Il dono del Natale

È quasi Natale, cucciolo mio, e non ho ancora un regalo per te.
Vorrei donarti qualcosa di mio, qualcosa che resti. Forse l’ho trovato: una storia. Vieni qui, siediti accanto a me, il fuoco del caminetto ci farà compagnia. Dalle braci nasceranno i miei personaggi, e le loro ombre danzeranno sulle pareti come in un sogno. Guarda fuori: la neve scende lieve, copre la valle e illumina le case, i tetti, i pini del bosco. Sopra tutto, una grande luna sorride alle stelle, guidando chi torna a casa dopo una lunga giornata. Chiudi gli occhi e immagina un mondo in pace, dove nessuno ha paura, dove gli anziani raccontano storie e i bambini ridono felici. Ora aprili, e ascolta. Ti parlerò di Peter, un bimbo di un piccolo villaggio di montagna. Era inverno, e la neve copriva ogni cosa. Nelle stalle i nonni narravano favole ai bambini: quella più amata era la storia del popolo del bosco. Ma Peter, curioso e testardo, non ci credeva.
Una mattina decise di scoprirlo da solo. Mise nello zaino pane, formaggio e una bottiglia di latte appena munto, prese il suo flauto di legno e partì verso la montagna addormentata. Camminò a lungo nel silenzio bianco, finché si fermò a mangiare. Ma d’un tratto i rami presero a muoversi, la neve cadde dagli alberi e minuscole voci risero tra gli aghi dei pini. Peter, spaventato, indietreggiò e cadde nella neve. Quando rialzò la testa, davanti a lui c’era un minuscolo omino con un cappello rosso pieno di campanelli. «Ciao Peter» disse. «Sono Teo, re del popolo del bosco. Ti conosciamo bene: sei vivace, ma buono. Hai un sogno da affidare a noi?»
Peter ci pensò un momento e poi sussurrò: «Vorrei che questo Natale fosse di pace, che non ci fossero bambini tristi né nonni soli, che tutti avessero un sorriso e un dono». Teo lo guardò commosso. «È un bel sogno, piccolo uomo. Facciamo un patto: tu ci darai il latte e il tuo flauto, e noi proveremo a realizzarlo».
Peter non esitò: posò tutto nella neve. L’omino sorrise, poi svanì con i suoi amici tra gli alberi. La mattina di Natale, Peter trovò accanto al letto un pacchetto con un fiocco rosso. Dentro c’era il suo flauto e un biglietto:
Ogni volta che ci vorrai parlare, suonalo. Noi saremo in ascolto. Da quel giorno Peter non si sentì più solo. Di notte, al suono del suo flauto, tornavano Teo e i suoi amici, e insieme raccoglievano i sogni del mondo per portarli a chi ne aveva più bisogno. La pace regnò nel villaggio, e le storie del popolo del bosco continuarono a vivere nei racconti dei nonni, generazione dopo generazione. E così, cucciolo mio, questa è la favola che ti regalo. Ora dormi sereno, i piccoli amici del bosco veglieranno sui tuoi sogni.
Guarda la luna, così grande e luminosa… illumina anche il mio cammino, perché ci sono altri bambini da addormentare.
Buonanotte, piccolo mio. E… buon Natale.

Andrea Spessotto

Santa Lucia

Quando ero bambina, in casa Mortari c’era l’usanza di festeggiare Santa Lucia, il 13 Dicembre. A nanna presto, e l’indomani avrei trovato un regalo tutto per me! Un po’ come con Babbo Natale, ma il fatto che Santa Lucia non passasse a casa di tutti i bambini rendeva la sorpresa molto speciale e ancora più misteriosa. La sera mi immergevo di corsa sotto il morbido piumone del mio lettino e chiudevo presto gli occhietti, sperando così che la nottata volasse in un battito di ciglia. La mattina poi balzavo in piedi prestissimo, in barba alla pigrizia e al calduccio delle coperte, e correvo in salotto a caccia del pacchetto. Ed eccolo là! Meraviglia! Ciò che mi affascinava di più era che, a parer della me-bambina-di-allora, Santa Lucia aveva proprio buon gusto e molta fantasia. Continua a leggere “Santa Lucia”

Piccole tradizioni crescono

Se penso al Natale mi viene in mente il caldo abbraccio di mia madre e al pasticcio di mia nonna. Le prime luci che illuminano le città, le casette decorate in piazza e le vetrine dei negozi addobbate. L’aria di dicembre pungente ma che allo stesso tempo ha quel qualcosa di purificante. E ancora gli addobbi natalizi che si intravedono dai giardini delle case. La gioia e la voglia di stare insieme. Come avrete capito io adoro il Natale, per me è in assoluto il periodo più magico dell’anno e negli anni ho cercato di tenere vive le tradizioni tramandate nella mia famiglia e allo stesso tempo di crearne di nuove. Quando ero piccola in casa l’albero ed il presepe si faceva tutti insieme l’8 dicembre, adesso che sono grande ed ho una casa tutta mia inizio ad addobbarla già il week end a ridosso del 1 del mese. Continua a leggere “Piccole tradizioni crescono”

Il regalo

Il regalo è desiderio, attesa e felicità. Desiderio, da un lato, di ricevere qualcosa che vorremmo, che ci piace, desiderio di essere pensati da qualcuno a cui teniamo. Desiderio dall’altra parte, è ciò che ci spinge a portare il nostro pensiero dell’altro, l’esserci per l’altro, attraverso il dono. Entrambi ci emozionano: l’idea che qualcuno ci presenti un frutto del suo volerci bene ci riempie di gioia, così come quegli attimi prima di consegnare un regalo, in cui a stento riusciamo a mascherare il sorriso.
Per l’attesa, mi piace pensare ai bambini, alla notte prima di Natale, ai passi svelti che scendono le scale, alle carte dei regali, che dell’attesa sono il simbolo più grande. Continua a leggere “Il regalo”

Un Natale insieme

Da bambina il Mondo sembrava un luogo magico, in cui sorprendersi e meravigliarsi, sembrava un luogo dove poter respirare gioia e serenità. Il Natale, in particolare, era un’occasione per condividere sorrisi e momenti con i propri cari e le persone che fanno bene al cuore. Qualcosa è cambiato con il passare del tempo. Quella visione incantata della festività natalizia è sfumata con l’avvento della consapevolezza di come è la realtà. Accade a tutti il momento fatidico della presa di coscienza di quello che accade, sia nell’animo delle persone, sia nel Mondo esterno, nel microcosmo come nel macrocosmo. Si tratta di un passaggio delicato che determina la fine dell’ingenuità e l’inizio di una maggiore esperienza sulle reali dinamiche esistenziali. È proprio questo passaggio che muta la percezione di quella che è la festività. Crescendo è facile diventare più cinici e scettici sul reale valore del Natale che finisce così per perdere quell’aura sacra che lo connota. Continua a leggere “Un Natale insieme”

L’albero di Natale

È il simbolo del periodo che stiamo vivendo, una di quelle tradizioni che continuano a durare nel tempo. Possiamo addobbarlo nel calduccio di casa nostra oppure lo possiamo trovare negli uffici, nei centri commerciali, nelle piazze delle città. Può essere rappresentato da un vero abete o una pianta finta e decorato con stelle filanti, palline di ogni colore, fiocchetti, luci natalizie o ornamenti fai da te. La tradizione vorrebbe che venisse preparato l’otto dicembre per poi toglierlo il sei gennaio. Continua a leggere “L’albero di Natale”

La ricetta del “PER TE”

George Bernard Shaw sosteneva: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”.
Ho sempre pensato che avrei tramandato esclusivamente ai miei figli la ricetta del PER TE, invece oggi ci ho ripensato, perché nella condivisione c’è gratitudine e affetto.
Quando ero bambina trascorrevo le estati in montagna con mia nonna, la quale ogni sera prima di dormire preparava una tisana che era più che altro “una coccola”: raccoglieva in giardino alcune foglie di menta, di salvia, di erba cedrina e le faceva bollire insieme a mezzo limone. Continua a leggere “La ricetta del “PER TE””

E…state insieme

…e poi Laura mi manda un messaggio per dirmi che ha  un nuovo progetto da proporre. Dopo il grande successo che abbiamo ottenuto dai progetti da lei condivisi con noi, #quelledeibigliettinigialli  sulla ginnastica del perineo sia in presenza che online mi sono subito incuriosita e ci  siamo incontrate per sentire cosa aveva in testa.  La proposta mi ha piacevolmente stupita ed ho subito chiamato le ragazze per raccontare anche a loro questa nuova bellissima idea. Inutile dire che la risposta è stata subito un unanime “SI”. Perché quello è proprio il nostro mood: regalare un sorriso agli altri! Sinceramente ho subito pensato che questa proposta avrebbe regalato qualcosa di più. Laura  mi chiede se noi #quelledeibigliettinigialli saremmo disposte a  sostenere un grest (centro estivo) inclusivo per bambini diversamente abili che, tramite un operatore dedicato, potessero vivere un’esperienza inclusiva e divertente con altri ragazzi e con loro, hanno il diritto di godersi l’estate. Continua a leggere “E…state insieme”

Buon primo compleanno!

Dolce Filippo,

ti abbiamo cercato e sei arrivato subito. Forse noi, increduli, non eravamo ancora pronti. Ma tu ci avevi scelto, eravamo pronti per te. Sei cresciuto dentro la mia pancia, facendoti spazio nel mio corpo e nei nostri cuori. A maggio ti ho sentito per la prima volta: bollicine di vita che fluttuavano leggere. Poi sono arrivati anche i calci e i pugni per papà. E intanto la nostra casa cambiava forma per te. E intanto i nostri pensieri ruotavano tutti attorno a te, alla vita “dopo”. Mentre aspettavamo, superata la data prevista, l’impazienza per l’inizio di quella nuova vita era quasi insopportabile. Continua a leggere “Buon primo compleanno!”

Che sarà Venezia?

Venezia è sicuramente una delle mie città preferite e averla a poca distanza è una vera fortuna. Non so perché, ma per anni non ci sono stata: forse, la troppa vicinanza la rendeva una meta scontata e sempre snobbata per raggiungere destinazioni più lontane. “Tanto a Venezia ci posso andare quando voglio” senza rendermi conto che quel “quando voglio” si traduceva in un mai. Negli ultimi anni ho riscoperto questa meravigliosa città, ricca di scorci incredibili, mai uguale, e mi sono ritrovata a visitarla spesso, anche più volte durante lo stesso anno, vivendola totalmente e assaporandone ogni angolino. Il week end a Venezia con le mie amiche in giallo è diventata ormai una tradizione, in occasione della “Su e Zo per i Ponti”, che ci regaliamo per stare insieme e distribuire sorrisi e bigliettini gialli e portare sole anche nelle giornate grigie. Continua a leggere “Che sarà Venezia?”

La Felicità del Presente

“Sarò felice quando… mi sposerò, andrò in vacanza, avrò una casa, andrò in pensione, ecc.”
E così la felicità diventa sempre un traguardo da raggiungere, qualcosa che esiste solo nel futuro, mai nel presente. Ma se continuiamo a spostare l’asticella, quando arriverà davvero quel momento?
Non c’è niente di sbagliato nel desiderare di più, ma la felicità non è solo alla fine del percorso. È anche qui, nelle piccole cose di oggi. Nei momenti che spesso diamo per scontati. Nella capacità di fermarsi un attimo e accorgersi che, anche adesso, c’è qualcosa di bello intorno a noi.
Continua a leggere “La Felicità del Presente”

Superpoteri

In un vecchio album di fotografie ho ritrovato questo “ritratto” che rappresenta la mia famiglia qualche anno fa. Quando i miei figli erano bambini ci piaceva inventare storie in cui noi eravamo i protagonisti e ognuno aveva dei superpoteri. É passato parecchio tempo, la maggior parte purtroppo li ho dimenticati, ma ricordo in particolare il mio: Bacino Girl, ovvero colei che cura le persone grazie al potere dei baci. Lo avevo davvero quel super potere (come ogni mamma) infatti incredibilmente ad ogni graffio o botta entravo in azione, e come per magia il dolore diminuiva o addirittura spariva. Continua a leggere “Superpoteri”

Il giornale

Qualche tempo fa… sono in treno, di ritorno a casa, dopo una tranquilla giornata di università; a fianco a me un signore: mezza età, occhi un po’ persi, a tratti socchiusi, giornale in mano. Il viaggio è regolare, alle 19.12 arriveremo a destinazione, tempo di mettere su il giubbotto, cappello, e le porte si apriranno. Tutto secondo i piani, senonché girandomi intravedo, il giornale, sul sedile: “Lo ha dimenticato”. Dall’alto delle mie ormai plurime esperienze di “consegna e raccolta oggetti dimenticati da persone”, prendo il giornale, preparo il miglior sorriso compassionevole per l’occasione, tocco la spalla al signore: “Mi scusi, ha dimenticato il suo giornale, ecco qua”.  Continua a leggere “Il giornale”

Libera creatività

Oggi vi vorrei parlare di un quadro. Non sono certo un critico d’arte e l’opera che vi presento non è un Picasso, ma posso garantirvi che per me vale anche di più! Spero di non risultare altezzosa ma è esposta nella mia personalissima “pinacoteca” e l’artista, come usava nei tempi antichi, ha realizzato un ritratto di famiglia.
Con grande orgoglio posso dirvi che quella al centro con l’abito rosso sono io che, in via del tutto eccezionale, indossavo delle scarpe con il tacco ed ero stata dal parrucchiere per una piega liscia.
Il naso non è venuto benissimo ma pazienza, è una libera interpretazione del giovane artista. Continua a leggere “Libera creatività”

Oggi mi sento un geyser

“…ora lasciami stare.
E non mi urlare addosso o esplodo come un geyser…” (Lazza – Buio davanti)
Tanti piccoli geyser pronti ad esplodere: a forza di lasciar perdere, non rispondere, tenere dentro, reprimere il nostro disappunto, non chiarire situazioni che ci creano disagio finiamo per accumulare rabbia, rancore, tensioni ed emozioni nocive. Col rischio di sfogarci nel momento, nel posto e con le persone sbagliate. Alzi la mano chi almeno una volta si è ritrovato in una situazione simile. E a quanto pare siamo in molti. Leggo che in alcune strade della “Grande Mela” sono stati installati dei piccoli sacchi da prendere a pugni per sfogare le proprie tensioni mentre si cammina o si aspetta di attraversare. Continua a leggere “Oggi mi sento un geyser”

Amicizia vera

Ci sono persone che entrano e che escono in continuazione nella vita di ognuno di noi per tanti motivi, persone che lasciano un segno profondo o che in tempo breve vengono rimosse dalla memoria, persone che immaginavi in un modo e poi sono in un altro, persone che ti sorprendono, che ti fanno stare benissimo per giorni, mesi o anni e poi magari all’improvviso spariscono… E poi ci sono i “pilastri”, che la vita ti ha donato per farti un grande regalo, per dirti che sei al sicuro e che qualsiasi cosa accada loro sono lì pronti a ridere o a piangere insieme a te, o anche a restare in silenzio se serve, perché alle volte le parole non servono. Continua a leggere “Amicizia vera”

Giallo, attraverso uno scatto

Il giallo è quello della Luna raccontata da Pirandello, quello di Ciaula che non la conosce ma che una notte esce dalla miniera dove lavora e la scopre nel cielo per la prima volta; il giallo è di quella della grande Luna che illumina il paesaggio e che cancella in un solo attimo la sua paura di bambino del buio e della notte; Il giallo è quello della ginestra di Leopardi, un fiore esile e delicato ma nello stesso tempo forte e tenace che cresce sulle pendici del Vesuvio coperte di durissima lava e che dimostra che dinnanzi alla volontà, al sogno, al coraggio e alla voglia di vivere nulla è precluso. Il giallo è il colore che rappresenta la vita che, anche se a volte dura e difficile, merita sempre di essere vissuta.

Andrea Spessotto

Concerto al lume di candela

Ilaria era seduta sulla sua scrivania intenta a leggere il biglietto di auguri che le avevano regalato gli amici per il compleanno. Era una locandina con le date di un concerto particolare chiamato “Candlelight”. Aveva già sentito parlare di questi spettacoli ma non ne aveva mai visto uno, così si mise a sfogliare i vari eventi fino a trovare qualcosa che la colpisse. “Quale città migliore se non l’incantevole Venezia per ascoltare un quartetto d’archi?” pensò fra sé e sé. Era una domenica d’inverno ma il sole si irradiava su tutta la laguna. Ilaria era arrivata a Venezia in treno con alcuni amici e subito si era messa a camminare lungo le calli meno frequentate della città, curiosa di conoscere anche le parti nascoste di quel posto. Continua a leggere “Concerto al lume di candela”

Portatemi anche il sole

Il più ricco dei ricchi, nonché più potente dei potenti, una mattina si alzò e disse: – Ho deciso! Comprerò tutte le montagne della Terra! E così fece.  In men che non si dica i suoi servitori si fiondarono in ogni angolo del pianeta e in quattro e quattr’otto conclusero l’acquisto di tutte le montagne, da quelle più alte, che arrivavano a toccare il cielo, a quelle più basse, la cui cima superava di poco l’altezza della tana di una talpa. Gliele portarono, ed egli le mise nel proprio regno, per poter passeggiare tra i boschi e sentieri nei momenti di relax. Pochi giorni più tardi, una mattina subito dopo colazione, si alzò di scatto dal proprio tavolo esclamando: – Ho deciso! Comprerò tutti i laghi della Terra! E così fece. In men che non si dica i suoi servitori raggiunsero ogni anfratto del pianeta, e in poco più di un battito di ciglia comprarono tutti i laghi, da quello più esteso, grande come un mare, a quello la cui superficie riempiva a malapena la circonferenza di una pozzanghera. Continua a leggere “Portatemi anche il sole”

La mia maestra

Anni fa avevamo solo una maestra che si occupava dell’insegnamento di tutte le materie: la mia era davvero speciale, ci faceva sentire tutti “a casa” e i ricordi di quello che lei ha rappresentato sono ancora vivi nonostante siano trascorsi parecchi anni. Se chiudo gli occhi rivedo ancora il suo sorriso sincero e caldo, i suoi gesti di affetto nei confronti di tutti gli alunni, ciascuno con le proprie storie e le proprie difficoltà. Ricordo che aveva istituito un mezzo di comunicazione che ognuno poteva utilizzare liberamente: un quadernetto (il mio aveva la copertina con i fiori, per differenziarlo da quelli monocromatici delle materie scolastiche) in cui si potevano scrivere i propri pensieri; così, spesso, il lunedì mattina si trovava sulla scrivania una pila alta di quaderni, perché tutti ci tenevano a raccontarle un dettaglio del proprio fine settimana, magari una cosa bella oppure una disavventura. Continua a leggere “La mia maestra”

La mia storia

C’è chi vive in auto per necessità o per scelta; c’è chi, vittima di bullismo, tiene il cuore chiuso in uno scrigno; chi ha perso il lavoro; chi è in cerca di un sogno; chi ricomincia da zero ogni giorno. Rifugiato, bipolare, disoccupato, vittima di abusi, orfano. Un titolo, una storia. Da leggere? No da ascoltare. Si chiama Biblioteca Umana ed è un iniziativa nata in Danimarca qualche anno fa. Continua a leggere “La mia storia”

Din Dim e Joao, storia di una grande amicizia

Joao Pereira de Souza è un ex muratore in pensione di 71 anni. Nel 2011 trovò tra le rocce vicino al suo villaggio, a pochi chilometri da Rio de Janeiro, un piccolo pinguino avvolto dal catrame e in fin di vita. Lo prese con sé e pazientemente lo ripulì, togliendo la massa nera dalle sue piume, nutrendolo amorevolmente con una dieta a base di pesce.
Una volta ripresosi completamente lo trasportò in una isola vicina, nella convinzione che il luogo più tranquillo e lontano dalla metropoli, potesse aiutare Din Dim, così lo aveva chiamato, a riprendersi la sua vita. Continua a leggere “Din Dim e Joao, storia di una grande amicizia”

Basta sopravvivere, inizia a vivere

Ti svelo un segreto: non sei pigr@, sei in modalità sopravvivenza. Ma cosa vuol dire? Molto spesso ci nascondiamo dietro a frasi del tipo: “non ho mai tempo” oppure “sono troppo stanc@” e ci ritroviamo a rimandare una serie di cose che vorremmo fare ma che sembrano non trovare mai la giusta collocazione all’interno delle nostre abitudini. La procrastinazione può generare in noi uno stato di frustrazione, un loop continuo che ci fa sentire a disagio perché ci sembra di non riuscire a portare a termine nulla. Invece di affrontare le situazioni tendiamo a nascondere la testa sotto la sabbia e di conseguenza a rinviare ogni tipo di decisone dalla più semplice alla più complessa. Camminiamo nella nostra vita con il pilota automatico e ci sembra di fare ogni passo con un sacco di fatica come se avessimo uno zaino pesantissimo che ci frena. Continua a leggere “Basta sopravvivere, inizia a vivere”

Madeleine

Ci sono cose che non si possono tramandare. Possiamo conservare fotografie, lettere, cartoline… Immagini e video; possiamo riascoltare la voce che avevamo da bambini o quella di persone che non ci sono più: vive testimonianze di momenti importanti della vita di una persona, della storia di una famiglia o dell’umanità intera. Ma non possiamo recuperare e trasmettere gli odori e i sapori. Ho perso per sempre il gusto del tuo ciambellone e quello delle frittelle di Carnevale, che non trovo fatte così da nessuna parte. Continua a leggere “Madeleine”

Il buon risveglio

Una dormigliona, l’altra mattutina. La prima si sveglia all’ultimo minuto, si veste, caffè e via di corsa al lavoro. La seconda si alza presto e si prepara per una bella camminata rigenerante in mezzo alla natura, prima di iniziare la giornata.
L’acqua del torrente che scorre, le fronde degli alberi che si muovono, la luce del giorno che gioca con le ombre della notte. I passi veloci sul sentiero, i pensieri che si allineano. È un momento da dedicare a se stessi, per riflettere, per centrarsi, per lasciare andare e per accettare. Continua a leggere “Il buon risveglio”

Hai voglia di dolce?

Metà pomeriggio. Dal pranzo è passata qualche ora e un improvviso brontolio alla pancia vi svela che urge una merenda per arrivare lucidi alla cena. Di cosa avete voglia? Di un krapfen alla crema o di un tramezzino prosciutto e funghi? Secondo alcuni studi avere voglia di dolce o di salato dipenderebbe dalla nostra personalità: chi preferisce il dolce avrebbe un carattere più gentile e altruista, mentre chi preferisce il salato sarebbe una persona più indipendente e meno disponibile verso gli altri; la preferenza rivelerebbe anche altre caratteristiche, come l’essere più o meno pragmatici e più o meno affettuosi. Quanto di vero ci sia in tutto questo non si sa e sicuramente ciascuno di noi conosce almeno una persona che, pur amando molto gli alimenti salati, è estremamente altruista o una che, viceversa, pur preferendo abbuffarsi di dolci, non è molto disponibile ad aiutare il prossimo. Continua a leggere “Hai voglia di dolce?”

Vivere a colori

Amo disegnare e, ironia della sorte, sono discromatico. Pare che il mio occhio abbia una limitata capacità di vedere alcuni colori e parecchie sfumature, almeno così dicono. A scuola l’insegnante pensava che fossi pigro e insolente dato che quando disegnavo gli alberi utilizzavo il verde e il marrone al contrario, eppure secondo me erano proprio al posto giusto. La mia passione erano i fumetti. Passavo le giornate disegnando i personaggi manga ma anche Lupo Alberto, i supereroi e le tartarughe Ninja.
Indovinate cosa avrei voluto fare da grande?
Col passare del tempo la questione colori diventava sempre più fastidiosa, per cui in maniera del tutto naturale ho iniziato a disegnare a matita. Ho imparato che potevo creare giochi di luce ed ombre, sguardi espressivi, rappresentare emozioni e stati d’animo, dare volume e movimento ai soggetti utilizzando tratti più marcati o sottili, delicati o decisi, più scuri o più chiari in totale libertà. Continua a leggere “Vivere a colori”

Il mio letto

C’era una volta un letto che era sempre sfatto. Non che a lui piacesse particolarmente essere in quello stato, ma aveva imparato ad accettare la situazione. La mattina appena i suoi proprietari si svegliavano rimaneva solo con il lenzuolo coprimaterasso, mentre quello sopra ed eventuali altre coperte, venivano poste ai piedi del letto e i cuscini invece in testa. Sentiva dei rumori ma non capiva da dove provenissero e poco dopo percepiva un venticello che inizialmente gli piaceva, poi però lo faceva diventare freddo freddo in poco tempo e non vedeva l’ora venissero chiuse quelle cose che gli umani chiamavano finestre. Una volta chiuse, il freddo rimaneva ancora per un pò poi piano piano si abituava. Continua a leggere “Il mio letto”

Il riflesso delle cose

Quante volte ci capita di vederci riflessi in situazioni vissute da altre persone, che stiamo vivendo o abbiamo vissuto anche noi in passato?
“Spesso ciò che vogliamo vedere del mondo non è altro che un riflesso di ciò che viviamo dentro noi stessi” (Carl Gustav Jung). Diverse teorie psicologiche affermano infatti che ciò che ci piace rispecchia aspetti di noi stessi che ci piacciono e provocano emozioni positive, al contrario ciò che ci urta e infastidisce appartiene ad una sfera più profonda che non siamo ancora riusciti a integrare e comprendere. In pratica ogni nostra percezione, reazione o giudizio su gli altri è influenzata dalla nostra personalità in un dato momento, dalle nostre esperienze e dai nostri stati emotivi. Spesso si sottovaluta l’importanza di quanto gli episodi che viviamo siano simili a quelli che stanno vivendo anche gli altri, e il risultato che si ottiene nel momento in cui tali episodi vengono condivisi. Continua a leggere “Il riflesso delle cose”

Meglio prendersi avanti

Pochi lettori forse sanno che la consegna per gli articoli precede di gran lunga il mese di anticipo. Così ogni redattore de La Gazzetta del Sole sa che ogni occasione è buona per prendersi avanti: hai qualche linea di febbre e del tempo per pensare? Prenditi avanti e scrivi un articolo; sei in ferie? Prenditi avanti e scrivi un articolo! Non parliamo delle previsioni da fare in occasione di maternità, viaggi di nozze, trasferte importanti… Prenditi avanti e scrivi un articolo, che è meglio! Anche mio padre la pensa allo stesso modo: il sabato pomeriggio, prenditi avanti e prepara lo zaino di scuola per il lunedì; il martedì, prenditi avanti e fai i compiti per sabato; partenza per le vacanze? Prenditi avanti e carica la macchina il pomeriggio precedente. Continua a leggere “Meglio prendersi avanti”

Questione di fortuna

Stella gestiva la tipografia di famiglia assieme al marito, una delle aziende storiche del paese tramandata, assieme alla passione, di generazione in generazione.
Lei di talenti ne aveva molti, uno dei quali era diffondere la buona sorte. Quasi ogni giorno si recava, infatti, con la sua amata cagnolina a passeggiare nel parco vicino a casa e, puntuale come l’alba e il tramonto, appena puntava gli occhi a terra esclamava “guarda: un quadrifoglio!”
Una bella fortuna, direte voi, di quelle che capitano raramente. Per lei invece sembrava che fosse una sorta di benvenuto. Appena spostava gli occhi un po’ più in là, infatti, ne trovava subito un altro, e poi un altro e un altro ancora. Quasi che fossero loro a farsi vedere da lei. Continua a leggere “Questione di fortuna”

Ballo coi lupi

Lo sguardo profondo di due occhi di ghiaccio che sanno entrarti dentro e leggerti l’anima. Un amore puro quello con Diana, la mia lupacchiotta: un amore che non credevo mai di poter provare. Lei mi ha insegnato cosa sia la fiducia, la cura ed il rispetto. Un rapporto in costante evoluzione che si alimenta giorno dopo giorno e si traduce in un lento divenire di un qualcosa di unico e raro. Un rapporto di profonda reciprocità dove nessuna è mai superiore all’altra. Sto leggendo un libro, dal titolo “Donne che corrono coi lupi”, che parla delle caratteristiche che le donne hanno in comune appunto con i lupi, curiosi di sapere e profondamente intuitivi, possiedono forza e resistenza, spirito di adattamento, coraggio, sanno essere giocosi, dimostrano devozione; interessante poi notare come entrambe le due specie siano da sempre state perseguitate.
Continua a leggere “Ballo coi lupi”

Lezione di storia

Nella scuola di Barbiano, un giorno maestra Caterina portò in classe un aggeggio assai strano. Una specie di cubo color grigio topo, con al centro una ruota bucherellata e dei numeri che andavano dall’uno al nove, più lo zero. La maestra lo posò sulla cattedra indicandolo agli alunni. “Buongiorno bambini, oggi vi ho portato un oggetto particolare. Sapete dirmi di cosa si tratta?”. Per alcuni era un orologio, per altri una calcolatrice. Entrambe le opzioni fecero sorridere Caterina, che spiegò: “Questo è un vecchio telefono”. “Un telefono!? – ripeté incredulo Nicola – e come si fa a portarselo in giro?” Stavolta la maestra scoppiò in una fragorosa risata. “Nicola caro, non si tratta di uno smart phone, ma di telefono fisso, una sorta di nonno tecnologico degli attuali cellulari. Si teneva in casa, in soggiorno oppure in camera, e ruotando la ghiera si componeva il numero di una persona cara e ci si parlava insieme, sempre che il destinatario fosse a sua volta in casa. Questo in particolare, però, non è un telefono normale, bensì un apparecchio magico! Grazie ad esso, infatti, ciascuno di voi oggi potrà chiamare e parlare con un personaggio storico famoso a propria scelta. Che ne dite? Non è forse fantastico?” Gli alunni fissarono la maestra stupefatti e increduli. “Forza – li incitò – chi vuole iniziare per primo?”.
Continua a leggere “Lezione di storia”

Passione

Quando penso a questa parola mi viene in mente quella amorosa, quella che ti travolge nei momenti più intensi. Ma oggi non vi voglio descrivere quest’emozione, che rimarrà in una sfera privata. Voglio parlarvi di quel fuoco che sentite dentro quando meno ve lo aspettate, come quando state leggendo un articolo su un nuovo argomento ed ecco che si insinua nel vostro cervello un’idea; il vostro cuore inizia a palpitare ed in men che non si dica siete presi da questa nuova avventura.
Continua a leggere “Passione”

Le pagine bianche del nostro libro

Atelia era solita girare per le vie dei borghi storici delle città d’Italia. Preferiva sempre viaggiare da sola, per aver la possibilità di studiare ed osservare le meraviglie dei nostri paesi e poter godere pienamente di ogni singola bellezza in tutta tranquillità. In quel momento si trovava davanti ad un’antica libreria e guardava incuriosita gli innumerevoli libri usati che erano stati messi alla rinfusa fuori dal negozio. Stava per prenderne in mano uno quando ricevette un messaggio sul suo telefonino. Atelia non riuscì nemmeno a finirlo che gli occhi le si offuscarono dalle lacrime che stavano cominciando a scorrere veloci. Tutto ad un tratto lo sconforto prese il sopravvento in lei; ciò che aveva sempre sognato, i suoi desideri, i suoi programmi, sarebbero stato cancellati da una singola, brutta notizia.
Continua a leggere “Le pagine bianche del nostro libro”

Arcobaleno

Alle 6:00 in punto, della mattina naturalmente, era sempre lì: guardava il cielo, il più bel cielo che questi mesi estivi potrebbero regalarci, di quell’azzurro vivo che disegnano i bambini. Non era il cielo che voleva però. D’altro canto, mica ci si può aspettare che piova, però la sua speranza era quella, l’unica condizione per vederlo era che piovesse.
Erano mesi che non gli capitava davanti.
Si: l’arcobaleno, è di lui che si parla! Continua a leggere “Arcobaleno”

Aurora e la sua scatola

Aurora vive in una casa famiglia, come tutti i bambini che hanno situazioni “non convenzionali” sembra più grande dei suoi 6 anni.
Ha gli occhi color nocciola, grandi ed estremamente comunicativi. Mi ha fatto vedere cosa le ha portato Babbo Natale: cose semplici, ma che l’hanno evidentemente resa molto felice.
Chiacchieriamo un po’ e allora “andiamo più in profondità” e mi dice “vado a prendere una cosa” e capisco che mi sta per portare nel suo mondo, dentro una scatola di scarpe che contiene i suoi ricordi: degli oggetti che arrivano da chissà quale storia.
Continua a leggere “Aurora e la sua scatola”

Vedersi bene per volersi bene

Serata di riunione tra noi bigliettine gialle. Manola è seduta accanto a me e, guardandola, penso: ma come mai tutto quello che indossa le sta sempre così bene? E a me, ogni volta, sembra di essermi vestita al buio, con le prime cose che mi sono capitate sotto mano? Glielo dico e aggiungo “Che ne dici di andare a fare shopping insieme così magari mi dai dei consigli?”
“Ho io la soluzione che fa per te” mi dice lei.
“Con questa tecnica potrai fare gli acquisti giusti, scegliendo ciò che ti valorizza, risparmiando spazio, tempo e denaro. Bye bye acquisti sbagliati. Vieni a trovarmi e vedrai.”
Continua a leggere “Vedersi bene per volersi bene”

Vi capita mai?

Vi capita mai di guardare qualcuno e chiedergli che cosa gli passi per la testa? Quante esperienze facciamo nella nostra vita? Ognuna di esse porta con sè un’emozione o più. Quella che sento più consona a me è Gioia, ma se vi dicessi altre emozioni come Disgusto, Tristezza, Rabbia e Paura vi verrebbe in mente qualcosa? Dai, vi aiuto dicendovi anche ricordi base ed isole della personalità…ancora niente? Uhm mi sa che è troppo tempo che non vedete INSIDE OUT e se per caso non aveste visto il cartone animato “dovete” provvedere velocemente. Continua a leggere “Vi capita mai?”

Aquilone

Quanto bello è vedere in cielo un aquilone!
Che si sia grandi o piccoli, in un qualche modo se ne rimane sempre incantati: i bambini, ad esempio, magari corrono nel tentativo di raggiungerlo lassù, e chissà fin dove arrivano; gli adulti, invece, nella loro compostezza si limitano a dare qualche occhiata nostalgica… Pensano a quando loro, da piccoli, gli aquiloni li facevano con le carte delle uova di Pasqua, poi con chirurgica precisione dovevano incollarci sopra dei bastoncini di legno, ne troppo pesanti e ne troppo leggeri, per passare infine all’attaccatura del filo.
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Un viaggio dentro se stessi

Come ci si trasforma da bruco a farfalla?
Nel suo caso la metamorfosi è naturale e il risultato sorprendente. Il bruco all’interno del bozzolo passerà da crisalide a farfalla nel giro di qualche giorno. Semplice, lineare, spontaneo.
Se invece parliamo del nostro percorso di crescita personale la cosa si complica non poco. Ci sono esperienze che insegnano, altre che segnano. Durante il cammino si cade, ci si rialza per ripartire anche se un po’ ammaccati. A volte invece di andare avanti si torna indietro, a volte si perde la strada, a volte si vorrebbe andare in una direzione ma la vita ti porta altrove. A volte non resta che seguire la corrente e vedere dove si va a finire. Continua a leggere “Un viaggio dentro se stessi”

La città in bianco e nero

Quel mattino l’intera città si svegliò con una sorpresa tanto inusuale quanto inaspettata. Più di qualcuno pensò di avere seri problemi alla vista, prima di ammettere che la realtà delle cose era proprio quella che si palesava di fronte ai loro occhi increduli. Tutti i colori della città, infatti, erano incredibilmente spariti, dissolti, e avevano lasciato il posto ad un paesaggio completamente in bianco e nero. Quale che fosse la causa di tale mutamento, agli abitanti parve di essere stati catapultati indietro nel tempo, attori di un vecchio film di inizio secolo. Ogni cosa, dagli alberi alle auto, dalle case alle insegne dei negozi, aveva perso i propri colori originali, sbiadendo in una consunta scala di grigi. Continua a leggere “La città in bianco e nero”

Il pozzo magico

Nel villaggio in riva al fiume si trovava un vecchio pozzo. Era stato creato in un remoto passato da un mago, riconoscente agli abitanti del villaggio che gli avevano salvato la vita dopo che era stato aggredito da un branco di lupi. Si trattava in realtà di un pozzo speciale, in quanto anziché dispensare fresca acqua di falda, permetteva a tutti i bambini del villaggio di veder avverati i propri desideri. Proprio così, avete capito bene! Di fronte ad esso, i sogni di ogni fanciullo si tramutavano in realtà al semplice pensiero.
Il mago aveva imposto un’unica, semplice regola; che nessun bambino potesse usufruirne per più di una volta all’anno. Tutto era sempre filato liscio, sino a quel tardo pomeriggio di settembre in cui Sofia, in sella alla propria bicicletta, aveva attraversato il villaggio giungendo nei pressi del grande prato erboso dove era situato il pozzo. Era partita da casa convinta che la propria fosse un’idea geniale, ma durante il tragitto era stata assalita da mille dubbi ed ora era estremamente dubbiosa che la cosa potesse funzionare. Giunta a pochi metri dal muretto circolare che separava la magica cavità dal resto del mondo, rimase quindi alcuni istanti in silenzio prima di trovare la forza di esprimere a parole i propri pensieri. Continua a leggere “Il pozzo magico”

Accetta e lascia andare

“Eh sembra facile”… una frase a completare l’altra. Come le tante volte in cui ce lo siamo sentiti dire o ce lo siamo detti da soli per spronarci. Frasi fatte che lasciano il tempo che trovano, belle nella teoria ma nella pratica…
Il lavoro, quello pratico, consiste nell’accettare, nel senso di demolire, tagliare, scardinare. Paure, chiusure, pregiudizi e sensi di colpa, per poi accogliere e lasciar andare, passare oltre. Un gioco di parole ed immagini, un simbolismo tra ascia e accetta, accettare e lasciare andare, demolizione e rinascita che campeggia sulla locandina.
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Segni particolari: lettrice compulsiva

Ebbene sì, lo confesso: faccio parte di quella categoria di persone che, sebbene abbiano una pila di libri ancora da leggere, non resiste all’impulso di entrare in libreria. Ma solo per dare un’occhiatina, s’intende! Salvo poi uscire con almeno un libro in mano e la scusa pronta.
“Hai comprato ancora libri? Con tutti quelli che hai ancora da leggere?“
“Eh, ma questo mica ce l’avevo!“ sguardo candido e sorriso smagliante, mentre custodisco sotto braccio il mio nuovo trofeo.
Ad un adoratore di carta e inchiostro potete chiedere tutto ma non di partire senza un libro. Anzi, lo confesso: è la prima cosa a cui penso quando devo fare la valigia.
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Cane da coccole

Me lo ricordo bene quel giorno: era fine novembre, fuori faceva un gran freddo e io giocavo con i miei fratelli a rincorrere la mamma.
Non li avevo mai visti prima, ma quando loro sono arrivati ho capito immediatamente che non erano entrati semplicemente dalla porta, ma direttamente nel mio cuore.
Hanno dispensato carezze in grande quantità e senza distinzioni, ma lo sentivo che avrebbero scelto me…
Sono stata la più monella di una cucciolata imprevista, meticcia figlia di meticci: oggi sono 35 chili “di pelo” dall’animo dolcissimo.
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Tutto il mio mondo

Ricordo ancora quell’ambiente caldo, dove mangiavo e riposavo tutto il giorno. Al mio fianco c’erano i miei fratellini, che erano molto più ansiosi di me di scoprire il mondo e quando decisero di esplorare nuovi orizzonti, mi trovai molto contrariata. Così quando arrivò il mio turno, invece di sporgere il viso fuori, mi girai e appoggiai le natiche su quel piccolo uscio per dimostrare tutta la mia indignazione. Dovetti resistere con tutta la mia forza per non farmi risucchiare dal vortice, tanto che il mio culetto rimase incastrato.
“Ops. Ora cosa faccio?” mi domandai. “Ehi, mi stanno toccando il sedere”. Pensai subito dopo, in quanto sentii che qualcosa mi aveva afferrato e piano piano mi stava tirando a sé.
“Ho detto che non voglio!! Io sto bene qui!” tentai di urlare, ma a quanto pare nessuno mi sentiva.
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Persona di sole, persona di luna

A  lei, persona di sole, piace cantare. A lui, persona di luna, piace scrivere. Lei, sole, si entusiasma quando un’ape si poggia, dolcemente, sul suo fiore preferito: la margherita. Lui, luna, ha sempre pensato che le persone in treno siano affascinanti: a volte gli piace incrociare lo sguardo, ma solo quello, con qualcuno di loro. Quando qualcosa la tocca particolarmente, si prende la libertà di piangerci su. Quando qualcosa lo ferisce, si chiude e tira fuori la chiave solo se qualcuno bussa alla porta. Continua a leggere “Persona di sole, persona di luna”

La mongolfiera

Luca stava camminando da parecchie ore lungo il sentiero che l’avrebbe portato fino al bivacco dove aveva destinato di trascorrere la notte. La temperatura era perfetta per camminare di buona lena durante una giornata d’autunno. Il bosco era uno spettacolo di colori intensi, così potentemente accesi da abbagliare lo sguardo e lasciare senza fiato. Per un istante si soffermò ad ammirare quella strepitosa meraviglia, frutto dell’infinita generosità della natura, e pensò alla fortuna di poter assistere ad una tale rappresentazione della potenza del creato. Era un luogo perfetto per dimenticare, per distrarre l’attenzione dai pensieri sgraditi che lo attanagliavano. Proseguì attraversando un tratto di pineta, fino a sbucare su un pianoro leggermente digradante verso valle, anticipo dell’ultima asperità che lo attendeva prima di raggiungere la mèta. Volse lo sguardo ad oriente e, con estremo stupore, quasi con un moto di estatico timore, vide volare poco sopra la propria testa una stupenda mongolfiera. Continua a leggere “La mongolfiera”

Pigiami si ma con stile

Finalmente questa lunga giornata è finita, non proprio la mia giornata ideale direi, anzi tutt’altro, ma fortunatamente anche le giornate peggiori hanno un lato positivo: finiscono.” Mentre infilo sospirando il mio pigiama di Lilly e il Vagabondo, un altro pensiero mi colpisce.
La vita è troppo breve per indossare un pigiama noioso.
Continua a leggere “Pigiami si ma con stile”

Le liste

Chi di noi non ha una lista di cose da fare?
Ci sono persone che decidono per principio di non farla e io sento che ho un po’ di sana invidia verso di loro. Ma non averla, non fa parte di me. Le mie liste non sono mai vuote, se riesco a depennare qualche voce, subitissimamente la riempio con altro, ma soprattutto mi dedico alla compilazione della lista delle cose che VORREI FARE. All’interno di essa, inserisco posti che mi piacerebbe visitare, esperienze che vorrei fare, libri che sogno di leggere. Continua a leggere “Le liste”

Babbo e la renna senza corna

Ci sono “Natali classici” e “Natali alternativi”.
Vi voglio raccontare un Natale speciale: sono trascorsi esattamente 20 anni, ma lo porto sempre nel cuore come un ricordo indelebile.
Ogni 25 Dicembre, come tutti, ho sempre trascorso la giornata in famiglia: mangiare, giocare a tombola, guardare vecchie foto, magari una piccola passeggiata per poi sedersi nuovamente a tavola e riprendere dal punto in cui eravamo partiti.
Nel 2003 la mia famiglia però si è allargata: un popolo di nasi rossi è entrato a piedi pari nel mio cuore, così quell’anno scelsi il “piano B”, un pranzo piuttosto veloce, e poi di corsa a preparare tutto il necessario, le immancabili trecce, la salopette a righe colorate con la borsa coordinata (gentilmente realizzate da mamma e nonna), qualche gioco di magia, palloncini e pompetta, ed essendo un giorno particolare, alcuni decori natalizi.
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Natale 2050

Dicembre 2050. Natale si sta avvicinando, accompagnato dalla consueta e trepidante attesa, da parte di grandi e piccini, dell’arrivo dei regali tanto sognati. Essi saranno recapitati direttamente a casa, come avviene ormai da vent’anni a questa parte, dal famosissimo colosso Natalzon, il più performante brand di shopping on line al mondo; l’unico in grado di consegnare gli acquisti effettuati a meno di cinque minuti dall’invio dell’ordine. “Realizziamo i tuoi desideri prima ancora che tu possa sognarli”, il motto che echeggia come un mantra su tutti social media. Dal 2030 il brand del Natale è un’esclusiva di Natalzon, che ne ha acquistato i diritti a suon di miliardi di dollari. Basta un semplice click per inviare la propria letterina digitale e ricevere l’oggetto desiderato, con corriere prioritario, la notte tra il 24 e il 25 dicembre. Continua a leggere “Natale 2050”

Il mio amico fantasmino

Dylan si era svegliato presto quella mattina. Aveva appena cominciato le vacanze natalizie e non avrebbe rivisto i suoi compagni di scuola per due settimane, ma era contento lo stesso. Lui aveva un segreto che nessuno sapeva; ogni anno, qualche giorno prima di Natale, un piccolo fantasmino andava a trovarlo e rimaneva con lui a giocare tutti i giorni fino a quando Dylan non si addormentava. Lui era l’unica persona della famiglia che poteva vederlo tanto che la mamma credeva fosse l’amico immaginario che avevano molti bambini. In quei giorni, Dylan aveva scritto la sua letterina a Babbo Natale; quest’anno sotto l’albero avrebbe voluto trovare un gioco che aveva sempre desiderato. Continua a leggere “Il mio amico fantasmino”

Un Natale al contrario

Siamo arrivati alla 44esima edizione della nostra amatissima Gazzetta del Sole e, per il numero di dicembre, il nostro inflessibile capo redattore dichiara: “il tema di questo mese sarà dedicato alle tradizioni legate al Natale, alle festività, al periodo dell’anno invernale. Buon lavoro a tutti”. Confesso che non sono proprio una fan dello scrivere a tema, io sono più tipa da ispirazione del momento e, tra l’altro il Natale, le leggende e le tradizioni non sono proprio il mio forte. Però vi posso raccontare quella che in effetti sta diventando una mia piccola tradizione. Continua a leggere “Un Natale al contrario”

Pandoro, panettone o panettoncini?

Fino a qualche anno fa la domanda che mi ponevo era semplice: pandoro o panettone? Eh… per una golosona come me non arrivava mai una risposta certa, dipendeva dal momento in cui mi veniva fatta la domanda. Perché, siamo sinceri: iniziavo a mangiare i dolci natalizi ad inizio dicembre e poi finivo immancabilmente poco prima di Pasqua. Quindi il periodo era talmente ampio che la scelta era influenzata dall’ultimo dolce mangiato. Se il giorno prima era pandoro, allora sarebbe stato il turno del panettone e viceversa. Non ho mai capito come succedesse che comprassi un solo dolce e poi me ne ritrovassi comunque la casa piena. L’importante è che non fossero troppo “strani”, la mia massima variazione sarebbe stata per il cioccolato a cui è difficile dire di no. Ma ultimamente mi ritrovo a vedere un sacco di panettoncini invitanti e la scelta si fa ardua. Perché la parola panettone finisce con one quindi grande, solo che quelli piccoli magari hanno delle piccole varianti. Grazie anche ai contenitori sempre più colorati e variegati, mi verrebbe voglia di assaggiare mille panettoncini. Ho avuto la fortuna di gustare materiale preparato con cura ed amore da un panificio a Scomigo che ormai non c’è più. Perché diciamocelo: l’amore dà sempre quel qualcosa in più ai prodotti ed in quel locale ce n’era tanto. Quest’anno deciderò di volta in volta di che cosa avrò voglia; riuscirò a stupire me stessa cambiando gusti o rimarrò la classicona?

Katiuscia Salmaso

La Benandante

Mi chiamo Sara, ho sedici anni, e sono una benandante. Come mia nonna prima di me, come suo zio prima di lei, e come tanti altri di cui ai giorni nostri abbiamo perso la memoria. Pochi si ricordano di noi e ancora meno credono nella nostra esistenza. Eppure siamo qui, da secoli, a difendere il nostro fragile mondo da streghe, stregoni e demoni vari. L’eterna lotta fra il bene e il male. Siamo i “nati con la camicia”, coloro che vengono al mondo ancora avvolti dal sacco amniotico, e per questo dotati di poteri speciali. Mia nonna nacque nel primo dopoguerra a Sedrano, un paesino di campagna del Friuli occidentale. Continua a leggere “La Benandante”

Un luogo speciale ❤️

Peppino amava il suo orto, il suo albero di madernassa (una tipologia di pere che cresce solo in quella zona) e quella casa che aveva costruito suo nonno.
Oggi lui non c’è più e neanche Ilaria, il suo “raggio di sole” che aveva voluto tinteggiare di un colore vivace fuori e dentro quella casa.
Per la nostra famiglia quello è “il posto del cuore”, un luogo in cui trovarci con gli amici e fare festa… GRATITUDINE è il termine migliore per esprimere i sentimenti che proviamo…lì pare che gli uccellini cinguettino più forte, i fiori siano più colorati, l’erba più verde, e noi quando ci andiamo respiriamo “aria gioiosa”.
Viva la vita!
Silvia – l’inviata da Torino

L’essenza della terra

Il ponticello che attraversava il parco cittadino era coperto di un manto colorato che ricordava i tramonti più belli. In quella stagione le foglie degli alberi erano solite danzare nell’aria per alcuni secondi e appoggiarsi dolcemente lungo il percorso che Giulia faceva tutti i giorni in pausa pranzo. Alla mattina si preparava un abbondante panino e una bottiglietta d’acqua e, quando arrivava l’ora della pausa lavorativa, si fermava in quel luogo. A differenza dei suoi colleghi, che andavano in affollati locali rumorosi, a lei piaceva il silenzio. Continua a leggere “L’essenza della terra”

La quercia e il tiglio

Chi mi conosce, sa che sono una persona dalla lacrima facile: ogni evento che preveda anche una minima dose di emotività, mi costringe a tirare fuori i fazzoletti (che per questo nella mia borsa non mancano mai). In particolare, i matrimoni sono tra le cerimonie che stimolano di più i miei dotti lacrimali. Non c’è stata volta in cui, anche conoscendo poco gli sposi, io non mi sia messa a piangere. Quest’anno, però, la sposa sono io e, oltre a prevedere già una quantità incontenibile di lacrime, insieme con il mio fidanzato sono alle prese con tutti i preparativi del caso. Per i tavoli del ricevimento abbiamo pensato di unire le nostre due passioni: piante e fiori per lui, libri e letteratura per me. Così ci siamo ritrovati ad associare ciascun tavolo al nome di un albero e ad una citazione letteraria che riguardasse proprio quella pianta. Continua a leggere “La quercia e il tiglio”

L’agenda della felicità

L’ho conosciuta un giorno, inaspettatamente. Me l’ha presentata un’amica, una di quelle che vede lontano. Sfoggiava un irriverente arancione fluo per essere sicura di non passare inosservata. L’ho sfogliata con la punta delle dita, da lontano, con prudente curiosità come farebbe un gatto con qualcosa che non conosce. Poi ho deciso di lasciarla sullo scaffale per un po’, poco convinta sul da farsi. Sono passati mesi senza che ci pensassi, anche se, ogni tanto, la vedevo quando passavo di là.. e la ignoravo. Ma si sa, le cose iniziano quando è il momento giusto e così un giorno, vuoi che era iniziato un nuovo anno ricco di buoni propositi e nuove sfide da affrontare, vuoi che ero in cerca di chiarezza e nuove visioni, ho deciso che era venuto il momento di conoscerci veramente.
Continua a leggere “L’agenda della felicità”

La magia dei nasi rossi

Ero cresciuto in un luogo magico, chiamato LA TERRA DEI SORRISI, un posto dove le persone mostravano sempre la parte migliore del loro animo, gioiose e sorridenti. Ricordo quando passeggiavo per i boschi in compagnia della mia migliore amica, una simpatica draghetta dagli occhi dolcissimi, ed è stato durante una di quelle lunghissime camminate, che ci venne voglia di esplorare altri mondi. Il portale per varcare i confini di quella terra magica era lì a due passi, ma nessun abitante di quel mondo si sognava mai di oltrepassarlo. Decidemmo di recarci all’Albero dei Sorrisi, una meravigliosa quercia che donava, a chi andava a trovarla, un meraviglioso naso rosso che, se indossato, infondeva nuova gioia al suo portatore. Continua a leggere “La magia dei nasi rossi”

Il palloncino di Jenny

Il palloncino di Jenny era rosso, a forma di cuore. I suoi genitori gliel’avevano regalato comprandolo da un ambulante pakistano posizionatosi abusivamente tra una bancarella di profumati dolciumi e una di vestiti vintage. Era piuttosto ambizioso per essere un palloncino da sagra di paese, e quando Jenny l’aveva scelto tra altri mille, alcuni dei quali molto più trendy di lui, un moto d’orgoglio si era impadronito del suo ego già particolarmente spiccato. Ora, legato con un cordino al braccio della sua nuova e piccola padrona, non era più noiosamente ancorato ad uno statico punto della piazza, ma scorrazzava tra una bancarella e l’altra, osservando la merce mischiata in una scacchiera di sfumature vivaci, la gente riversata intorno come un fiume in piena di voci e colori. Nella calma piatta di quel pomeriggio assolato, l’incidente avvenne in un istante: un signore piuttosto corpulento urtò inavvertitamente la piccola Jenny che, sbilanciandosi in maniera scomposta, finì con il braccio contro lo spigolo della bancarella di un venditore ambulante di prodotti per la casa. Continua a leggere “Il palloncino di Jenny”

La vita nel “MARRONE”

“Per il progetto colori, resta il marrone” e parte una risata generale! che per un tecnico di laboratorio quale sono è praticamente collegata ad una sola cosa. Per cui: perché non lo scrivi tu?
Allora ok, me lo becco io, ed improvvisamente mi si apre un mondo.
Chiaro che, come bambini, diamo al marrone una sola e palese rappresentazione, universale e sbeffeggiante. Stupidamente ci dimentichiamo che il marrone è il colore di qualcosa di straordinario che ci dona vita e ci sostiene: la terra e la corteccia degli alberi. La terra, che ci regala il cibo, che sorregge i nostri passi, che alimenta le piante. Gli alberi, la corteccia che racchiude la linfa vitale per le foglie che ci donano l’ossigeno che ci riempie i polmoni.
Continua a leggere “La vita nel “MARRONE””

Colori

” Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici “perché” del mio respiro ” Alda Merini

Non permettiamo al tempo, alla noia e alla disattenzione di seccare quei colori, usiamoli con cura e con altrettanta cura mettiamoli, dopo averli usati, dentro alle loro scatole di legno, saranno indispensabili quando vivremo emozioni e quando il giallo, il rosso, il verde, l’azzurro e il viola saranno importanti per dipingere la serenità, la gioia, il dolore, il piacere, la sicurezza, la paura, la certezza, quando osserveremo la vita smettendo di guardarla solamente, quei colori saranno fondamentali e diverranno baia sicura dove rifugiarsi e sorridere.
Continua a leggere “Colori”

Fate foto

Non immortalo mai i momenti tristi, ma scatto quasi sempre una foto per ricordare un momento felice.
Scatto, stampo e creo album, perché penso che tutti abbiamo momenti “più o meno bui” e allora proprio in quei momenti avere un promemoria è utile, per ricordarci di essere grati, perché il tempo copre di polvere i ricordi e una foto ci può riportare a quella situazione.
Continua a leggere “Fate foto”

Cosa mi dice il mare

L’inverno chiama la montagna e la neve, l’estate chiama la spiaggia e il mare.
È estate e vorrei scrivere qualcosa sul mare, un elemento con cui ho sempre avuto una certa affinità. Quando ero bambina e andavo in vacanza con i miei, mi buttavo in acqua e me ne stavo là delle ore. Nemmeno il richiamo della merenda pomeridiana poteva placare il mio desiderio di abbracciare le onde.
È estate ma la mia ispirazione è in ritardo come i treni quando hai cinque minuti per prendere la coincidenza. Me ne vado in libreria… chissà che l’odore buono della carta stampata da poco non faccia miracoli. Giro tra gli scaffali e, mentre cerco un romanzo storico di cui ho sentito parlare di recente, l’occhio mi cade su una copertina verde acqua che porta il titolo “Cosa mi dice il mare”. Ok. È evidente che non si tratti di un caso: quel libro aspettava solo di essere visto, da me.
Cosa mi dice il mare?
Continua a leggere “Cosa mi dice il mare”

Mare nostrum, vita nostra

I Greci avevano paura del mare, o meglio della navigazione in alto mare. Andar per mare è pericoloso: ci si muove traballanti, o meglio ancora ondeggianti, e i punti di riferimento cambiano rispetto all’andar saldi e sicuri su strade segnate per terra.
Ma il mare allo stesso tempo affascina: ha il potere di portare via le nubi come i detriti, e allo stesso tempo di restituire i ricordi nella bottiglia. Il mare agita bambini e vecchi, ispira gli innamorati e rasserena i cuori tempestosi.
Continua a leggere “Mare nostrum, vita nostra”

“…e il naufragar m’è dolce in questo mare”

“Quante storie che ci sputa fuori il mare” (Nomadi)

Il mare ha sempre ispirato poesie, canzoni, romanzi. Il mare ispira anche chiunque si fermi al suo cospetto, chi ne solchi le onde, chi lo contempli da una finestra aperta.
Di fronte al mare spesso siamo travolti da mille emozioni, da pensieri, da ricordi. Capita a volte di rimanere in soggezione, rispetto a quell’immensità, provando la sensazione di essere semplicemente un puntino misero nell’universo. A volte invece rimaniamo spaesati, quasi a sentirci improvvisamente tristi e soli. Credo di pensare spesso, d’innanzi al mare, di avere una fortuna immensa nel poter guardare un simile spettacolo: camminando d’inverno lungo la spiaggia dove il grigio del mare piatto si sposa perfettamente con il grigio del cielo, osservandolo mentre il sole cala “dentro” di lui dall’alto di una rupe, o dalla terrazza di un locale. Ammirarlo con le gambe ammollo e lui lì, nella sua sfumatura perfetta di celeste; o osservare quel blu profondo screziato di schiuma bianca solcandolo in barca. O semplicemente ascoltarlo sciabordare calmo la notte, illuminato solo dalla luna nel cielo, in pace e silenzio, sola coi miei pensieri. Spesso quella meraviglia della natura mi lascia decisamente senza fiato, al punto che l’unica immagine che mi riempie gli occhi ed il cuori è quello spettacolo che mi sta di fronte.

Marta Santin

Mare

En tí estás todo, mar, y sin embargo,
¡qué sinti estás, qué solo,
qué lejos, siempre, de ti mismo!
Abierto en mil heridas, cada instante,
cual mi frente,
tus olas van, como mis pensamientos,
y vienen, van y vienen,
besándose, apartándose,
con un eterno conocerse,
mar, y desconocerse.
Eres tú, y no lo sabes,
tu corazón te late y no lo sientes…
¡Qué plenitud de soledad, mar solo!.

Mare, in te c’è tutto…lo diceva il mio amato Juan Ramón Jiménez nella sua poesia Soledad: solitudine.
Una solitudine piena di tutto, di calma, d’impetuosità di mistero di orizzonte di luce, di ombra.
L’anno scorso avevo programmato di andare a trovare una mia cara amica a casa sua, in Sicilia, nella bellissima provincia di Trapani.
Avevamo programmato di passare insieme una settimana a casa sua e di girare tra le tante spiagge, calette, di assaggiare tutte le prelibatezze che la Sicilia offre e di approfittare soprattutto della cucina della signora Caterina: una mamma dalle mani d’oro.
Continua a leggere “Mare”

Il luccichio delle onde

Matteo era appena arrivato nella sua località di villeggiatura preferita. Aveva terminato la scuola da alcune settimane ed ora i genitori lo avevano portato in vacanza al mare. Andavano in quel posto tutti gli anni in estate ed il momento preferito per lui era alla sera. La mamma gli ogni giorno gli dava alcuni Euro per andare in sala giochi e farlo svagare un po’, ma Matteo non era come gli altri ragazzi; passava davanti ai videogiochi guardandoli con disinteresse, poi correva verso la scogliera e si sedeva ad osservare la quiete del mare. Continua a leggere “Il luccichio delle onde”

Mare

Ci sono mari mai visti, mai affrontati, mai navigati, mai vinti ma solo immaginati e per questo ancora più vivi, ognuno ha dentro se mari che attirano, mari che spaventano, mari che coprono, mari che nascondono, mari che lacerano, mari che si aprono, mari che inghiottono, mari in tempesta che sanno improvvisamente diventare amici e che sanno condurre in baie sicure.

Andrea Spessotto

Il mare di Palinuro e le sue mille sfumature

Il mare è un elemento terrestre molto affascinante, che ricopre la maggior parte del nostro pianeta. Sin da piccoli siamo abituati a disegnarlo azzurro o blu, pensando al fatto che esso rifletta il colore del cielo. Ma il mare nasconde molti segreti e spesso si colora di tinte particolari, che lo rendono suggestivo.
C’è un luogo magico, che dimostra al meglio come il mare possa assumere diverse sfumature. Questo posto è Palinuro, un borgo turistico del Cilento (Campania). Quando si mette piede sulle sue spiagge e ci si addentra nelle sue grotte, sembra di trovarsi catapultati in un mondo parallelo. Continua a leggere “Il mare di Palinuro e le sue mille sfumature”

Quando i bambini fanno “oh…”

Quando i bambini fanno “oh” che meraviglia, che meraviglia!
Ecco davanti a questa foto l’unica parola che mi viene in mente è che vale la pena dire è : “oh”.
Com’è fatta una giornata perfetta? Mare con temperatura non troppo elevata, tranquillità e relax. La sabbia della spiaggia mi fa riconnettere i piedi e me stessa alla natura, l’acqua mi bagna e mi “culla”.
Quando alle volte purtroppo succede, non so più fare “oh” cerco questo tipo di esperienza per riconnettermi con me stessa e cercare la vera ed autentica me.

Katiuscia Salmaso

I faraglioni di Capri

Sono giganti d’argento scavati dal tempo, dal mare e dal vento.
Protagonisti di numerose storie, antichi miti e leggende che si perdono nel tempo. Secondo Virgilio qui abitavano le irresistibili sirene che con il loro canto ammaliavano i marinai. Omero li cita nell’Odissea, come i massi giganti scagliati dal temibile ciclope Polifemo nella sua ira contro Ulisse. Sono stati fari, con i fuochi accesi sulle cime per i naviganti delle notti più buie. Ancora oggi conservano intatto tutto il loro fascino e mistero, anche grazie alla scoperta della lucertola azzurra, abitante singolare e sconosciuto fino a poco tempo fa, che ha scelto di stabilire qui la sua dimora e di mutare i suoi colori per mimetizzarsi tra quelli del cielo e del mare.
Meta imperdibile, infine, per tutti gli innamorati, pare che un bacio scambiato mentre si attraversa l’arco del Faraglione Stella sia promessa di amore eterno.

Monia Rossi

Il paperopolese

Simone era un bimbo di undici anni molto vivace ed insieme alla sorellina di nome Beatrice, che imitava ogni azione che faceva il fratello maggiore, faceva scherzi agli anziani nonni che vivevano con loro. Ai bambini piaceva passare i pomeriggi ad inventare nuovi giochi per spaventare nonni e poi ridere a crepapelle. Un giorno però si accorsero che gli ultimi scherzi che avevano programmato, una volta portati a termine, non funzionavano più; i nonni sapevano sempre in anticipo quello che loro volevano fare. Com’era possibile? Continua a leggere “Il paperopolese”

Perdersi fuori per ritrovarsi dentro

Labirinti, labirinti, labirinti! Ho sviluppato una vera e propria passione per i giardini-labirinti botanici e in Italia ce ne sono davvero molti da visitare.

Già prima di entrarci mi ritrovo, solitamente, completamente immersa nell’esperienza. Quando avvicinandomi all’ingresso riesco a vederne la forma, sembra tutto molto chiaro e semplice, l’entrata, il percorso da fare e l’uscita, facile come bere un bicchier d’acqua! Ci entro ostentando una sicurezza trionfante, certa di avere già la soluzione in tasca, per ritrovarmi dopo pochi passi con una prospettiva completamente diversa. Dall’interno tutti i punti di riferimento che credevo di avere sono svaniti, mentre prima mi sentivo in una posizione dominante ora mi sento persa, piccola di fronte a tutto quel verde che mi avvolge molto più grande di me e che non mi permette di vedere oltre. Continua a leggere “Perdersi fuori per ritrovarsi dentro”

Accetta la sfida

Cos’è una sfida? È provare a fare qualcosa che probabilmente non si è mai fatto. Ma è sempre positivo iniziare un percorso nuovo? Ci sono momenti in cui pensiamo di non essere pronti per delle novità, poi c’è la vita che decide per noi. Quando il mondo bussa si può fare solo una cosa: rispondere. Continua a leggere “Accetta la sfida”

Giallo, o la felicità

Numero fortunato: 9
Cibo preferito: salame al cioccolato
Animale del cuore: delfino
Colore che ti piace di più: giallo
Quanti pomeriggi di bambina trascorsi a trovare una risposta a queste semplici domande, nell’ansia giocosa di creare una definizione di sé concreta, rappresentabile in modo certo e sicuro. A molti di questi quesiti nel tempo ho cambiato risposta, ma ce n’è una che è rimasta sempre la stessa: giallo, colore che mi piace di più.
Giallo. Basterebbe già il suo nome a mettere allegria. Continua a leggere “Giallo, o la felicità”

El pin de Scomigo

Mi piace essere accerchiato da risate e da bambini che corrono! Adoro essere in mezzo alla festa! Dicono che quando si diventa vecchi si diventa anche fastidiosi, a me le scatole girano solo quando qualcuno esagera e mi tira pugni per sfogarsi o, perché un pochino alticcio, mi sbatte sopra con troppa foga un boccale di birra! Si, lo confesso: non nego che se qualche goccia di birra mi bagna la testa non mi lamento. Come non mi lamento quando le belle ragazze si mettono a ballare in piedi su di me. Continua a leggere “El pin de Scomigo”

Profuma di nuovo

È nell’aria. La primavera, la neve, le vacanze… Ogni cambiamento si sente nell’aria: prima ancora di esserci, l’aria ne fa intuire l’imminenza.
Avete mai prestato attenzione a come si accorciano o si allungano le giornate prima e dopo i mesi invernali? Forse se nell’imbrunire vi trovate in posti diversi ogni giorno, oppure siete in ufficio o chiusi in casa, non sarà semplice osservare questo progresso. Percorrendo sempre lo stesso tratto di strada più o meno alla stessa ora, invece, è possibile fare più attenzione a ciò che accade sopra la nostra testa e dentro l’orologio delle stagioni. Ora arriverete a destinazione con il buio, ora il buio attenderà che siate rincasati del tutto; ora il tramonto vi aspetta dietro quella curva, ora invece si è spostato poco più in là. Continua a leggere “Profuma di nuovo”

Il regalo che non ti aspetti

Quando arriva il momento di fare un regalo è sempre la stessa storia: cosa scegliere? Che sia per un familiare, per un’ amica, per la persona del cuore ciò che desideriamo è fare un regalo speciale, qualcosa che sorprenda, che esprima il nostro affetto e che renda felice chi lo riceve. Ci pensi e ci ripensi, cerchi ispirazione in ogni dove, capti mezze frasi che possano essere rivelatrici, oppure attendi fiducioso che l’idea ti si pari davanti come una folgorazione.
Che sia un oggetto tanto desiderato, un piccolo pensiero fatto col cuore o qualcosa di realizzato con le nostre mani ciò che conta è l’intento con cui lo facciamo e l’abbraccio sincero che ci viene donato in cambio, per questo spesso le cose più belle sono quelle più semplici, quelle che poi rimangono dentro.
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M_ARCO

È da un po’ di tempo che sono in fissa con i nomi perché a volte, spesso, nel nostro nome c’è già la nostra essenza, il nome ci rappresenta davvero. Il nome di oggi è uno dei nomi più comuni, quello del Santo che festeggiamo il 25 aprile giorno in cui si ricorda e si festeggia la Liberazione…ed è di libertà che questo nome si nutre. M_ARCO, spalle forti e struttura sicura di antica origine ha in sé l’affidabilità dell’arco che sorregge e che crea un passaggio libero, attraverso il quale si incociano i volti di tante persone, si condividono pensieri, ci si ferma a scambiare qualche parola e perché no, ci si da appuntamento per un aperitivo, per una cena…. Marco è solidità e libertà, incontro e fluire continuo di idee. Marco è anche quell’arco che scocca frecce di pungente ironia, che dice quel che pensa perché forte della sua libertà.

Alice Colussi

L’albero dei sorrisi

C’era una volta il libro dal titolo BAGAGLIO A MANO. Quattordici autori decisero, in tempo di pandemia e quarantena, di scrivere dei racconti dove narravano dei viaggi vissuti, sognati ed immaginati in giro per il mondo e per paesi fantastici. C’era una seconda volta un gruppo di persone che decisero di fondare QUELLE DEI BIGLIETTINI GIALLI, donando solo messaggi positivi. C’era un’altra volta volta una missione BOLIVIA, dove volontari si recavano ogni anno nei paesi più poveri a donare sorrisi e speranza. C’è infine un’associazione di CLAUN DI CORSIA, persone che costantemente vanno negli ospedali e case di riposo, con indosso un camice con i disegni più colorati e sgargianti e portano un naso rosso come distintivo, regalando emozioni alle persone che ne hanno bisogno. Continua a leggere “L’albero dei sorrisi”

Ma tu sai degli audio?

Quando ognuno di noi volontari prepara il proprio articolo lo pensa a modo suo; non sempre quello che vorremmo trasmettere si riesce a trascrivere e rendere comprensibile agli altri. Le parole hanno un loro significato e spesso le usiamo interpretandole individualmente. Ci sono parole che avrebbero un significato ben preciso, ma nell’uso comune vengono “trasformate”. Ad esempio ci sono i dialetti che non sono comprensibili da tutti ed ogni tanto potrebbe scappare una parolina qui e lì in uno degli scritti. Continua a leggere “Ma tu sai degli audio?”

Il lato positivo della positività

Tampone positivo!

Panico iniziale e tutte le mille paranoie del caso! Eventi, impegni, gestione famigliare. Mentre guido verso casa, si accavallano mille pensieri in quel cervello, già provato, che mi ritrovo. A casa un po’ di pianificazione e poi mi chiudo in camera. Prima però passo per quello scaffale e recupero un bel po’di libri, la mia agenda e il mio PC. Poi sbatto la porta e chiudo letteralmente tutto il mondo fuori.
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Mettiti nelle mie scarpe

Prima di giudicare la vita di una persona, cammina per tre lune nei suoi mocassini (proverbio indiano)

“Che numero di scarpe porti?” inizia così la visita esperienziale all’Empathy Museum, un paio di scarpe da indossare, del nostro numero o più grandi, da uomo o da donna scelte da noi o lasciate al caso. Scarpe che hanno fatto strada, che hanno vissuto vite, emozioni, momenti. È così che mi ritrovo con ai piedi un paio di scarpe da uomo di pelle marrone: hanno fatto strada quelle scarpe, si vede. Le osservo, le ascolto, ci muovo i piedi dentro. Ci sto comoda con il mio 38 calzato in un 43 forse 44, eppure le sento che sono diverse una dall’altra, una più consumata dell’altra, una leggermente più stretta quasi fastidiosa. Continua a leggere “Mettiti nelle mie scarpe”

la Serra dei Giardini

Venezia è sicuramente una delle mie città preferite e averla a poca distanza è una vera fortuna. Non so perché, ma per anni non ci sono stata: forse, la troppa vicinanza la rendeva una meta scontata e sempre snobbata per raggiungere destinazioni più lontane. “Tanto a Venezia ci posso andare quando voglio” senza rendermi conto che quel “quando voglio” si traduceva in un mai. Continua a leggere “la Serra dei Giardini”

Cosa puoi fare con l’oggi?

La routine mi ha salvata e mi dona la vi(t)a ogni mattina.

E’ il mio caffè, l’interruttore della mia luce, il mio integratore.

Da quando mi prendo un’ora per me, prima di cominciare la giornata, senza distrazioni, la mia vita è cambiata.

Non esiste telefono, solo connessioni con me stessa e il Divino. Chiamalo come vuoi: Dio, Universo, Madre Natura…

E’ un momento sacro, magico e non negoziabile. Continua a leggere “Cosa puoi fare con l’oggi?”

A carnevale ogni scherzo vale!

Questa era la frase che dava inizio alla battaglia dei coriandoli. Manciate di coriandoli lanciate ovunque, sui capelli, dentro le maglie, nelle scarpe, perfino in bocca e nelle orecchie, quei piccoli pezzettini colorati finivano ovunque sommersi di grida e risate. E pazienza se poi a casa ti facevano spogliare in un angolo e infilarti dritto nella vasca sperando invano che non andassero a finire dappertutto: quelli li trovavi il giorno dopo anche nel letto. E pazienza se poi la mattina successiva qualcuno avrebbe dovuto occuparsi di ripulire strade, marciapiedi e piazze per far tornare tutto alla normalità, il divertimento era troppo e nessuno vi avrebbe mai rinunciato. Continua a leggere “A carnevale ogni scherzo vale!”

Si può parlare di amore a prima vista?

Cos’è il cosiddetto ”amore a prima vista”? Esiste davvero?
Quando si parla di ”amore a prima vista” ci si riferisce a quel sentimento molto forte che si manifesta tra due persone sconosciute. Questa sensazione di amore istantaneo viene spesso denominata anche ”colpo di fulmine” poiché appare come un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che colpisce direttamente il cuore. Continua a leggere “Si può parlare di amore a prima vista?”