Consigli di lettura: Lo sguardo lento delle cose mute

“Forse non dovreste comprare questo libro.”
Inizia così la prefazione dell’autore. Non proprio un esperto di marketing verrebbe da pensare. Eppure, rileggendola dopo aver finito il libro, se ne coglie appieno la potenza, la seduzione, l’intento di preannunciare un viaggio magico, mistico, misterioso, nel quale vi troverete imbrigliati, completamente risucchiati, confusi, pieni di domande che non troveranno risposte.
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Chiodo Fisso

Svegliarsi alla mattina con la nausea per ciò che ci aspetta è a volte il motivo del nostro umore costantemente nero e della nostra demotivazione. E poiché il lavoro occupa molto spazio nella nostra giornata, spesso condiziona tutto ciò che ci troviamo ad affrontare.
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La storia fantastica

“Ai tuoi ordini” era la frase che il garzone Wesley ripeteva sempre alla sua padrona Bottondoro, quado questa le ordinava di fare qualcosa. In realtà ogni volta che pronunciava queste parole, la sua reale intenzione era dirle “ti amo”.
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Ansia? Ecco l’antidoto di Seneca

“C’è il destino, la fatalità e il caso; l’imprevedibile e, d’altra parte, ciò che è già determinato. Quindi visto che c’è il caso e visto che c’è il destino, noi filosofeggiamo.” -Seneca-
Ebbene sì, l’ansia esisteva già ai tempi di Seneca, certo non la si chiamava proprio così e sicuramente non vi era una scienza psicologica a definirla tale; tuttavia i filosofi del tempo erano già impegnati a studiare il comportamento umano al fine di trovare delle linee guida in grado di migliorare il modo di vivere.
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Alone o lonely?

Questi due termini inglesi possono essere entrambi tradotti in italiano con l’aggettivo “solo”. Tuttavia, presentano una diversa sfumatura di significato, che è fondamentale per comprenderli ed impiegarli nel linguaggio quotidiano. La parola “alone” sta ad indicare una condizione di solitudine a livello fisico e concreto, ovvero l’assenza di altre persone. Per quanto riguarda l’aggettivo “lonely”, invece, esso si riferisce a quella solitudine che si manifesta all’interno della propria interiorità.
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Consigli di lettura – Cesare Pavese, La casa in collina

Quanto hanno a che fare le cose del mondo con la nostra vita domestica?
Il protagonista di questo celebre romanzo del Novecento si è costruito nel tempo una quotidianità mediocre ma tranquilla. Incarico nella scuola pubblica a dispetto delle sue capacità di ricerca in ambito scientifico, rifiuto di ogni implicazione amorosa impegnativa e dunque nessun figlio, ospite di madre e figlia zitella sulle quiete colline torinesi.
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Tutto può ancora succedere

Una mattina come tante, seduta al tavolo della colazione, scorro le notizie sullo schermo del telefono, con il pollice destro le faccio scivolare velocemente verso l’alto, lo sguardo annoiato, nell’altra mano la tazzina del caffè.
Le solite cose, politica, attualità, cronaca, poi un titolo attrae la mia attenzione: “basta detriti spaziali, in arrivo i satelliti ecosostenibili”. La foto allegata al titolo è ancora più misteriosa, un cubo di legno con dentro quello che sembra un circuito elettrico. Mah, sarà la solita notizia acchiappa click. Nonostante la diffidenza, non resisto. Il tema dell’ecologia e dell’ambiente è per me un’attrazione fatale.
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Controvento

Barche silenziose si allontanano all’orizzonte mentre il mare riflette l’ultimo sole, prima di lasciare la scena al cielo. Si dirigono verso mete sconosciute, libere come i miei pensieri che fantasticano da questo bagnasciuga. Le barche hanno la forza della vita, sanno navigare con il vento, poco gli importa se va nella direzione giusta o meno. Come disse Seneca: “non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.
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Gli indifferenti

Ci sono libri destinati a fare la storia della letteratura di un Paese, libri che vorremmo leggere almeno una volta nella vita per comprendere di più e meglio il tempo in cui sono stati scritti.“Gli indifferenti” di Alberto Moravia è senza dubbio uno di questi.
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Nebbia

È strano vagare nella nebbia!
Solo è ogni cespuglio e pietra,
Nessun albero vede l’altro,
Ognuno è solo…
Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è essere soli.
Nessuno uomo conosce l’altro,
Ognuno è solo.

Hermann Hesse

La nebbia che fa paura, che incuriosisce, che copre i colori, nasconde, ovatta, deforma, cela, spaventa, la nebbia misteriosa che apre le porte a mondi fantastici, la nebbia madre di incontri inaspettati, di volti non definiti e destinati a rimanere sconosciuti, di profumi annusati, di abbracci anonimi, di corpi che chiedono di essere toccati, accarezzati, amati, lasciati andare, di paesaggi sconosciuti e di momenti senza tempo.
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