ROBERTINO E LA PAURA DEL BUIO

Quella di oggi è una notte scura, scura. Non ci sono stelle nel cielo. È l’ora di andare a fare la nanna per Robertino; lui è davvero un bimbo coraggioso. Non vuole che la mamma gli si sieda accanto per addormentarsi; gli basto io che sono un Bigliettino Giallo e per farlo stare bene cerco di splendere più che posso. Di solito lasciamo che la luce della luna e delle stelle entrino in camera e lui si sente subito al sicuro.
Robertino ha un po’ paura del buio, ma non vuole che altri lo sappiano; lo ha detto solo a me. Anche io ho un po’ paura del buio, ma non posso confidarglielo; lui conta su di me.
Guardo il cielo dalla finestra in cerca della luna, ma c’è una grossa nuvola che la copre. E le stelle dove sono finite? Se ne stanno nascoste quelle sfaticate oggi! Come faremo ad addormentarci io e Robertino? Mi stendo nel letto insieme a lui e cerco di abbracciarlo forte, forte. Forse così riuscirà a dormire meglio.
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Storie di bigliettino – Bigliettino giallo e Musetta la coniglietta

Mentre stamattina facevo una passeggiata improvvisamente ha cominciato a piovere e disdetta, la mia scritta nuova nuova ha cominciato a colare e rovinarsi. Come se non bastasse non trovo un riparo ed improvvisamente una forte ventata mi solleva da terra e mi trascina sulla strada, mi sferza tra i rami spogli degli alberi e mi fa volare lontano.Pieno di paura chiudo gli occhi e perdo i sensi lasciandomi trasportare.
Musetta, una tenera coniglietta, viveva da sola in un luogo pieno di cosa rotte che le persone buttavano, perché inutili. Con pazienza Musetta le aggiustava e con quegli oggetti si era anche costruita una bella casetta ma non riceveva mai delle visite.
Quando mi risveglio sono tra le sue mani, lei ha curato e aggiustato anche me, mettendo dello schotc sui tagli della mia carta strappata dal vento e sistemando con un bel pennarello la mia scritta rovinata. Mi ha messo a riposare in una scatola piena di ovatta asciutta.
Trascorro molto tempo con lei che mi coccola e mi spiega che non devo avere paura se il vento mi trascina in cielo, questo può aiutarmi a portare lontano il mio pensiero positivo. Così lei mi aiuta a cambiare frase ogni volta che voglio e appena il vento arriva io mi lascio portare in alto e di volta in volta qualcuno mi raccoglie e io porto il mio messaggio ovunque.
C’è una crepa in ogni cosa ma è da li che entra la luce
Credo di dovere questa mia fortuna a Musetta, così ogni volta che ritorno le porto in dono qualcosa di speciale.
Ormai però sono guarito e maturato per cui è venuto per me il momento di tornare a casa.
Musetta rimane di nuovo sola e la tristezza la avvolge, ma ogni giorno che passa il mondo intorno a lei sembra un po’ diverso.
Poi una mattina il sole illumina il viso dormiente di Musetta e lei si sveglia con il cinguettio degli uccellini in una terra piena di vita e cose nuove che bigliettino aveva fatto crescere portando semi da ogni luogo dove era stato.

Marta e Agnese dopo (aver letto Pandora di Victoria Turnbull)

Storia di bigliettino

Mentre stamattina facevo una passeggiata improvvisamente ha cominciato a piovere e disdetta, la mia scritta nuova nuova ha comiciato a colare e rovinarsi. Come se non bastasse non trovo un riparo ed improvvisamente una forte ventata mi solleva da terra e mi trascina sulla strada, mi sferza tra i rami spogli degli alberi e mi fa volare lontano.Pieno di paura chiudo gli occhi e perdo i sensi lasciandomi trasportare.
Musetta, una tenera coniglietta, viveva da sola in un luogo pieno di cosa rotte che le persone buttavano, perché inutili. Con pazienza Musetta le aggiustava e con quegli oggetti si era anche costruita una bella casetta ma non riceveva mai delle visite.
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Storie di bigliettino

Mi sono appena svegliato e fuori sento fischiare un venticello mica male. Mi stiracchio un pochino e con le manine sistemo la mia pancina tutta stropicciata dalla notte. E pensare che avevo chiesto al mio amico Sunny di accompagnarmi a fare una passeggiata, visto che ormai sto diventando un gran pigrone. Anche lui è un bigliettino giallo come me!
Figuriamoci se mi viene voglia di alzarmi e uscire, io resto qui.
”Din don” Ecco, infatti, il campanello!
Mi trascino fuori dalle lenzuola e con gli occhietti ancora mezzi chiusi mi dirigo verso la porta e chi mi trovo? Proprio Sunny con in mano caffè e brioches presi qui all’angolo, nella mia caffetteria preferita: si vede che mi conosce! Facciamo colazione e, dopo esserci ben coperti, usciamo ma subito veniamo investiti da una folata di vento. “Brrrr!! Rientriamo!” dico a Sunny, che però ha già imboccato il vialetto che conduce al parco, non mi resta che seguirlo. Noi bigliettini Gialli siamo così: trooooppo euforici!
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Storie di bigliettino

Sono arrivato nelle mani appiccicaticce di Robertino questa mattina, subito dopo la frittella che la mamma gli ha fatto assaggiare.
Sono ancora tutto unto!
Robertino ha otto anni e sembra un tipetto sveglio, così tutto orgoglioso ho mostrato la scritta sulla mia pancia: “gli abbracci salvano la vita”.
Sono un bigliettino giallo e sorridente, sono sicuro che a Roberto io piaccia almeno un po’. Sabato pomeriggio però, sono rimasto tutto il tempo ad annoiarmi sul comodino, con la pancia coperta, mentre Robertino giocava alla Play con il suo amichetto Davide.
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