Un italiano a Varsavia

Il centro di Varsavia fu completamente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Una volta terminata, si pose il problema di come ricostruirlo. I polacchi scelsero, anche in segno di rivincita, di ricreare orgogliosamente la propria storia, quella che la guerra stava per cancellare. Si pose chiaramente il problema di come farlo e qui entra in scena, e utilizzo appositamente il termine “scena”, un signore veneziano deceduto a Varsavia nel 1780.
Bernardo Bellotto, nasce a Venezia nel 1722, in una calle piuttosto povera. Fu uno, se non il massimo, esponente del vedutismo. Tra i primi a utilizzare una rudimentale fotocamera, una scatola con il buco che permetteva di ottenere delle immagini capovolte, con la quale fare degli schizzi molto precisi ricreando delle vedute molto estese. Molte delle sue vedute, infatti, hanno un formato molto simile a quello dei nostri moderni televisori: il 16:9.
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La bottiglia del tempo

La bottiglia del tempo è un regalo inaspettato, che non ho ricevuto ma, al contrario, che io ho fatto. Decisamente ambizioso, lo so, e anche pressoché irrealizzabile, eppure era ciò che volevo. D’altronde cosa c’è di più prezioso da regalare ad una persona a cui tieni particolarmente se non il proprio tempo? Quel tempo che ci sfugge sempre dalle dita come sabbia, che proviamo a trattenere e che facciamo sempre più fatica a vivere pienamente, a godercelo, ad assaporarlo come si deve senza essere sempre di fretta? È bastato poco per trasformare un’idea un po’ folle in realtà. Continua a leggere “La bottiglia del tempo”

Ciò che scontato non è

Si parte presto, dal suono della sveglia: driiin… Tutti in piedi! E via con una serie di riti prestabiliti che non hanno bisogno di interpretazioni: non si esce senza un caffè, al bar la brioches è con il cappuccino; le scarpe le lego ad occhi chiusi e il soprabito è l’ultima cosa da mettere; leggere e scrivere, in bici o in macchina l’esatta sequenza dei gesti è un pilota automatico e le azioni per il buon proseguimento della giornata sono già pronte nelle mani che lavorano da sole senza che nessuno comandi loro cosa fare.
Gli stereotipi, i rituali, le sequenze meccaniche sempre identiche a se stesse sono un’ottima trovata del cervello umano che lavora in economia: meno novità, meno rischi di errori, meno dispersione di energie. Anche ciò che riguarda la salute rientra in una serie di routine che vanno dal lavaggio dei denti mattina e sera al calendario di esami di check-up che si infittisce via via che passano le primavere.
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Sposerò Ilaria Tuti

Durante la notte ho terminato di leggere FIGLIA DELLA CENERE e la penna capace di Ilaria Tuti ha nuovamente, e piacevolmente, colpito e lasciato un segno importante. È valsa veramente la pena dimenticarsi dell’ora e del resto la notte, con il suo silenzio, regala forma alle parole e le dipinge rendendole ancora più vere.
Ilaria ha la capacità di prenderti per mano e di portarti nei posti che sapientemente descrive riuscendo a farti sentire suoni e profumi e vedere i colori, i paesaggi e i volti di ogni singolo personaggio dei suoi libri. Una qualità che non hanno in molti.
La sua è una scrittura per immagini, ambientata in un Friuli che Ilaria dipinge con tutti quei colori e con tutte quelle caratteristiche di generosità, forza, tenacia, protezione, riservatezza, che da sempre lo contraddistinguono.
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Un luogo speciale ❤️

Peppino amava il suo orto, il suo albero di madernassa (una tipologia di pere che cresce solo in quella zona) e quella casa che aveva costruito suo nonno.
Oggi lui non c’è più e neanche Ilaria, il suo “raggio di sole” che aveva voluto tinteggiare di un colore vivace fuori e dentro quella casa.
Per la nostra famiglia quello è “il posto del cuore”, un luogo in cui trovarci con gli amici e fare festa… GRATITUDINE è il termine migliore per esprimere i sentimenti che proviamo…lì pare che gli uccellini cinguettino più forte, i fiori siano più colorati, l’erba più verde, e noi quando ci andiamo respiriamo “aria gioiosa”.
Viva la vita!
Silvia – l’inviata da Torino

Euforia

“Euforia” deriva da una parola greca che significa letteralmente “che si porta bene, facilmente” e, nel suo uso comune, è definita come uno stato di benessere, un senso di soddisfazione che si esprime con allegria e vivacità, talvolta con eccitazione. Penso a questa parola quando vedo i ragazzi al primo giorno di scuola o nell’ultimo che precede un periodo di vacanza o di pausa dalle lezioni. Si aggirano in gruppetti tra i corridoi, sono distratti, cercano la complicità dei compagni, hanno voglia di chiacchierare e di raccontarsi. Continua a leggere “Euforia”

L’isola delle Rose: un sogno durato 55 giorni

Rimini, 1 maggio 1968. Giorgio Rosa, ingegnere bolognese, pianta sulla sua isola artificiale una bandiera arancione con 3 rose rosse su sfondo bianco, dichiarando Stato indipendente una piattaforma al largo delle acque territoriali italiane. Un progetto, a più di 11000 m al largo di Rimini, che nasce come idea imprenditoriale. Una struttura di 5 piani da organizzare con bar, negozi, attività commerciali e camere d’hotel che fosse un’attrazione turistica per le migliaia di persone che ogni giorno affollavano le spiagge della Riviera Romagnola. Nasce così il mito dell’Isola delle Rose. Questa idea si scontrò con la burocrazia italiana che mal vedeva la creazione di una zona franca al largo della costa e la decisione dell’ingegnere di costruire l’isola fuori dalle acque territoriali creò un po’ di sconcerto e mistero, soprattutto perché nulla ancora si sapeva di cosa si sarebbe fatto sopra la piattaforma: qualcuno arrivò a ipotizzare che potesse servire ai russi come base missilistica, altri che potesse diventare una sorta di Las Vegas d’Europa e chi un luogo di perdizione, prostituzione. Così, quando la piattaforma cominciò a prendere forma, la Capitaneria di Porto di Rimini provò a bloccare i lavori perché la costruzione non rispettava i progetti forniti in fase di richiesta dei permessi. Continua a leggere “L’isola delle Rose: un sogno durato 55 giorni”

Consigli di lettura: Il monaco che vendette la sua Ferrari

Julian è un affermato avvocato newyorkese. Ha tutto ciò che serve per essere considerato un uomo di successo: carisma, potere, denaro, case lussuose, donne famose e bellissime al suo fianco e in particolar modo la sua amatissima Ferrari.
All’apparenza una vita perfetta fino a quando un giorno, come dice una frase che trovo particolarmente azzeccata, “ ti si rompe un equilibrio e ti si aggiusta la vita”.
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L’essenza della terra

Il ponticello che attraversava il parco cittadino era coperto di un manto colorato che ricordava i tramonti più belli. In quella stagione le foglie degli alberi erano solite danzare nell’aria per alcuni secondi e appoggiarsi dolcemente lungo il percorso che Giulia faceva tutti i giorni in pausa pranzo. Alla mattina si preparava un abbondante panino e una bottiglietta d’acqua e, quando arrivava l’ora della pausa lavorativa, si fermava in quel luogo. A differenza dei suoi colleghi, che andavano in affollati locali rumorosi, a lei piaceva il silenzio. Continua a leggere “L’essenza della terra”

Meravigliosamente Imperfetta

Mi imbatto per caso in un progetto che reputo pazzesco: una voce volta ad esprime un concetto profondo che va oltre la perfezione canonica che da sempre gli stereotipi hanno cercato di imporci. Si tratta delI’MPERFETTA PROJECT ,un mondo che nasce per connettere donne straordinariamente imperfette, per dare vita a una community che elogia la bellezza femminile e la celebra attraverso le sue imperfezioni. Un progetto che possa essere di ispirazione per altre donne che si sentono sbagliate perché diverse, un modo per non farle sentire sole. Continua a leggere “Meravigliosamente Imperfetta”

Il cane guida: una risorsa fondamentale

Una mattina, camminando per le strade di Londra, mi sono imbattuta in un signore ipovedente che veniva accompagnato dal suo cane guida. Questa scena ha attirato la mia attenzione e mi ha portata a ragionare sull’importanza di questa figura. Sappiamo che il cane è il migliore amico dell’uomo, ma non mi ero mai resa conto che per alcune persone questo animale è indispensabile perché permette loro di vivere la vita in modo più indipendente e sicuro.
I cani guida vengono addestrati sin da cuccioli: innanzitutto vengono affidati ad una famiglia selezionata, dove imparano ad interfacciarsi con situazioni differenti; successivamente, un professionista inizia a prendersi cura del cane, insegnandogli come comportarsi con la persona a cui verrà poi assegnato. Continua a leggere “Il cane guida: una risorsa fondamentale”

Silenzio

Quanto è difficile, nella società odierna, trovare un momento di nulla in cui questo possa succedere?
Siamo super connessi con gli altri e con gli avvenimenti che si susseguono con una velocità elevata.
La stimolazione a cui siamo sottoposti è molto alta. Quando qualcuno mi chiede: “Ma come? Non sai che è successo ieri?…” E se oso dire di no mi viene detto “ma tu dove vivi?”.
Vorrei vivere in un mondo in cui ho tempo per conoscere me stessa non uno in cui bisogna sempre correre ed è più importante sapere cosa succede agli altri. Vorrei riuscire ad avere tempo per volermi bene e seguire i miei ritmi. Desidererei tempo per riposare tanto quanto vorrei e ricaricare le pile per affrontare con energia questo magnifico percorso che è la vita. Il tempo del silenzio è inteso proprio come tempo in cui nessuno parla, non c’è alcun rumore, in cui io possa perdermi completamente in me stessa e nei miei ricordi. È proprio nel silenzio che mi vengono le idee migliori.
“Ogni ricordo è più importante condividerlo che viverlo. Vorrei ma non posto” cit. Fedez e J-Ax

Katiuscia Salmaso

Tra il buio e la luce

Ci risiamo, anche oggi negli occhi delle persone non vedo più il colore, sembra assurdo ma è davvero così.
Capita spesso nell’ultimo periodo, e non c’è scampo: ecco che allora anche i fiori iniziano a non profumare più, e i libri si trasformano all’improvviso in ammassi di parole, la musica in una lingua che non riesco più a capire, a parlare.
Cosa si può fare allora? In questi momenti in cui c’è solo buio, ho paura: cerco, cerco, cerco la luce, ma è troppo distante da me, non riesco ad arrivarci. Se la luce oggi è lontana, allora smettiamo di cercarla, rimaniamo al buio e chiudiamo gli occhi.
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