Quanto hanno a che fare le cose del mondo con la nostra vita domestica?
Il protagonista di questo celebre romanzo del Novecento si è costruito nel tempo una quotidianità mediocre ma tranquilla. Incarico nella scuola pubblica a dispetto delle sue capacità di ricerca in ambito scientifico, rifiuto di ogni implicazione amorosa impegnativa e dunque nessun figlio, ospite di madre e figlia zitella sulle quiete colline torinesi.
Eppure la guerra irrompe anche su questa mediocrità statica. Non è solo la radio, non sono solo i giornali: sono allarmi, bombardamenti, organizzazione della resistenza partigiana, dibattito politico.
Nella grande cornice dell’Italia dilaniata dal Fascismo prima e dalla Resistenza poi si inserisce la vita apparentemente addomesticata di un professore di scienze, di una osteria rifugio di molti in mezzo ai boschi e del suo passato: fare i conti con le proprie fughe sembra inevitabile.
Un must avvincente della letteratura italiana: non so come ho fatto a non leggerlo prima.
Elisa Parise