Mettiti nelle mie scarpe

Prima di giudicare la vita di una persona, cammina per tre lune nei suoi mocassini (proverbio indiano)

“Che numero di scarpe porti?” inizia così la visita esperienziale all’Empathy Museum, un paio di scarpe da indossare, del nostro numero o più grandi, da uomo o da donna scelte da noi o lasciate al caso. Scarpe che hanno fatto strada, che hanno vissuto vite, emozioni, momenti. È così che mi ritrovo con ai piedi un paio di scarpe da uomo di pelle marrone: hanno fatto strada quelle scarpe, si vede. Le osservo, le ascolto, ci muovo i piedi dentro. Ci sto comoda con il mio 38 calzato in un 43 forse 44, eppure le sento che sono diverse una dall’altra, una più consumata dell’altra, una leggermente più stretta quasi fastidiosa. Con un paio di cuffie alle orecchie e un lettore mp3 mi ritrovo a passeggiare per la stanza mentre una voce mi racconta la sua storia, mi siedo e mentre ascolto osservo quelle scarpe, le sento come un ponte di collegamento tra me e quella voce. Alzo lo sguardo, c’è un uomo distinto che indossa delle scarpe da donna col tacco, lo sguardo assorto e un leggero luccichio negli occhi che tradisce l’emozione, una persona seduta ascolta con gli occhi rivolti verso l’alto, una sorride, qualcuno si commuove.
Mettiti nelle mie scarpe è un progetto nato a Londra dall’idea dell’artista inglese Clare Patey, un allestimento esperienziale che contiene storie, raccolte con cura e attenzione, che parlano di empatia e inclusione, amore e maternità, difficoltà e riscatto, del “semplice e straordinario” che si trova nelle vite di ciascuno di noi. L’iniziativa è stata raccolta in Italia dalla Fondazione Empatia Milano ed è diventata, in breve tempo, grazie alle associazioni che operano sul territorio, un progetto itinerante in diverse città.
Un esperienza del tutto nuova e intensa in cui immergersi, nel rispetto dei propri tempi, in un’altra vita, di cui ascoltarne le emozioni, le speranze, le gioie, i sogni, i percorsi personali o familiari.
Un’occasione per mettersi nei panni di un’altra persona, camminare realmente nelle sue scarpe, provare le sue emozioni, un modo semplice e immediato per empatizzare con chi è diverso o lontano, entrare con il corpo e con il cuore in un universo intimo e raccolto nel quale vivere emozioni per uscirne con una nuova consapevolezza e obiettività.

Monia Rossi

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