Strano ma vero anche in Giappone si festeggia il Natale. Strano perché solo l’1% della popolazione è cristiana, vero perché anche se non viene vissuta come tradizione religiosa è molto presente e diffusa. Da metà novembre fino a febbraio le città risplendono di luci, decorazioni, e alberi giganteschi, anche i monumenti più famosi vengono decorati sfarzosamente per diffondere la gioia e lo spirito del momento. I quartieri si riempiono di mercatini tipici, eventi, feste a tema e spettacolari proiezioni audiovisive. Il periodo natalizio, nella terra del sol levante, è celebrato come un momento per diffondere la felicità e condividere la gioia. Nota curiosa: il 24 dicembre è considerato il giorno più romantico dell’anno, equivale un po’ al nostro San Valentino. Continua a leggere “Il Natale nel mondo”
Categoria: Cultura
L’attimo che non finisce mai
Quella di Amore e Psiche è una favola senza tempo, una storia sospesa tra razionalità e istinto, tra cuore e mente. Una delle leggende d’amore più affascinanti di sempre. L’opera di Antonio Canova si può ammirare al Musée du Louvre di Parigi, nella suggestiva Salle des Caryatides, dove il marmo bianco risplende di una luce che sembra eterna. In quel silenzio ovattato Amore e Psiche sembrano ancora respirare. Canova la scolpì nel 1793, nel pieno del Neoclassicismo. In un’epoca scossa da rivoluzioni e nuovi pensieri, la sua arte rispose con armonia, misura e bellezza. Ma non una bellezza fredda o distante: la sua materia vibra ma soprattutto vive. L’attimo è colto nel momento esatto in cui Cupido risveglia Psiche con un bacio, dopo averla salvata dal sonno mortale. Continua a leggere “L’attimo che non finisce mai”
Un mare di cellule sotto un cielo di musica
Tasti neri, tasti bianchi. Dita. Spartiti. Uno, due, tre! Gira pagina. Musica… Si aprono le danze! Milioni di cellule iniziano a vibrare, insieme, come in una coreografia non concordata. Un’unica frequenza: 432 Hz. Direttore d’orchestra è la Terra. Qualcosa di atavico risveglia un’antica Coscienza. È scritto nelle cellule, ed esse rispondono, dialogano, danzano. La musica prosegue e si eleva alta, oltre le orecchie e l’udibile, più in là del porticato, e ancora più su, più su! Oltre le nuvole. Una pioggerellina inizia a cadere, trasformandosi presto in scroscio rigenerante. Scendono dolci anche le lacrime. Seduta a terra, in contatto con la Madre, appoggio le mani sul pianoforte, accanto ad altre mani. Continua a leggere “Un mare di cellule sotto un cielo di musica”
Chi ha paura del gatto nero?
Pippo è un gatto total black bellissimo, portamento maestoso, manto soffice, occhi verdi scintillanti e sguardo profondo. Pippo non è solo un gatto ma è un vero e proprio membro della mia famiglia. Il gatto nero è forse il più fascinoso tra i felini ma spesso la loro aurea mette inquietudine e molto spesso accusato di portare sfortuna. Infatti, in molte culture è visto come simbolo di cattiva sorte e malaugurio. La “giornata mondiale del gatto nero”, che si celebra il 17 novembre, nasce proprio come iniziativa per superare e combattere le tante superstizioni legate a questi meravigliosi felini. La data non è un caso: novembre perché è il mese più triste dell’anno e poi il numero 17 è legato alla sfortuna. Questa giornata è nata per cambiare il modo in cui, ancora oggi, in certi casi, vengono percepiti questi gatti, trasformandoli da simboli di sfortuna in emblema di meravigliose creature da amare e proteggere. Continua a leggere “Chi ha paura del gatto nero?”
San Luca
Nell’ultimo album di Cesare Cremonini, è contenuto un brano che mi piace molto: “San Luca”, cantato assieme a Luca Carboni. Un brano intimo e personale, la canzone descrive di uno di quei momenti di difficoltà nel quale ci siamo ritrovati tutti.
“Proprio oggi che era uscito il sole. Mentre gli altri se ne vanno al mare. Voglio stare da solo, così magari mi trovo…”
Nei momenti di smarrimento più profondi spesso si cerca un aiuto nella fede per trovare un conforto.
“… Quando non c’è nessuno che mi aiuta, vado a correre fino a San Luca, così magari mi trovo, in qualche sentiero nuovo, lì…”.
Continua a leggere “San Luca”
Lettera
Tra i cantanti delle Emilia Romagna che ascolto di più c’è il maestro: Francesco Guccini. L’ho scoperto tardi, lo ammetto, ma è tra i cantautori che apprezzo di più in questo momento. I suoi testi sono poesie, di una capacità narrativa e sensibilità fuori dal comune. Tra le tante, scelgo “Lettera”. Canzone dedicata al creatore di una delle mie più grandi passioni adolescenziali: “Sturmtruppen”, che disegnavo sulla formica verdolina del banco di scuola.
La canzone è dedicata al suo amico Bonvi, deceduto mentre si recava al Roxi Bar di Red Ronnie, per vendere alcune sue tavole.
Canta la vita di un uomo nel susseguirsi delle stagioni, la narrazione è un insieme di scatti fotografici, in una scrittura che, se fosse pittura, chiamerei impressionista.
Continua a leggere “Lettera”
Quando la salute viene dal cuore
I tuoi sentimenti contano: abbine cura! La Dott.ssa Silvia di Luzio, affermata cardiologa, racconta infatti di come le buone emozioni, come l’amore, la gioia e la gratitudine, possano influenzare la nostra salute. In particolare, nel suo saggio “Il cuore è una porta” approfondisce l’effetto che esse hanno sulla regione cardiaca, riportando alcuni casi di guarigioni “miracolose” a cui lei stessa ha assistito. Magia? No, scienza. Nel libro infatti vengono trattate alcune interessanti scoperte svoltesi presso l’HeartMath Institute, in California. Tra tutte, sorprende leggere che il cuore non solo contiene cellule cerebrali (circa 40.000), ma che esso è dotato di un proprio campo elettromagnetico il quale diffonde informazioni nello spazio. Continua a leggere “Quando la salute viene dal cuore”
A Pordenone il primo Bookstop del FVG
Il libro sbarca al Polo tecnologico di Pordenone, in una formula inusuale, ovvero attraverso un distributore del tutto simile a quelli utilizzati per cibi e bevande. Accanto a bibite e snack sarà dunque possibile acquistare, per €9,50, brevi saggi a tema viaggio. L’iniziativa è della casa editrice Ediciclo in collaborazione con una nota azienda della distribuzione automatica. Un presidio di lettura volto a conquistare nuovi lettori e lettrici in contesti insoliti. Non solo un distributore ma bensì un mezzo di diffusione culturale, un modo per dedicarsi una pausa caffè alternativa e sicuramente uno spunto di conversazione nei momenti di aggregazione. Continua a leggere “A Pordenone il primo Bookstop del FVG”
Perché visitare la Sardegna
Hai bisogno di una vacanza dove dimentichi tutto? Tipo dove metti le scarpe, cosa significa “deadline” o anche solo che giorno è? Allora la Sardegna fa al caso tuo. Non ti serve molto: un costume, un paio di vestiti, delle scarpette da roccia (se ti piacciono le spiagge rocciose e selvagge come me), una macchinetta fotografica e la voglia di rallentare. E il resto lo fa lei: la Sardegna. Appena arrivi, ti accoglie un profumo inconfondibile: mirto, sabbia calda e la salsedine di un mare cristallino. Continua a leggere “Perché visitare la Sardegna”
Visita Torino perché…
Sono di parte lo so, ma oggi voglio elencarvi alcuni buoni motivi per passare “a trovarmi”.
Se Torino fosse una pizza sarebbe indubbiamente una quattro stagioni:
– ELEGANTE COME LA PRIMAVERA – in questo periodo una passeggiata al Parco del Valentino ti conduce all’interno di un quadro impressionista dove puoi trovare famiglie che fanno i picnic sull’erba, gente in bicicletta, studenti sdraiati a leggere sul prato, e il verde tenero delle nuove foglie sugli alberi crea un’atmosfera davvero meravigliosa. E se ti piace leggere non dimenticarti che questo è il periodo del Salone del Libro!
Continua a leggere “Visita Torino perché…”
Radio libere
Il 1° gennaio 1975, grazie al trasmettitore da 22 watt realizzato dal radioamatore Marco Toni, nasceva Radio Parma, indicata da molti come la prima radio libera italiana: l’emittente rompeva gli indugi e iniziava un’avventura che dura ancora oggi.
La data di nascita ufficiale di questa nuova stagione della comunicazione in Italia è, una volta tanto, certa: 28 luglio 1976. Quel giorno una sentenza della Corte di Cassazione sancì la legittimità delle trasmissioni private, purché in ambito locale. Fino ad allora, tutte quelle radio sparse nel Paese e tutti quei popolarissimi disc jockey erano stati, né più né meno, dei fuorilegge.
Da quel giorno parole, idee e le musiche più stimolanti iniziarono a correre e ad arrivare ai giovani grazie alle radio libere. Continua a leggere “Radio libere”
Perché visitare Roma
Lo ammetto! Gioco una partita già vinta.
Io ebbi la fortuna di fare il servizio militare proprio nella città eterna, in perfetta assonanza al periodo di leva: eterno anch’esso.
Sinceramente fui felice di appartenere al primo corpo militare d’Italia ed il più antico: i Granatieri di Sardegna ma, soprattutto, che questo fosse a Roma.
Roma va visitata, perché non ha rivali al mondo, non esistono città che attraversano i secoli e ne portano orgogliosamente le tracce come lei. Roma è troppo in tutto, un negozio sterminato dove ti rendi conto che hai più cose in vendita di quelle che potrai mai vedere.
Continua a leggere “Perché visitare Roma”
Caro commissario ti scrivo
Cara collega, caro collega,
ho incontrato la tua quinta per pochi giorni e già ho provato il desiderio di conoscerli ancora un poco. Sono arrivata con molte preoccupazioni: documenti da visionare, programmi svolti, chissà su quali testi, oddio anche Pasolini… E poi tutto è tornato come nella mia di quinta: i saluti di rito, i fogli protocollo e il dizionario sul banco. La prima prova, sudatissima, e lunghissima… Chissà come l’avranno fatta? Loro, e i miei… Chissà che traccia avranno scelto, i miei? Il calendario degli orali è stato pubblicato solennemente e solennemente loro si sono presentati: chissà chi glielo avrà detto che dovevano presentarsi in camicia e bianca per di più, perché quando poi son venuti a sentire l’orale degli altri, vestiti secondo lo stile personale, molti han saputo essere anche più belli. Continua a leggere “Caro commissario ti scrivo”
La magia della notte di San Giovanni
La notte di San Giovanni avviene tra il 23 e il 24 giugno e celebra il solstizio d’estate, momento in cui il sole raggiunge il suo punto più alto, portando energie positive e potenti per realizzare desideri e intenzioni. Sono molti i riti e le leggende legati a questa notte, che variano nelle diverse zone d’Italia ed hanno origini antiche che uniscono sacro e profano, magia e spiritualità, suggestione e mistero. Si narra che in questa notte il mondo divino sfiori quello umano e che tutti gli elementi della natura, in particolare fuoco e acqua, vengano investiti da poteri miracolosi ed ogni cosa diventi possibile. Le erbe bagnate dalla rugiada acquisiscono virtù curative e protettive, grazie all’influsso della luna. In diverse aree del Friuli, queste erbe vengono raccolte e utilizzate in modi unici. Eccovi le tradizioni più diffuse: Continua a leggere “La magia della notte di San Giovanni”
Odium parit mortem, vitam progignit amor
L’odio produce morte, l’amore genera vita. Esiste un luogo in Friuli Venezia-Giulia dove questa scritta campeggia su un’urna in legno e bronzo. È un luogo particolare. Ubicato in una terra che ha visto nei corso dei secoli varie dominazione e contese: italiani, austriaci e popolazioni slave, contesero queste terre. Alternandosi nel corso degli anni a cavallo tra ‘800 e il ‘900. Ricordo che l’albergo dei miei nonni, a Gorizia, era edificato su tre piani, uno cosiddetto degli “italiani” uno degli “austriaci” uno degli “sloveni” perché le sopraelevazioni avvennero in periodi differenti, nella quale la città passò tra una dominazione ed un altra.
Il monumento Ara Pacis Mundi, fu eretto nel dopo guerra nel 1951 da l’architetto milanese Mario Baciocchi, sul colle che sovrasta Medea (Go).
Nella sua camera ipogea vi è un’urna che raccoglie le zolle di terra provenienti da vari luoghi: cimiteri di guerra nazionali e stranieri, campi di sterminio, vi sono anche custodite delle ampolle contenenti l’acqua del mare proveniente dai luoghi dove furono affondate alcune navi e più in generale da molti luoghi dove trovarono la morte migliaia di persone. Sono custodite le terre raccolte anche dei conflitti più recenti: Nassirya (Iraq), Libano e Afghanistan. Presto nuova terra verrà aggiunta.
Il monumento sta a simboleggiare il dolore che ogni guerra porta con sé senza distinzione tra vincitori e vinti, perché non c’è vittoria che potrà alleviare il dolore, non c’è vittoria che ridarà la vita a chi l’ha persa.
Non c’è vittoria che giustificherà mai questo dolore.
Vida “Baudasch” Michele
La moto diventa un messaggio di forza e unità
Ho partecipato per la prima volta al Distinguished Gentleman’s Ride a Treviso, e ancora sento il rombo nel cuore. Non solo quello dei motori, ma quello delle emozioni condivise lungo un percorso che è andato ben oltre l’asfalto. Eravamo in tanti: eleganti, fieri, ma soprattutto uniti. Uomini e donne in sella alle proprie moto, spinti da uno desiderio comune: sostenere la salute mentale degli uomini e la ricerca sul cancro alla prostata. Un filo invisibile ci teneva uniti, fatto di sorrisi, pacche sulle spalle, sguardi complici sotto le visiere sollevate. Il tragitto che ho percorso in moto sembrava un viaggio nel tempo, ma anche un modo per liberare la mente dopo ogni curva. Continua a leggere “La moto diventa un messaggio di forza e unità”
Caro commissario ti scrivo
Caro commissario esterno,
la scuola sta finendo, gli Esami di Stato si avvicinano. I ragazzi di quinta del nostro istituto (di tutti, probabilmente) si aggirano per i corridoi inquieti: c’è fermento per la festa di fine anno, c’è confronto sulle magliette di classe che stanno preparando per sé e per i loro insegnanti, ma c’è anche una preoccupazione latente, quella per una maturità tanto nominata e ormai prossima a compiersi. Tra di loro ci sono anche i miei alunni, che a breve incontrerai anche tu. Non li conosco da molto tempo, ma abbastanza per averne compreso le caratteristiche essenziali. C’è quello ansioso (sono molti così, in realtà) che ha studiato tantissimo durante l’anno e che pensa all’Esame di Stato come ad un mostro pronto a succhiare via le sue ultime energie; c’è quello che è rimasto a galla tra i cinque, i sei, forse qualche sette per rimediare e che ora sente di essere arrivato al banco degli imputati, non troppo pronto per il processo; c’è quello sicuro di sé, quello a cui sembra di avere ancora moltissimo tempo a disposizione, quello che si concentra già sul “poi”, perché a luglio ci sono i TOLC e bisogna prepararsi per accedere all’università. Continua a leggere “Caro commissario ti scrivo”
Nulla accade per caso. Lo diceva Jung
Vi è mai capitato di pensare che nulla di ciò che ci accade nella vita sia frutto del caso? Effettivamente, alcune volte mi sorprendo di notare come determinati avvenimenti, apparentemente distanti tra loro, siano in realtà connessi. Solitamente li considero delle coincidenze, ma recentemente ho scoperto che la psicologia offre una spiegazione più profonda per questo fenomeno. Carl Gustav Jung, celebre psicanalista e filosofo attivo negli anni ’50, è stato il primo ad introdurre il concetto di sincronicità, spiegando come avvenimenti che sembrano del tutto scollegati tra loro possano invece celare una profonda connessione. Secondo Jung, la sincronicità che caratterizza due eventi può spesso essere percepita come particolarmente significativa. Continua a leggere “Nulla accade per caso. Lo diceva Jung”
Ragazzo dai pantaloni rosa
Non sono un critico cinematografico, non ne ho le competenze, ho un collega fantastico che ricorda nomi, attori, registi, anni di uscita dei film e persino i minuti nei quali ci sono le battute più importanti, io questo non lo so fare però dopo aver visto IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA due righe le voglio scrivere ugualmente e, come sempre, le scrivo di getto. La storia si apre con la voce narrante, fuoricampo, del protagonista che ci dice che, se in questo momento fosse vivo avrebbe 27 anni, e ci anticipa la tragedia che andremo a vedere. È una storia vera quella di Andrea, una storia come centinaia di altre storie mai raccontate, chiuse con un lucchetto dentro ad un cassetto, una storia di vergogna, di paura, di mancanza di comunicazione, di disattenzione da parte di chi, adulto, dovrebbe controllare, capire, vedere e non sottovalutare ma soprattutto è una storia di adolescenza, di chi cerca, a volte con tanta fatica, il suo posto nella società. Continua a leggere “Ragazzo dai pantaloni rosa”
Arrivi da ospite, te ne vai da locale
L’esigenza di fare vacanze meno stressanti è un tema sempre più sentito, trasformare il turismo in una risorsa reale, in un contributo effettivo delle comunità locali, eliminando l’overtourism, ossia l’eccesso di turismo, che rischia di ingolfare le mete più celebri, è l’obiettivo di Unexpected Italy, una startup italiana che propone un modo rivoluzionario di visitare i luoghi e di porsi nei confronti di questi e delle persone che li vivono. “Vieni come ospite, riparti come abitante del posto” è lo slogan citato nel sito, che mette in connessione i consigli e gli itinerari locali per vivere le esperienze autentiche di ogni luogo, evitando di congestionarlo, e aiuta a sfuggire alle trappole per turisti. Continua a leggere “Arrivi da ospite, te ne vai da locale”
L’umarell
Non mi sono mai fermata a pensare a cosa ci sia di così affascinante nello stare a guardare i cantieri in costruzione. Eppure, ora che il mio ospedale si sta ampliando, guardando dalla finestra spesso trovo colleghi nella stessa strana posa dei vecchietti da cantiere. Altro che la curiosità è femmina: avete mai visto una donna in questo ruolo? Siate sinceri… A volte vorrei avvicinarmi e sentire i commenti: sono tutti muratori esperti? Sono dottori in ingegneria? Saprebbero dare consigli? Magari ogni tanto ci può stare un vecchio capo cantiere o veterano escavatorista ma non credo sia così almeno per il 98% dei casi. Lo sapevate che per questi signori è stato addirittura coniato un termine che è entrato ufficialmente nello Zingarelli nel 2021? UMARELL: Continua a leggere “L’umarell”
La città dipinta
Quest’anno lavoro in un istituto tecnico turistico e, un giorno, ho avuto la fortuna di accompagnare una mia classe in uscita a Pordenone che, tra l’altro, sarà capitale della cultura nel 2026! Direte voi, sarcastici: che fortuna accompagnare 21 adolescenti in giro per la città! Eppure è stata una delle uscite più interessanti. Era una giornata grigia e molto fredda che è iniziata al PAFF, il Museo del fumetto: lì ci aspettava una guida che ci ha raccontato qualche curiosità su Pordenone e poi ci ha accompagnati alla scoperta della città. Abbiamo percorso il centro storico e ci siamo soffermati sui meravigliosi palazzi affrescati che si affacciano sul corso. Avrò percorso quella strada mille volte ma non mi sono mai soffermata sui dettagli dei palazzi, il mio sguardo era più rivolto alle vetrine o alla persona con cui camminavo che verso l’alto. Continua a leggere “La città dipinta”
L’italiano che rivoluzionò il mondo editoriale
Cosa hanno in comune lo studente delle elementari, Enzo Biagi e Dan Brown. Tutti e tre utilizzano punti, virgole, apostrofi ed accenti, per far comprendere meglio i propri testi. Ma, a chi si deve questa innovazione?
I testi antichi non avevano alcuna punteggiatura, le parole si susseguivano una dopo l’altra rendendo difficoltosa la comprensione del testo. Fu un editore veneziano, Aldo Pio Manuzio (Bassiano tra il 1449 e il 1452 – Venezia 1552) che trasferitosi dal paese natio, nel Lazio, passando per Firenze e Bologna, si stabilì presso la Serenissima nel suo momento di maggior splendore, e vi fondò le Edizioni Aldine. Continua a leggere “L’italiano che rivoluzionò il mondo editoriale”
Devo averlo già visto
È la condanna di chi è dotato di particolare talento per la fisiognomica. Continuare ad arrovellarsi per capire chi, dove, quando si ha già incontrato un volto non ignoto, ripercorrere le polaroid delle vacanze, sfogliare i ricordi finché… Ecco dove! Nel cuore della notte, nel punto più alto della sonata a concerto, quando meno te lo aspetti: eccolo! Il ricordo, l’istantanea, l’anello di congiunzione! Un dettaglio che rimette in pace l’ingranaggio di quella fantastica macchina che è la memoria fotografica. Ma se fosse un bluff? Continua a leggere “Devo averlo già visto”
Chappell Roan: l’icona pop del momento che si schiera dalla parte della comunità Queer
Nel mondo esistono milioni di artisti: cantanti, attori, pittori, scrittori e molti altri. Tuttavia, solo alcuni riescono veramente a distinguersi. Mi riferisco a coloro che possiedono uno stile unico, che li rende inconfondibili. Può essere una caratteristica fisica, un modo di parlare, la personalità, qualcosa che, non appena la vediamo, ci fa pensare immediatamente a loro. Ma solo i migliori sanno valorizzarsi e distinguersi dagli altri. Esemplare è il caso di Chappell Roan, cantautrice statunitense di soli 26 anni, che ha recentemente vinto il suo primo Grammy come “miglior artista esordiente del 2025”.
Leggendo la sua storia, ho ammirato la sua perseveranza e la grande intuizione nel capire perfettamente quale fosse lo stile che la rappresentava al meglio, riuscendo così a catturare l’attenzione delle persone. Continua a leggere “Chappell Roan: l’icona pop del momento che si schiera dalla parte della comunità Queer”
Lampi fioriti
Ci sono percorsi della nostra città o del paese in cui viviamo che conosciamo a memoria. Li percorriamo spesso a piedi o in macchina e siamo tutti perfettamente in grado di descriverli dettagliatamente. Girato l’angolo della strada ci sono le strisce pedonali, più avanti la panchina con vicino il bidone dei rifiuti, poi c’è lo spartitraffico con l’aiuola nel mezzo, i lavori in corso, i portici con la via pedonale, la fermata del bus ecc. Più o meno sapremmo anche quali sono le persone che incontriamo passando di là sempre alla stessa ora. La signora con il passeggino, che approfitta delle giornate di sole per fare una passeggiata, chi si allena correndo, chi porta fuori il cane, chi va sempre di fretta, il corriere che fa le consegne e noi, immersi nella nostra quotidianità con la testa in chissà quali impegni importantissimi. Continua a leggere “Lampi fioriti”
Follow the shape, l’arte diventa inclusione
La meraviglia del panorama di Napoli svelata ai non vedenti grazie a un corrimano capace di raccontare la bellezza in caratteri braille. Si tratta di “Follow the shape”, un’opera di Paolo Puddu, un’artista lombardo con estro artistico misto a coscienza sociale che parla di un’Italia diversa da quella dei cori dell’intolleranza a cui troppo facilmente ci si abitua. L’opera si può trovare là dove si innalzano le antiche mura medievali di Castel sant’Elmo. Dalla collina del Vomero, dove esisteva una piccola chiesa dedicata a Sant’Erasmo già nel X secolo, in uno sguardo è possibile racchiudere tutta la bellezza della città di Napoli vista dall’alto. Continua a leggere “Follow the shape, l’arte diventa inclusione”
Resistenza
La seconda guerra mondiale fu un periodo drammatico nel quale l’Italia fu certamente una della nazioni più duramente colpite anche perchè, oltre al conflitto, si aggiunse anche la guerra civile.
Da un lato i nazifascisti dall’altro i vari gruppi di liberazione sorti su iniziative popolari.
Tra questi gruppi, due, incredibilmente poco noti, si contraddistinguono per la loro peculiarità: la brigata “Alice Noli” e la brigata “Mario”, la prima operante nell’entroterra ligure, l’altra in quello marchigiano.
E’ argomento ben noto il prezioso apporto, nei gruppi di resistenza, delle donne e, tra queste, vorrei ricordare la pordenonese Teresina Degan, che fu anche preside dell’Istituto per Geometri di Pordenone. Continua a leggere “Resistenza”
Kalsarikännit
Impronunciabile e irresistibile, allunga l’elenco delle parole che arrivano dal Nord Europa e celebrano il piacere di stare a casa quando fuori fa freddo. Dopo il danese e norvegese Hygge, ovvero il comfort dello spazio domestico e lo svedese Lagom, che interpreta l’idea della giusta quantità tocca alla Finlandia spalancare le porte a una nuova esperienza: celebra il piacere di rinunciare ai “dovrei”, per restarsene in casa al caldo cullandosi nel dolce far niente; Il termine kalsarikännit deriva dalla fusione di due parole finlandesi: kalsarit, che significa “mutande”, e känni, che si traduce in “ubriachezza”. Letteralmente, quindi, il kalsarikännit rappresenta l’atto di ubriacarsi in mutande o, in senso più ampio, di rilassarsi e godersi il proprio tempo libero in solitudine, senza la necessità di interazioni sociali o di uscire di casa. È importante sottolineare che, nonostante la presenza del termine “ubriachezza”, in questa pratica non è necessariamente legato al consumo di alcolici, ma piuttosto all’idea di prendersi del tempo per sé stessi. Continua a leggere “Kalsarikännit”
La caccia alle balene. Una pratica crudele che Greenpeace cerca di combattere
La caccia alle balene per fini commerciali è una pratica antica contro cui, nel corso degli anni, si sono scagliate diverse organizzazioni internazionali e non governative. È stata vietata a partire dal 1986, quando è entrata in vigore una moratoria internazionale stabilita dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene (IWC). Ciononostante, vi sono molti Paesi le cui economie si basano in misura significativa sui proventi derivanti dal settore della pesca, che include anche le attività legate alla caccia alle balene. Tra questi vi sono la Norvegia, l’Islanda ed il Giappone, che hanno più volte violato importanti norme internazionali volte a salvaguardare la fauna marina. Continua a leggere “La caccia alle balene. Una pratica crudele che Greenpeace cerca di combattere”
Scatti di Nuova Vita
Lei per tutti è zia Ambra, la titolare dello studio fotografico Controluce di Fiume Veneto (PN) specializzato in servizi fotografici di famiglia: dal servizio gravidanza ai newborn passando per le cerimonie non manca proprio niente, ma il loro punto di forza sono sicuramente i servizi in esterna.
Nel 2022 Ambra Da Re firma l’allestimento fotografico per il restyling del reparto di ostetricia e maternità dell’ospedale di San Vito al Tagliamento: la primaria, dott.ssa Roberta Pinzano, le ha chiesto di studiare un percorso comunicativo attraverso immagini e parole in grado di rilanciare il messaggio che l’ospedale vuole dare in un tempo di grandi incertezze per la sanità. “Nuova vita” riassume le scelte che la fotografa ha condotto sulle sue foto di repertorio, ma anche sulle sue esperienze come madre: nuovo volto ai corridoi del punto nascita, nuova vita quella che qui viene messa al mondo e nuova donna quella che esce dalla porta portando con sé il fagottino.
Continua a leggere “Scatti di Nuova Vita”
Sulle ali della libertà
11 agosto 1975, 14 giorni prima della mia nascita. La stampa incorniciata, per chissà quale misterioso collegamento, finisce appesa sul muro di una creperia di Castelnuovo Don Bosco.
Successivamente alla parete di una casa friulana e, a breve, regalata a una persona che a Torino di mestiere fa lo psicologo. Nell’ultimo tratto di questo lungo viaggio arriva ai miei occhi.
Li dietro si nasconde sicuramente una storia interessante, si capisce subito. Continua a leggere “Sulle ali della libertà”
Andiamo a Raccontare
Un giorno, chiacchierando dopo una riunione con le maestre di mia figlia, una di loro mi disse come fosse davvero piacevole portare i bimbi a spasso per il paese ma come, provenendo loro da fuori paese, non ne sapessero raccontare le storie, gli aneddoti. Così, come per magia, mi venne un’idea: chi meglio del mio papà avrebbe potuto raccontare ai bambini qualcosina sul nostro paese? Convincerlo non è stato facile ma dopo un pochino ce l’ho fatta e così ci siamo accordati per andare una mattina a parlare coi ragazzi. All’inizio è stato un pochino arduo rompere il ghiaccio ma quando il papà ha cominciato a raccontare è stata un’inondazione di ricordi, di storie fantastiche. Continua a leggere “Andiamo a Raccontare”
Psoas: il muscolo dell’anima
Uno dei muscoli più importanti per il nostro corpo è l’ileo psoas: oltre a darci la stabilità, serve per farci stare in equilibrio. Essendo l’unico muscolo che collega la colonna vertebrale con le gambe, è fondamentale per la nostra andatura, la postura, l’equilibrio, la flessibilità e molto altro. Secondo le filosofie orientali, lo psoas sarebbe anche collegato alle emozioni. Ecco quindi che tenerlo allenato permette di liberarci di quelle emozioni negative che tanto bene alla salute non fanno. Il muscolo ileopsoas è uno dei più grandi del nostro corpo ed è composto da due ventri muscolari: il grande psoas e il muscolo iliaco, che si uniscono nel femore. Fa parte dei muscoli dell’anca ed è l’unico muscolo delle gambe che sorregge la colonna vertebrale: non è un caso che il nome derivi dal greco e significhi “regione lombare”, proprio perché si collega alla colonna vertebrale, partendo dal punto più basso della gabbia toracica, e da qui procede fino al femore. Continua a leggere “Psoas: il muscolo dell’anima”
Il potere spritiruale dei mandala
I mandala sono dei simboli antichi legati a culture e tradizioni orientali, che nascondo un significato profondo e affascinante. Il termine “mandala” deriva dal sanscrito e significa “cerchio” che, nell’induismo, rimanda all’universo e alla sua complessità, mentre nel buddhismo rievoca calma, equilibrio e armonia vitali. Sono dei disegni simbolici che assumono la forma di un diagramma circolare: sono costituiti da una “cintura” esterna e dei cerchi concentrici, mentre all’interno è presente un quadrato suddiviso in triangoli, al cui centro ci sono altri cerchi. Ognuna di queste figure geometriche porta con sé un significato diverso. Il cerchio, simbolo di perfezione a livello spirituale, rappresenta l’accettazione di noi stessi, in ogni nostra sfaccettatura. Continua a leggere “Il potere spritiruale dei mandala”
La mossa 78
Alzi la mano chi in questi ultimi mesi non ha mai sentito parlare in tv, alla radio o su uno dei tanti media che ormai affollano la nostra vita quotidiana di AI, ovvero di intelligenza artificiale.
Sembra proprio che la grande rivoluzione sia in atto, e che tra una manciata di anni il genere umano sarà affiancato (se non sostituito?!) da una tecnologia senza eguali, tanto potente e progredita quanto potenzialmente pericolosa. Tutto ciò, se da una parte crea ottimistiche aspettative, dall’altra fa presagire altrettanti scenari inquietanti. Saremo pronti ad affrontare questo cambiamento epocale, con i dilemmi etici ad esso collegati? Lasciando ai lettori ogni valutazione al riguardo, vorrei collegarmi a quanto sopra raccontandovi la storia di un grande campione di un gioco da tavolo chiamato go. Il suo nome è Lee Sedol, e nel 2016 ha affrontato in una sfida senza precedenti un algoritmo di intelligenza artificiale basato su tecniche di apprendimento automatico, chiamato dai suoi creatori “AlphaGo”. Continua a leggere “La mossa 78”
Le parole che ci raccontano
Ognuno di noi è le parole che sceglie.
Perché le parole che scegliamo di usare sono preziose. In ogni momento. E scegliere di usare il linguaggio e il registro corretto in una data occasione è permesso grazie al potere straordinario delle parole.
La bellezza della comunicazione risiede nella sua profondità. Ogni parola infatti ha il potere di costruire o distruggere. Scegliamo quindi di comunicare in modo non banale, arricchendo le nostre interazioni quotidiane e impegnandoci a usare la lingua in modo attento.
Continua a leggere “Le parole che ci raccontano”
Con le palle rotte
A quanti di noi sarà capitato di alzare la voce e dire “mi sono proprio rotto le palle!!”? Un’espressione che usiamo di frequente e che spesso sfocia in frasi decisamente più colorite. Ma ci siamo mai chiesti da dove ha origine questa gergalità? Questa espressione è un lascito delle trincee della Grande guerra, ma nonostante affascinante teorie, la sua origine non è ancora completamente accertata. L’espressione gergale moderna deriva infatti da “rompere le scatole”: si trattava infatti del comando che veniva impartito ai soldati per invitarli a togliere le cartucce dei fucili dalle loro confezioni, preludio di qualcosa di angosciante perché annunciava l’attacco. Continua a leggere “Con le palle rotte”
Sacro e profano
Il nome di Fillide Melandroni è un nome che ai più non ricorderà nulla, anche se il suo volto è molto conosciuto ancora oggi. Di lei si sa, che fu una donna molto bella ed elegante, che frequentò gli ambienti più nobili della Roma di fine ‘500. Tra i tanti salotti dell’epoca spicca quello del Cardinale Benedetto Giustiniani, ma i salotti furono molti altri. Ma chi era Fillide? Fillide era, per dirla in termine moderno, una escort di lusso.
Una escort di lusso della quale conosciamo non solo dove visse, l’epoca e chi accompagnò, ma anche il suo volto. Continua a leggere “Sacro e profano”
Il fenomeno Moo Deng
Nell’era della globalizzazione digitale, i social media hanno assunto un potere sempre maggiore, arrivando ad influenzare le vite delle persone, ma non solo. Quando si pubblica un post, molto spesso non si pensa a chi lo visualizzerà e quali potrebbero essere le sue conseguenze. I social media sono in grado di creare inter-connessioni tra individui, luoghi ed eventi in tutto il mondo e, di conseguenza, possono potenzialmente permetterci di comunicare con l’intero genere umano. Ed è proprio grazie a questo tipo di strumenti che alcuni fenomeni riescono a raggiungere una platea di spettatori molto ampia, diventando per così dire “virali”. Questo è ciò che è successo a Moo Deng, un cucciolo di ippopotamo pigmeo nato all’interno di uno zoo in Thailandia. Continua a leggere “Il fenomeno Moo Deng”
C’è tempo e tempo
Oggi vorrei riflettere su un pensiero che, per quanto sia datato, è molto attuale. Agostino di Ippona (Sant’Agostino per gli amici), nelle Confessioni, oltre a tanti altri temi parla del tempo: ma voi, lo sapreste descrivere? Sapreste dare una definizione al tempo? Lui così ne parla: «Se nessuno me lo chiede, lo so; se cerco di spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so». Se ci pensate, il discorso effettivamente è un po’ complicato, abbiamo un’idea di tempo tutta nostra, basti pensare a certe situazioni in cui le ore sembrano essere minuti e viceversa. In questo il pensiero di Sant’Agostino forse ci viene in aiuto, dicendoci in pratica che il tempo si misura nello spirito, e non attraverso l’orologio: riflettendoci, non possiamo ridurre l’idea del tempo ai soli minuti che scorrono, alla meticolosa misurazione scientifica del tutto (anche se in questo pare che ci si stia specializzando sempre di più). Per farla breve, l’orologio non segna i nostri ricordi, le nostre aspettative, che pure sono tempo passato e futuro. Continua a leggere “C’è tempo e tempo”
La casa dove abitano i cuori
Come spesso accade, mi trovo a leggere una storia e scoprire che al di là del racconto c’è molto di più. Ancora una volta è stata la scrittrice Laura Imai Messina che, dopo “il telefono del vento”, mi porta a conoscere “L’Archivio dei Battiti del Cuore” attraverso uno dei suoi bellissimi libri che consiglio moltissimo (L’Isola dei battiti del cuore). Incuriosita, decido di documentarmi subito su questo affascinante posto che si trova nel sud-ovest del Giappone, in una pozza di mare condivisa da due province, Kagawa e Okayama, in una piccola isoletta raggiungibile da ogni punto del mondo solo per mare: Teshima. Continua a leggere “La casa dove abitano i cuori”
La scelta green di Utrecht
Utrecht, è una cittadina di 350.000 abitanti circa, nei Paesi Bassi. Nel 2022 ha completato una riqualificazione urbanistica che potrebbe apparire contro corrente.
La cittadina è famosa per il suo borgo medioevale, per i suoi ristorantini tipici, i caffè e per le fiorenti attività commerciali legate al turismo.
Nel lontano 1980, sulla spinta del boom economico e automobilistico, la cittadina fece interrare una delle porzioni dell’antico canale che costeggiava il suo borgo storico, in favore di una ampia strada di collegamento con le città vicine.
Continua a leggere “La scelta green di Utrecht”
Persone ricche di talento ma povere di opportunità
“Talent is everywhere, opportunity is not”.
Al mondo ci sono veramente tante persone che hanno grandi capacità e sono ricche di talento; pensiamo per esempio a grandi scienziati o filosofi come Albert Einstein, o ad un’atleta in grado di vincere medaglie olimpiche come Simone Biles, o a uno scrittore di successo come Stephen King. Ce ne sono tante di persone talentuose, e noi tutti le conosciamo perché hanno avuto la possibilità di sviluppare le loro potenzialità e di mostrarle agli altri. Ciò che però è distribuito in modo ineguale è l’opportunità. Non tutti, infatti, hanno l’opportunità di concentrarsi sul loro talento e accrescerlo, principalmente per motivi socio-economici e culturali. Tutto ciò diventa un problema non solo per l’individuo in sé, ma per tutta la società globale, che non può arricchirsi e progredire solo perché alcune persone rimangono per così dire “nell’ombra”.
Continua a leggere “Persone ricche di talento ma povere di opportunità”
Il gioco non vale la candela
Perché si dice “il gioco non vale la candela?”
Nel medioevo era consuetudine che i giocatori professionisti giocassero tutto il giorno e scommettessero ingenti somme di denaro. Ma era alla sera che queste persone si divertivano di più; aspettavano infatti i lavoratori che, stanchi della pesante giornata, arrivavano alla locanda per consumare un pasto caldo e puntare il denaro guadagnato. A quei tempi non esisteva l’elettricità e alla sera con il buio, per poter vedere, gli avventori compravano una candela dall’oste, il quale la vendeva a caro prezzo. Continua a leggere “Il gioco non vale la candela”
Sono un ragazzo D.S.A.
Una volta ci chiamavano pigri, perché eravamo lenti nel fare i compiti. Oppure ci mettevano a fare pagine e pagine di esercizi, per la “bella” grafia che non migliorava mai. Alle volte eravamo gli “stupidi della classe”, perché invertivamo i numeri o le parole. Qualcuno ancor oggi strappa i nostri disegni perché non sono “belli” come quelli dei nostri compagni di scuola, o veniamo derisi, perché coltiviamo il sogno di diventare dei programmatori: una scuola che, secondo loro, non finiremo mai perché “troppo impegnativa”.
Lo ammetto, per me alcune cose sono difficili: quando ero piccolo non ho sperimentato una tappa evolutiva, la scelta della mia mano preferita. Era la destra. Non so perché! Mio padre era destro, mia madre pure, perché io sarei dovuto essere mancino?
Tutto nasce da lì e mi ritrovo ad avere l’occhio dominante sinistro, ma la mano dominante è la destra e tutto si complica. Per questo faccio fatica, tanta fatica. Le studio tutte, ma io non riesco a mirare, la mia mano non va dove c’è quel quadratino da barrare, o quel punto da mettere. Trovo stratagemmi. Continua a leggere “Sono un ragazzo D.S.A.”
La leggenda del filo rosso
La leggenda del filo rosso è un’antica credenza orientale che racconta come le anime gemelle siano legate da sempre e per sempre da un filo sottilissimo, legato al mignolo della mano sinistra oppure, secondo alcune versioni, alle caviglie. Il filo rosso del destino unisce in maniera indissolubile due persone a dispetto di differenze di età, di ceto sociale, di luogo di nascita o di residenza: è un legame indistruttibile, insomma, più forte di tutti e di tutto. Il rosso è eleganza, passione, ricercatezza, pazienza, forza, tenacia, emozione, fascino, serenità, desiderio, silenzio, gioia, volontà, il rosso è dei papaveri, delle fragole, del cuore, del sangue, il rosso, il filo rosso è il legame indissolubile che lega per sempre l’amore con la VITA perché senza amore la vita è veramente poca cosa.
BVS!❤️
Andrea Spessotto
21 settembre: Giornata Internazionale della Pace
“Dove fanno il deserto, lo chiamano pace”. La prima volta che mi imbattei in questa frase, ne rimasi molto colpita. Ero al liceo e stavamo studiando l’Agricola di Tacito, uno dei più grandi storici latini, vissuto a cavallo tra il primo e il secondo secolo dopo Cristo. Nel contesto degli scontri tra Romani e Britanni, il generale calèdone Calgaco conclude con queste parole un discorso ai suoi soldati finalizzato a motivarli alla resistenza. La critica è rivolta all’imperialismo dei nemici romani, predatori disposti a tutto pur di conquistare il mondo. Nel tempo la locuzione è diventata celebre ed ha iniziato ad essere utilizzata come strumento di denuncia contro le guerre: qualunque sia il motivo che le innesca, gli effetti collaterali che producono sono devastanti. Continua a leggere “21 settembre: Giornata Internazionale della Pace”
L’identità della comunità LGBTQ+ racchiusa all’interno della bandiera arcobaleno
La bandiera arcobaleno è diventata il simbolo del Pride e della comunità LGBTQ+. Ideata dall’artista e attivista Gilbert Baker, era inizialmente composta da nove colori, che furono poi ridotti a sette per poter produrre la bandiera in serie. Ogni colore rappresenta un elemento diverso. Il rosso, spesso associato al sangue che scorre nelle vene, è simbolo di vita. Il giallo rappresenta la lucentezza, la brillantezza e riflette la positività che i raggi solari trasmettono grazie alla luce che emanano. Il verde è il colore della natura e, implicitamente, simboleggia la biodiversità che la caratterizza. Il blu, che trasmette pace e serenità, è legato all’armonia interiore. Il colore arancione, con la sua luminosità e vivacità, ha un significato molto importante: rappresenta intrinsecamente il processo di guarigione e di recupero, i quali sono spesso molto difficili da affrontare, ed è connesso al coraggio e alla forza che i membri della comunità hanno per poter affrontare gli ostacoli della vita. Continua a leggere “L’identità della comunità LGBTQ+ racchiusa all’interno della bandiera arcobaleno”
Dimmelo bene. Le parole che danno peso alle cose
Dice un saggio: “se non trovi la parola per dirlo, allora quella cosa non esiste”. È per questo che i linguisti si danno da fare per una lingua italiana sempre più attenta ad un uso consapevolmente privo di discriminazioni di genere. Perché il femminile di “sindaco” dovrebbe suonare male, se esiste il femminile di “dottore”? Perché non utilizzare il solo cognome per indicare una donna che ricopre un ruolo importante, invece che farlo precedere dall’articolo a sottolinearne il genere femminile? Perché utilizzare un maschile collettivo scrivendo a “cari colleghi (e colleghe)”? Se non usi la parola per dirlo, allora quella donna non esiste. Agitu Gudeta era una donna etiope simbolo dell’integrazione possibile grazie a sacrificio, rispetto, lavoro e dedizione all’ambiente e al territorio. Il suo allevamento di capre autoctone era il simbolo della rinascita e della tutela nella valle dei Mocheni, in Trentino. Così la sua uccisione efferata a fine 2020 portò con sé sbigottimento, dolore e costernazione.<!–more–> Carolina Leonardi, originaria di Seravezza e laureata in scienze agrarie all’Università di Pisa, è invece la giovane che apre la stagione della transumanza in Versilia. La notizia della sua scelta di vita riecheggia nei giornali in apertura della stagione corrente. Se a molti può suonare parola difficile, strana, forse forzata, sono tuttavia molti gli articoli che raccontano di loro usando proprio la parola “pastora”. È una parola attestata in italiano anche se raramente, e forse più frequentemente in ambito religioso. Il fatto che sia stata utilizzata correttamente nonostante l’effetto che avrebbe potuto suscitare fa sperare in una maggiore attenzione all’uso non sessista del linguaggio anche nel giornalismo. Così dobbiamo leggere anche la presenza del solo cognome per l’attuale Presidente del Consiglio in Italia, o appunto le notizie che riguardano le neoeletto sindache e assessore del Belpaese: sono le parole che cerchiamo per far sì che sempre più donne esistano nel posto da loro sognato, desiderato e costruito. Dare loro la possibilità di esserci, come donne e con il titolo a loro adeguato, significa riconoscerne la parità e la dignità. Non una di meno sarà nel suo ruolo, grazie a uomini e altrettante donne che ogni giorno custodiscono un mondo equo e gentile, anche nelle parole utilizzate. La strada della parità passa anche da qui.
Elisa Parise
18 luglio 1953
Siamo a Memphis, in Tennessee, nel primo dopoguerra. Un giovane camionista, che lavora per una ditta di impianti elettrici della città, scende dal suo camion in cerca di un regalo per la madre. Passeggiando per Union Street si imbatte in un modesto studio di registrazione: la Sun Records, dove per pochi spicci, 4 dollari, si può far incidere su un disco in vinile la propria voce.
Non ci pensa molto, entra nel piccolo studio e canta la sua canzone per la madre, il proprietario è fuori in quel momento per delle commissioni e la registrazione viene eseguita dalla segretaria, paga il dovuto e con il suo disco fresco di registrazione risale sul suo camion.
Continua a leggere “18 luglio 1953”
“Guns and Roses” come manifesto di pace
Quella in foto è un’opera dell’artista Shepard Fairey, noto anche come OBEY. Appena l’ho vista, mi sono fermata ad osservarla attentamente, quasi come per trarre la sua vera essenza. Rappresenta delle armi rivolte verso il cielo, dalle quali fuoriescono, al posto di proiettili, delle rose rosse. L’opera, con un rimando indubbiamente simbolico alla celebre band hard rock, è intitolata appunto “Guns and Roses”. L’artista ha preso ispirazione da un manifesto di propaganda risalente al periodo della rivoluzione culturale in Cina ed ha completamente stravolto il suo significato. Continua a leggere ““Guns and Roses” come manifesto di pace”
Scrivimi quando arrivi a casa
“Scrivi quando arrivi” è una frase che spesso tra amiche ci diciamo, solitamente salutandoci al termine di una serata, è un modo affettuoso per rassicurarci a vicenda che l’altra sia rincasata sana e salva. È diventato, però, anche il nome di un gruppo WhatsApp utilizzato per poter chiedere aiuto in caso di timore la sera. «Ciao ragazze, c’è qualcuna sveglia?». «Sì, ci sono». A sorvegliarsi durante il tragitto di rientro verso i loro appartamenti sono più di trecento ragazze a Bologna, per lo più studentesse fuorisede, ma non solo, che da qualche mese non rinunciano più a uscire di notte perché sanno che connessa, da qualche parte della strada, c’è un’altra sorella. L’ideatrice si chiama Samia Outia, una ragazza di 22 anni, veneta e di origini marocchine, che studia giurisprudenza all’università, che racconta di aver avuto l’idea dopo alcuni casi mediatici di femminicidio e violenza sessuale perché lei e le sue amiche si sentivano particolarmente insicure. Continua a leggere “Scrivimi quando arrivi a casa”
Spegni il cellulare, apri un libro!
È questa l’unica regola richiesta dai #partyletterari che stanno spopolando a New York. L’dea nasce dai social media ma anche dai #booktok che stanno cercando di rivoluzionare il mercato dell’editoria e l’editoria stessa. Sono video che vogliono informare e suggerire ad appassionati di lettura i libri più belli di ogni genere. Dietro a questo fenomeno si è formata una community molto forte tanto che molte librerie, le più famose in Italia e nel mondo hanno creato spazi dedicati, sia all’interno dei loro store sia nei loro e-commerce, ai libri più in voga del momento suggeriti proprio dai viralissimi #BookToker. Continua a leggere “Spegni il cellulare, apri un libro!”
Vecchio scarpone quanto tempo è passato
Si sa, la moda è passeggera, la moda va e viene poi ritorna. Ci sono capi che non passano mai di moda, e ci sono accessori che tornano ciclicamente nel corso del tempo.
Una parola che in questi anni ’20 del nostro millennio è sulla bocca di tutti è sostenibilità: per sostenere i nostri stili di vita stiamo riscoprendo lavorazioni, materiali, fonti energetiche, cibi… e tradizioni. Il mondo lento e a volte retrogrado dei tempi andati era per forza sostenibile: spesso sincronizzato con la ciclicità naturale, autarchico in molti aspetti, non conosceva la produzione sul larga scala né la possibilità di importare materiali da chissà dove. Per forza sostenibile, a portata di quel micromondo fatto di artigiani e abilità personali, un intreccio efficace anche nel riciclo dei prodotti di scarto.
Continua a leggere “Vecchio scarpone quanto tempo è passato”
L’effetto farfalla nella psicologia
Molto spesso non prestiamo attenzione ai piccoli gesti o azioni che caratterizzano le nostre giornate, principalmente perché le viviamo quotidianamente e le ripetiamo senza pensarci. Ma il cosiddetto “effetto farfalla” dimostra come ogni azione sia fondamentale per costruire il nostro futuro. È vero infatti che tutto ciò che facciamo produce un effetto a breve o a lungo termine. È proprio in base a questa filosofia di vita che nasce il detto “ognuno è artefice del proprio destino”: siamo noi stessi infatti, tramite i nostri comportamenti, a plasmare la nostra vita. L’effetto farfalla ci insegna quindi che, dal momento che ogni piccola variazione ha la sua rilevanza, dobbiamo essere coscienti di ciò che facciamo o diciamo, perché così facendo stiamo influenzando direttamente quello che un domani potrebbe accadere. Continua a leggere “L’effetto farfalla nella psicologia”
L’inno nazionale italiano
Ieri, 4 giugno, ero al palazzetto dello sport di Pordenone a godermi la finale nazionale Under 15 di Basket. All’inizio della partita, prima del saluto delle squadre, dagli altoparlanti del palasport escono le note del nostro inno nazionale. Tutto come da programma, peccato che sia stato eseguito, come spesso accade, male. Non come lo ha scritto il suo compositore. Chiarisco che il 95% delle volte che ascoltiamo il nostro inno, lo ascoltiamo nel modo errato, perché, con il passare degli anni, è stato adattato alla ritmica della marcia che accompagna la bandiera italiana.
Ma partiamo dall’inizio: l’inno è stato scritto da Goffredo Mameli e poi musicato da Michele Novaro, i due non lavoravano assieme, anzi non si conoscevano nemmeno. Ma chi era Michele Novaro? Era un compositore che lavorava a Torino, nei teatri. Era abituato a scrivere le sue partiture immaginando le situazioni, i luoghi e le emozioni, che poi trasformava in musica.
Continua a leggere “L’inno nazionale italiano”
Micro-vita
Trentanove mila milioni… corrono, stanno fermi, si dividono, si riuniscono, puzzano, profumano, attaccano, difendono, muoiono, si riproducono. Trentanove mila milioni sono i batteri che in media abbiamo sempre dentro di noi. Invisibili ma… trentanove mila milioni di batteri pesano… 1,5 Kg!
Mio Dio che schifo! Ho tutti questi esseri microscopici che mi galoppano addosso?? e dentro??
Intanto questo è il nostro corredo di batteri “buoni” , io non direi che schifo… direi che senza di loro sarei un essere sterile… arido, desertico, inutile. Poi, quando ci becchiamo una brutta infezione, arrivano anche quelli “cattivi”. Loro sono tosti e sono i miei datori di lavoro. Lavoro in un laboratorio di microbiologia, trentanove mila milioni di batteri credo di vederli in 10 minuti li dentro! Pensate a quanta vita c’è in questo posto, tutto un brulicare di esseri microscopici, silenziosi, mollicci o rinsecchiti, colorati o trasparenti; alcuni puzzano da morire di pesce avariato, di letame, di morte, ma tanti profumano eh.. di mela verde, di sapone di marsiglia, di lievito di birra… Ah li adoro! Sono strana? per niente! Vi siete mai chiesti come vivono? io me li immagino così: nella mia personale saga me li vedo a forma di Barbapapà rossi o blu, chi più magretto, chi più rotondo.
Continua a leggere “Micro-vita”
Paese che vai, sagra che trovi
Da qualche settimana sono iniziate le sagre di paese, che continueranno a vivacizzare le nostre comunità per tutta l’estate e fino al principio dell’autunno.
Qualunque sia il vostro territorio di provenienza, almeno una volta nella vita sarete andati a una sagra, ne avrete organizzata una o avrete contribuito a realizzarla come volontari. In Italia, infatti, ce ne sono tantissime, più di trentamila, tutte finalizzate a celebrare e tenere vive la cultura e l’identità del luogo in cui si svolgono. La loro storia è antichissima, inizialmente legata a una dimensione religiosa, come il nome, derivato dal termine latino “sacrum”, suggerisce; nel tempo, però, il loro significato si è ampliato e oggi, alla parola “sagra”, già ci attraversano la mente immagini di costa e salsiccia, polenta, formaggi, prodotti locali, giostre e balli di vario genere. Continua a leggere “Paese che vai, sagra che trovi”
I ragazzi di oggi
Siamo in aprile, siamo in un palazzetto dello sport, più precisamente quello di Venezia, il pala Tellercio. Si gioca la finale della Reyer School Cup, un torneo a cui hanno partecipato 56 scuole superiori, provenienti dalle scuole di: Pordenone, Treviso, Padova, Venezia, Belluno e Vicenza. Per parteciparvi occorre avere, una squadra, una tifoseria che la segua, un gruppo di cheerleader o tifo organizzato.
Quelli nella foto sono i ragazzi, tutti tra i 14 e 19 anni, dell’istituto Pacinotti di Mestre. Continua a leggere “I ragazzi di oggi”
Dove nascono le note?
Adoro la musica (credo che ormai lo avrete capito anche voi) e un bel dì mi sale dentro una strana curiosità: da dove nascono le note? Così mi sono messa a studiare. Le prime forme di notazione o semiografia musicale, ovvero il sistema che fissa per iscritto una composizione, una melodia o una qualsiasi idea di tale ordine, possono essere rintracciate in una tavoletta incisa dai Sumeri con la scrittura cuneiforme presso Nippur, oggi in Iraq, attorno al 2000 a.C. La tavoletta rappresenta delle frammentarie istruzioni per l’esecuzione di una musica, e indica che la composizione è costruita sugli intervalli di terza e usando una scala diatonica. Continua a leggere “Dove nascono le note?”
Indaco
L’indaco è il nome di un colore tra quelli meno utilizzati, malgrado sia tra i più presenti nella vita di tutti noi. Lo potremmo definire un colore tra l’azzurro e il viola. È il primo colore che assume il cielo all’alba e il penultimo al tramonto. E’ il colore della transizione e del cambiamento.
Perlopiù è utilizzato nella suddivisione dei colori dello spettro solare. Il sesto colore dell’arcobaleno. La definizione dei sette colori la fece Isaac Newton nel suo famoso esperimento. È abbinato al sesto punto chakra, individuato sopra il naso, tra gli occhi. È considerato il colore del risveglio spirituale e della meditazione ma non solo; anche delle idee creative. In cromoterapia il colore indaco è utilizzato per calmare gli stati ansiosi e per avere un maggior rilassamento. Nel mondo arabo invece, è legato alle vesti e al tagelmust. il copricapo Tuareg formato da una lunga benda che fascia la testa e il viso. Era utilizzato in polvere come protezione solare in Mauritania. Di qui la definizione degli “uomini blu”. È diffuso in tutto il mondo medio orientale ed è il colore riservato alle persone di un certo rango ed importanza. Il suo nome deriva dalla pianta dalla quale è ricavato il pigmento che è ottenuto dalla fermentazione delle foglie di “Indigofera tinctoria”, originaria dell’India.
Le sue tracce si perdono nella notte dei tempi; era già conosciuto ed utilizzato nel 2000 A. C. È ottenuto dalla fermentazione delle foglie della pianta con un acido; anticamente l’urina dei cavalli. Una volta finita la fermentazione il liquido veniva fatto ossidare virando il suo colore dal giallo verde al blu violetto. Infine ottenuta la giusta intensità veniva fatto bollire per fermare il processo di ossidazione ed essere usato come tintura. Nella cultura occidentale il nome indaco è poco frequente, sostituito dal blu. Probabilmente la sostituzione è impropria perché non lo possiamo considerare lo stesso identico colore.
Amo questo colore perché fa da collegamento tra il mondo della notte e quello del giorno.
Il colore della transizione e del rinnovamento, appunto. Un attimo fuggente tra due mondi contrapposti.
Vida “Baudasch” Michele
Non riesci a rilassarti? Guarda un video ASMR
In questi ultimi anni, il fenomeno dell’ASMR è diventato sempre più popolare sui social network, in particolare su YouTube. Infatti, digitando sulla barra di ricerca questo acronimo, compaiono centinaia di video: basti pensare che è uno dei termini più cercati su questa piattaforma. Ma che cos’è questo “asmr”?
L’acronimo sta per Autonomous Sensory Meridian Response, ovvero “risposta sensoriale meridiana autonoma”: corrisponde ad una sensazione piacevole che si manifesta sotto forma di leggero formicolio, il quale si propaga in più parti del corpo. Questi “brividini” hanno un forte potere rilassante e sono stimolati da particolari suoni come i sussurri, ma anche da gesti e immagini. Tra i cinque sensi, quello protagonista dell’ASMR è sicuramente l’udito, che ci permette di cogliere anche i suoni più delicati.
Continua a leggere “Non riesci a rilassarti? Guarda un video ASMR”
Homefulness, tendenza o stile di vita?
Adoro passare il tempo nella mia dimora, mi sento protetta e coccolata, lei mi trasmette calore e io la amo proprio per questo. C’è da dire che tenere sempre in ordine non è facile, soprattutto quando siamo trasportati da mille impegni, così tra i miei buoni propositi del 2023 c’era la ricerca di qualcosa che potesse aiutarmi nell’intento di creare uno spazio più armonioso e che mi facesse sentire bene. Homefulness non è solo un trend che ha preso piede nell’ultimo anno, è molto di più. È un concetto che prende ispirazione dalla mindfulness, ma che viene adattato al mondo della casa e dell’interior design. Definito come “il piacere di arrivare nel luogo che sentiamo nostro”, racconta uno stato d’animo, quel senso di appartenenza e di sollievo che si può provare nel rincasare, soprattutto dopo una lunga giornata di lavoro.
Continua a leggere “Homefulness, tendenza o stile di vita?”
2024: l’anno del Drago di legno
Il 2024 è iniziato ormai da qualche mese, ma non per tutti. Molti paesi asiatici festeggiano l’arrivo del nuovo anno il 10 febbraio 2024, secondo il cosiddetto “Capodanno Cinese” o “Capodanno di Primavera”. Secondo la tradizione, ad ogni anno è associato un animale sacro: il 2024 è rappresentato dal drago, simbolo di forza, coraggio e maestosità, ma che è anche considerato un porta fortuna. Ogni animale è a sua volta legato ciclicamente ad un elemento tra cui oro, legno, fuoco, acqua e terra. Quindi, essendo l’oroscopo cinese composto da dodici animali in totale ed essendo questi combinati con uno dei cinque elementi, l’ultimo anno del Drago è stato nel 2012, ma quella volta l’elemento protagonista era il fuoco; il 2024 è invece l’anno del legno.
Continua a leggere “2024: l’anno del Drago di legno”
Greg Goya e il messaggio della sua Fast Art
Una domanda e una sola risposta per ognuno di noi: “Potendo scegliere, con chi vorresti condividere questa panchina?”. Mi imbatto per caso in un video che raffigura una panchina bianca ed una scritta rossa: è questa la domanda che Greg Goya, un artista torinese, ha deciso di porre in una delle sue ultime opere, una panchina appunto realizzata, in collaborazione con la Venaria Reale di Torino, per esortare i passanti a scriverci sopra il nome della/e persona/e che più vorrebbero accanto. Un vero e proprio invito a guardarsi dentro e a condividere le proprie emozioni, quello rivolto da Greg a coloro che si sono imbattuti nella sua iniziativa. Continua a leggere “Greg Goya e il messaggio della sua Fast Art”
Lucille
Lucille è il nome che, indelebilmente, ha accompagnato le chitarre e la carriera di B.B. King, uno dei più grandi chitarristi non solo della storia del blues, ma in generale della storia musicale mondiale. Sono molti infatti i musicisti famosi che hanno coltivato la loro passione per la musica partendo proprio dai suoi brani ed assoli.
A questo nome è legato un aneddoto che riguarda la vita del talentuoso chitarrista B.B. King (all’anagrafe Riley B. King, Itta Bena 1925/2015): in quel periodo, l’artista suonava in un locale in Arkansas che, come molti locali dell’epoca, aveva come “impianto di riscaldamento” un semplice bidone alimentato da kerosene. Una sera, a causa dello scatenarsi di una rissa, il bidone si rovesciò incendiando in breve tempo il locale. Continua a leggere “Lucille”
Gli inseparabili: il simbolo dell’amore nel regno animale
Si chiamano proprio così, “gli inseparabili”. Sono dei pappagalli originari dell’Africa, dalle piume colorate di tonalità diverse che vanno dal verde, al blu, al giallo e al rosso. Sono animali dal carattere particolare: sono molto socievoli, vivaci e affettuosi. La loro peculiarità è che sono in grado di instaurare forti legami di amore e di amicizia tra di loro. Infatti, il loro nome in greco è “Agapornis”, ovvero “uccelli che si amano”. Continua a leggere “Gli inseparabili: il simbolo dell’amore nel regno animale”
Sisu: un sussurro che vale come un ruggito
Sono tante le parole scandinave entrate nel nostro vocabolario e che anche noi abbiamo cercato di rendere quotidiane. Vi ho già parlato in un altro articolo dello stile danese Hygge, che prevede la ricerca dell’armonia attraverso la condivisione con gli altri. Oggi invece vorrei trattare un altro termine nordico, stavolta finlandese, molto interessante: Sisu. Una parola dal suono dolce ma dal significato molto forte. Ma cosa vuol dire “Sisu”? Letteralmente si traduce con “fegato”, o “intestino”, e significa “avere coraggio”, nella cultura finlandese questa parola assume però sfumature più ampie. Sappiamo bene quanto trovare la volontà dentro di sé per andare avanti, nonostante tutto, è fondamentale. Continua a leggere “Sisu: un sussurro che vale come un ruggito”
Storia di un albero
L’origine dell’albero di Natale è un argomento piuttosto controverso e incerto. La sua origine più probabile è attribuita all’unione di più tradizioni e usanze pagane che si sono intrecciate tra loro. L’utilizzo di un albero decorato è attribuito sia ai romani che a molte popolazioni celtiche, con un significato simile. Per i romani era consuetudine regalare, alla fine dell’inverno, un ramo decorato di una pianta sempreverde come portafortuna. I celti invece utilizzavano delle piante aromatiche nei loro riti propiziatori, per l’arrivo della primavera, durante i festeggiamenti del solstizio d’inverno. Continua a leggere “Storia di un albero”
La notte più lunga che ci sia
Che tu sia del team panettone o che tu sia amante dello zucchero a velo sul pandoro, poco importa: è più facile credere a Santa Lucia che mettersi d’accordo sul dolce del Natale. Da Nord a Sud, da Est a Ovest sono tanti i bambini che aspettano la Santa a cavallo dell’asinello nella notte del 12 dicembre. Siracusana di nascita, avrebbe subito un cruento martirio durante le persecuzioni di Diocleziano, profetizzandone però la fine, assieme a quella dell’Impero, e la pace per la Chiesa cattolica. Oggi le sue spoglie si conservano nell’omonimo santuario a Venezia in Campo San Geremia, ma Siracusa ne custodisce alcune reliquie e una statua degna di menzione. Ed è certamente Siracusa il luogo dove la devozione popolare si fa sentire di più: la processione della statua il 13 dicembre di ogni anno porta le reliquie dal Duomo alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro per poi ritornare al luogo di partenza dopo una settimana. Continua a leggere “La notte più lunga che ci sia”
La leggenda del calicanto, il fiore dell’inverno
“Era una giornata d’inverno. Un pettirosso, provato dal freddo e dalla stanchezza, vagava alla ricerca di un riparo. Ma tutti gli alberi che incontrava durante il volo si rifiutavano di ospitarlo, poiché scarni e privi di foglie. L’uccellino arrivò poi nei pressi di un calicanto che, vedendolo affaticato e sofferente, decise di offrirgli riparo tra le sue foglie gialle, cercando di scaldarlo come meglio poteva. Da lassù il Signore aveva notato il meraviglioso gesto e aveva deciso di ricompensare la pianta di calicanto facendo piovere su di essa un mare di stelle luccicanti e profumate. Continua a leggere “La leggenda del calicanto, il fiore dell’inverno”
Un italiano a Varsavia
Il centro di Varsavia fu completamente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Una volta terminata, si pose il problema di come ricostruirlo. I polacchi scelsero, anche in segno di rivincita, di ricreare orgogliosamente la propria storia, quella che la guerra stava per cancellare. Si pose chiaramente il problema di come farlo e qui entra in scena, e utilizzo appositamente il termine “scena”, un signore veneziano deceduto a Varsavia nel 1780.
Bernardo Bellotto, nasce a Venezia nel 1722, in una calle piuttosto povera. Fu uno, se non il massimo, esponente del vedutismo. Tra i primi a utilizzare una rudimentale fotocamera, una scatola con il buco che permetteva di ottenere delle immagini capovolte, con la quale fare degli schizzi molto precisi ricreando delle vedute molto estese. Molte delle sue vedute, infatti, hanno un formato molto simile a quello dei nostri moderni televisori: il 16:9.
Continua a leggere “Un italiano a Varsavia”
L’isola delle Rose: un sogno durato 55 giorni
Rimini, 1 maggio 1968. Giorgio Rosa, ingegnere bolognese, pianta sulla sua isola artificiale una bandiera arancione con 3 rose rosse su sfondo bianco, dichiarando Stato indipendente una piattaforma al largo delle acque territoriali italiane. Un progetto, a più di 11000 m al largo di Rimini, che nasce come idea imprenditoriale. Una struttura di 5 piani da organizzare con bar, negozi, attività commerciali e camere d’hotel che fosse un’attrazione turistica per le migliaia di persone che ogni giorno affollavano le spiagge della Riviera Romagnola. Nasce così il mito dell’Isola delle Rose. Questa idea si scontrò con la burocrazia italiana che mal vedeva la creazione di una zona franca al largo della costa e la decisione dell’ingegnere di costruire l’isola fuori dalle acque territoriali creò un po’ di sconcerto e mistero, soprattutto perché nulla ancora si sapeva di cosa si sarebbe fatto sopra la piattaforma: qualcuno arrivò a ipotizzare che potesse servire ai russi come base missilistica, altri che potesse diventare una sorta di Las Vegas d’Europa e chi un luogo di perdizione, prostituzione. Così, quando la piattaforma cominciò a prendere forma, la Capitaneria di Porto di Rimini provò a bloccare i lavori perché la costruzione non rispettava i progetti forniti in fase di richiesta dei permessi. Continua a leggere “L’isola delle Rose: un sogno durato 55 giorni”
Meravigliosamente Imperfetta
Mi imbatto per caso in un progetto che reputo pazzesco: una voce volta ad esprime un concetto profondo che va oltre la perfezione canonica che da sempre gli stereotipi hanno cercato di imporci. Si tratta delI’MPERFETTA PROJECT ,un mondo che nasce per connettere donne straordinariamente imperfette, per dare vita a una community che elogia la bellezza femminile e la celebra attraverso le sue imperfezioni. Un progetto che possa essere di ispirazione per altre donne che si sentono sbagliate perché diverse, un modo per non farle sentire sole. Continua a leggere “Meravigliosamente Imperfetta”
Il cane guida: una risorsa fondamentale
Una mattina, camminando per le strade di Londra, mi sono imbattuta in un signore ipovedente che veniva accompagnato dal suo cane guida. Questa scena ha attirato la mia attenzione e mi ha portata a ragionare sull’importanza di questa figura. Sappiamo che il cane è il migliore amico dell’uomo, ma non mi ero mai resa conto che per alcune persone questo animale è indispensabile perché permette loro di vivere la vita in modo più indipendente e sicuro.
I cani guida vengono addestrati sin da cuccioli: innanzitutto vengono affidati ad una famiglia selezionata, dove imparano ad interfacciarsi con situazioni differenti; successivamente, un professionista inizia a prendersi cura del cane, insegnandogli come comportarsi con la persona a cui verrà poi assegnato. Continua a leggere “Il cane guida: una risorsa fondamentale”
Sull’isola della rivoluzione
La vita di una persona oggi si contiene in meno di 15 centimetri: sveglia, calendario, check-list, registro della scuola dei figli, contapassi, conta calorie, piazze virtuali, orari dei treni, carte fedeltà, operazioni bancarie… Che vita sarebbe senza il nostro smartphone?
L’avvento dei digital device tascabili ha rivoluzionato la nostra vita: come facessimo nell’era analogica forse nemmeno ce lo ricordiamo, e forse non saremmo disposti a tornare indietro. Eppure sono sempre di più le persone che chiedono di essere guidate, quando non costrette, alla disintossicazione: esistono bar senza Wi-Fi che invitano alla cara vecchia conversazione, esistono isole che vogliono continuare ad essere tali, isolate appunto da ogni comunicazione esterna.
Continua a leggere “Sull’isola della rivoluzione”
In bocca al lupo
In bocca al lupo: è il posto più sicuro dove potreste stare. Questo è l’augurio. La lupa, come molti altri canidi, felini e altri animali, quando temono per l’incolumità dei propri cuccioli li prendono tra le loro zanne, spostandoli in luoghi più sicuri.
Questo è l’augurio: vai, protetto, nella bocca potente e amorevole di un lupo.
Continua a leggere “In bocca al lupo”
Riflesso in malachite, arpeggio turchese e corallo di Tabarca
Vagando per la città di Milano durante la Design Week, mi sono imbattuta in alcune installazioni all’interno del cortile dell’Università Statale. Una di quelle che più mi ha affascinata è una parete che si compone interamente di colori disposti in ordine cromatico e suddivisi per nome. Alcuni di essi hanno catturato la mia attenzione grazie alla loro particolarità: riflesso in malachite, arpeggio turchese e corallo di Tabarca.
Continua a leggere “Riflesso in malachite, arpeggio turchese e corallo di Tabarca”
Un angelo per capello
Oggi vorrei parlarvi di un bellissimo progetto, uno di quei progetti che ti fa capire che a volte basta davvero poco per aiutare il prossimo. Sono una paziente oncologica e, nella mia passata esperienza, a causa delle cure mi sono ritrovata per ben due volte a perdere i capelli. Non è stato facile affrontare questo cambiamento che, seppur estetico, ritengo di grande impatto per ogni persona.
“Un Angelo per Capello” nasce proprio con l’obbiettivo di offrire un aiuto concreto ai pazienti che non possono sostenere economicamente l’acquisto di una parrucca. L’intenzione è quella di dare continuità alla propria immagine per acquisire più fiducia in sé stessi e promuovere un atteggiamento propositivo verso la malattia.
Continua a leggere “Un angelo per capello”
19 settembre 1981
All’inizio degli anni ’80, il famoso Central Park a New York era ben lontano dall’essere il grande e splendido parco di oggi: l’incuria, il degrado e le bande cittadine lo rendevano un luogo poco sicuro e sempre meno frequentato. Così il centocinquesimo sindaco della metropoli americana, Ed Kock, decise di intervenire e ridare nuova vita allo storico parco per riconsegnarlo ai suoi cittadini. Per farlo, coinvolse tutti gli apparati municipali con i propri dipartimenti: polizia, vigili del fuoco e quello sanitario. Continua a leggere “19 settembre 1981”
Pordenonelegge…i bigliettini gialli.
Eleonora aveva tanto atteso quel giorno. Aveva lasciato il caldo afoso dell’estate quasi alle spalle ed ora era pronta ad immergersi in un fine settimana che le avrebbe portato la pace di cui aveva bisogno. Quella mattina aveva deciso di far colazione nella piazza principale della città, dove di fronte a lei, all’interno della tensostruttura montata per l’occasione, i dipendenti di numerosissime case editrici stavano allestendo i propri spazi. L’odore del cornetto fresco appena sfornato si mescolava a quello della carta stampata che veniva portato dal leggero venticello che in quel momento rendeva piacevole star seduti fuori al fresco. Eleonora non vedeva l’ora di cominciare il suo personale giro culturale; aveva già programmato i tre giorni dell’evento, gli autori che avrebbe voluto incontrare, i libri da comprare e la sua partecipazione come protagonista. Sì perché quest’anno aveva deciso di partecipare anche lei a quest’evento, portando con sé centinaia di “bigliettini gialli” dove al loro interno, venivano scritte frasi, aforismi e parole, che chiunque li leggesse veniva pervaso da un senso di positività e benessere. Continua a leggere “Pordenonelegge…i bigliettini gialli.”
Intelligenza artificiale vs Baudasch
Di che cos’è capace l’intelligenza artificiale? Beh… L’ho voluta mettere alla prova. Il tema è: il mare con i suoi colori e i sentimenti umani. Ecco i due articoli messi al confronto. Dieci minuti il primo, quindici secondi il secondo. Lascio ai lettori la loro valutazione.
“Baudasch”:
Nei suoi colori, il mare, trova il suo fascino. Il mare è quella parte di mondo che tutti, per qualche motivo, portiamo nel cuore. Lo abbiamo ammirato, ammaliati dai suoi colori. Il mare è empatico per natura. Mutevole come il suo grande fratello: il cielo. Come esso si fa turbolento e rabbioso quando mostra la sua forza ma anche placido e calmo nelle giornate serene. Forse è per questo che ci affascina così tanto, alla fine assomiglia molto a noi umani e, come noi, esprime le sue emozioni. Continua a leggere “Intelligenza artificiale vs Baudasch”
Il dilemma del porcospino
Anche i porcospini hanno i loro problemi…eh si, avete mai sentito parlare del “dilemma del porcospino”? Il filosofo Schopenhauer in “Parerga e paralipomena” racconta di un numero di porcospini che durante l’inverno hanno bisogno di scaldarsi e quindi si avvicinano tra loro ma si feriscono con i loro aculei, allora si distanziano, ma sentendo freddo cercano di avvicinarsi nuovamente e così facendo si allontanano e si riavvicinano sforzandosi di trovare la distanza giusta per non ferirsi l’un l’altro. Continua a leggere “Il dilemma del porcospino”
Il merletto di Burano
C’era una volta in un tempo lontano a Burano un pescatore di nome Nicolò, bello e di buon carattere, tanto da essere lo scapolo più ambito dell’isola. Tutte le ragazze lo volevano ma lui aveva occhi solo per Maria, la sua fidanzata. Ma per poterla sposare era costretto a lavorare molto ed uscire in mare tutti i giorni. Una sirena che viveva tra le onde e che lo vedeva sempre gettare le reti si innamorò di lui e decise di sedurlo. Continua a leggere “Il merletto di Burano”
Χαρμολύπη, combinazione di gioia e tristezza
La parola greca χαρμολύπη (charmolypi) è formata da due termini: χάρμα, ovvero gioia, e λύπη, tristezza. È intraducibile in italiano e si riferisce ad un sentimento che combina queste due emozioni assieme.
La gioia è un sentimento che indica felicità, soddisfazione, appagamento e contentezza, che solitamente deriva dal raggiungimento di un obiettivo. Essa è quindi influenzata da eventi esterni e si manifesta come un brivido di calore che si propaga all’interno del cuore. Continua a leggere “Χαρμολύπη, combinazione di gioia e tristezza”
Mirtilli rossi
La prima cosa che ho pensato guardando questa foto è stata “se questo posto esiste voglio assolutamente andarci”. A dirla tutta… no! Non è stata la prima cosa… l’ho pensato un istante dopo essermi immaginata a galleggiare a pancia in su circondata da tutte quelle rotonde esplosioni di colore. Che sorpresa scoprire che stavo guardando la raccolta dei mirtilli rossi, non avevo mai visto nulla di simile prima.
Ovviamente mi sono subito tuffata nelle ricerche sull’argomento e ho scoperto che in Nord America si trovano le maggiori coltivazioni al mondo, ed è lì che si possono ammirare questi scenari mozzafiato.
Continua a leggere “Mirtilli rossi”
Antica Spezieria di Santa Maria della Scala
Che vivessimo in un paese straordinario è sotto gli occhi di tutto il mondo. Tutti hanno visto almeno una volta nella vita, magari solo in foto, le piazze, le fontane, o le chiese e i palazzi più belli dell’Italia. Ma ci sono anche molti tesori nascosti, che bisogna cercare quasi come fossero dei vecchi libri nelle biblioteche.
A Trastevere, uno dei più antichi quartieri di Roma, vi è uno di questi gioielli. Si tratta di una farmacia molto particolare. È rimasta attiva fino al 1954, anno della sua chiusura; era gestita dai frati dell’ordine dei Carmelitani Scalzi.
Continua a leggere “Antica Spezieria di Santa Maria della Scala”
Avete mai letto un libro Fantasy?
Marta era appena uscita dall’ufficio e si stava recando nel suo posto preferito: la “libreria al caffè”. Era un negozio dove le persone potevano sedersi a sorseggiare una bevanda calda e leggere uno dei centinaia di libri presenti al suo interno. Aveva sempre pensato che fosse una bella idea quella di sedersi ed estraniarsi dal mondo gustandosi un buon cappuccino.
“Ciao Marta, cosa ti và di leggere oggi?” chiese la barista, sua amica.
“Non saprei. È un periodo che nulla mi attrae. I libri che leggo sono monotematici e non mi lasciano nulla quando finiscono. Se è un giallo, non ci sono storie d’amore e viceversa. Se sfoglio un tomo dell’orrore non trovo altri argomenti. Mi servirebbe una storia dove al suo interno ci sia tutto. Investigazioni, combattimenti, tensioni, intuizioni, magia e storie d’amore. Qualcosa che mi faccia immedesimare.” Rispose Marta visibilmente avvilita
Continua a leggere “Avete mai letto un libro Fantasy?”
Ostriche e dighe
Le ostriche sono un piatto prelibato ed apprezzato da molte persone. Tra i luoghi dove se ne consumano di più vi è New Orleans, conosciuta come la città del jazz e delle ostriche, ma anche come una delle città più battute dagli uragani d’America che causano una forte erosione delle coste.
I ristoratori della città hanno però trovato una idea molto green per riciclare i loro gusci e contemporaneamente preservare la loro città. Continua a leggere “Ostriche e dighe”
Il fil rouge del destino
“Fil rouge”: tradotto dal francese significa “filo rosso” e assume il significato di filo conduttore. Ma da dove deriva questo concetto?
Esiste una leggenda cinese secondo cui tutti i neonati, appena venuti al mondo, hanno un filo rosso annodato al mignolo della mano sinistra.
Ma perché proprio il mignolo sinistro? Si pensa che questa leggenda sia nata in seguito ad un’importante scoperta: l’arteria ulnare collega proprio questo dito direttamente con il cuore, sede dello sviluppo del sentimento amoroso. Continua a leggere “Il fil rouge del destino”
Denti di leone
Una leggenda Irlandese racconta che la corolla del soffione è la dimora delle fate che un tempo quando la terra era abitata solo da gnomi, elfi e fate, vivevano liberamente nella natura.
L’arrivo dell’uomo li costrinse a rifugiarsi nei boschi.
Ma le fate avevano dei vestiti troppo sgargianti per riuscire a mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Per questo motivo, furono costrette a trasformarsi in denti di leone, mantenendo però la loro fierezza, infatti anche se calpestati i soffioni tornano sempre in posizione eretta
Ai denti di leone da sempre affidiamo i nostri desideri, un soffio per partire oppure per restare, solo un piccolo soffio per riempire il cielo di migliaia di piccolissime schegge impazzite di luce trasportate dal vento e far fiorire il cielo, solo un piccolo soffio per regalare ai nostri sogni la possibilità di provare a realizzarsi.
Andrea Spessotto
Parole parole parole…
Il linguaggio e le lingue sono una splendida invenzione degli homines: sistemi di segni organizzati che permettono di tramandare e conservare informazioni. Ingegnosi ma non perfetti: a volte si tratta di sistemi così diversi che il passaggio dall’uno all’altro è impossibile; traduttore traditore, come si suol dire.
Chi non ha mai provato uno struggente desiderio di raggiungere qualcosa di impossibile? In tedesco si dice Sehnsucht. E quella soddisfazione che vi raggiunge alla sera di una giornata lavorativa? Sempre in tedesco si può usare la parola Feierabend. Forse una persona brillante troverebbe la soluzione con una battuta anche in queste situazioni, e in ungherese la chiameremmo Pihentagyú.
Continua a leggere “Parole parole parole…”
I murales green
I murales green sono opere realizzate con “Airlite”, una particolare vernice green, che con un processo simile alla fotosintesi è in grado di ripulire l’aria dalle sostanze inquinanti al 89 %.
Ci vogliono circa 12 mq di pittura per azzerare l’inquinamento prodotto da un’auto in un giorno. Continua a leggere “I murales green”
La pazienza del marmo
Immaginate un blocco di pietra. Immaginate anzi, per essere precisi, un enorme blocco di marmo di Carrara.
Bene. L’avete visualizzato?
Ora fate un ulteriore piccolo sforzo, e collocate nella vostra mente quel mastodontico monolite all’interno di una vecchia, fredda, umida costruzione sita nel cuore di Firenze a cavallo della seconda metà del ‘400.
Infine, con un ultimo sprazzo di fantasia, considerate che quel blocco informe se ne stia lì, a guisa di un gigante addormentato, in paziente attesa, o meglio in stato di semi abbandono, da ben 37 anni.
Continua a leggere “La pazienza del marmo”
“Un trauma” da TV
Siamo fatti così. Avanti, ammettetelo! Se vi dico globuli rossi pensate subito a quei goffi “cosi” rossi con le bolle di ossigeno caricate sulla schiena. Se dico globuli bianchi visualizzate immediatamente dei ranger in navicelle volanti, a piedi col manganello o a cavallo. I più attenti, quando scoprono di avere delle infezioni da “Escherichia Coli”, ricorderà subito quei millepiedi ciccioni e poco svelti che servivano a trasformare il cibo in vitamine. Continua a leggere ““Un trauma” da TV”
Quando “fare muro” non è scritto sui muri
Ci sono immagini che segnano ere: fotografie di attimi che da subito entrano nella storia. La caduta del muro di Berlino è una di queste: la nomini e si stampa immediatamente nella mente la polaroid dell’unità ritrovata, della pace rinsaldata.
Ci sono muri che dividono e ci sono muri che costruiscono.
Continua a leggere “Quando “fare muro” non è scritto sui muri”
Il significato delle stelle
Il tema della sera e della notte, sin dall’antica Grecia, ha sempre ispirato gli animi più sensibili ad una costante introspezione, capace di illuminare il senso sia della propria esistenza che dell’intera umanità.
Nel caso di Dante, per esempio, la sera diventa la confidente dello stesso poeta: è il momento in cui egli si sofferma a riflettere sulle vicende della propria vita e sul tempo, elemento incontrollabile e fuggente. Per il poeta, le stelle sono la meta reale e ideale del suo viaggio ultraterreno: la parola in rima “stelle” suggella tutte e tre le cantiche della Commedia.
Continua a leggere “Il significato delle stelle”
L’omosessualità è sempre esistita
“L’omosessualità è nata negli ultimi tempi, prima non esisteva. Ed è proprio per questo che è qualcosa di innaturale”.
Molti non sanno che il tema dell’omosessualità è stato trattato sin dall’antichità, e pertanto non è un costrutto della società moderna.
Continua a leggere “L’omosessualità è sempre esistita”


































































































