È nell’aria. La primavera, la neve, le vacanze… Ogni cambiamento si sente nell’aria: prima ancora di esserci, l’aria ne fa intuire l’imminenza.
Avete mai prestato attenzione a come si accorciano o si allungano le giornate prima e dopo i mesi invernali? Forse se nell’imbrunire vi trovate in posti diversi ogni giorno, oppure siete in ufficio o chiusi in casa, non sarà semplice osservare questo progresso. Percorrendo sempre lo stesso tratto di strada più o meno alla stessa ora, invece, è possibile fare più attenzione a ciò che accade sopra la nostra testa e dentro l’orologio delle stagioni. Ora arriverete a destinazione con il buio, ora il buio attenderà che siate rincasati del tutto; ora il tramonto vi aspetta dietro quella curva, ora invece si è spostato poco più in là.
Anche l’arrivo della neve o delle vacanze è un’attesa frizzante preparata da segnali premonitori: una certa qualità di nubi, un’aria umidiccia, le valigie che scendono dalla soffitta e l’ultima lavatrice in cui infilare tutto quello che non si sa mai.
Ci sono cambiamenti che ci fanno palpitare di emozione, e renderci conto che stanno per arrivare elettrizza ancora di più l’emozione. D’improvviso molte cose perdono di importanza: anche gli attriti e le tensioni sembrano futili di fronte al bello che ci attende.
Profuma di nuovo, profuma di primule, profuma di fresco: custodire gratitudine piena per la pagina bianca che ci attende nel libro della vita è spesso un grande segreto da raggiungere con tenaci esercizi, ma sempre denso e fecondo di un appagamento pieno. In fondo, non viviamo per tendere alla felicità?
Elisa Parise