Un uomo vaga sul ciglio di una strada in montagna, i suoi abiti sono sporchi di sangue, nel suo zaino viene trovata una mano mozzata con un anello e la foto di un volto di ragazza con due ellissi di carta sugli occhi. Teresa Battaglia, commissario di polizia a Udine, si butta anima e corpo sul caso. Ma sono troppe le cose che non quadrano: un uomo in stato confusionale da cui non riescono a sapere nulla che forse cela ne cela la follia di un omicidio. E se la ragazza fosse ancora viva e se si potesse ancora salvare? Inizia così una corsa contro il tempo per arrivare in fondo di questo caso misterioso.
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Mese: Maggio 2024
E tu? Te lo ricordi il Primo Bacio?
Certo che a volte la memoria ci gioca strani scherzi, annebbiando quanto ci è accaduto in tempi lontani, quando non sapevamo nemmeno in che parte del mondo vivevamo. Ma tra tutti i ricordi che abitano la nostra giovinezza chi di noi non si ricorda il primo bacio? Ciascuno credo serbi nel cuore quel momento prezioso, fatto di attese, di aspettative, di stupore. Penso che sia uno di quei ricordi indelebili che poi ci accompagnerà per tutta la vita. Immagino che se ciascuno di noi provasse a chiudere gli occhi un attimo soltanto, ripensando a quel momento, lo possa visualizzare vivido nella mente: chi era con noi, il luogo, la circostanza, il suo profumo. Il battito del nostro cuore, le nostre emozioni. Perché quell’attimo ha segnato il tempo in un prima e un poi: essere ragazzini e diventare grandi. Continua a leggere “E tu? Te lo ricordi il Primo Bacio?”
Aquilone
Quanto bello è vedere in cielo un aquilone!
Che si sia grandi o piccoli, in un qualche modo se ne rimane sempre incantati: i bambini, ad esempio, magari corrono nel tentativo di raggiungerlo lassù, e chissà fin dove arrivano; gli adulti, invece, nella loro compostezza si limitano a dare qualche occhiata nostalgica… Pensano a quando loro, da piccoli, gli aquiloni li facevano con le carte delle uova di Pasqua, poi con chirurgica precisione dovevano incollarci sopra dei bastoncini di legno, ne troppo pesanti e ne troppo leggeri, per passare infine all’attaccatura del filo.
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Un viaggio dentro se stessi
Come ci si trasforma da bruco a farfalla?
Nel suo caso la metamorfosi è naturale e il risultato sorprendente. Il bruco all’interno del bozzolo passerà da crisalide a farfalla nel giro di qualche giorno. Semplice, lineare, spontaneo.
Se invece parliamo del nostro percorso di crescita personale la cosa si complica non poco. Ci sono esperienze che insegnano, altre che segnano. Durante il cammino si cade, ci si rialza per ripartire anche se un po’ ammaccati. A volte invece di andare avanti si torna indietro, a volte si perde la strada, a volte si vorrebbe andare in una direzione ma la vita ti porta altrove. A volte non resta che seguire la corrente e vedere dove si va a finire. Continua a leggere “Un viaggio dentro se stessi”
Paese che vai, sagra che trovi
Da qualche settimana sono iniziate le sagre di paese, che continueranno a vivacizzare le nostre comunità per tutta l’estate e fino al principio dell’autunno.
Qualunque sia il vostro territorio di provenienza, almeno una volta nella vita sarete andati a una sagra, ne avrete organizzata una o avrete contribuito a realizzarla come volontari. In Italia, infatti, ce ne sono tantissime, più di trentamila, tutte finalizzate a celebrare e tenere vive la cultura e l’identità del luogo in cui si svolgono. La loro storia è antichissima, inizialmente legata a una dimensione religiosa, come il nome, derivato dal termine latino “sacrum”, suggerisce; nel tempo, però, il loro significato si è ampliato e oggi, alla parola “sagra”, già ci attraversano la mente immagini di costa e salsiccia, polenta, formaggi, prodotti locali, giostre e balli di vario genere. Continua a leggere “Paese che vai, sagra che trovi”
Il ballo di primavera
Quant’è bella la primavera!
Oh, ragazzi, ma quant’è bella la primavera? Il sole che ritorna a splendere con forza, a scacciare via i geli dell’inverno, e a scaldare i nostri umori. I colori dei fiori che riprendono a sbocciare sui prati e sui rami degli alberi, i loro profumi che riempiono l’aria di nuove speranze e di aspettative. Il giallo del tarassaco, della mimosa, del narciso, del maggiociondolo. Il bianco del ciliegio, del gelsomino, della margherita. E poi l’amore! La primavera è la stagione degli innamorati, e anch’io ne sono rimasto piacevolmente vittima. Preciso che non lo cercavo l’amore, è stato lui a travolgermi inaspettatamente, come un richiamo al quale non potevo resistere.
E lei era bellissima, una principessa. Anzi di più, una regina!
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Il divino è in te!
“Ehi, Plato… “. “Dimmi, Orlando!” “No, ecco… Ci sarebbe ‘na tipa… Si chiama Angelica… ” “Aspetta… Non dire altro. Acchiappa! Ti intriga, ti attira… N’è vero?!” “Hai capito tutto, bro’… Il fatto è che, beh, non solo con me. Cioè… Tutti i paladini sono come stregati da lei: c’è una forza che li attira quinci e quindi, di qua di là, di su di giù… Resisterle è impossibile!” “Si chiama ENTUSIASMO, Orlando, quello che provi si chiama entusiasmo. Invasamento. Estro. Ispirazione. Che te devi di’? Se penso all’ENTUSIASMO, io lo vedo come un vaso traboccante, un’energia contagiosa che non può che trascinare le persone verso un’attività. Rompi la parola, guardala nelle sue pieghe: en- è la preposizione che significa “dentro”, a cui dobbiamo aggiungere theòs, cioè “dio”. Il furore degli dei è la caratteristica di poeti, indovini, sacerdoti e profeti, però non ogni invasamento produce gli stessi effetti: l’estro poetico che deriva dalle Muse è la forma di ispirazione per eccellenza. Ripieni del divino sono i poeti che provocano ciò che il magnete fa con il ferro: la bella poesia attira gli uditori e congiunge chi la ascolta con l’essenza della poeticità in una catena potenzialmente infinita di passaggi, praticamente indistruttibile. È così che, quando qualche attività incontra il nostro interesse, ci sentiamo abitati da una forza inestinguibile, da una potenza sovrumana: saremmo capaci di scalare montagne insormontabili per raggiungere l’oggetto del nostro desiderio. Ariosto, il tuo poeta, vi ha riempiti di linfa potente, l’entusiasmo, come gemme pronte ad esplodere la gioia traboccante della primavera: la bellezza entusiasma, riempie, abita e non può che propagarsi. La bellezza poetica tanto più. Aprite allora i vasi dei vostri entusiasmi: il magnetismo di cose belle cambierà il mondo!”
Elisa Parise
Non temete le parole
Emily Dickinson scrisse: “Qualcuno dice che una parola muore appena detta, io dico che solo in quel momento comincia a vivere“.
Io credo che lei avesse pienamente ragione: le parole, una volta pronunciate, pensate, scritte, urlate, dipinte, cantate, mimate, disegnate cominciano a vivere; le parole che muoiono sono quelle che restano imprigionate, intrappolate o rinchiuse tra le labbra, quelle che restano in gola, quelle che non trovano il coraggio o la forza per uscire.
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Consigli di lettura: Sono esaurita di Sophie Kinsella
…e immagino lo penserete anche voi di me che passo da un classico della letteratura mondiale, ad un libro sui diritti delle donne; da un giallo avvincente ad un libro sull’amore ritrovato. Ebbene si, come ha scritto la nostra cara Monia un paio di articoli fa, faccio parte della cerchia dei “drogati di libri”, i pochi rimasti che in sala d’attesa del dentista, in treno, aereo non hanno in mano un cellulare e spesso qualcuno guarda di sottecchi, perplesso. Una a cui i colleghi dicono: “Leggi davvero così tanto? a me annoia!” e a me scatta un tic nervoso. Continua a leggere “Consigli di lettura: Sono esaurita di Sophie Kinsella”
Mamma
Questo è il mese in cui vieni festeggiata con una giornata ma tu sei mamma sempre.
Dedichi : amore, dolcezza, sorriso, allegria e cura tutto l’anno.
Tanti auguri a tutte le mamme. Alla mia un pò di più (sono di parte).
Katiuscia Salmaso
Alla mia mamma
Se mi chiedessero chi è la mia migliore amica, io risponderei “la mia mamma”.
Madre e figlia sono unite da un legame indissolubile, che si instaura nel momento in cui la prima dà alla luce la seconda. Questo rapporto varierà nel corso del tempo: durante l’adolescenza i figli tendono a distaccarsi dai propri genitori, spinti dalla volontà di essere più liberi; ma è quando si cresce che si assume la consapevolezza di quanto essi siano importanti. Anche nel mio caso, ci sono stati degli alti e dei bassi, ma la verità è che io e mia mamma siamo sempre state molto unite. Ed è proprio ora che, a ventuno anni e a 300 km da casa, mi rendo conto di quanto mi manchi la mia mamma. Lei è sempre stato un porto sicuro per me, una persona su cui contare e con cui potermi confidare. Continua a leggere “Alla mia mamma”
Mille papaveri rossi
Come i papaveri provo a fiorire dove c’è più bisogno. Lo so che per tutti maggio è il mese delle rose, ma non per me. Per me maggio è il mese dei papaveri. Ma quanto sono belli quest’anno? La terra si veste di quel rosso profondo ed intenso che ti travolge come solo le cose effimere sanno fare. Perché sono talmente belle che tolgono il fiato e tu vorresti durassero per sempre. Ma forse è proprio questo a renderle uniche.
Ci pensavo stamattina mentre andavo al lavoro perché rendono il tragitto meno pesante, lo colorano, nelle belle giornate ma soprattutto in quelle tristi. Continua a leggere “Mille papaveri rossi”
La città in bianco e nero
Quel mattino l’intera città si svegliò con una sorpresa tanto inusuale quanto inaspettata. Più di qualcuno pensò di avere seri problemi alla vista, prima di ammettere che la realtà delle cose era proprio quella che si palesava di fronte ai loro occhi increduli. Tutti i colori della città, infatti, erano incredibilmente spariti, dissolti, e avevano lasciato il posto ad un paesaggio completamente in bianco e nero. Quale che fosse la causa di tale mutamento, agli abitanti parve di essere stati catapultati indietro nel tempo, attori di un vecchio film di inizio secolo. Ogni cosa, dagli alberi alle auto, dalle case alle insegne dei negozi, aveva perso i propri colori originali, sbiadendo in una consunta scala di grigi. Continua a leggere “La città in bianco e nero”
I ragazzi di oggi
Siamo in aprile, siamo in un palazzetto dello sport, più precisamente quello di Venezia, il pala Tellercio. Si gioca la finale della Reyer School Cup, un torneo a cui hanno partecipato 56 scuole superiori, provenienti dalle scuole di: Pordenone, Treviso, Padova, Venezia, Belluno e Vicenza. Per parteciparvi occorre avere, una squadra, una tifoseria che la segua, un gruppo di cheerleader o tifo organizzato.
Quelli nella foto sono i ragazzi, tutti tra i 14 e 19 anni, dell’istituto Pacinotti di Mestre. Continua a leggere “I ragazzi di oggi”
Viaggiatori
C’è una lettrice che apprezza particolarmente la Gazzetta, ed è a lei che voglio dedicare questo pezzo.
Ci sono casi in cui il nome rappresenta esattamente la persona: Ilaria era estremamente solare, Bruno molte volte mi ricorda un orso, e poi c’è Gemma: un nome che evoca il germoglio di una pianta e anche una pietra preziosa.
Ci sono persone che non hanno neanche idea di quanto per qualcuno possano essere dei “maestri”, e non mi riferisco banalmente al loro grado di istruzione.
Gemma sta affrontando la sua battaglia con forza, coraggio e dignità, sta lottando con le unghie perché vuole vivere, ed è un grande esempio per tutti coloro che ha intorno.
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