Nascita, sviluppo, morte. Inizio, svolgimento, fine. Apertura, attività, chiusura.
Questo ciclo vitale, riassumibile in tre grandi fasi, sembra accomunare esseri viventi e non.
Ogni cosa, che si tratti di una persona, di un racconto o di un’impresa, dopo essere “venuta al mondo” e aver visto la luce per un tempo più o meno breve, è destinata a scomparire. Eppure, il nostro vocabolario pullula di espressioni che contraddicono questa legge della natura: “da quando sta con lei, sembra rinato”, “hanno dato nuova vita a quella casa”, “si può dire che sia nata due volte”. L’uso di formule come queste ci conduce ad una riflessione: nulla è così meccanico e irreversibile come talvolta siamo portati a credere, perché tutto può riaccadere in un modo nuovo e differente. Per gli esseri umani, si tratta di una consapevolezza fondamentale: ri-nascere significa darsi un’altra possibilità, scegliere di agire diversamente, non commettere due volte lo stesso errore, usare più prudenza o non usarne affatto, per osare e buttarsi.
Ogni nascita rappresenta un inizio e ogni inizio, che sia di un progetto o di un nostro mutato modo di guardare a noi stessi, merita di essere festeggiato. Che questo magico periodo dell’anno che sta per concludersi, possa essere preludio di un nuovo incipit.
Francesca Tamai