Essere un claun di corsia, porta in giro tanta allegria,
un camice, un trucco e un naso rosso e riesce a far ridere a più non posso
Prepara il borsone attenendosi ai piani
e in un batter d’occhio arriva alla sala per gli anziani
Nella casa di riposo, mentre usa la caffettiera,
fa sorridere anche le nonnine senza dentiera,
e che dire dell’anziano brontolone ed iracondo,
che quando lo vede diventa giocondo?
Ora è tardi e deve andare
ci sono altre persone da giovare
Nei reparti di ospedale
gli serve molto materiale,
un palloncino, una marionetta ed un cappello in cordura
e a colui che ride in chirurgia, gli saltano i punti di sutura.
Per ricucirlo ti serve filo ed ago,
ma si ricorda che non è un mago.
Quindi scappa e corre via,
prima che lo trovi il capo corsia.
Saltellando per i corridoi velocemente,
arriva in pediatria, finalmente.
Bambini, ragazzini e adolescenti,
lo guardano tutti con un sorriso senza alcuni denti.
Con i giochi di magia ottiene l’attenzione dei piccoli gioiosi
che con i loro occhietti lo osservano curiosi,
ma i più grandini si sa, alle volte son restii e lo guardano con ironia
ma lui chiama draghi, elfi, folletti ed accende la loro fantasia.
Perché si sa, è questo il compito che attende chi ha scelto questa via,
è la gioia che regala il Claun di corsia.
Sandro Pezzella