La Felicità del Presente

“Sarò felice quando… mi sposerò, andrò in vacanza, avrò una casa, andrò in pensione, ecc.”
E così la felicità diventa sempre un traguardo da raggiungere, qualcosa che esiste solo nel futuro, mai nel presente. Ma se continuiamo a spostare l’asticella, quando arriverà davvero quel momento?
Non c’è niente di sbagliato nel desiderare di più, ma la felicità non è solo alla fine del percorso. È anche qui, nelle piccole cose di oggi. Nei momenti che spesso diamo per scontati. Nella capacità di fermarsi un attimo e accorgersi che, anche adesso, c’è qualcosa di bello intorno a noi.
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L’agenda della felicità

L’ho conosciuta un giorno, inaspettatamente. Me l’ha presentata un’amica, una di quelle che vede lontano. Sfoggiava un irriverente arancione fluo per essere sicura di non passare inosservata. L’ho sfogliata con la punta delle dita, da lontano, con prudente curiosità come farebbe un gatto con qualcosa che non conosce. Poi ho deciso di lasciarla sullo scaffale per un po’, poco convinta sul da farsi. Sono passati mesi senza che ci pensassi, anche se, ogni tanto, la vedevo quando passavo di là.. e la ignoravo. Ma si sa, le cose iniziano quando è il momento giusto e così un giorno, vuoi che era iniziato un nuovo anno ricco di buoni propositi e nuove sfide da affrontare, vuoi che ero in cerca di chiarezza e nuove visioni, ho deciso che era venuto il momento di conoscerci veramente.
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Giallo, o la felicità

Numero fortunato: 9
Cibo preferito: salame al cioccolato
Animale del cuore: delfino
Colore che ti piace di più: giallo
Quanti pomeriggi di bambina trascorsi a trovare una risposta a queste semplici domande, nell’ansia giocosa di creare una definizione di sé concreta, rappresentabile in modo certo e sicuro. A molti di questi quesiti nel tempo ho cambiato risposta, ma ce n’è una che è rimasta sempre la stessa: giallo, colore che mi piace di più.
Giallo. Basterebbe già il suo nome a mettere allegria. Continua a leggere “Giallo, o la felicità”

Se la felicità ha un nome, urlalo

Che strano, oggi è stato veramente così strano trovarsi in quel grande letto, ancora una volta come cento altre volte di un tempo ormai lontanissimo, alzare le lenzuola e appiattirsi il più possibile prima di ricoprirsi nuovamente con il lenzuolo e restare immobile, fermo ad aspettare, come quando il lettone grande era un castello da conquistare, come quando in silenzio aspettavo che tu arrivassi a cercarmi ed ero certo non mi avresti trovato.
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Stile Hygge: il segreto della felicità danese

Stile Hygge: il segreto della felicità danese
“Hygge (si pronuncia «ügghe») è un modo di essere, è la voglia di condividere, quella sensazione che ci fa sentire sempre a casa. È un’esperienza interiore e al contempo di comunione con gli altri, è capire che ogni luogo o momento può diventare speciale. Cercarla significa favorire l’intimità e la connessione. Hygge rafforza i legami, dà valore al presente e avvicina le persone, dando una sensazione di pienezza e appagamento.
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LA FELICITÀ HA LE RUGHE

Chissà cosa cercava Mauro Gottardo in quell’armadio in cui da giovane liceale scoprì la Yashica a rullino comprata da suo padre in Giappone nel 1988… da quella ricerca nacque la passione con cui immortala quotidianamente storie, sguardi ed esperienze da condividere per regalare un po’ di speranza.
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Wabi Sabi, la bellezza dell’imperfezione

Bellezza e imperfezione, parole che messe insieme sembrano contrapporsi tanto da rivelarsi quasi rivoluzionarie ai giorni nostri, ma che, tuttavia, rientrano sempre più spesso nella vita quotidiana.
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Colori

“…Ogni nuovo mattino, uscirò per le strade cercando i colori”
Cesare Pavese

Li cercherò e li ruberò ai fiori, ai prati, ai laghi, al cielo, alle nuvole, al mare, al sole, mi riempirò avidamente gli occhi e l’anima e poi con le dita piene di colore dipingerò gli scuretti delle case, le portiere delle macchine, i pali della luce, l’asfalto delle strade, le facce tristi delle persone in fila alla fermata dell’autobus.
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