Tampone positivo!
Panico iniziale e tutte le mille paranoie del caso! Eventi, impegni, gestione famigliare. Mentre guido verso casa, si accavallano mille pensieri in quel cervello, già provato, che mi ritrovo. A casa un po’ di pianificazione e poi mi chiudo in camera. Prima però passo per quello scaffale e recupero un bel po’di libri, la mia agenda e il mio PC. Poi sbatto la porta e chiudo letteralmente tutto il mondo fuori.
Comincio a pensare che ho troppo tempo per pensare, in effetti… e il mio pensiero si focalizza sulla grande perdita di stamattina. Faccio pace col pensiero che non ci sarò a salutarti e cerco con tutte le forze tutti i ricordi di te, con te. Riascolto e rileggo i nostri messaggi. Scendono lacrime, lacrime per ricordi, lacrime per la delusione di aver sempre rimandato di vederci. A volte pesa far pace coi pensieri.
Poi stacco la mente e inizio la mia quarantena. Da quanto tempo non leggevo così, in silenzio, senza interruzioni. Da quanto tempo non mi perdevo dentro ai miei pensieri, alle mie riflessioni? Da quando tempo non avevo il silenzio intorno che mi costringe ad ascoltarmi? A sentirmi? E poi, cavoli! Una settimana spettinata, sempre in pigiama e soprattutto senza reggiseno! E quando mi ricapita?
Avevi ragione amico mio, quando quel giorno mi hai scritto: “L’ottimista è colui che vede nella grandine una buona partenza per dei mojito!” Vivrò così questa mia quarantena: concedendomi del tempo di qualità circondata solo da buoni propositi, con l’idea di vedere in ogni sfortuna il lato positivo, proprio come mi hai insegnato tu!
Marta Santin