Consigli di lettura: Una donna di Annie Ernaux

Una madre è colei che ci genera, ci cresce, ci guida e ci consiglia. Ci sta col fiato sul collo e a volte, queste sue mille attenzioni ci sembrano una gabbia. Poi crescendo riconosciamo i suoi sacrifici, le sue paure, le sue rinunce perché noi fossimo migliori, avessimo la vita che lei non ha avuto. Annie traccia, appena dopo la morte della madre,  un ritratto del suo rapporto con la mamma attraverso gli anni, dalla fanciullezza fino all’istante in cui le parti si sono invertite ed era lei ad accudirla. Una storia, una vita, un’istantanea di tanti affetti.

Marta Santin

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Se la felicità ha un nome, urlalo

Che strano, oggi è stato veramente così strano trovarsi in quel grande letto, ancora una volta come cento altre volte di un tempo ormai lontanissimo, alzare le lenzuola e appiattirsi il più possibile prima di ricoprirsi nuovamente con il lenzuolo e restare immobile, fermo ad aspettare, come quando il lettone grande era un castello da conquistare, come quando in silenzio aspettavo che tu arrivassi a cercarmi ed ero certo non mi avresti trovato.
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Spilli, spagnolette e bottoni

Sono nato in un periodo nel quale i soldi erano pochi e i bambini non avevano moltissimi giocattoli ma per fortuna, quei pochi giochi servivano a sviluppare la curiosità, l’aggregazione e la fantasia.
Oggi invece tutti i giochi tecnologici isolano i bambini e li rendono sempre più solitari ed egoisti.

In quegli anni la televisione era in bianco e nero, aveva un trasformatore che andava acceso un’ora prima perché le valvole si dovevano riscaldare, c’erano 3 canali e le trasmissioni iniziavano dopo le 17.00 con la TV dei bambini e prima non c’era null’altro che la scritta fissa RAI Radio Televisione Italiana. Continua a leggere “Spilli, spagnolette e bottoni”