbe portato fino al bivacco dove aveva destinato di trascorrere la notte. La temperatura era perfetta per camminare di buona lena durante una giornata d’autunno. Il bosco era uno spettacolo di colori intensi, così potentemente accesi da abbagliare lo sguardo e lasciare senza fiato. Per un istante si soffermò ad ammirare quella strepitosa meraviglia, frutto dell’infinita generosità della natura, e pensò alla fortuna di poter assistere ad una tale rappresentazione della potenza del creato. Era un luogo perfetto per dimenticare, per distrarre l’attenzione dai pensieri sgraditi che lo attanagliavano. Proseguì attraversando un tratto di pineta, fino a sbucare su un pianoro leggermente digradante verso valle, anticipo dell’ultima asperità che lo attendeva prima di raggiungere la mèta. Volse lo sguardo ad oriente e, con estremo stupore, quasi con un moto di estatico timore, vide volare poco sopra la propria testa una stupenda mongolfiera. Continua a leggere “La mongolfiera”

Pigiami si ma con stile

Finalmente questa lunga giornata è finita, non proprio la mia giornata ideale direi, anzi tutt’altro, ma fortunatamente anche le giornate peggiori hanno un lato positivo: finiscono.” Mentre infilo sospirando il mio pigiama di Lilly e il Vagabondo, un altro pensiero mi colpisce.
La vita è troppo breve per indossare un pigiama noioso.
Continua a leggere “Pigiami si ma con stile”

Le liste

Chi di noi non ha una lista di cose da fare?
Ci sono persone che decidono per principio di non farla e io sento che ho un po’ di sana invidia verso di loro. Ma non averla, non fa parte di me. Le mie liste non sono mai vuote, se riesco a depennare qualche voce, subitissimamente la riempio con altro, ma soprattutto mi dedico alla compilazione della lista delle cose che VORREI FARE. All’interno di essa, inserisco posti che mi piacerebbe visitare, esperienze che vorrei fare, libri che sogno di leggere. Continua a leggere “Le liste”

Babbo e la renna senza corna

Ci sono “Natali classici” e “Natali alternativi”.
Vi voglio raccontare un Natale speciale: sono trascorsi esattamente 20 anni, ma lo porto sempre nel cuore come un ricordo indelebile.
Ogni 25 Dicembre, come tutti, ho sempre trascorso la giornata in famiglia: mangiare, giocare a tombola, guardare vecchie foto, magari una piccola passeggiata per poi sedersi nuovamente a tavola e riprendere dal punto in cui eravamo partiti.
Nel 2003 la mia famiglia però si è allargata: un popolo di nasi rossi è entrato a piedi pari nel mio cuore, così quell’anno scelsi il “piano B”, un pranzo piuttosto veloce, e poi di corsa a preparare tutto il necessario, le immancabili trecce, la salopette a righe colorate con la borsa coordinata (gentilmente realizzate da mamma e nonna), qualche gioco di magia, palloncini e pompetta, ed essendo un giorno particolare, alcuni decori natalizi.
Continua a leggere “Babbo e la renna senza corna”

Natale 2050

Dicembre 2050. Natale si sta avvicinando, accompagnato dalla consueta e trepidante attesa, da parte di grandi e piccini, dell’arrivo dei regali tanto sognati. Essi saranno recapitati direttamente a casa, come avviene ormai da vent’anni a questa parte, dal famosissimo colosso Natalzon, il più performante brand di shopping on line al mondo; l’unico in grado di consegnare gli acquisti effettuati a meno di cinque minuti dall’invio dell’ordine. “Realizziamo i tuoi desideri prima ancora che tu possa sognarli”, il motto che echeggia come un mantra su tutti social media. Dal 2030 il brand del Natale è un’esclusiva di Natalzon, che ne ha acquistato i diritti a suon di miliardi di dollari. Basta un semplice click per inviare la propria letterina digitale e ricevere l’oggetto desiderato, con corriere prioritario, la notte tra il 24 e il 25 dicembre. Continua a leggere “Natale 2050”

Il mio amico fantasmino

Dylan si era svegliato presto quella mattina. Aveva appena cominciato le vacanze natalizie e non avrebbe rivisto i suoi compagni di scuola per due settimane, ma era contento lo stesso. Lui aveva un segreto che nessuno sapeva; ogni anno, qualche giorno prima di Natale, un piccolo fantasmino andava a trovarlo e rimaneva con lui a giocare tutti i giorni fino a quando Dylan non si addormentava. Lui era l’unica persona della famiglia che poteva vederlo tanto che la mamma credeva fosse l’amico immaginario che avevano molti bambini. In quei giorni, Dylan aveva scritto la sua letterina a Babbo Natale; quest’anno sotto l’albero avrebbe voluto trovare un gioco che aveva sempre desiderato. Continua a leggere “Il mio amico fantasmino”

Un Natale al contrario

Siamo arrivati alla 44esima edizione della nostra amatissima Gazzetta del Sole e, per il numero di dicembre, il nostro inflessibile capo redattore dichiara: “il tema di questo mese sarà dedicato alle tradizioni legate al Natale, alle festività, al periodo dell’anno invernale. Buon lavoro a tutti”. Confesso che non sono proprio una fan dello scrivere a tema, io sono più tipa da ispirazione del momento e, tra l’altro il Natale, le leggende e le tradizioni non sono proprio il mio forte. Però vi posso raccontare quella che in effetti sta diventando una mia piccola tradizione. Continua a leggere “Un Natale al contrario”

Pandoro, panettone o panettoncini?

Fino a qualche anno fa la domanda che mi ponevo era semplice: pandoro o panettone? Eh… per una golosona come me non arrivava mai una risposta certa, dipendeva dal momento in cui mi veniva fatta la domanda. Perché, siamo sinceri: iniziavo a mangiare i dolci natalizi ad inizio dicembre e poi finivo immancabilmente poco prima di Pasqua. Quindi il periodo era talmente ampio che la scelta era influenzata dall’ultimo dolce mangiato. Se il giorno prima era pandoro, allora sarebbe stato il turno del panettone e viceversa. Non ho mai capito come succedesse che comprassi un solo dolce e poi me ne ritrovassi comunque la casa piena. L’importante è che non fossero troppo “strani”, la mia massima variazione sarebbe stata per il cioccolato a cui è difficile dire di no. Ma ultimamente mi ritrovo a vedere un sacco di panettoncini invitanti e la scelta si fa ardua. Perché la parola panettone finisce con one quindi grande, solo che quelli piccoli magari hanno delle piccole varianti. Grazie anche ai contenitori sempre più colorati e variegati, mi verrebbe voglia di assaggiare mille panettoncini. Ho avuto la fortuna di gustare materiale preparato con cura ed amore da un panificio a Scomigo che ormai non c’è più. Perché diciamocelo: l’amore dà sempre quel qualcosa in più ai prodotti ed in quel locale ce n’era tanto. Quest’anno deciderò di volta in volta di che cosa avrò voglia; riuscirò a stupire me stessa cambiando gusti o rimarrò la classicona?

Katiuscia Salmaso

La Benandante

Mi chiamo Sara, ho sedici anni, e sono una benandante. Come mia nonna prima di me, come suo zio prima di lei, e come tanti altri di cui ai giorni nostri abbiamo perso la memoria. Pochi si ricordano di noi e ancora meno credono nella nostra esistenza. Eppure siamo qui, da secoli, a difendere il nostro fragile mondo da streghe, stregoni e demoni vari. L’eterna lotta fra il bene e il male. Siamo i “nati con la camicia”, coloro che vengono al mondo ancora avvolti dal sacco amniotico, e per questo dotati di poteri speciali. Mia nonna nacque nel primo dopoguerra a Sedrano, un paesino di campagna del Friuli occidentale. Continua a leggere “La Benandante”

Un luogo speciale ❤️

Peppino amava il suo orto, il suo albero di madernassa (una tipologia di pere che cresce solo in quella zona) e quella casa che aveva costruito suo nonno.
Oggi lui non c’è più e neanche Ilaria, il suo “raggio di sole” che aveva voluto tinteggiare di un colore vivace fuori e dentro quella casa.
Per la nostra famiglia quello è “il posto del cuore”, un luogo in cui trovarci con gli amici e fare festa… GRATITUDINE è il termine migliore per esprimere i sentimenti che proviamo…lì pare che gli uccellini cinguettino più forte, i fiori siano più colorati, l’erba più verde, e noi quando ci andiamo respiriamo “aria gioiosa”.
Viva la vita!
Silvia – l’inviata da Torino

L’essenza della terra

Il ponticello che attraversava il parco cittadino era coperto di un manto colorato che ricordava i tramonti più belli. In quella stagione le foglie degli alberi erano solite danzare nell’aria per alcuni secondi e appoggiarsi dolcemente lungo il percorso che Giulia faceva tutti i giorni in pausa pranzo. Alla mattina si preparava un abbondante panino e una bottiglietta d’acqua e, quando arrivava l’ora della pausa lavorativa, si fermava in quel luogo. A differenza dei suoi colleghi, che andavano in affollati locali rumorosi, a lei piaceva il silenzio. Continua a leggere “L’essenza della terra”

La quercia e il tiglio

Chi mi conosce, sa che sono una persona dalla lacrima facile: ogni evento che preveda anche una minima dose di emotività, mi costringe a tirare fuori i fazzoletti (che per questo nella mia borsa non mancano mai). In particolare, i matrimoni sono tra le cerimonie che stimolano di più i miei dotti lacrimali. Non c’è stata volta in cui, anche conoscendo poco gli sposi, io non mi sia messa a piangere. Quest’anno, però, la sposa sono io e, oltre a prevedere già una quantità incontenibile di lacrime, insieme con il mio fidanzato sono alle prese con tutti i preparativi del caso. Per i tavoli del ricevimento abbiamo pensato di unire le nostre due passioni: piante e fiori per lui, libri e letteratura per me. Così ci siamo ritrovati ad associare ciascun tavolo al nome di un albero e ad una citazione letteraria che riguardasse proprio quella pianta. Continua a leggere “La quercia e il tiglio”

L’agenda della felicità

L’ho conosciuta un giorno, inaspettatamente. Me l’ha presentata un’amica, una di quelle che vede lontano. Sfoggiava un irriverente arancione fluo per essere sicura di non passare inosservata. L’ho sfogliata con la punta delle dita, da lontano, con prudente curiosità come farebbe un gatto con qualcosa che non conosce. Poi ho deciso di lasciarla sullo scaffale per un po’, poco convinta sul da farsi. Sono passati mesi senza che ci pensassi, anche se, ogni tanto, la vedevo quando passavo di là.. e la ignoravo. Ma si sa, le cose iniziano quando è il momento giusto e così un giorno, vuoi che era iniziato un nuovo anno ricco di buoni propositi e nuove sfide da affrontare, vuoi che ero in cerca di chiarezza e nuove visioni, ho deciso che era venuto il momento di conoscerci veramente.
Continua a leggere “L’agenda della felicità”

La magia dei nasi rossi

Ero cresciuto in un luogo magico, chiamato LA TERRA DEI SORRISI, un posto dove le persone mostravano sempre la parte migliore del loro animo, gioiose e sorridenti. Ricordo quando passeggiavo per i boschi in compagnia della mia migliore amica, una simpatica draghetta dagli occhi dolcissimi, ed è stato durante una di quelle lunghissime camminate, che ci venne voglia di esplorare altri mondi. Il portale per varcare i confini di quella terra magica era lì a due passi, ma nessun abitante di quel mondo si sognava mai di oltrepassarlo. Decidemmo di recarci all’Albero dei Sorrisi, una meravigliosa quercia che donava, a chi andava a trovarla, un meraviglioso naso rosso che, se indossato, infondeva nuova gioia al suo portatore. Continua a leggere “La magia dei nasi rossi”

Il palloncino di Jenny

Il palloncino di Jenny era rosso, a forma di cuore. I suoi genitori gliel’avevano regalato comprandolo da un ambulante pakistano posizionatosi abusivamente tra una bancarella di profumati dolciumi e una di vestiti vintage. Era piuttosto ambizioso per essere un palloncino da sagra di paese, e quando Jenny l’aveva scelto tra altri mille, alcuni dei quali molto più trendy di lui, un moto d’orgoglio si era impadronito del suo ego già particolarmente spiccato. Ora, legato con un cordino al braccio della sua nuova e piccola padrona, non era più noiosamente ancorato ad uno statico punto della piazza, ma scorrazzava tra una bancarella e l’altra, osservando la merce mischiata in una scacchiera di sfumature vivaci, la gente riversata intorno come un fiume in piena di voci e colori. Nella calma piatta di quel pomeriggio assolato, l’incidente avvenne in un istante: un signore piuttosto corpulento urtò inavvertitamente la piccola Jenny che, sbilanciandosi in maniera scomposta, finì con il braccio contro lo spigolo della bancarella di un venditore ambulante di prodotti per la casa. Continua a leggere “Il palloncino di Jenny”

La vita nel “MARRONE”

“Per il progetto colori, resta il marrone” e parte una risata generale! che per un tecnico di laboratorio quale sono è praticamente collegata ad una sola cosa. Per cui: perché non lo scrivi tu?
Allora ok, me lo becco io, ed improvvisamente mi si apre un mondo.
Chiaro che, come bambini, diamo al marrone una sola e palese rappresentazione, universale e sbeffeggiante. Stupidamente ci dimentichiamo che il marrone è il colore di qualcosa di straordinario che ci dona vita e ci sostiene: la terra e la corteccia degli alberi. La terra, che ci regala il cibo, che sorregge i nostri passi, che alimenta le piante. Gli alberi, la corteccia che racchiude la linfa vitale per le foglie che ci donano l’ossigeno che ci riempie i polmoni.
Continua a leggere “La vita nel “MARRONE””

Colori

” Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici “perché” del mio respiro ” Alda Merini

Non permettiamo al tempo, alla noia e alla disattenzione di seccare quei colori, usiamoli con cura e con altrettanta cura mettiamoli, dopo averli usati, dentro alle loro scatole di legno, saranno indispensabili quando vivremo emozioni e quando il giallo, il rosso, il verde, l’azzurro e il viola saranno importanti per dipingere la serenità, la gioia, il dolore, il piacere, la sicurezza, la paura, la certezza, quando osserveremo la vita smettendo di guardarla solamente, quei colori saranno fondamentali e diverranno baia sicura dove rifugiarsi e sorridere.
Continua a leggere “Colori”

Fate foto

Non immortalo mai i momenti tristi, ma scatto quasi sempre una foto per ricordare un momento felice.
Scatto, stampo e creo album, perché penso che tutti abbiamo momenti “più o meno bui” e allora proprio in quei momenti avere un promemoria è utile, per ricordarci di essere grati, perché il tempo copre di polvere i ricordi e una foto ci può riportare a quella situazione.
Continua a leggere “Fate foto”

Cosa mi dice il mare

L’inverno chiama la montagna e la neve, l’estate chiama la spiaggia e il mare.
È estate e vorrei scrivere qualcosa sul mare, un elemento con cui ho sempre avuto una certa affinità. Quando ero bambina e andavo in vacanza con i miei, mi buttavo in acqua e me ne stavo là delle ore. Nemmeno il richiamo della merenda pomeridiana poteva placare il mio desiderio di abbracciare le onde.
È estate ma la mia ispirazione è in ritardo come i treni quando hai cinque minuti per prendere la coincidenza. Me ne vado in libreria… chissà che l’odore buono della carta stampata da poco non faccia miracoli. Giro tra gli scaffali e, mentre cerco un romanzo storico di cui ho sentito parlare di recente, l’occhio mi cade su una copertina verde acqua che porta il titolo “Cosa mi dice il mare”. Ok. È evidente che non si tratti di un caso: quel libro aspettava solo di essere visto, da me.
Cosa mi dice il mare?
Continua a leggere “Cosa mi dice il mare”

Mare nostrum, vita nostra

I Greci avevano paura del mare, o meglio della navigazione in alto mare. Andar per mare è pericoloso: ci si muove traballanti, o meglio ancora ondeggianti, e i punti di riferimento cambiano rispetto all’andar saldi e sicuri su strade segnate per terra.
Ma il mare allo stesso tempo affascina: ha il potere di portare via le nubi come i detriti, e allo stesso tempo di restituire i ricordi nella bottiglia. Il mare agita bambini e vecchi, ispira gli innamorati e rasserena i cuori tempestosi.
Continua a leggere “Mare nostrum, vita nostra”

“…e il naufragar m’è dolce in questo mare”

“Quante storie che ci sputa fuori il mare” (Nomadi)

Il mare ha sempre ispirato poesie, canzoni, romanzi. Il mare ispira anche chiunque si fermi al suo cospetto, chi ne solchi le onde, chi lo contempli da una finestra aperta.
Di fronte al mare spesso siamo travolti da mille emozioni, da pensieri, da ricordi. Capita a volte di rimanere in soggezione, rispetto a quell’immensità, provando la sensazione di essere semplicemente un puntino misero nell’universo. A volte invece rimaniamo spaesati, quasi a sentirci improvvisamente tristi e soli. Credo di pensare spesso, d’innanzi al mare, di avere una fortuna immensa nel poter guardare un simile spettacolo: camminando d’inverno lungo la spiaggia dove il grigio del mare piatto si sposa perfettamente con il grigio del cielo, osservandolo mentre il sole cala “dentro” di lui dall’alto di una rupe, o dalla terrazza di un locale. Ammirarlo con le gambe ammollo e lui lì, nella sua sfumatura perfetta di celeste; o osservare quel blu profondo screziato di schiuma bianca solcandolo in barca. O semplicemente ascoltarlo sciabordare calmo la notte, illuminato solo dalla luna nel cielo, in pace e silenzio, sola coi miei pensieri. Spesso quella meraviglia della natura mi lascia decisamente senza fiato, al punto che l’unica immagine che mi riempie gli occhi ed il cuori è quello spettacolo che mi sta di fronte.

Marta Santin

Mare

En tí estás todo, mar, y sin embargo,
¡qué sinti estás, qué solo,
qué lejos, siempre, de ti mismo!
Abierto en mil heridas, cada instante,
cual mi frente,
tus olas van, como mis pensamientos,
y vienen, van y vienen,
besándose, apartándose,
con un eterno conocerse,
mar, y desconocerse.
Eres tú, y no lo sabes,
tu corazón te late y no lo sientes…
¡Qué plenitud de soledad, mar solo!.

Mare, in te c’è tutto…lo diceva il mio amato Juan Ramón Jiménez nella sua poesia Soledad: solitudine.
Una solitudine piena di tutto, di calma, d’impetuosità di mistero di orizzonte di luce, di ombra.
L’anno scorso avevo programmato di andare a trovare una mia cara amica a casa sua, in Sicilia, nella bellissima provincia di Trapani.
Avevamo programmato di passare insieme una settimana a casa sua e di girare tra le tante spiagge, calette, di assaggiare tutte le prelibatezze che la Sicilia offre e di approfittare soprattutto della cucina della signora Caterina: una mamma dalle mani d’oro.
Continua a leggere “Mare”

Il luccichio delle onde

Matteo era appena arrivato nella sua località di villeggiatura preferita. Aveva terminato la scuola da alcune settimane ed ora i genitori lo avevano portato in vacanza al mare. Andavano in quel posto tutti gli anni in estate ed il momento preferito per lui era alla sera. La mamma gli ogni giorno gli dava alcuni Euro per andare in sala giochi e farlo svagare un po’, ma Matteo non era come gli altri ragazzi; passava davanti ai videogiochi guardandoli con disinteresse, poi correva verso la scogliera e si sedeva ad osservare la quiete del mare. Continua a leggere “Il luccichio delle onde”

Mare

Ci sono mari mai visti, mai affrontati, mai navigati, mai vinti ma solo immaginati e per questo ancora più vivi, ognuno ha dentro se mari che attirano, mari che spaventano, mari che coprono, mari che nascondono, mari che lacerano, mari che si aprono, mari che inghiottono, mari in tempesta che sanno improvvisamente diventare amici e che sanno condurre in baie sicure.

Andrea Spessotto

Il mare di Palinuro e le sue mille sfumature

Il mare è un elemento terrestre molto affascinante, che ricopre la maggior parte del nostro pianeta. Sin da piccoli siamo abituati a disegnarlo azzurro o blu, pensando al fatto che esso rifletta il colore del cielo. Ma il mare nasconde molti segreti e spesso si colora di tinte particolari, che lo rendono suggestivo.
C’è un luogo magico, che dimostra al meglio come il mare possa assumere diverse sfumature. Questo posto è Palinuro, un borgo turistico del Cilento (Campania). Quando si mette piede sulle sue spiagge e ci si addentra nelle sue grotte, sembra di trovarsi catapultati in un mondo parallelo. Continua a leggere “Il mare di Palinuro e le sue mille sfumature”

Quando i bambini fanno “oh…”

Quando i bambini fanno “oh” che meraviglia, che meraviglia!
Ecco davanti a questa foto l’unica parola che mi viene in mente è che vale la pena dire è : “oh”.
Com’è fatta una giornata perfetta? Mare con temperatura non troppo elevata, tranquillità e relax. La sabbia della spiaggia mi fa riconnettere i piedi e me stessa alla natura, l’acqua mi bagna e mi “culla”.
Quando alle volte purtroppo succede, non so più fare “oh” cerco questo tipo di esperienza per riconnettermi con me stessa e cercare la vera ed autentica me.

Katiuscia Salmaso

I faraglioni di Capri

Sono giganti d’argento scavati dal tempo, dal mare e dal vento.
Protagonisti di numerose storie, antichi miti e leggende che si perdono nel tempo. Secondo Virgilio qui abitavano le irresistibili sirene che con il loro canto ammaliavano i marinai. Omero li cita nell’Odissea, come i massi giganti scagliati dal temibile ciclope Polifemo nella sua ira contro Ulisse. Sono stati fari, con i fuochi accesi sulle cime per i naviganti delle notti più buie. Ancora oggi conservano intatto tutto il loro fascino e mistero, anche grazie alla scoperta della lucertola azzurra, abitante singolare e sconosciuto fino a poco tempo fa, che ha scelto di stabilire qui la sua dimora e di mutare i suoi colori per mimetizzarsi tra quelli del cielo e del mare.
Meta imperdibile, infine, per tutti gli innamorati, pare che un bacio scambiato mentre si attraversa l’arco del Faraglione Stella sia promessa di amore eterno.

Monia Rossi

Il paperopolese

Simone era un bimbo di undici anni molto vivace ed insieme alla sorellina di nome Beatrice, che imitava ogni azione che faceva il fratello maggiore, faceva scherzi agli anziani nonni che vivevano con loro. Ai bambini piaceva passare i pomeriggi ad inventare nuovi giochi per spaventare nonni e poi ridere a crepapelle. Un giorno però si accorsero che gli ultimi scherzi che avevano programmato, una volta portati a termine, non funzionavano più; i nonni sapevano sempre in anticipo quello che loro volevano fare. Com’era possibile? Continua a leggere “Il paperopolese”

Perdersi fuori per ritrovarsi dentro

Labirinti, labirinti, labirinti! Ho sviluppato una vera e propria passione per i giardini-labirinti botanici e in Italia ce ne sono davvero molti da visitare.

Già prima di entrarci mi ritrovo, solitamente, completamente immersa nell’esperienza. Quando avvicinandomi all’ingresso riesco a vederne la forma, sembra tutto molto chiaro e semplice, l’entrata, il percorso da fare e l’uscita, facile come bere un bicchier d’acqua! Ci entro ostentando una sicurezza trionfante, certa di avere già la soluzione in tasca, per ritrovarmi dopo pochi passi con una prospettiva completamente diversa. Dall’interno tutti i punti di riferimento che credevo di avere sono svaniti, mentre prima mi sentivo in una posizione dominante ora mi sento persa, piccola di fronte a tutto quel verde che mi avvolge molto più grande di me e che non mi permette di vedere oltre. Continua a leggere “Perdersi fuori per ritrovarsi dentro”

Accetta la sfida

Cos’è una sfida? È provare a fare qualcosa che probabilmente non si è mai fatto. Ma è sempre positivo iniziare un percorso nuovo? Ci sono momenti in cui pensiamo di non essere pronti per delle novità, poi c’è la vita che decide per noi. Quando il mondo bussa si può fare solo una cosa: rispondere. Continua a leggere “Accetta la sfida”

Giallo, o la felicità

Numero fortunato: 9
Cibo preferito: salame al cioccolato
Animale del cuore: delfino
Colore che ti piace di più: giallo
Quanti pomeriggi di bambina trascorsi a trovare una risposta a queste semplici domande, nell’ansia giocosa di creare una definizione di sé concreta, rappresentabile in modo certo e sicuro. A molti di questi quesiti nel tempo ho cambiato risposta, ma ce n’è una che è rimasta sempre la stessa: giallo, colore che mi piace di più.
Giallo. Basterebbe già il suo nome a mettere allegria. Continua a leggere “Giallo, o la felicità”

El pin de Scomigo

Mi piace essere accerchiato da risate e da bambini che corrono! Adoro essere in mezzo alla festa! Dicono che quando si diventa vecchi si diventa anche fastidiosi, a me le scatole girano solo quando qualcuno esagera e mi tira pugni per sfogarsi o, perché un pochino alticcio, mi sbatte sopra con troppa foga un boccale di birra! Si, lo confesso: non nego che se qualche goccia di birra mi bagna la testa non mi lamento. Come non mi lamento quando le belle ragazze si mettono a ballare in piedi su di me. Continua a leggere “El pin de Scomigo”

Profuma di nuovo

È nell’aria. La primavera, la neve, le vacanze… Ogni cambiamento si sente nell’aria: prima ancora di esserci, l’aria ne fa intuire l’imminenza.
Avete mai prestato attenzione a come si accorciano o si allungano le giornate prima e dopo i mesi invernali? Forse se nell’imbrunire vi trovate in posti diversi ogni giorno, oppure siete in ufficio o chiusi in casa, non sarà semplice osservare questo progresso. Percorrendo sempre lo stesso tratto di strada più o meno alla stessa ora, invece, è possibile fare più attenzione a ciò che accade sopra la nostra testa e dentro l’orologio delle stagioni. Ora arriverete a destinazione con il buio, ora il buio attenderà che siate rincasati del tutto; ora il tramonto vi aspetta dietro quella curva, ora invece si è spostato poco più in là. Continua a leggere “Profuma di nuovo”

Il regalo che non ti aspetti

Quando arriva il momento di fare un regalo è sempre la stessa storia: cosa scegliere? Che sia per un familiare, per un’ amica, per la persona del cuore ciò che desideriamo è fare un regalo speciale, qualcosa che sorprenda, che esprima il nostro affetto e che renda felice chi lo riceve. Ci pensi e ci ripensi, cerchi ispirazione in ogni dove, capti mezze frasi che possano essere rivelatrici, oppure attendi fiducioso che l’idea ti si pari davanti come una folgorazione.
Che sia un oggetto tanto desiderato, un piccolo pensiero fatto col cuore o qualcosa di realizzato con le nostre mani ciò che conta è l’intento con cui lo facciamo e l’abbraccio sincero che ci viene donato in cambio, per questo spesso le cose più belle sono quelle più semplici, quelle che poi rimangono dentro.
Continua a leggere “Il regalo che non ti aspetti”

M_ARCO

È da un po’ di tempo che sono in fissa con i nomi perché a volte, spesso, nel nostro nome c’è già la nostra essenza, il nome ci rappresenta davvero. Il nome di oggi è uno dei nomi più comuni, quello del Santo che festeggiamo il 25 aprile giorno in cui si ricorda e si festeggia la Liberazione…ed è di libertà che questo nome si nutre. M_ARCO, spalle forti e struttura sicura di antica origine ha in sé l’affidabilità dell’arco che sorregge e che crea un passaggio libero, attraverso il quale si incociano i volti di tante persone, si condividono pensieri, ci si ferma a scambiare qualche parola e perché no, ci si da appuntamento per un aperitivo, per una cena…. Marco è solidità e libertà, incontro e fluire continuo di idee. Marco è anche quell’arco che scocca frecce di pungente ironia, che dice quel che pensa perché forte della sua libertà.

Alice Colussi

L’albero dei sorrisi

C’era una volta il libro dal titolo BAGAGLIO A MANO. Quattordici autori decisero, in tempo di pandemia e quarantena, di scrivere dei racconti dove narravano dei viaggi vissuti, sognati ed immaginati in giro per il mondo e per paesi fantastici. C’era una seconda volta un gruppo di persone che decisero di fondare QUELLE DEI BIGLIETTINI GIALLI, donando solo messaggi positivi. C’era un’altra volta volta una missione BOLIVIA, dove volontari si recavano ogni anno nei paesi più poveri a donare sorrisi e speranza. C’è infine un’associazione di CLAUN DI CORSIA, persone che costantemente vanno negli ospedali e case di riposo, con indosso un camice con i disegni più colorati e sgargianti e portano un naso rosso come distintivo, regalando emozioni alle persone che ne hanno bisogno. Continua a leggere “L’albero dei sorrisi”

Ma tu sai degli audio?

Quando ognuno di noi volontari prepara il proprio articolo lo pensa a modo suo; non sempre quello che vorremmo trasmettere si riesce a trascrivere e rendere comprensibile agli altri. Le parole hanno un loro significato e spesso le usiamo interpretandole individualmente. Ci sono parole che avrebbero un significato ben preciso, ma nell’uso comune vengono “trasformate”. Ad esempio ci sono i dialetti che non sono comprensibili da tutti ed ogni tanto potrebbe scappare una parolina qui e lì in uno degli scritti. Continua a leggere “Ma tu sai degli audio?”

Il lato positivo della positività

Tampone positivo!

Panico iniziale e tutte le mille paranoie del caso! Eventi, impegni, gestione famigliare. Mentre guido verso casa, si accavallano mille pensieri in quel cervello, già provato, che mi ritrovo. A casa un po’ di pianificazione e poi mi chiudo in camera. Prima però passo per quello scaffale e recupero un bel po’di libri, la mia agenda e il mio PC. Poi sbatto la porta e chiudo letteralmente tutto il mondo fuori.
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Mettiti nelle mie scarpe

Prima di giudicare la vita di una persona, cammina per tre lune nei suoi mocassini (proverbio indiano)

“Che numero di scarpe porti?” inizia così la visita esperienziale all’Empathy Museum, un paio di scarpe da indossare, del nostro numero o più grandi, da uomo o da donna scelte da noi o lasciate al caso. Scarpe che hanno fatto strada, che hanno vissuto vite, emozioni, momenti. È così che mi ritrovo con ai piedi un paio di scarpe da uomo di pelle marrone: hanno fatto strada quelle scarpe, si vede. Le osservo, le ascolto, ci muovo i piedi dentro. Ci sto comoda con il mio 38 calzato in un 43 forse 44, eppure le sento che sono diverse una dall’altra, una più consumata dell’altra, una leggermente più stretta quasi fastidiosa. Continua a leggere “Mettiti nelle mie scarpe”

la Serra dei Giardini

Venezia è sicuramente una delle mie città preferite e averla a poca distanza è una vera fortuna. Non so perché, ma per anni non ci sono stata: forse, la troppa vicinanza la rendeva una meta scontata e sempre snobbata per raggiungere destinazioni più lontane. “Tanto a Venezia ci posso andare quando voglio” senza rendermi conto che quel “quando voglio” si traduceva in un mai. Continua a leggere “la Serra dei Giardini”

Cosa puoi fare con l’oggi?

La routine mi ha salvata e mi dona la vi(t)a ogni mattina.

E’ il mio caffè, l’interruttore della mia luce, il mio integratore.

Da quando mi prendo un’ora per me, prima di cominciare la giornata, senza distrazioni, la mia vita è cambiata.

Non esiste telefono, solo connessioni con me stessa e il Divino. Chiamalo come vuoi: Dio, Universo, Madre Natura…

E’ un momento sacro, magico e non negoziabile. Continua a leggere “Cosa puoi fare con l’oggi?”

A carnevale ogni scherzo vale!

Questa era la frase che dava inizio alla battaglia dei coriandoli. Manciate di coriandoli lanciate ovunque, sui capelli, dentro le maglie, nelle scarpe, perfino in bocca e nelle orecchie, quei piccoli pezzettini colorati finivano ovunque sommersi di grida e risate. E pazienza se poi a casa ti facevano spogliare in un angolo e infilarti dritto nella vasca sperando invano che non andassero a finire dappertutto: quelli li trovavi il giorno dopo anche nel letto. E pazienza se poi la mattina successiva qualcuno avrebbe dovuto occuparsi di ripulire strade, marciapiedi e piazze per far tornare tutto alla normalità, il divertimento era troppo e nessuno vi avrebbe mai rinunciato. Continua a leggere “A carnevale ogni scherzo vale!”

Si può parlare di amore a prima vista?

Cos’è il cosiddetto ”amore a prima vista”? Esiste davvero?
Quando si parla di ”amore a prima vista” ci si riferisce a quel sentimento molto forte che si manifesta tra due persone sconosciute. Questa sensazione di amore istantaneo viene spesso denominata anche ”colpo di fulmine” poiché appare come un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che colpisce direttamente il cuore. Continua a leggere “Si può parlare di amore a prima vista?”

Amare

Febbraio è il mese dell’Amore. Quando pensiamo a questo periodo dell’anno, ci viene in mente che c’è San Valentino e chi è in coppia inizia ad ipotizzare quale sorpresa anche piccola, possa far piacere alla sua dolce metà. Chi invece è single potrebbe vivere questo periodo con un po’ di tristezza e malinconia.

Se provassimo a pensare al mese di febbraio come a quel periodo in cui volersi più bene?

Magari potremmo prenderci del tempo per farci una maschera purificante ed energizzante, farci accompagnare da un bel bagno con candele profumate, bagnoschiuma e che ci faccia rilassare.

È bellissimo prendersi cura di se stessi, è fantastico Avere Momenti Allegri Ritrovando Energia.

Katiuscia Salmaso

Il claun di corsia

Essere un claun di corsia, porta in giro tanta allegria,
un camice, un trucco e un naso rosso e riesce a far ridere a più non posso

Prepara il borsone attenendosi ai piani
e in un batter d’occhio arriva alla sala per gli anziani
Nella casa di riposo, mentre usa la caffettiera,
fa sorridere anche le nonnine senza dentiera,
e che dire dell’anziano brontolone ed iracondo,
che quando lo vede diventa giocondo?
Ora è tardi e deve andare
ci sono altre persone da giovare Continua a leggere “Il claun di corsia”

Sull’amicizia

Oggi tema in classe.
Il testo argomentativo.
Ho scelto diverse tracce pensando a temi di cui un adolescente potrebbe avere voglia di parlare o semplicemente su cui abbia qualcosa da dire. In effetti il ventaglio di possibilità è ampio, anche se per noi adulti spesso è più comodo pensare che questi giovani d’oggi (così ci piace definirli) non abbiano molto di cui discutere.
Continua a leggere “Sull’amicizia”

L’uomo della sabbia

Era distesa sul letto da diverso tempo ed un senso di nostalgia la stava pervadendo. Dall’alto del suo secolo di vita, stava ripensando agli anni trascorsi, alle scelte fatte e a quelle che avrebbe potuto fare. Le sembrava di non aver vissuto come desiderava, che se avesse percorso altre strade sarebbe stata più felice. Piccole lacrime le stavano solcando il viso ed attraverso gli occhi annebbiati, le parve di vedere un uomo davanti a lei.
Continua a leggere “L’uomo della sabbia”

Relax significa produttività

Pioveva ininterrottamente da due giorni nel mio paese Natale e qui, stavo trascorrendo il ponte dell’8 Dicembre. Le vivo molto bene le stagioni piovose, specialmente durante le festività. Mi ricordano l’Irlanda e le avvolgenti sensazioni di quando inzuppata, aprivo la porta e mi aspettava il camino acceso e una tazza di thè caldo all’Inglese. Continua a leggere “Relax significa produttività”

Buon compleanno a te!

Cara Gazzetta,
o meglio, cara Gazza, come ti chiamiamo noi tutti della redazione,

or volge l’anno e non è solo un capodanno di una lunga serie, ma è anche il tuo compleanno: tre anni di te!
Quest’anno ti facciamo un regalo: il nostro grazie, la nostra gratitudine.
Continua a leggere “Buon compleanno a te!”

Gennaio, il mese degli inizi

Gennaio è sicuramente il mese degli inizi, un anno è appena passato con i suoi alti e bassi e uno nuovo è pronto a partire ricco di speranza, di sogni e soprattutto di buoni propositi. Se gli ultimi giorni di dicembre sono dedicati a fare un bilancio sul passato, questo è sicuramente il momento di buttarsi su nuovi progetti.
Continua a leggere “Gennaio, il mese degli inizi”

[Per dona]re [libera mente]

Come può chi ha subito un torto enorme, come l’uccisione di un congiunto, pronunciare parole di perdono?
Sembra un paradosso, eppure succede: lo troviamo spesso nelle cronache. Recentemente la missione della diocesi di Concordia-Pordenone in Mozambico ha subito un attacco da parte dei terroristi: durante quella notte don Loris, uno dei sacerdoti coinvolti, invia un messaggio ai suoi di casa e scrive “ho perdonato chi eventualmente mi ucciderà”. Continua a leggere “[Per dona]re [libera mente]”

“Mi” & “mi”

“Mi”, nel dialetto veneto “io”. Le corde di una chitarra, in accordatura standard, iniziano e finiscono con un “mi”. Non ci avevo ai pensato, lo trovo curioso. “Io” e “io” , e un po’ lo è di certo, è un incontro con te stesso prima di tutto, quando la abbracci per farla “cantare”. Continua a leggere ““Mi” & “mi””

Lidia (r)

Oggi voglio parlarvi di un nome…Lidia. Lidia in spagnolo significa “lotta”, la lotta del toro e del torero che danzano combattendo nell’arena. Oggi voglio anche parlarvi di una persona: Lidia. La tua vita è stata una lotta e tu sei stata una guerriera sensibile e aggraziata, dolce e ferma. Non avevo mai pensato al significato del tuo nome che bene ti descrive, tu, nata sotto il segno del leone hai vissuto con passione e con coraggio questa vita a volte ingiusta. Hai saputo dar valore alle piccole cose e agli affetti: quello della famiglia, dell’amore e dell’amicizia. Affetti che ti hanno accompagnata nei momenti belli e in quelli brutti. Cosa significa Lidia? Cos’hai significato per me? Che si può combattere danzando, con ironia forza e grazia e che tutto l’amore che diamo torna indietro, sempre.

Alice Colussi

Il sommo Piero

Stava passeggiando assorta nei pensieri dopo una giornata stancante. Le erano venuti in mente i giorni passati, quando era piccola. I cartoni animati allora erano più belli e avvincenti di quelli di oggi, o “almeno così crede chi è nato negli anni ‘70 – ‘80” pensò ridendo. I pomeriggi di allora erano intrisi di cartoni e telefilm. Ma alla sera, aveva un appuntamento settimanale che l’aveva sempre affascinata: “La Macchina Meravigliosa”, di Piero Angela. Continua a leggere “Il sommo Piero”

Il pigiama

Torno a casa da una giornata veramente lunga e stancante, faccio una doccia bella rinfrescante che mi pulisca da tutto quello che non voglio rimanga con me.
Finta indecisione su cosa mettermi: tuta o pigiama?
Pigiama tutta la vita! Sono talmente ko che non avrei neanche voglia di mangiare ma, non so perché, l’essermi potuta togliere il reggiseno ed aver indossato il mio capo preferito mi dà lo sprint per cenare.
Continua a leggere “Il pigiama”

27 domande che ti stravolgeranno la giornata

Consapevolezza. Una parola tanto usata, ma cosa vuol dire veramente?

Dal principio, la consapevolezza è uno strumento di sopravvivenza: la capacità di essere consapevoli dell’ambiente in qualche forma, a qualche livello, e di agire conseguentemente. 

La consapevolezza è un magico risveglio. È sentirsi davvero svegli (non come quando suona la sveglia la mattina), è molto di più. È sentirsi vivi, presenti, liberi.  Continua a leggere “27 domande che ti stravolgeranno la giornata”

Cosa resta dopo un temporale

È notte fonda. In lontananza, le prime avvisaglie di un temporale. Il vento soffia sempre più forte, l’aria si raffredda, scariche elettriche illuminano il cielo e l’atmosfera rimbomba come fuoco d’artificio. I bambini spariscono sotto le lenzuola o si fiondano nel letto dei genitori e perfino gli animali reclamano il loro ingresso in casa.
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Una cornacchia in famiglia

Avevamo deciso di camminare su nuovi sentieri quella domenica. Avevamo bisogno di novità!
Il programma era stabilito, eravamo in viaggio sulla scia di Google Maps fino a quando Marco ha deciso di accostare dicendo: “Ho cambiato idea, andiamo a Tonezza, per te va bene?” “Mi fido” ho risposto.
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Ninna nanna ninna oh

Mettetevi comodi, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare dal suono della mia voce, dai sospiri, dai fruscii, dalle vibrazioni appena accennate.
Durante questa esperienza potreste sentire il vostro corpo rilassarsi, avvertire un lieve formicolio al cuoio capelluto, un generale senso di benessere e probabilmente anche addormentarvi.
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Il passeggiar m’è dolce in questo parco

Ogni giorno, all’imbrunire, Ginevra si ritrovava a camminare in quell’antico parco. Dopo una giornata di lavoro faceva sempre quel percorso per tornare a casa. In quel periodo della stagione, una leggera nebbia si alzava dal fiume che scorreva lì vicino accompagnandola per tutta la lunghezza del sentiero sterrato. Era in città, ma ogni volta le sembrava di entrare in un altro mondo.
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Ad ogni passo tutto può cambiare

“Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi”
(Italo Calvino)

Adoro camminare, lo faccio spesso, quasi ogni giorno e più lo faccio e più sento che mi manca nei giorni cui la frenesia non me ne dà il tempo. Il mio corpo ne ha bisogno, la mia anima non ne può fare a meno.
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Comunicazioni stradali

Vi è mai capitato di guidare su una strada che “parla”?
Recentemente, mentre percorrevo un tratto di strada appena riasfaltato, ho sentito un rumore strano e ho subito pensato di avere un problema alle gomme. Orecchie tese all’ascolto e velocità ridotta: quello che sentivo era più un suono, un lamento, sembrava quasi il canto di una balena, prolungato, continuo, affascinante. Mentre rimuginavo sul da farsi e la mia mente si focalizzava sull’immagine di Dori che parla il balenese, il suono di colpo scompare e la via ritorna ad essere quella di sempre, buche comprese.
Continua a leggere “Comunicazioni stradali”

I’m feeling blue

A gennaio è sempre lì ad aspettarci carico di tristezza e depressione, il lunedì più blu dell’anno è il giorno della tristezza, della malinconia, della depressione.
Ma perché proprio il blu? Clarice Lispector, ucraina di nascita, naturalizzata brasiliana, usava queste parole per descriverlo: Continua a leggere “I’m feeling blue”

Cose che ho imparato da te

Giada si rigirò fra le mani il ciondolo appena scartato dall’involucro che lo conservava intatto dentro una scatola di scarpe adibita a portaoggetti. L’albero era pronto per essere addobbato, ma quel pendaglio doveva essere posizionato per primo. Solo dopo era possibile proseguire nelle decorazioni.
Continua a leggere “Cose che ho imparato da te”

Cassa lenta ma contenta

Anche a voi, la spesa ultimamente sembra diventata una sorta di maratona?
Oramai alla cassa la parola chiave è velocità! Mettere i prodotti sul rullo a tempo di record e, con doti da supereroe, in tempo zero, imbustarli, rimetterli nel carrello e contemporaneamente pagare, che dietro di te c’è già chi incalza. Si e no, un “buongiorno” alla cassiera a cui invece vorrei trasmettere tutta la mia stima, alla fine tutto ciò che mi resta è un’ansia da prestazione un po’ sudaticcia. Continua a leggere “Cassa lenta ma contenta”

Aiuto! sono un’accumulatrice compulsiva di libri

Aiuto! Sono un’accumulatrice compulsiva di libri.
Ci sono due tipi di lettori: quelli a cui non importa da dove provengano i libri, se da amici o da una biblioteca e poi ci sono gli accumulatori compulsivi come me, con questa smodata passione per acquistare libri.
Continua a leggere “Aiuto! sono un’accumulatrice compulsiva di libri”

Nature bathing: il potere rigenerante della natura

Ci sono momenti in cui la quotidianità ci opprime, i mille impegni continuano ad accumularsi e noi arranchiamo per starci dietro, i pensieri affollano la mente come nubi all’orizzonte, mille voci si accavallano una sull’altra fino a quando il nostro corpo ci dice: “basta!” È arrivato il momento di fermarsi e riprendere fiato.
Continua a leggere “Nature bathing: il potere rigenerante della natura”

“Lasciamoci piangere”

Piangere non è una cosa banale o semplice. Piangere può essere complicato! Il pianto per un forte dolore, per una perdita, per un distacco, per un addio è, spesso, incontrollabile: quindi sembra scontato, naturale. Piangere al posto di urlare, per volersi sfogare, per buttare fuori il gomitolo che ci intasa l’anima, per espellere la rabbia, il rancore, tutte quelle emozioni negative che ci soffocano, invece, non sempre ci riesce in modo facile. Non vorremmo mica sembrare pazzi!?!?
Continua a leggere ““Lasciamoci piangere””

Un raggio di sole

Vi è mai capitato di associare un particolare oggetto ad un momento particolare, una cosa od una persona?
A me si, succede di continuo, quando penso al nostro bigliettino giallo. Piccolo e tascabile, riporta sul davanti la scritta “solo pensieri positivi”, è giallo come il sole, ed ogni volta che viene distribuito regala un raggio caldo e avvolgente a chi ne ha bisogno.
Al suo interno una piccola frase d’incoraggiamento scritta da una persona e destinata a raggiungerne un’altra, un filo impercettibile che unisce così due anime che non si conoscono ma che da quel momento si sono inconsapevolmente sfiorate a vicenda.
Quando mi trovo a scrivere i bigliettini gialli è come se nella mia mente vedessi le innumerevoli immagini dei sorrisi di coloro che si sono imbattuti in essi, rivedo situazioni e attimi di profonda empatia.
Ve ne racconto una che mi ha colpito particolarmente, successa in occasione di Pordenonelegge. Mentre me ne sto lì a chiacchierare e dispensare bigliettini gialli, arriva una ragazzina, mi saluta e mi mostra il suo, custodito con cura sotto la custodia del cellulare, si ricorda di me, di quando siamo state in pediatria durante il periodo natalizio. Anche in quell’occasione mi ritrovavo a distribuire “solo pensieri positivi”. Pesca un nuovo bigliettino e lo dona alla sua amica del cuore, poi mi abbraccia e mi ringrazia. Ed io penso grazie a te piccola dolce creatura, oggi il sorriso me lo hai fatto spuntare tu!

Eleonora Brun

Sei tu che scegli l’agenda? O lei te?

C’è chi non sa cosa sia un’agenda dove appuntarsi i vari impegni perché ancora se li ricorda a memoria, oppure si affida ad altri per farlo. Alcuni proprio non la desiderano avere, perché, anche se hanno molti appuntamenti, senza annotarseli gli sembra di sentirsi più liberi.
Poi ci sono le persone per cui è fondamentalissimo averla, non importa che essa sia online come google calendar, oppure cartacea.
Continua a leggere “Sei tu che scegli l’agenda? O lei te?”

Fare a maglia un’arte che fa bene alla mente e al corpo

In molti mi chiamano affettuosamente la nonna: questo nasce dal fatto che sono molto freddolosa e non giro mai senza un foulard o una giacchina anche in pieno agosto e con 40 gradi all’ombra. Ma con gli anni questo simpatico soprannome si è fortificato per via di una serie di attività che mi piace praticare e che forse risultano un tantino datate, come lavorare ai ferri.
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Natale sotto i riflettori. Luce per rischiarare le tenebre

Candele accese, luminarie scintillanti, nastri brillanti: segni di chi è pronto per un Natale coi fiocchi.
Perchè illuminare in modo speciale questi giorni? Perché tutti i dettagli riportano a luce e preziosità?
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Il canto di Natale

La luce soffusa del focolare era il suo rifugio serale quando, stanca, arrivava a casa. Adorava sedersi davanti ad esso e leggere un libro con una bevanda calda al suo fianco. Anche se doveva sforzare la vista, non avrebbe mai barattato quella fiamma con una lampadina. L’aroma di legno e il suono scoppiettante del fuoco, erano la miglior medicina per sistemare l’anima. Continua a leggere “Il canto di Natale”