Catturata letteralmente dalla prima pagina, ho letto questo libro tutto d’un fiato, come sempre accade coi libri di Fabio Volo. Sarà che condividiamo l’essere figli di un panettiere, sarà che comprendo appieno le sue emozioni, ho vissuto quelle sensazioni e ascoltato quei silenzi ma alla fine io ho anche pianto. “Certo, tu mamma piangi sempre”, sostiene Agnese. Questa è la storia di un ragazzo che sentiva di non trovarsi nel posto giusto: a quanti è capitato? E così è andato a cercarsene un altro. In famiglia c’erano pochi soldi: quando si andava in pizzeria si sceglieva il piatto che costava meno, non quello che piaceva davvero. Il suo destino sembrava già segnato. Continua a leggere “Consigli di lettura: Balleremo sulla musica che suonano”
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Papaveri
Dedicati a chi ogni giorno lotta, sgomita, ama, soffre, ride, piange, si impegna per raggiungere il suo sogno e per farlo alza la testa anche durante la tempesta e si distingue da tutti gli altri perché mentre tutto intorno sembra volgere al peggio, mentre all’orizzonte si avvicina il nubifragio, la vita non smette mai di stupire, il sangue scorre rosso, il cuore pulsa e tra i tanti curvi e chini qualcuno, il più audace oppure il più folle sfida la tempesta.
Andrea Spessotto
Fare il volo di Icaro
Il mito di Icaro, uno dei più noti della mitologia greca, ci racconta la storia di un giovane che, sfidando le leggi della natura, vola troppo vicino al sole con delle ali di cera costruite da suo padre Dedalo. La sua incosciente ambizione lo porta alla rovina: le ali si sciolgono, e Icaro cade nelle acque profonde del mare, dove troverà la morte. Ma dietro questa affascinante e tragica storia, si nasconde una riflessione più profonda: la capacità di riconoscere e rispettare i nostri limiti. Spesso i miti finiscono per essere dimenticati, ma questo in particolare penso che rappresenti, in modo straordinariamente attuale, l’emblema del conflitto tra ambizione e moderazione che spesso si verifica nella nostra vita. Continua a leggere “Fare il volo di Icaro”
Consigli di lettura: Casa di foglie di Mark Z. Danielewski
Un libro, un viaggio, un trip. Ti tiene col fiato sospeso da subito. Difficile, complicato…un gioco a volte. Leggerlo è stata una sfida al…”se siete fortunati vi stancherete di questo libro….” Un horror letterario che si tramuta in un attacco al concetto stesso di «narrazione». Qualcun altro l’ha definita una storia d’amore scritta da un semiologo, un mosaico narrativo in bilico tra la suspense e un onirico viaggio nel subconscio. O ancora: una bizzarra invenzione à la Pynchon, pervasa dall’ossessione linguistica di Nabokov e mutevole come un borgesiano labirinto dell’irrealtà. Continua a leggere “Consigli di lettura: Casa di foglie di Mark Z. Danielewski”
Io scrivo positivo
Certe canzoni, si sa, non si scordano facilmente. Sicché nessuno dei nati tra gli anni ’70 e ’80 può evitare di molleggiare rappando “io penso positivo, perché son vivo perché son vivo”. Eppure questo aggettivo è una parola che più statica non si potrebbe: il latino tardo POSITIVUS deriva dal participio POSITUM, di PONERE, cioè “porre, mettere, sistemare”. Ciò che è posto, lì resta. Non si muove. Ecco perché August Comte a inizio Ottocento diede il via alla riflessione sulle scienze positive, cioè quelle che danno dati certi, misurabili, non come la religione o la metafisica: il Positivismo nasce come corrente filosofica per lo studio della realtà delle cose stabili e utili. Continua a leggere “Io scrivo positivo”
Lampi fioriti
Ci sono percorsi della nostra città o del paese in cui viviamo che conosciamo a memoria. Li percorriamo spesso a piedi o in macchina e siamo tutti perfettamente in grado di descriverli dettagliatamente. Girato l’angolo della strada ci sono le strisce pedonali, più avanti la panchina con vicino il bidone dei rifiuti, poi c’è lo spartitraffico con l’aiuola nel mezzo, i lavori in corso, i portici con la via pedonale, la fermata del bus ecc. Più o meno sapremmo anche quali sono le persone che incontriamo passando di là sempre alla stessa ora. La signora con il passeggino, che approfitta delle giornate di sole per fare una passeggiata, chi si allena correndo, chi porta fuori il cane, chi va sempre di fretta, il corriere che fa le consegne e noi, immersi nella nostra quotidianità con la testa in chissà quali impegni importantissimi. Continua a leggere “Lampi fioriti”
Consigli di lettura: Sirene di Emilia Hart
Ho divorato questo libro in meno di 20 ore, tenendo conto che ne dormo parecchie. Strano, coinvolgente, ricco di colpi di scena, Sirene è l’appassionante storia di quattro donne separate dal tempo eppure legate più di quanto si possa immaginare. Un nuovo imperdibile romanzo sulla resilienza femminile, che racchiude tutto il potere della sorellanza e l’ineffabile magia del mare.
Marta Santin
Forse anche gli alberi sono timidi
Proprio come noi esseri umani, anche gli alberi hanno bisogno del loro spazio personale. Questo comportamento è assunto da diverse piante ed è definito “timidezza delle chiome”, in inglese “crown shyness”. Si tratta di un fenomeno molto particolare secondo cui le chiome degli alberi si sistemerebbero in modo da non toccarsi l’un l’altra, mantenendo un certo distacco che andrebbe a creare una sorta di mosaico. Questo spettacolo si può osservare principalmente nelle foreste tropicali o nei boschi, dove gli alberi crescono molto vicini tra di loro. Qui sviluppano il loro fogliame in modo tale da creare un gioco di simmetrie e spazi da cui la luce penetra in modo singolare ed equilibrato. Per quanto riguarda la spiegazione alla base di questo fenomeno, gli esperti hanno formulato diverse ipotesi, le quali però non sono state del tutto confermate. Continua a leggere “Forse anche gli alberi sono timidi”
Amicizia vera
Ci sono persone che entrano e che escono in continuazione nella vita di ognuno di noi per tanti motivi, persone che lasciano un segno profondo o che in tempo breve vengono rimosse dalla memoria, persone che immaginavi in un modo e poi sono in un altro, persone che ti sorprendono, che ti fanno stare benissimo per giorni, mesi o anni e poi magari all’improvviso spariscono… E poi ci sono i “pilastri”, che la vita ti ha donato per farti un grande regalo, per dirti che sei al sicuro e che qualsiasi cosa accada loro sono lì pronti a ridere o a piangere insieme a te, o anche a restare in silenzio se serve, perché alle volte le parole non servono. Continua a leggere “Amicizia vera”
Giallo, attraverso uno scatto
Il giallo è quello della Luna raccontata da Pirandello, quello di Ciaula che non la conosce ma che una notte esce dalla miniera dove lavora e la scopre nel cielo per la prima volta; il giallo è di quella della grande Luna che illumina il paesaggio e che cancella in un solo attimo la sua paura di bambino del buio e della notte; Il giallo è quello della ginestra di Leopardi, un fiore esile e delicato ma nello stesso tempo forte e tenace che cresce sulle pendici del Vesuvio coperte di durissima lava e che dimostra che dinnanzi alla volontà, al sogno, al coraggio e alla voglia di vivere nulla è precluso. Il giallo è il colore che rappresenta la vita che, anche se a volte dura e difficile, merita sempre di essere vissuta.
Andrea Spessotto
L’ultima pagina del libro
Quando le persone entrano a casa mia restano esterrefatte per la quantità di libri che trovano sparsi ovunque. “Ma li hai letti tutti tu?” chiedono spesso. Fortunatamente condivido questa passione con Alessandro ma è vero che per la maggior parte sono miei. Mi piace anche vedere che pian piano anche le mensole di Agnese si stanno riempiendo di volumi colorati. A volte mi sento dire: “beata te che hai tempo per leggere”. Io non sono così d’accordo su questa affermazione. Il tempo per leggere io me lo creo! Leggo mentre aspetto in sala d’attesa, allo smartphone preferisco la carta anche mentre aspetto in uno studio, ad un appuntamento o semplicemente mentre aspetto che mia figlia esca dalla palestra. Continua a leggere “L’ultima pagina del libro”
Follow the shape, l’arte diventa inclusione
La meraviglia del panorama di Napoli svelata ai non vedenti grazie a un corrimano capace di raccontare la bellezza in caratteri braille. Si tratta di “Follow the shape”, un’opera di Paolo Puddu, un’artista lombardo con estro artistico misto a coscienza sociale che parla di un’Italia diversa da quella dei cori dell’intolleranza a cui troppo facilmente ci si abitua. L’opera si può trovare là dove si innalzano le antiche mura medievali di Castel sant’Elmo. Dalla collina del Vomero, dove esisteva una piccola chiesa dedicata a Sant’Erasmo già nel X secolo, in uno sguardo è possibile racchiudere tutta la bellezza della città di Napoli vista dall’alto. Continua a leggere “Follow the shape, l’arte diventa inclusione”
Consigli di lettura: Donna delle pulizie di Stephanie Land
Stephanie Land è pronta per andare al college. Il suo sogno è quello di diventare una scrittrice. Poi gli eventi la travolgono. Incontra Jamie, rimane incinta e poco dopo la nascita di Mia si ritrova nei guai. Lui è spesso ubriaco, sempre arrabbiato e minaccioso, lei impaurita, vittima di violenza psicologica, senza la possibilità economica e l’energia per cambiare le cose. Un giorno, mossa dalla disperazione, decide di lasciare la roulotte fatiscente in cui vive. Dovrà affrontare infinite difficoltà per garantire la sopravvivenza sua e di sua figlia. Continua a leggere “Consigli di lettura: Donna delle pulizie di Stephanie Land”
Resistenza
La seconda guerra mondiale fu un periodo drammatico nel quale l’Italia fu certamente una della nazioni più duramente colpite anche perchè, oltre al conflitto, si aggiunse anche la guerra civile.
Da un lato i nazifascisti dall’altro i vari gruppi di liberazione sorti su iniziative popolari.
Tra questi gruppi, due, incredibilmente poco noti, si contraddistinguono per la loro peculiarità: la brigata “Alice Noli” e la brigata “Mario”, la prima operante nell’entroterra ligure, l’altra in quello marchigiano.
E’ argomento ben noto il prezioso apporto, nei gruppi di resistenza, delle donne e, tra queste, vorrei ricordare la pordenonese Teresina Degan, che fu anche preside dell’Istituto per Geometri di Pordenone. Continua a leggere “Resistenza”
Concerto al lume di candela
Ilaria era seduta sulla sua scrivania intenta a leggere il biglietto di auguri che le avevano regalato gli amici per il compleanno. Era una locandina con le date di un concerto particolare chiamato “Candlelight”. Aveva già sentito parlare di questi spettacoli ma non ne aveva mai visto uno, così si mise a sfogliare i vari eventi fino a trovare qualcosa che la colpisse. “Quale città migliore se non l’incantevole Venezia per ascoltare un quartetto d’archi?” pensò fra sé e sé. Era una domenica d’inverno ma il sole si irradiava su tutta la laguna. Ilaria era arrivata a Venezia in treno con alcuni amici e subito si era messa a camminare lungo le calli meno frequentate della città, curiosa di conoscere anche le parti nascoste di quel posto. Continua a leggere “Concerto al lume di candela”
Portatemi anche il sole
Il più ricco dei ricchi, nonché più potente dei potenti, una mattina si alzò e disse: – Ho deciso! Comprerò tutte le montagne della Terra! E così fece. In men che non si dica i suoi servitori si fiondarono in ogni angolo del pianeta e in quattro e quattr’otto conclusero l’acquisto di tutte le montagne, da quelle più alte, che arrivavano a toccare il cielo, a quelle più basse, la cui cima superava di poco l’altezza della tana di una talpa. Gliele portarono, ed egli le mise nel proprio regno, per poter passeggiare tra i boschi e sentieri nei momenti di relax. Pochi giorni più tardi, una mattina subito dopo colazione, si alzò di scatto dal proprio tavolo esclamando: – Ho deciso! Comprerò tutti i laghi della Terra! E così fece. In men che non si dica i suoi servitori raggiunsero ogni anfratto del pianeta, e in poco più di un battito di ciglia comprarono tutti i laghi, da quello più esteso, grande come un mare, a quello la cui superficie riempiva a malapena la circonferenza di una pozzanghera. Continua a leggere “Portatemi anche il sole”
Consigli di lettura: Il giardino di Saamar di Ivana Segat
Ho letto questo libro, scritto dalla penna della mamma di una mia cara amica, la quale voleva un parere (manco fossi una che sa!) Ho letto con piacere questa storia di arrivismi, vendette, gelosie e sotterfugi ma anche di amore e solidarietà, nella quale la possibilità della perdita di una cospicua eredità porta ad un intreccio fitto di inganni, bugie ed omicidi. Una storia che resta sul filo di lama fino alla fine. che dire? Dove l’hai trovata una storia così Ivana?
Marta Santin
La mia maestra
Anni fa avevamo solo una maestra che si occupava dell’insegnamento di tutte le materie: la mia era davvero speciale, ci faceva sentire tutti “a casa” e i ricordi di quello che lei ha rappresentato sono ancora vivi nonostante siano trascorsi parecchi anni. Se chiudo gli occhi rivedo ancora il suo sorriso sincero e caldo, i suoi gesti di affetto nei confronti di tutti gli alunni, ciascuno con le proprie storie e le proprie difficoltà. Ricordo che aveva istituito un mezzo di comunicazione che ognuno poteva utilizzare liberamente: un quadernetto (il mio aveva la copertina con i fiori, per differenziarlo da quelli monocromatici delle materie scolastiche) in cui si potevano scrivere i propri pensieri; così, spesso, il lunedì mattina si trovava sulla scrivania una pila alta di quaderni, perché tutti ci tenevano a raccontarle un dettaglio del proprio fine settimana, magari una cosa bella oppure una disavventura. Continua a leggere “La mia maestra”
La mia storia
C’è chi vive in auto per necessità o per scelta; c’è chi, vittima di bullismo, tiene il cuore chiuso in uno scrigno; chi ha perso il lavoro; chi è in cerca di un sogno; chi ricomincia da zero ogni giorno. Rifugiato, bipolare, disoccupato, vittima di abusi, orfano. Un titolo, una storia. Da leggere? No da ascoltare. Si chiama Biblioteca Umana ed è un iniziativa nata in Danimarca qualche anno fa. Continua a leggere “La mia storia”
Kalsarikännit
Impronunciabile e irresistibile, allunga l’elenco delle parole che arrivano dal Nord Europa e celebrano il piacere di stare a casa quando fuori fa freddo. Dopo il danese e norvegese Hygge, ovvero il comfort dello spazio domestico e lo svedese Lagom, che interpreta l’idea della giusta quantità tocca alla Finlandia spalancare le porte a una nuova esperienza: celebra il piacere di rinunciare ai “dovrei”, per restarsene in casa al caldo cullandosi nel dolce far niente; Il termine kalsarikännit deriva dalla fusione di due parole finlandesi: kalsarit, che significa “mutande”, e känni, che si traduce in “ubriachezza”. Letteralmente, quindi, il kalsarikännit rappresenta l’atto di ubriacarsi in mutande o, in senso più ampio, di rilassarsi e godersi il proprio tempo libero in solitudine, senza la necessità di interazioni sociali o di uscire di casa. È importante sottolineare che, nonostante la presenza del termine “ubriachezza”, in questa pratica non è necessariamente legato al consumo di alcolici, ma piuttosto all’idea di prendersi del tempo per sé stessi. Continua a leggere “Kalsarikännit”
Genitori
28 settembre 2024, ore 17:57. Do alla luce mio figlio. Una creatura lunga 50cm e pesante 3.950kg esce dal mio corpo e mi inonda il petto, cercando un contatto che la rassicuri. Io e mio marito abbiamo generato una vita e ora siamo genitori. Lo siamo stati prima nei nostri sogni, poi durante i nove mesi della gravidanza, ma adesso lo sentiamo per davvero, stringendo tra le braccia nostro figlio. Genitore è appunto, letteralmente, colui che genera, ma quando i mesi passano ci si rende conto che essere genitori non è solo questo. Non basta aver generato per sentirsi madre o padre; aver dato la vita non è sufficiente a renderci degni di questo ruolo. Continua a leggere “Genitori”
Ricordi
Fotografie,
istanti di tempo rubati alla vita
e custoditi gelosamente,
sorrisi dimenticati
di chi non sa più sorridere,
momenti regalati all’eternità,
profumi fortissimi di incontri ancora vivi,
lame taglienti nelle notti insonni,
ferite ancora aperte e mai destinate a chiudersi,
tragici richiami ad allucinanti realtà,
mani smaniose di indagare il proibito,
mutismi improvvisi, sorrisi spontanei,
gesti mai chiesti, istanti mai sperati.
Continua a leggere “Ricordi”
La caccia alle balene. Una pratica crudele che Greenpeace cerca di combattere
La caccia alle balene per fini commerciali è una pratica antica contro cui, nel corso degli anni, si sono scagliate diverse organizzazioni internazionali e non governative. È stata vietata a partire dal 1986, quando è entrata in vigore una moratoria internazionale stabilita dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene (IWC). Ciononostante, vi sono molti Paesi le cui economie si basano in misura significativa sui proventi derivanti dal settore della pesca, che include anche le attività legate alla caccia alle balene. Tra questi vi sono la Norvegia, l’Islanda ed il Giappone, che hanno più volte violato importanti norme internazionali volte a salvaguardare la fauna marina. Continua a leggere “La caccia alle balene. Una pratica crudele che Greenpeace cerca di combattere”
Il miglior posto per i cuori
Tutti i cuori, anche se diversi, hanno il desiderio di trovare il loro rifugio sicuro.
Katiuscia Salmaso
Ricordatevi di aprire le finestre quando piove
Tendenzialmente c’è la convinzione che si debba chiudere le finestre nelle giornate di pioggia. Mia nonna fin da piccola mi ha sempre insegnato di tenerle aperte anche solo per pochi minuti, per assaporare quel profumo che si crea quando l’acqua tocca la terra o l’asfalto, per farsi avvolgere dall’odore della pioggia. Ho scoperto che non aveva torto. Quel romantico profumo che si sprigiona nell’aria quando piove si chiama Petrichor. Continua a leggere “Ricordatevi di aprire le finestre quando piove”
Consigli di lettura: Piccoli consigli inutili di Stine Pilgaard
Mi sono ritrovata in questo libricino letto tra aeroporto e volo…mi sono ritrovata sia a cercare consigli sia a cercare di darli, capendo anche come scoccino quando non richiesti. Un libro pungente e spassosissimo, con una protagonista inconfondibile, che con precisione chirurgica mette a nudo sé stessa e gli altri illuminando vizi e debolezze dell’essere umano.
Marta Santin
Basta pensare
È da molto che non scrivo ma è stato un anno davvero intenso dal punto di vista professionale e personale. Qualche cambiamento e qualche esame da superare…mamma mia, pensavo proprio di non riuscire a farcela a fare tutto! E poi per magia, un passo alla volta, ci sono riuscita.
Durante questo tempo mi sono resa conto di una cosa molto importante, di quanto siano preziose quelle persone che ci ricordano di non pensare troppo a quello che sarà o a quello che c’è da fare ma di vivere il momento e darsi da fare.
Continua a leggere “Basta pensare”
Din Dim e Joao, storia di una grande amicizia
Joao Pereira de Souza è un ex muratore in pensione di 71 anni. Nel 2011 trovò tra le rocce vicino al suo villaggio, a pochi chilometri da Rio de Janeiro, un piccolo pinguino avvolto dal catrame e in fin di vita. Lo prese con sé e pazientemente lo ripulì, togliendo la massa nera dalle sue piume, nutrendolo amorevolmente con una dieta a base di pesce.
Una volta ripresosi completamente lo trasportò in una isola vicina, nella convinzione che il luogo più tranquillo e lontano dalla metropoli, potesse aiutare Din Dim, così lo aveva chiamato, a riprendersi la sua vita. Continua a leggere “Din Dim e Joao, storia di una grande amicizia”
Scatti di Nuova Vita
Lei per tutti è zia Ambra, la titolare dello studio fotografico Controluce di Fiume Veneto (PN) specializzato in servizi fotografici di famiglia: dal servizio gravidanza ai newborn passando per le cerimonie non manca proprio niente, ma il loro punto di forza sono sicuramente i servizi in esterna.
Nel 2022 Ambra Da Re firma l’allestimento fotografico per il restyling del reparto di ostetricia e maternità dell’ospedale di San Vito al Tagliamento: la primaria, dott.ssa Roberta Pinzano, le ha chiesto di studiare un percorso comunicativo attraverso immagini e parole in grado di rilanciare il messaggio che l’ospedale vuole dare in un tempo di grandi incertezze per la sanità. “Nuova vita” riassume le scelte che la fotografa ha condotto sulle sue foto di repertorio, ma anche sulle sue esperienze come madre: nuovo volto ai corridoi del punto nascita, nuova vita quella che qui viene messa al mondo e nuova donna quella che esce dalla porta portando con sé il fagottino.
Continua a leggere “Scatti di Nuova Vita”
Ricalcolo
Chi ha giocato al gioco “monopoli” conosce bene la carta IMPREVISTI…la si teme, ma è inevitabile, alle volte con il dado esce proprio quel numero che ti fa finire lì sopra. Speravi che la sorte ti facesse capitare sulla casella prima oppure su quella dopo…invece sei finito proprio lì e allora ti tocca “pescare”.
Succede spesso anche nel quotidiano… Forrest Gump diceva “la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita” e così dobbiamo solo prenderne atto e cogliere le occasioni per imparare qualcosa. Continua a leggere “Ricalcolo”
Sulle ali della libertà
11 agosto 1975, 14 giorni prima della mia nascita. La stampa incorniciata, per chissà quale misterioso collegamento, finisce appesa sul muro di una creperia di Castelnuovo Don Bosco.
Successivamente alla parete di una casa friulana e, a breve, regalata a una persona che a Torino di mestiere fa lo psicologo. Nell’ultimo tratto di questo lungo viaggio arriva ai miei occhi.
Li dietro si nasconde sicuramente una storia interessante, si capisce subito. Continua a leggere “Sulle ali della libertà”
Andiamo a Raccontare
Un giorno, chiacchierando dopo una riunione con le maestre di mia figlia, una di loro mi disse come fosse davvero piacevole portare i bimbi a spasso per il paese ma come, provenendo loro da fuori paese, non ne sapessero raccontare le storie, gli aneddoti. Così, come per magia, mi venne un’idea: chi meglio del mio papà avrebbe potuto raccontare ai bambini qualcosina sul nostro paese? Convincerlo non è stato facile ma dopo un pochino ce l’ho fatta e così ci siamo accordati per andare una mattina a parlare coi ragazzi. All’inizio è stato un pochino arduo rompere il ghiaccio ma quando il papà ha cominciato a raccontare è stata un’inondazione di ricordi, di storie fantastiche. Continua a leggere “Andiamo a Raccontare”
Padroni delle nostre emozioni
“Tutta la natura è un cerchio di alterne condizioni e noi siamo parte della natura. Così come le maree, il nostro umore si innalza e si abbassa” (Og Mandino).
Uno dei piccoli segreti della natura è che ogni giorno ci si sveglia con uno stato d’animo diverso da quello di ieri. Una volta ho letto una frase in un libro che diceva “il fiore avvizzito di oggi porta in sé il seme della fioritura di domani, così come la tristezza di oggi porta in sé il seme della gioia di domani”. Questa affermazione dimostra che ogni momento passa, e che va bene accettare di convivere con il modo in cui percepiamo le cose, consapevoli del fatto che ogni nostra emozione può affievolire e riprendere vigore.
Prima di essere catturati dalle forze della tristezza, dell’autocommiserazione e della frustrazione, ogni giorno bisognerebbe seguire una sorta di piano di battaglia, che ci rammenta che se siamo padroni delle nostre emozioni possiamo essere sempre felici e produttivi. Continua a leggere “Padroni delle nostre emozioni”
Luoghi segreti
” Perché nasca una prateria, bastano un trifoglio, un’ape e un sogno. E se non ci sono le api e il trifoglio, può bastare anche il sogno.” EMILY DICKINSON Un luogo magico dove rifugiarsi, perdersi, isolarsi, caricarsi, confrontarsi, un luogo dove sognare, dove stare in silenzio e respirare piano per non disturbare, dove accorgersi di quanta bellezza ci è stata regalata, dove trasformare una lacrima in un sorriso, dove ritrovarsi e un luogo da dove provare a ricominciare portando negli occhi e nel cuore , ovunque andremo, tutto quel colore. I miei luoghi segreti, i miei fiori, i miei colori, i miei profumi. La Valle incantata a Giais dove i sogni si nascondono tra i fili d’erba e aspettano che gli gnomi con i retini li raccolgano. BVS ❤
Andrea Spessotto
Consigli di lettura: Una voglia di ballare che faceva luce. il romanzo di noi nomadi
60 anni di un viaggio in musica, fatto di sogni, amicizia, impegno e dedizione. Coronato da successi e da affetto ma anche di molto dolore, di lacrime e addii. Facile abbandonare la nave quando sembra affondare, sarebbe stato molto più semplice chiudere gli occhi e lasciar andare. Non per i Nomadi, non per chi in quel sogno ci ha creduto e ci crede ancora talmente tanto da non lasciare che la vita e i suoi ostacoli prendano le decisioni. La determinazione a continuare una carriera nonostante chi le avesse dato il la, non ci fosse più.
Continua a leggere “Consigli di lettura: Una voglia di ballare che faceva luce. il romanzo di noi nomadi”
Il potere spritiruale dei mandala
I mandala sono dei simboli antichi legati a culture e tradizioni orientali, che nascondo un significato profondo e affascinante. Il termine “mandala” deriva dal sanscrito e significa “cerchio” che, nell’induismo, rimanda all’universo e alla sua complessità, mentre nel buddhismo rievoca calma, equilibrio e armonia vitali. Sono dei disegni simbolici che assumono la forma di un diagramma circolare: sono costituiti da una “cintura” esterna e dei cerchi concentrici, mentre all’interno è presente un quadrato suddiviso in triangoli, al cui centro ci sono altri cerchi. Ognuna di queste figure geometriche porta con sé un significato diverso. Il cerchio, simbolo di perfezione a livello spirituale, rappresenta l’accettazione di noi stessi, in ogni nostra sfaccettatura. Continua a leggere “Il potere spritiruale dei mandala”
Il cassetto
S’apre piano il mio cassetto.
Stride il suo disappunto.
Nel buio scorgo vecchie frasi, che non ricordo.
Mi stupisco mentre le rifaccio mie.
Com’è distante quel tempo.
Come sono ingenue quelle speranze.
Com’è vuoto il mio cuore ora.
Chiudo quei sogni lontani,
con le loro fresche parole.
Vorrei chiuderci anche la malinconia.
Michele Vida “Baudasch”
Come stai?
Queste due semplici paroline ti vengono mai poste? Ogni tanto si? Allora ritieniti fortunato. Purtroppo in questa società siamo sempre presi, facciamo mille corse per riuscire ad incastrare tante attività. Ma sono tutte di qualità? Uhm…probabilmente no, ma siamo talmente frenetici che ci dimentichiamo a volte degli altri e forse, anche di noi stessi.
Un po’ di tempo fa in uno dei miei momenti di riflessione mi stavo domandando “da quanto tempo qualcuno non mi chiede come stai?” Io intendo la vera domanda, quella per cui una persona si ferma ed aspetta con tempo, energia e voglia di sentire la risposta sia essa positiva o negativa. Poi mi sono fermata a pensare “ma io da quanto non me lo domando?”
Continua a leggere “Come stai?”
E come per magia
Una formula magica, un pizzico di polvere luccicante, una bacchetta. A queste immagini associamo la parola MAGIA, ma anche a qualcosa di oscuro, nascosto, al mondo dell’occulto. Si tratta invece del nome proprio della stirpe di sacerdoti Persiani di cui parla Erodoto nelle Storie: depositari di sapere sull’astrologia e interpretazione dei sogni, furono molto importanti per l’impero persiano fino all’avvento degli Arabi islamizzati che li ridussero in secondo piano. Magia dunque da Mago, la casta da cui provenivano i Magi che adorarono Gesù Bambino nella greppia. Continua a leggere “E come per magia”
La mossa 78
Alzi la mano chi in questi ultimi mesi non ha mai sentito parlare in tv, alla radio o su uno dei tanti media che ormai affollano la nostra vita quotidiana di AI, ovvero di intelligenza artificiale.
Sembra proprio che la grande rivoluzione sia in atto, e che tra una manciata di anni il genere umano sarà affiancato (se non sostituito?!) da una tecnologia senza eguali, tanto potente e progredita quanto potenzialmente pericolosa. Tutto ciò, se da una parte crea ottimistiche aspettative, dall’altra fa presagire altrettanti scenari inquietanti. Saremo pronti ad affrontare questo cambiamento epocale, con i dilemmi etici ad esso collegati? Lasciando ai lettori ogni valutazione al riguardo, vorrei collegarmi a quanto sopra raccontandovi la storia di un grande campione di un gioco da tavolo chiamato go. Il suo nome è Lee Sedol, e nel 2016 ha affrontato in una sfida senza precedenti un algoritmo di intelligenza artificiale basato su tecniche di apprendimento automatico, chiamato dai suoi creatori “AlphaGo”. Continua a leggere “La mossa 78”
Le parole che ci raccontano
Ognuno di noi è le parole che sceglie.
Perché le parole che scegliamo di usare sono preziose. In ogni momento. E scegliere di usare il linguaggio e il registro corretto in una data occasione è permesso grazie al potere straordinario delle parole.
La bellezza della comunicazione risiede nella sua profondità. Ogni parola infatti ha il potere di costruire o distruggere. Scegliamo quindi di comunicare in modo non banale, arricchendo le nostre interazioni quotidiane e impegnandoci a usare la lingua in modo attento.
Continua a leggere “Le parole che ci raccontano”
Consigli di lettura: La letteratura in cucina. Ricette per chi ama leggere e mangiare bene
Ora, chi mi conosce lo sa che ho due grandi passioni, passioni che nutrono distintamente anima e corpo (purtroppo) . Per me questo libro è stato davvero interessante e coinvolgente, mescolando in modo equilibrato e squisito brani della letteratura classica ad una breve descrizione dell’opera, il tutto condito con una piccola biografia dell’autore. Corolla il “piatto” la ricetta precisa del piatto descritto nel brano preso in considerazione. Idea a dir poco geniale per chi ha le mie stesse passioni, Questa lettura ha però causato due danni: una ventina di libri nuovi da voler comprare e altrettante ricette inaspettate da voler provare. Un cerchio infinito. Povera me!!!
Marta Santin
Basta sopravvivere, inizia a vivere
Ti svelo un segreto: non sei pigr@, sei in modalità sopravvivenza. Ma cosa vuol dire? Molto spesso ci nascondiamo dietro a frasi del tipo: “non ho mai tempo” oppure “sono troppo stanc@” e ci ritroviamo a rimandare una serie di cose che vorremmo fare ma che sembrano non trovare mai la giusta collocazione all’interno delle nostre abitudini. La procrastinazione può generare in noi uno stato di frustrazione, un loop continuo che ci fa sentire a disagio perché ci sembra di non riuscire a portare a termine nulla. Invece di affrontare le situazioni tendiamo a nascondere la testa sotto la sabbia e di conseguenza a rinviare ogni tipo di decisone dalla più semplice alla più complessa. Camminiamo nella nostra vita con il pilota automatico e ci sembra di fare ogni passo con un sacco di fatica come se avessimo uno zaino pesantissimo che ci frena. Continua a leggere “Basta sopravvivere, inizia a vivere”
Con le palle rotte
A quanti di noi sarà capitato di alzare la voce e dire “mi sono proprio rotto le palle!!”? Un’espressione che usiamo di frequente e che spesso sfocia in frasi decisamente più colorite. Ma ci siamo mai chiesti da dove ha origine questa gergalità? Questa espressione è un lascito delle trincee della Grande guerra, ma nonostante affascinante teorie, la sua origine non è ancora completamente accertata. L’espressione gergale moderna deriva infatti da “rompere le scatole”: si trattava infatti del comando che veniva impartito ai soldati per invitarli a togliere le cartucce dei fucili dalle loro confezioni, preludio di qualcosa di angosciante perché annunciava l’attacco. Continua a leggere “Con le palle rotte”
Madeleine
Ci sono cose che non si possono tramandare. Possiamo conservare fotografie, lettere, cartoline… Immagini e video; possiamo riascoltare la voce che avevamo da bambini o quella di persone che non ci sono più: vive testimonianze di momenti importanti della vita di una persona, della storia di una famiglia o dell’umanità intera. Ma non possiamo recuperare e trasmettere gli odori e i sapori. Ho perso per sempre il gusto del tuo ciambellone e quello delle frittelle di Carnevale, che non trovo fatte così da nessuna parte. Continua a leggere “Madeleine”
Il buon risveglio
Una dormigliona, l’altra mattutina. La prima si sveglia all’ultimo minuto, si veste, caffè e via di corsa al lavoro. La seconda si alza presto e si prepara per una bella camminata rigenerante in mezzo alla natura, prima di iniziare la giornata.
L’acqua del torrente che scorre, le fronde degli alberi che si muovono, la luce del giorno che gioca con le ombre della notte. I passi veloci sul sentiero, i pensieri che si allineano. È un momento da dedicare a se stessi, per riflettere, per centrarsi, per lasciare andare e per accettare. Continua a leggere “Il buon risveglio”
Sacro e profano
Il nome di Fillide Melandroni è un nome che ai più non ricorderà nulla, anche se il suo volto è molto conosciuto ancora oggi. Di lei si sa, che fu una donna molto bella ed elegante, che frequentò gli ambienti più nobili della Roma di fine ‘500. Tra i tanti salotti dell’epoca spicca quello del Cardinale Benedetto Giustiniani, ma i salotti furono molti altri. Ma chi era Fillide? Fillide era, per dirla in termine moderno, una escort di lusso.
Una escort di lusso della quale conosciamo non solo dove visse, l’epoca e chi accompagnò, ma anche il suo volto. Continua a leggere “Sacro e profano”
Il fenomeno Moo Deng
Nell’era della globalizzazione digitale, i social media hanno assunto un potere sempre maggiore, arrivando ad influenzare le vite delle persone, ma non solo. Quando si pubblica un post, molto spesso non si pensa a chi lo visualizzerà e quali potrebbero essere le sue conseguenze. I social media sono in grado di creare inter-connessioni tra individui, luoghi ed eventi in tutto il mondo e, di conseguenza, possono potenzialmente permetterci di comunicare con l’intero genere umano. Ed è proprio grazie a questo tipo di strumenti che alcuni fenomeni riescono a raggiungere una platea di spettatori molto ampia, diventando per così dire “virali”. Questo è ciò che è successo a Moo Deng, un cucciolo di ippopotamo pigmeo nato all’interno di uno zoo in Thailandia. Continua a leggere “Il fenomeno Moo Deng”
Buon raccolto
Ogni famiglia inevitabilmente ha una storia che ha il sapore del sole, del vento, della pioggia e delle radici.
Ogni persona nasce con “una manciata di semi in tasca”, che rappresentano le molte sfaccettature della vita: gli affetti, il lavoro, le idee, le abilità… per ognuno sono diverse, e siamo tutti liberi di scegliere cosa fare e come agire.
Tutti abbiamo sostanzialmente tre possibilità: Continua a leggere “Buon raccolto”
Preparare, prepararsi
Quando arriva il mese di dicembre, è facile pensare a una parola come “preparazione”. Il calendario liturgico ci prepara al Natale con l’Avvento, l’imminenza delle feste natalizie mette in moto la nostra macchina organizzativa (dove le passeremo, con chi, come) e, non da ultimo, il Capodanno ci interroga sull’anno appena trascorso e ci spinge a chiederci se siamo preparati per quello successivo, pronti per i cambiamenti che tanto desideriamo; generalmente crediamo tutti che quello che ci aspetta sarà migliore di quello che abbiamo lasciato, perché l’esperienza ci avrà fornito gli strumenti necessari per non commettere gli stessi errori e affrontare le situazioni nel modo più giusto. Continua a leggere “Preparare, prepararsi”
Consigli di lettura: Il monaco che amava i gatti
Gli amanti delle scorribande in libreria, avranno sicuramente notato come in alcuni generi letterari sia onnipresente un particolare connubio: monaci e gatti. I primi saggi pensatori, i secondi silenziosa fonte di ispirazione. Anche questo libro non fa eccezione, e la formula utilizzata risulta semplice quanto efficace: nell’osservazione delle piccole cose si trovano gli insegnamenti più efficaci per la piena realizzazione di sé.
Continua a leggere “Consigli di lettura: Il monaco che amava i gatti”
C’è tempo e tempo
Oggi vorrei riflettere su un pensiero che, per quanto sia datato, è molto attuale. Agostino di Ippona (Sant’Agostino per gli amici), nelle Confessioni, oltre a tanti altri temi parla del tempo: ma voi, lo sapreste descrivere? Sapreste dare una definizione al tempo? Lui così ne parla: «Se nessuno me lo chiede, lo so; se cerco di spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so». Se ci pensate, il discorso effettivamente è un po’ complicato, abbiamo un’idea di tempo tutta nostra, basti pensare a certe situazioni in cui le ore sembrano essere minuti e viceversa. In questo il pensiero di Sant’Agostino forse ci viene in aiuto, dicendoci in pratica che il tempo si misura nello spirito, e non attraverso l’orologio: riflettendoci, non possiamo ridurre l’idea del tempo ai soli minuti che scorrono, alla meticolosa misurazione scientifica del tutto (anche se in questo pare che ci si stia specializzando sempre di più). Per farla breve, l’orologio non segna i nostri ricordi, le nostre aspettative, che pure sono tempo passato e futuro. Continua a leggere “C’è tempo e tempo”
Spesso ripeto sottovoce
Spesso ripeto sottovoce che si deve vivere di ricordi solo quando mi sono rimasti pochi giorni. Quello che è passato è come se non ci fosse mai stato. Il passato è un laccio che stringe la gola alla mia mente e toglie energie per affrontare il mio presente. Il passato è solo fumo di chi non ha vissuto. Quello che ho già visto non conta più niente. Il passato ed il futuro non sono realtà ma solo effimere illusioni. “Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacché non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.” Alda Merini. Non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante e per questo istante si deve lottare, graffiare, sanguinare, piangere ,urlare, combattere, mi piace pensare che per questo istante si deve vivere! Fotografate ogni momento, costruite ricordi e non permettete mai al tempo di rubare i contorni alle vostre fotografia, vi serviranno specialmente nei momenti senza luce.
BVS ❤️
Andrea Spessotto
Consigli di lettura: Tra il silenzio e il tuono
E’ un dato di fatto: Roberto è un grande! Colto, forbito, musicalmente geniale, Vecchioni ha trovato con questo libro la formula perfetta per parlare di se, per raccontarsi. Perché c’è un attimo, tra il silenzio e il tuono appunto, che non è tanto, ma che ti regala la consapevolezza di te, che ti identifica. E’ da qui che parte la narrazione, la cura di se, la stessa cosa che mi insegna la mia tanto amata medicina narrativa. Un linguaggio leggero il suo, un dialogo/monologo per raccontare di se, della sua famiglia, della sua musica. Un genio!
Marta Santin
La casa dove abitano i cuori
Come spesso accade, mi trovo a leggere una storia e scoprire che al di là del racconto c’è molto di più. Ancora una volta è stata la scrittrice Laura Imai Messina che, dopo “il telefono del vento”, mi porta a conoscere “L’Archivio dei Battiti del Cuore” attraverso uno dei suoi bellissimi libri che consiglio moltissimo (L’Isola dei battiti del cuore). Incuriosita, decido di documentarmi subito su questo affascinante posto che si trova nel sud-ovest del Giappone, in una pozza di mare condivisa da due province, Kagawa e Okayama, in una piccola isoletta raggiungibile da ogni punto del mondo solo per mare: Teshima. Continua a leggere “La casa dove abitano i cuori”
Bottoni
Ricordo con entusiasmo i pomeriggi passati a rovistare nella scatola di biscotti in metallo in cui venivano conservati i bottoni: grandi, piccoli, in madreperla, neri e colorati, lucidi e opachi, di ogni forma e misura.
La nonna li scuciva con attenzione quando un capo veniva dismesso: “non si sa mai, potrebbero sempre servire” ripeteva ogni volta.
Mentre io giocavo a suddividerli per tipologia, il rumore della sua macchina da cucire Singer faceva da sottofondo, e nell’aria si respirava il profumo di una fetta di pane con sopra il burro e lo zucchero.
Sensazioni d’altri tempi… I bottoni sono stati per me un bellissimo gioco.
Continua a leggere “Bottoni”
Hai voglia di dolce?
Metà pomeriggio. Dal pranzo è passata qualche ora e un improvviso brontolio alla pancia vi svela che urge una merenda per arrivare lucidi alla cena. Di cosa avete voglia? Di un krapfen alla crema o di un tramezzino prosciutto e funghi? Secondo alcuni studi avere voglia di dolce o di salato dipenderebbe dalla nostra personalità: chi preferisce il dolce avrebbe un carattere più gentile e altruista, mentre chi preferisce il salato sarebbe una persona più indipendente e meno disponibile verso gli altri; la preferenza rivelerebbe anche altre caratteristiche, come l’essere più o meno pragmatici e più o meno affettuosi. Quanto di vero ci sia in tutto questo non si sa e sicuramente ciascuno di noi conosce almeno una persona che, pur amando molto gli alimenti salati, è estremamente altruista o una che, viceversa, pur preferendo abbuffarsi di dolci, non è molto disponibile ad aiutare il prossimo. Continua a leggere “Hai voglia di dolce?”
Vivere a colori
Amo disegnare e, ironia della sorte, sono discromatico. Pare che il mio occhio abbia una limitata capacità di vedere alcuni colori e parecchie sfumature, almeno così dicono. A scuola l’insegnante pensava che fossi pigro e insolente dato che quando disegnavo gli alberi utilizzavo il verde e il marrone al contrario, eppure secondo me erano proprio al posto giusto. La mia passione erano i fumetti. Passavo le giornate disegnando i personaggi manga ma anche Lupo Alberto, i supereroi e le tartarughe Ninja.
Indovinate cosa avrei voluto fare da grande?
Col passare del tempo la questione colori diventava sempre più fastidiosa, per cui in maniera del tutto naturale ho iniziato a disegnare a matita. Ho imparato che potevo creare giochi di luce ed ombre, sguardi espressivi, rappresentare emozioni e stati d’animo, dare volume e movimento ai soggetti utilizzando tratti più marcati o sottili, delicati o decisi, più scuri o più chiari in totale libertà. Continua a leggere “Vivere a colori”
Come quando fuori piove
Molte persone, me compresa sia chiaro, quando la mattina aprono le finestre e vedono le gocce di pioggia scendere dal cielo, sbuffano! A volte facendo uscire insieme a quelle esalazioni qualche colorita imprecazione. Ma, come dice il vecchio e saggio proverbio, “al tempo e al cuor non si comanda”. Ultimamente invece di arrabbiarmi ho imparato a mettere a frutto quel tempo in cui non si può uscire, non si può lavorare all’aperto. Ho riscoperto il piacere di stare in macchina a leggere una mezz’oretta invece che scapicollarmi a fare mille commissioni inzuppandomi mentre aspetto mia figlia fuori dalla palestra. Avendo questa abitudine di arrivare in anticipo tengo sempre un libro a portata di mano, in borsa o nella portiera della macchina. Certo potrei passare il tempo al telefono ma… volete mettere? Non nego di farlo ma ultimamente ho scelto di impiegare quel tempo al telefono con chi, magari, non sento da tempo: parenti, amici di vecchia data, persone che per un motivo o per l’altro si sono allontanate. Continua a leggere “Come quando fuori piove”
La scelta green di Utrecht
Utrecht, è una cittadina di 350.000 abitanti circa, nei Paesi Bassi. Nel 2022 ha completato una riqualificazione urbanistica che potrebbe apparire contro corrente.
La cittadina è famosa per il suo borgo medioevale, per i suoi ristorantini tipici, i caffè e per le fiorenti attività commerciali legate al turismo.
Nel lontano 1980, sulla spinta del boom economico e automobilistico, la cittadina fece interrare una delle porzioni dell’antico canale che costeggiava il suo borgo storico, in favore di una ampia strada di collegamento con le città vicine.
Continua a leggere “La scelta green di Utrecht”
Tre parole
E non sono SOLE-CUORE-AMORE. SCUSA, GRAZIE e PER FAVORE sono le tre “parole gentili” che chiedo costantemente ai miei bambini, ma anche ai miei studenti, di utilizzare nelle loro comunicazioni. Io stesso mi impongo di non dimenticarle o di pronunciarle anche quando mi costa fatica. Certamente un sintomo di gentilezza, su cui dovremmo porre più attenzione: esse rivelano la nobile stirpe della persona cortese. Uso questi tre sinonimi non a caso insieme, perché la parola GENTILE ha proprio questa origine, un po’ classista a dire il vero: gentile è chi nasce all’interno di una gens romana, ovvero una delle poche famiglie patrizie a poter vantare avi illustri, semidivini oserei dire. Continua a leggere “Tre parole”
Consigli di lettura: Dove si riparano i ricordi di Jungeun Yun
“Luce e oscurità sono parti della stessa realtà. Anche quando sembra che ci sia solo buio, la luce continua a brillare debolmente.”
Il romanzo “Dove si riparano i ricordi” è un racconto emozionante che ci insegna che guarire, a volte, implica l’accettazione del dolore e l’amore verso noi stessi, nonostante gli errori e le molteplici sfide che la vita ci pone.
Nel cuore della Corea sorge un pittoresco villaggio, dominato da una collina sulla cui cima si erge una casa apparentemente ordinaria. Al suo interno però si nasconde una lavanderia speciale, un luogo dove puoi liberare non solo i tuoi indumenti da ogni macchia, ma anche il tuo cuore da pesi e dolori. Ji-eun, la calorosa proprietaria, accoglie chiunque con un sorriso e una teiera di tè fumante. Continua a leggere “Consigli di lettura: Dove si riparano i ricordi di Jungeun Yun”
Il mio letto
C’era una volta un letto che era sempre sfatto. Non che a lui piacesse particolarmente essere in quello stato, ma aveva imparato ad accettare la situazione. La mattina appena i suoi proprietari si svegliavano rimaneva solo con il lenzuolo coprimaterasso, mentre quello sopra ed eventuali altre coperte, venivano poste ai piedi del letto e i cuscini invece in testa. Sentiva dei rumori ma non capiva da dove provenissero e poco dopo percepiva un venticello che inizialmente gli piaceva, poi però lo faceva diventare freddo freddo in poco tempo e non vedeva l’ora venissero chiuse quelle cose che gli umani chiamavano finestre. Una volta chiuse, il freddo rimaneva ancora per un pò poi piano piano si abituava. Continua a leggere “Il mio letto”
Abbi cura dei tuoi ricordi
Abbi cura dei tuoi ricordi perché non puoi viverli di nuovo.
Bob Dylan.
Ogni giorno della nostra vita viviamo, il più delle volte senza neanche rendercene conto, una moltitudine di momenti unici, alcuni destinati a svanire come neve al sole, altri ad occupare per sempre un posto importante e a divenire ricordi, un bagaglio oppure un fardello ma pur sempre sequenza di singole immagini e singole inquadrature destinate a vivere o a convivere con noi.
Continua a leggere “Abbi cura dei tuoi ricordi”
Persone ricche di talento ma povere di opportunità
“Talent is everywhere, opportunity is not”.
Al mondo ci sono veramente tante persone che hanno grandi capacità e sono ricche di talento; pensiamo per esempio a grandi scienziati o filosofi come Albert Einstein, o ad un’atleta in grado di vincere medaglie olimpiche come Simone Biles, o a uno scrittore di successo come Stephen King. Ce ne sono tante di persone talentuose, e noi tutti le conosciamo perché hanno avuto la possibilità di sviluppare le loro potenzialità e di mostrarle agli altri. Ciò che però è distribuito in modo ineguale è l’opportunità. Non tutti, infatti, hanno l’opportunità di concentrarsi sul loro talento e accrescerlo, principalmente per motivi socio-economici e culturali. Tutto ciò diventa un problema non solo per l’individuo in sé, ma per tutta la società globale, che non può arricchirsi e progredire solo perché alcune persone rimangono per così dire “nell’ombra”.
Continua a leggere “Persone ricche di talento ma povere di opportunità”
Il riflesso delle cose
Quante volte ci capita di vederci riflessi in situazioni vissute da altre persone, che stiamo vivendo o abbiamo vissuto anche noi in passato?
“Spesso ciò che vogliamo vedere del mondo non è altro che un riflesso di ciò che viviamo dentro noi stessi” (Carl Gustav Jung). Diverse teorie psicologiche affermano infatti che ciò che ci piace rispecchia aspetti di noi stessi che ci piacciono e provocano emozioni positive, al contrario ciò che ci urta e infastidisce appartiene ad una sfera più profonda che non siamo ancora riusciti a integrare e comprendere. In pratica ogni nostra percezione, reazione o giudizio su gli altri è influenzata dalla nostra personalità in un dato momento, dalle nostre esperienze e dai nostri stati emotivi. Spesso si sottovaluta l’importanza di quanto gli episodi che viviamo siano simili a quelli che stanno vivendo anche gli altri, e il risultato che si ottiene nel momento in cui tali episodi vengono condivisi. Continua a leggere “Il riflesso delle cose”
Consigli di lettura: La stanza di Natalia
Tra le pagine di questo libro ho rivisto una piccola parte di me: quella parte che fin da bambina amava sognare di vivere un’altra vita, in un’alta città. Quella che nel panificio del papà sognava di diventare una grande chef, che il forno diventasse famoso, che sognava di saper scrivere, da grande, la più bella storia mail letta, come quelle contenute nei libri che riempivano le sue mensole. La stessa che a volte raccontava bugie per sfuggire ai castighi. Certamente mai impavida come Isabella. Ha dieci anni quando il suo mondo si sgretola: la madre abbandona improvvisamente la famiglia e il padre, del tutto inadeguato ad affrontare la situazione, decide di mandarla in vacanza dai nonni. Continua a leggere “Consigli di lettura: La stanza di Natalia”
Meglio prendersi avanti
Pochi lettori forse sanno che la consegna per gli articoli precede di gran lunga il mese di anticipo. Così ogni redattore de La Gazzetta del Sole sa che ogni occasione è buona per prendersi avanti: hai qualche linea di febbre e del tempo per pensare? Prenditi avanti e scrivi un articolo; sei in ferie? Prenditi avanti e scrivi un articolo! Non parliamo delle previsioni da fare in occasione di maternità, viaggi di nozze, trasferte importanti… Prenditi avanti e scrivi un articolo, che è meglio! Anche mio padre la pensa allo stesso modo: il sabato pomeriggio, prenditi avanti e prepara lo zaino di scuola per il lunedì; il martedì, prenditi avanti e fai i compiti per sabato; partenza per le vacanze? Prenditi avanti e carica la macchina il pomeriggio precedente. Continua a leggere “Meglio prendersi avanti”
L’età degli alberi
Succede spesso di divagare con i pensieri: gli argomenti si intrecciano, fino a quando non ci si rende conto di questi viaggi e ci si ferma a riflettere, per riprendere fiato.
Ecco che, oggi, mi soffermo su un’immagine che mai mi era apparsa: l’età degli alberi.
Secondo la contorta logica della natura, nel tronco dell’albero ci sarebbero tanti anelli concentrici, perfetti, che indicano ciascuno un suo anno di vita, creando un quadro che parla di sé.
Continua a leggere “L’età degli alberi”
Il gioco non vale la candela
Perché si dice “il gioco non vale la candela?”
Nel medioevo era consuetudine che i giocatori professionisti giocassero tutto il giorno e scommettessero ingenti somme di denaro. Ma era alla sera che queste persone si divertivano di più; aspettavano infatti i lavoratori che, stanchi della pesante giornata, arrivavano alla locanda per consumare un pasto caldo e puntare il denaro guadagnato. A quei tempi non esisteva l’elettricità e alla sera con il buio, per poter vedere, gli avventori compravano una candela dall’oste, il quale la vendeva a caro prezzo. Continua a leggere “Il gioco non vale la candela”
Consigli di lettura: La custode dei libri antichi e dimenticati
Un libro che parla di libri, irresistibile!
Una storia davvero sorprendente. Due libri misteriosi, anonimi, rilegati ma mai pubblicati che parlano l’uno all’altro. Narrano la stessa storia ma da due punti di vista opposti, una storia ancora sospesa con il finale tutto da scrivere.
Ashlyn è una donna dal passato difficile e doloroso. La passione per la lettura e i libri antichi le hanno salvato la vita e hanno dato un senso alla sua esistenza. Sarà lei a ritrovare i due volumi anonimi e a dare il via a una serie di eventi che cambieranno la vita di molte persone compresa la sua. Continua a leggere “Consigli di lettura: La custode dei libri antichi e dimenticati”
Punti di vista
Li osservate mai gli occhi dei bambini? Hanno dentro il cielo, il mare, un prato pieno di fiori, hanno la Vita, sono brillanti, incoscienti, giocosi… Sono una sensazione meravigliosa, che crescendo inevitabilmente cambia e si trasforma piano piano in esperienza. Perdonateci bambini perché noi adulti siamo inevitabilmente causa della trasformazione dei vostri sguardi: mettiamo paletti, impartiamo ordini, giudichiamo, diamo i voti… Oggi il mio articolo propone un esercizio proprio a te caro lettore/ lettrice della gazzetta: Continua a leggere “Punti di vista”
Sono un ragazzo D.S.A.
Una volta ci chiamavano pigri, perché eravamo lenti nel fare i compiti. Oppure ci mettevano a fare pagine e pagine di esercizi, per la “bella” grafia che non migliorava mai. Alle volte eravamo gli “stupidi della classe”, perché invertivamo i numeri o le parole. Qualcuno ancor oggi strappa i nostri disegni perché non sono “belli” come quelli dei nostri compagni di scuola, o veniamo derisi, perché coltiviamo il sogno di diventare dei programmatori: una scuola che, secondo loro, non finiremo mai perché “troppo impegnativa”.
Lo ammetto, per me alcune cose sono difficili: quando ero piccolo non ho sperimentato una tappa evolutiva, la scelta della mia mano preferita. Era la destra. Non so perché! Mio padre era destro, mia madre pure, perché io sarei dovuto essere mancino?
Tutto nasce da lì e mi ritrovo ad avere l’occhio dominante sinistro, ma la mano dominante è la destra e tutto si complica. Per questo faccio fatica, tanta fatica. Le studio tutte, ma io non riesco a mirare, la mia mano non va dove c’è quel quadratino da barrare, o quel punto da mettere. Trovo stratagemmi. Continua a leggere “Sono un ragazzo D.S.A.”
Il peso del silenzio
Avete presente quando tutto intorno a voi è un vociare festoso e costante? Quando le voci amiche riempiono le vostre giornate, i vostri vuoti, i vostri momenti?
Certo, non c’è nulla di più bello! Ora immaginate che, per una futile casualità, un litigio, una discrepanza di idee o più semplicemente il desiderio di staccare la spina e stare un attimo in disparte, si spengano queste voci e vi troviate nel più totale silenzio. Avete presente quanto pesa quel silenzio? Riempie ogni attimo, ogni istante, ogni vuoto. Continua a leggere “Il peso del silenzio”
Strapazzami di coccole
Avete avuto una pessima giornata. A colazione avete rovesciato il caffè sul piano induzione, in ufficio vi hanno assegnato un lavoro da svolgere insieme al collega più antipatico, a pranzo avete macchiato la camicetta con il sugo di quei pessimi spaghetti della mensa, al supermercato il cassiere vi ha trattati malissimo e sì, a casa si sono scordati di fare quelle poche cose che avevate chiesto fossero svolte prima del vostro rientro. Avete avuto proprio una pessima giornata. Non ne è andata dritta nemmeno una. Ma eccolo che arriva, quel messaggio che vi salva dallo sprofondare nel baratro della rassegnazione. Continua a leggere “Strapazzami di coccole”
Consigli di lettura: Resto qui di Marco Balzano
Alzi la mano chi non ha ammirato la foto dell’amico motociclista con alle spalle il lago verde e il campanile che svetta imperioso al centro dello specchio d’acqua. Il romanzo di Marco Balzano è l’altra faccia della medaglia: la storia di ciò che sta sotto la superficie di quella foto. Curon e Resia, la vita lenta dei contadini, i masi e i prati sepolti per sempre sotto l’avanzare impetuoso del progresso. La scrittura è rapida ed incalzante, forse meno attenta di altri romanzi dello stesso autore, ma la vicenda appassionante e avvincente. Continua a leggere “Consigli di lettura: Resto qui di Marco Balzano”
La leggenda del filo rosso
La leggenda del filo rosso è un’antica credenza orientale che racconta come le anime gemelle siano legate da sempre e per sempre da un filo sottilissimo, legato al mignolo della mano sinistra oppure, secondo alcune versioni, alle caviglie. Il filo rosso del destino unisce in maniera indissolubile due persone a dispetto di differenze di età, di ceto sociale, di luogo di nascita o di residenza: è un legame indistruttibile, insomma, più forte di tutti e di tutto. Il rosso è eleganza, passione, ricercatezza, pazienza, forza, tenacia, emozione, fascino, serenità, desiderio, silenzio, gioia, volontà, il rosso è dei papaveri, delle fragole, del cuore, del sangue, il rosso, il filo rosso è il legame indissolubile che lega per sempre l’amore con la VITA perché senza amore la vita è veramente poca cosa.
BVS!❤️
Andrea Spessotto
Questione di fortuna
Stella gestiva la tipografia di famiglia assieme al marito, una delle aziende storiche del paese tramandata, assieme alla passione, di generazione in generazione.
Lei di talenti ne aveva molti, uno dei quali era diffondere la buona sorte. Quasi ogni giorno si recava, infatti, con la sua amata cagnolina a passeggiare nel parco vicino a casa e, puntuale come l’alba e il tramonto, appena puntava gli occhi a terra esclamava “guarda: un quadrifoglio!”
Una bella fortuna, direte voi, di quelle che capitano raramente. Per lei invece sembrava che fosse una sorta di benvenuto. Appena spostava gli occhi un po’ più in là, infatti, ne trovava subito un altro, e poi un altro e un altro ancora. Quasi che fossero loro a farsi vedere da lei. Continua a leggere “Questione di fortuna”
Ballo coi lupi
Lo sguardo profondo di due occhi di ghiaccio che sanno entrarti dentro e leggerti l’anima. Un amore puro quello con Diana, la mia lupacchiotta: un amore che non credevo mai di poter provare. Lei mi ha insegnato cosa sia la fiducia, la cura ed il rispetto. Un rapporto in costante evoluzione che si alimenta giorno dopo giorno e si traduce in un lento divenire di un qualcosa di unico e raro. Un rapporto di profonda reciprocità dove nessuna è mai superiore all’altra. Sto leggendo un libro, dal titolo “Donne che corrono coi lupi”, che parla delle caratteristiche che le donne hanno in comune appunto con i lupi, curiosi di sapere e profondamente intuitivi, possiedono forza e resistenza, spirito di adattamento, coraggio, sanno essere giocosi, dimostrano devozione; interessante poi notare come entrambe le due specie siano da sempre state perseguitate.
Continua a leggere “Ballo coi lupi”
Lezione di storia
Nella scuola di Barbiano, un giorno maestra Caterina portò in classe un aggeggio assai strano. Una specie di cubo color grigio topo, con al centro una ruota bucherellata e dei numeri che andavano dall’uno al nove, più lo zero. La maestra lo posò sulla cattedra indicandolo agli alunni. “Buongiorno bambini, oggi vi ho portato un oggetto particolare. Sapete dirmi di cosa si tratta?”. Per alcuni era un orologio, per altri una calcolatrice. Entrambe le opzioni fecero sorridere Caterina, che spiegò: “Questo è un vecchio telefono”. “Un telefono!? – ripeté incredulo Nicola – e come si fa a portarselo in giro?” Stavolta la maestra scoppiò in una fragorosa risata. “Nicola caro, non si tratta di uno smart phone, ma di telefono fisso, una sorta di nonno tecnologico degli attuali cellulari. Si teneva in casa, in soggiorno oppure in camera, e ruotando la ghiera si componeva il numero di una persona cara e ci si parlava insieme, sempre che il destinatario fosse a sua volta in casa. Questo in particolare, però, non è un telefono normale, bensì un apparecchio magico! Grazie ad esso, infatti, ciascuno di voi oggi potrà chiamare e parlare con un personaggio storico famoso a propria scelta. Che ne dite? Non è forse fantastico?” Gli alunni fissarono la maestra stupefatti e increduli. “Forza – li incitò – chi vuole iniziare per primo?”.
Continua a leggere “Lezione di storia”
Consigli di lettura: Domani, domani di Francesca Giannone
Salento, 1959. Lorenzo e Agnese hanno perso tutto. E lo capiscono quando, con gli occhi tristi che si porta dietro da una vita, il padre annuncia di aver venduto il saponificio di famiglia, un’eredità che lui ha vissuto come una condanna. Per Lorenzo e Agnese, invece, quella fabbrica che il nonno ha creato dal nulla, che profuma di talco, di essenze floreali e di oli vegetali, e che occupa ogni loro pensiero, era la certezza di un presente sereno e la promessa di un futuro da tracciare insieme, uniti. Quindi l’idea di rimanere lì come semplici operai sotto un nuovo, arrogante padrone è devastante per entrambi. Continua a leggere “Consigli di lettura: Domani, domani di Francesca Giannone”
Sei tutti i limiti che superi
Questa è una lettera aperta che ho scritto un po’ di tempo fa, in un momento in cui sentivo il bisogno di curare l’anima attraverso la scrittura, e che ora sento di voler condividere.
Ci sono momenti della vita in cui tutto gira al contrario, i problemi si accumulano, le difficoltà aumentano, i pensieri diventano sempre più cupi. A volte sono giornate, a volte sono lunghi periodi che sembrano non avere mai fine.
Carissimo 2022: devo dire che mi hai dedicato parecchia attenzione in questo senso, anche troppa per i miei gusti. Ce la stai mettendo tutta nel non farmi mancare le preoccupazioni, le tensioni, le brutte notizie continue e costanti, le giornate da dimenticare e le notti insonni e tormentate. Continua a leggere “Sei tutti i limiti che superi”
Passione
Quando penso a questa parola mi viene in mente quella amorosa, quella che ti travolge nei momenti più intensi. Ma oggi non vi voglio descrivere quest’emozione, che rimarrà in una sfera privata. Voglio parlarvi di quel fuoco che sentite dentro quando meno ve lo aspettate, come quando state leggendo un articolo su un nuovo argomento ed ecco che si insinua nel vostro cervello un’idea; il vostro cuore inizia a palpitare ed in men che non si dica siete presi da questa nuova avventura.
Continua a leggere “Passione”
Cactus
Mi piace ascoltare interviste, leggere biografie, chiacchierare con la gente (soprattutto gli anziani) e molte volte osservare i comportamenti (soprattutto dei bambini e degli adolescenti) senza che i diretti interessati nemmeno se ne rendano conto.
La curiosità è una qualità che mi caratterizza, e spesso amo soffermarmi per capire i comuni denominatori fra le persone.
Nessuno è perfetto: in base alle persone che incontriamo alcune caratteristiche vengono particolarmente messe in luce e altre in ombra.
Continua a leggere “Cactus”
21 settembre: Giornata Internazionale della Pace
“Dove fanno il deserto, lo chiamano pace”. La prima volta che mi imbattei in questa frase, ne rimasi molto colpita. Ero al liceo e stavamo studiando l’Agricola di Tacito, uno dei più grandi storici latini, vissuto a cavallo tra il primo e il secondo secolo dopo Cristo. Nel contesto degli scontri tra Romani e Britanni, il generale calèdone Calgaco conclude con queste parole un discorso ai suoi soldati finalizzato a motivarli alla resistenza. La critica è rivolta all’imperialismo dei nemici romani, predatori disposti a tutto pur di conquistare il mondo. Nel tempo la locuzione è diventata celebre ed ha iniziato ad essere utilizzata come strumento di denuncia contro le guerre: qualunque sia il motivo che le innesca, gli effetti collaterali che producono sono devastanti. Continua a leggere “21 settembre: Giornata Internazionale della Pace”
Le pagine bianche del nostro libro
Atelia era solita girare per le vie dei borghi storici delle città d’Italia. Preferiva sempre viaggiare da sola, per aver la possibilità di studiare ed osservare le meraviglie dei nostri paesi e poter godere pienamente di ogni singola bellezza in tutta tranquillità. In quel momento si trovava davanti ad un’antica libreria e guardava incuriosita gli innumerevoli libri usati che erano stati messi alla rinfusa fuori dal negozio. Stava per prenderne in mano uno quando ricevette un messaggio sul suo telefonino. Atelia non riuscì nemmeno a finirlo che gli occhi le si offuscarono dalle lacrime che stavano cominciando a scorrere veloci. Tutto ad un tratto lo sconforto prese il sopravvento in lei; ciò che aveva sempre sognato, i suoi desideri, i suoi programmi, sarebbero stato cancellati da una singola, brutta notizia.
Continua a leggere “Le pagine bianche del nostro libro”
E tu, cosa fai nel tuo tempo libero?
Settembre. Ed è già l’inizio di un nuovo anno. Sono oltre 7 milioni gli studenti in Italia che, accompagnati da un esercito di docenti precari, di ruolo, neo immessi e chi più ne ha più ne metta, si accingono a varcare le soglie degli istituti di ogni ordine e grado delle Penisola. Come i pastori di D’Annunzio, docenti e discenti migrano verso le aule, spesso in formazione di sciame vociante, a volte sommessamente uno alla volta, il capo chino sulle orme di passi che si vorrebbero diretti altrove; poco dopo il suono della famigerata campanella gli schieramenti sono di nuovo ordinati: di qua e di là della cattedra, in ordine silenzioso, l’appello pone inizio alla serie alfabetica dei giorni. A che cosa vanno incontro? Scuola. Continua a leggere “E tu, cosa fai nel tuo tempo libero?”
Rosso
Ti porto nel mio rosso, in quel rosso che è simbolo del sangue che scorre nelle vene e dell’energia vitale, quel rosso che simboleggia la forza di volontà, quel rosso sinonimo di forte passionalità, di grande personalità e di fiducia in se stessi e nelle proprie forze, quel rosso che è il colore del cuore e dell’amore, quel rosso che appartiene a chi anche durante la tempesta sa essere ottimista, combattivo, sorridente.
Andrea Spessotto
Ti va un Mojito?
Cammino tra le serre, piene di fiori colorati, piante rigogliose, vasi di piante aromatiche, arredamento da giardino. Eh, avercelo un giardino, ma soprattutto: avercelo almeno un pochino il pollice verde. Mi trovo qui per accompagnare qualcun altro e mi perdo girovagando. “Ops, mi scusi!” esclamo, mentre distratta urto una persona, andando a mia volta ad urtare con la mia borsa (che come al solito pesa due quintali) una pianta alle mie spalle. Improvvisamente tutto si ferma: il tempo, lo spazio, le persone intorno. E in mezzo a tutto quel vuoto assoluto appari tu! Una serie di flash nella mente: le braghe calate a mostrare i boxer rossi in piazza Primo maggio a Udine, la chitarra sempre ad un braccio da te, le tue canzoni strampalate inventate ad orecchio, il tuo braccio intorno al mio collo. I tuoi messaggi ambigui ma mai volgari, il tuo apprezzamento per certe bionde mai nascosto. Continua a leggere “Ti va un Mojito?”
L’identità della comunità LGBTQ+ racchiusa all’interno della bandiera arcobaleno
La bandiera arcobaleno è diventata il simbolo del Pride e della comunità LGBTQ+. Ideata dall’artista e attivista Gilbert Baker, era inizialmente composta da nove colori, che furono poi ridotti a sette per poter produrre la bandiera in serie. Ogni colore rappresenta un elemento diverso. Il rosso, spesso associato al sangue che scorre nelle vene, è simbolo di vita. Il giallo rappresenta la lucentezza, la brillantezza e riflette la positività che i raggi solari trasmettono grazie alla luce che emanano. Il verde è il colore della natura e, implicitamente, simboleggia la biodiversità che la caratterizza. Il blu, che trasmette pace e serenità, è legato all’armonia interiore. Il colore arancione, con la sua luminosità e vivacità, ha un significato molto importante: rappresenta intrinsecamente il processo di guarigione e di recupero, i quali sono spesso molto difficili da affrontare, ed è connesso al coraggio e alla forza che i membri della comunità hanno per poter affrontare gli ostacoli della vita. Continua a leggere “L’identità della comunità LGBTQ+ racchiusa all’interno della bandiera arcobaleno”
Non devo ma voglio
Fin da piccoli ci viene insegnato il senso del dovere, come un piccolo semino ci viene impiantato nella mente, negli anni cresce e si fa largo diventando quasi uno schema, fatto in parte di regole buone per vivere nella società, e da una parte che portiamo dentro la nostra visione di mondo da cui può dipendere un certo senso di limitazione rispetto a ciò che vorremmo.
“Devi essere educato e comportarti bene”, “Devi mettere la testa a posto e fare una famiglia”, “Devi frequentare una buona scuola/università e trovare un posto di lavoro fisso”: la maggior parte di noi è cresciuta sentendosi dire queste frasi alimentando, senza volerlo, il nostro senso del dovere.
Da qui si scatenano una serie di conseguenze, si inizia a vedere tutto come un obbligo e a fare le cose più per gli altri che per sé stessi. Cambiare rotta per ascoltare ciò che ci farebbe sentire realizzati realmente mette ansia e paura e il dedicare del tempo alle proprie passioni diventa in un attimo una ragnatela di sensi di colpa che ci imprigiona.
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Fermate “fiorite”
Prati fioriti sui tetti delle fermate degli autobus. Questa è la curiosa iniziativa di alcune città europee. Le amministrazioni di alcune città olandesi e inglesi hanno deliberato di ricoprire le cabine delle fermate degli autobus con fiori e piante grasse opportunamente selezionati, per attirare le api e altri insetti impollinatori.
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Arcobaleno
Alle 6:00 in punto, della mattina naturalmente, era sempre lì: guardava il cielo, il più bel cielo che questi mesi estivi potrebbero regalarci, di quell’azzurro vivo che disegnano i bambini. Non era il cielo che voleva però. D’altro canto, mica ci si può aspettare che piova, però la sua speranza era quella, l’unica condizione per vederlo era che piovesse.
Erano mesi che non gli capitava davanti.
Si: l’arcobaleno, è di lui che si parla! Continua a leggere “Arcobaleno”
Consigli di lettura: Un buon posto in cui fermarsi di Matteo Bussola
In pochi hanno saputo raccontare la fragilità maschile senza stereotipi, senza pregiudizi, senza vergogna. Matteo Bussola sa farlo con schiettezza e umanità. In queste pagine lancinanti eppure piene di luce, un uomo trova il coraggio di disertare la propria esistenza e costruire un sogno. Un padre in neuropsichiatria con il figlio impara ad accogliere la ferita di chi ha messo al mondo. Un anziano marito, prendendosi cura della moglie malata di Alzheimer, si domanda che cosa rimanga di una relazione quando chi amiamo sparisce, anche se possiamo ancora toccarlo. Un Hikikomori che si è innamorato online vorrebbe incontrare chi è diventato per lui così importante, ma la paura di uscire lo imprigiona. Continua a leggere “Consigli di lettura: Un buon posto in cui fermarsi di Matteo Bussola”
Leggerezza
Si sente molto spesso parlare di leggerezza, ma esattamente cosa vuol dire questa parola?
Nel vocabolario una delle varie indicazioni che si trova è: condizione di ciò che è leggero. Ma cos’è leggero? È un aggettivo che si usa per caratterizzare qualcosa o qualcuno che ha poco peso, che non è pesante? Cosa può essere pesante? La nostra vita. Come umani io credo che la nostra anima venga in questa dimensione per scoprirsi, per capire un po’ di più di se stessa e cosa fondamentale, non deve farsi appesantire troppo. Ma come si ottiene tutto ciò?
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Aurora e la sua scatola
Aurora vive in una casa famiglia, come tutti i bambini che hanno situazioni “non convenzionali” sembra più grande dei suoi 6 anni.
Ha gli occhi color nocciola, grandi ed estremamente comunicativi. Mi ha fatto vedere cosa le ha portato Babbo Natale: cose semplici, ma che l’hanno evidentemente resa molto felice.
Chiacchieriamo un po’ e allora “andiamo più in profondità” e mi dice “vado a prendere una cosa” e capisco che mi sta per portare nel suo mondo, dentro una scatola di scarpe che contiene i suoi ricordi: degli oggetti che arrivano da chissà quale storia.
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Dimmelo bene. Le parole che danno peso alle cose
Dice un saggio: “se non trovi la parola per dirlo, allora quella cosa non esiste”. È per questo che i linguisti si danno da fare per una lingua italiana sempre più attenta ad un uso consapevolmente privo di discriminazioni di genere. Perché il femminile di “sindaco” dovrebbe suonare male, se esiste il femminile di “dottore”? Perché non utilizzare il solo cognome per indicare una donna che ricopre un ruolo importante, invece che farlo precedere dall’articolo a sottolinearne il genere femminile? Perché utilizzare un maschile collettivo scrivendo a “cari colleghi (e colleghe)”? Se non usi la parola per dirlo, allora quella donna non esiste. Agitu Gudeta era una donna etiope simbolo dell’integrazione possibile grazie a sacrificio, rispetto, lavoro e dedizione all’ambiente e al territorio. Il suo allevamento di capre autoctone era il simbolo della rinascita e della tutela nella valle dei Mocheni, in Trentino. Così la sua uccisione efferata a fine 2020 portò con sé sbigottimento, dolore e costernazione.<!–more–> Carolina Leonardi, originaria di Seravezza e laureata in scienze agrarie all’Università di Pisa, è invece la giovane che apre la stagione della transumanza in Versilia. La notizia della sua scelta di vita riecheggia nei giornali in apertura della stagione corrente. Se a molti può suonare parola difficile, strana, forse forzata, sono tuttavia molti gli articoli che raccontano di loro usando proprio la parola “pastora”. È una parola attestata in italiano anche se raramente, e forse più frequentemente in ambito religioso. Il fatto che sia stata utilizzata correttamente nonostante l’effetto che avrebbe potuto suscitare fa sperare in una maggiore attenzione all’uso non sessista del linguaggio anche nel giornalismo. Così dobbiamo leggere anche la presenza del solo cognome per l’attuale Presidente del Consiglio in Italia, o appunto le notizie che riguardano le neoeletto sindache e assessore del Belpaese: sono le parole che cerchiamo per far sì che sempre più donne esistano nel posto da loro sognato, desiderato e costruito. Dare loro la possibilità di esserci, come donne e con il titolo a loro adeguato, significa riconoscerne la parità e la dignità. Non una di meno sarà nel suo ruolo, grazie a uomini e altrettante donne che ogni giorno custodiscono un mondo equo e gentile, anche nelle parole utilizzate. La strada della parità passa anche da qui.
Elisa Parise
Buon Viaggio
Amo viaggiare. È qualcosa che mi appartiene profondamente, che mi identifica. Se penso a me stessa, mi immagino sempre allo stesso modo: in piedi, di spalle, con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte e una valigia in mano. Sempre pronta a partire per una nuova destinazione. Per una nuova avventura, per una nuova scoperta. Viaggiare è un’esperienza vitale, spesso terapeutica. E sapete una cosa? Non sempre è necessario partire per fare un viaggio. Ci sono sogni che sono veri e propri viaggi, ci sono viaggi che iniziano semplicemente scegliendo di fare una strada vicino casa che non avevamo mai percorso prima. Viaggiare significa sperimentare, scoprire, aprire la mente a nuovi orizzonti, culture, abitudini e modi di vivere. Significa assaggiare nuovi gusti, riempirsi gli occhi di panorami mozzafiato, di tramonti indimenticabili. Continua a leggere “Buon Viaggio”
Consigli di lettura: Le parole sono importanti
Dieci motivi per studiare l’etimologia delle parole. Dieci parole campione su cui esercitare questa bizzarra scienza. Marco Balzano si toglie le vesti del narratore e ci porta per una volta dentro la sua professione: il prof. conduce per mano il lettore nella ricerca del significato più profondo delle parole, seguendo sentieri tracciati dalla corradicalità e dalla storia delle parole e delle cose. Continua a leggere “Consigli di lettura: Le parole sono importanti”


































































































