Il dono del Natale

È quasi Natale, cucciolo mio, e non ho ancora un regalo per te.
Vorrei donarti qualcosa di mio, qualcosa che resti. Forse l’ho trovato: una storia. Vieni qui, siediti accanto a me, il fuoco del caminetto ci farà compagnia. Dalle braci nasceranno i miei personaggi, e le loro ombre danzeranno sulle pareti come in un sogno. Guarda fuori: la neve scende lieve, copre la valle e illumina le case, i tetti, i pini del bosco. Sopra tutto, una grande luna sorride alle stelle, guidando chi torna a casa dopo una lunga giornata. Chiudi gli occhi e immagina un mondo in pace, dove nessuno ha paura, dove gli anziani raccontano storie e i bambini ridono felici. Ora aprili, e ascolta. Ti parlerò di Peter, un bimbo di un piccolo villaggio di montagna. Era inverno, e la neve copriva ogni cosa. Nelle stalle i nonni narravano favole ai bambini: quella più amata era la storia del popolo del bosco. Ma Peter, curioso e testardo, non ci credeva.
Una mattina decise di scoprirlo da solo. Mise nello zaino pane, formaggio e una bottiglia di latte appena munto, prese il suo flauto di legno e partì verso la montagna addormentata. Camminò a lungo nel silenzio bianco, finché si fermò a mangiare. Ma d’un tratto i rami presero a muoversi, la neve cadde dagli alberi e minuscole voci risero tra gli aghi dei pini. Peter, spaventato, indietreggiò e cadde nella neve. Quando rialzò la testa, davanti a lui c’era un minuscolo omino con un cappello rosso pieno di campanelli. «Ciao Peter» disse. «Sono Teo, re del popolo del bosco. Ti conosciamo bene: sei vivace, ma buono. Hai un sogno da affidare a noi?»
Peter ci pensò un momento e poi sussurrò: «Vorrei che questo Natale fosse di pace, che non ci fossero bambini tristi né nonni soli, che tutti avessero un sorriso e un dono». Teo lo guardò commosso. «È un bel sogno, piccolo uomo. Facciamo un patto: tu ci darai il latte e il tuo flauto, e noi proveremo a realizzarlo».
Peter non esitò: posò tutto nella neve. L’omino sorrise, poi svanì con i suoi amici tra gli alberi. La mattina di Natale, Peter trovò accanto al letto un pacchetto con un fiocco rosso. Dentro c’era il suo flauto e un biglietto:
Ogni volta che ci vorrai parlare, suonalo. Noi saremo in ascolto. Da quel giorno Peter non si sentì più solo. Di notte, al suono del suo flauto, tornavano Teo e i suoi amici, e insieme raccoglievano i sogni del mondo per portarli a chi ne aveva più bisogno. La pace regnò nel villaggio, e le storie del popolo del bosco continuarono a vivere nei racconti dei nonni, generazione dopo generazione. E così, cucciolo mio, questa è la favola che ti regalo. Ora dormi sereno, i piccoli amici del bosco veglieranno sui tuoi sogni.
Guarda la luna, così grande e luminosa… illumina anche il mio cammino, perché ci sono altri bambini da addormentare.
Buonanotte, piccolo mio. E… buon Natale.

Andrea Spessotto

Santa Lucia

Quando ero bambina, in casa Mortari c’era l’usanza di festeggiare Santa Lucia, il 13 Dicembre. A nanna presto, e l’indomani avrei trovato un regalo tutto per me! Un po’ come con Babbo Natale, ma il fatto che Santa Lucia non passasse a casa di tutti i bambini rendeva la sorpresa molto speciale e ancora più misteriosa. La sera mi immergevo di corsa sotto il morbido piumone del mio lettino e chiudevo presto gli occhietti, sperando così che la nottata volasse in un battito di ciglia. La mattina poi balzavo in piedi prestissimo, in barba alla pigrizia e al calduccio delle coperte, e correvo in salotto a caccia del pacchetto. Ed eccolo là! Meraviglia! Ciò che mi affascinava di più era che, a parer della me-bambina-di-allora, Santa Lucia aveva proprio buon gusto e molta fantasia. Continua a leggere “Santa Lucia”

Il Natale nel mondo

Strano ma vero anche in Giappone si festeggia il Natale. Strano perché solo l’1% della popolazione è cristiana, vero perché anche se non viene vissuta come tradizione religiosa è molto presente e diffusa. Da metà novembre fino a febbraio le città risplendono di luci, decorazioni, e alberi giganteschi, anche i monumenti più famosi vengono decorati sfarzosamente per diffondere la gioia e lo spirito del momento. I quartieri si riempiono di mercatini tipici, eventi, feste a tema e spettacolari proiezioni audiovisive. Il periodo natalizio, nella terra del sol levante, è celebrato come un momento per diffondere la felicità e condividere la gioia. Nota curiosa: il 24 dicembre è considerato il giorno più romantico dell’anno, equivale un po’ al nostro San Valentino. Continua a leggere “Il Natale nel mondo”

Piccole tradizioni crescono

Se penso al Natale mi viene in mente il caldo abbraccio di mia madre e al pasticcio di mia nonna. Le prime luci che illuminano le città, le casette decorate in piazza e le vetrine dei negozi addobbate. L’aria di dicembre pungente ma che allo stesso tempo ha quel qualcosa di purificante. E ancora gli addobbi natalizi che si intravedono dai giardini delle case. La gioia e la voglia di stare insieme. Come avrete capito io adoro il Natale, per me è in assoluto il periodo più magico dell’anno e negli anni ho cercato di tenere vive le tradizioni tramandate nella mia famiglia e allo stesso tempo di crearne di nuove. Quando ero piccola in casa l’albero ed il presepe si faceva tutti insieme l’8 dicembre, adesso che sono grande ed ho una casa tutta mia inizio ad addobbarla già il week end a ridosso del 1 del mese. Continua a leggere “Piccole tradizioni crescono”

Il regalo

Il regalo è desiderio, attesa e felicità. Desiderio, da un lato, di ricevere qualcosa che vorremmo, che ci piace, desiderio di essere pensati da qualcuno a cui teniamo. Desiderio dall’altra parte, è ciò che ci spinge a portare il nostro pensiero dell’altro, l’esserci per l’altro, attraverso il dono. Entrambi ci emozionano: l’idea che qualcuno ci presenti un frutto del suo volerci bene ci riempie di gioia, così come quegli attimi prima di consegnare un regalo, in cui a stento riusciamo a mascherare il sorriso.
Per l’attesa, mi piace pensare ai bambini, alla notte prima di Natale, ai passi svelti che scendono le scale, alle carte dei regali, che dell’attesa sono il simbolo più grande. Continua a leggere “Il regalo”

Un Natale insieme

Da bambina il Mondo sembrava un luogo magico, in cui sorprendersi e meravigliarsi, sembrava un luogo dove poter respirare gioia e serenità. Il Natale, in particolare, era un’occasione per condividere sorrisi e momenti con i propri cari e le persone che fanno bene al cuore. Qualcosa è cambiato con il passare del tempo. Quella visione incantata della festività natalizia è sfumata con l’avvento della consapevolezza di come è la realtà. Accade a tutti il momento fatidico della presa di coscienza di quello che accade, sia nell’animo delle persone, sia nel Mondo esterno, nel microcosmo come nel macrocosmo. Si tratta di un passaggio delicato che determina la fine dell’ingenuità e l’inizio di una maggiore esperienza sulle reali dinamiche esistenziali. È proprio questo passaggio che muta la percezione di quella che è la festività. Crescendo è facile diventare più cinici e scettici sul reale valore del Natale che finisce così per perdere quell’aura sacra che lo connota. Continua a leggere “Un Natale insieme”

L’albero di Natale

È il simbolo del periodo che stiamo vivendo, una di quelle tradizioni che continuano a durare nel tempo. Possiamo addobbarlo nel calduccio di casa nostra oppure lo possiamo trovare negli uffici, nei centri commerciali, nelle piazze delle città. Può essere rappresentato da un vero abete o una pianta finta e decorato con stelle filanti, palline di ogni colore, fiocchetti, luci natalizie o ornamenti fai da te. La tradizione vorrebbe che venisse preparato l’otto dicembre per poi toglierlo il sei gennaio. Continua a leggere “L’albero di Natale”

Tempo che scorre, ricordi che restano

“And when I’m back in Chicago, I feel it, another version of me, I was in it”.
Il tempo passa, ma i ricordi restano. Ci sono luoghi che non dimenticheremo mai, che ci hanno reso ciò che siamo oggi. È così che Djo (pseudonimo di Joseph David Keery, cantante) parla di Chicago: una città che lo ha segnato e che porterà sempre con sè. Ogni volta che vi ritorna, è come se rivivesse ogni attimo. Il capitolo Chicago, per lui, si è chiuso tempo fa, ma continuerà ad avere un posto speciale nel suo cuore. Lì si sente diverso, come se vivesse una doppia vita: una vita fatta di cambiamenti e di spostamenti da un luogo all’altro; l’altra che si “scongela” ogni volta che torna nella sua città. Momenti, paesaggi, strade, persone: quell’atmosfera magica riporta il passato alla mente. Continua a leggere “Tempo che scorre, ricordi che restano”

L’attimo che non finisce mai

Quella di Amore e Psiche è una favola senza tempo, una storia sospesa tra razionalità e istinto, tra cuore e mente. Una delle leggende d’amore più affascinanti di sempre. L’opera di Antonio Canova si può ammirare al Musée du Louvre di Parigi, nella suggestiva Salle des Caryatides, dove il marmo bianco risplende di una luce che sembra eterna. In quel silenzio ovattato Amore e Psiche sembrano ancora respirare. Canova la scolpì nel 1793, nel pieno del Neoclassicismo. In un’epoca scossa da rivoluzioni e nuovi pensieri, la sua arte rispose con armonia, misura e bellezza. Ma non una bellezza fredda o distante: la sua materia vibra ma soprattutto vive. L’attimo è colto nel momento esatto in cui Cupido risveglia Psiche con un bacio, dopo averla salvata dal sonno mortale. Continua a leggere “L’attimo che non finisce mai”

Un mare di cellule sotto un cielo di musica

Tasti neri, tasti bianchi. Dita. Spartiti. Uno, due, tre! Gira pagina. Musica… Si aprono le danze! Milioni di cellule iniziano a vibrare, insieme, come in una coreografia non concordata. Un’unica frequenza: 432 Hz. Direttore d’orchestra è la Terra. Qualcosa di atavico risveglia un’antica Coscienza. È scritto nelle cellule, ed esse rispondono, dialogano, danzano. La musica prosegue e si eleva alta, oltre le orecchie e l’udibile, più in là del porticato, e ancora più su, più su! Oltre le nuvole. Una pioggerellina inizia a cadere, trasformandosi presto in scroscio rigenerante. Scendono dolci anche le lacrime. Seduta a terra, in contatto con la Madre, appoggio le mani sul pianoforte, accanto ad altre mani. Continua a leggere “Un mare di cellule sotto un cielo di musica”

Quel che pensi tu diventi

Ho letto una ricerca secondo la quale ci vogliono ben 7 pensieri positivi per bilanciare l’effetto di un solo pensiero negativo. Certo non mi aspettavo una tale disparità, ero convinta che quanto meno se la giocassero alla pari. Riflettendoci appena un attimo però, devo ammettere che spesso mi è capitato di notare come l’effetto di un pensiero negativo durasse più a lungo di quello positivo, quasi che quest’ultimo fosse più volatile. La motivazione? Il caro, vecchio istinto di sopravvivenza. Fin dalla notte dei tempi l’essere umano reagisce istintivamente agli stimoli esterni che possono metterlo in pericolo, il corpo prepara automaticamente la risposta fisiologica secondo la regola del combatti o fuggi. Il nostro organismo inizia a produrre il cocktail perfetto per farci sentire dei guerrieri invincibili: adrenalina e cortisolo a livelli altissimi e siamo pronti per affrontare qualunque nemico. Continua a leggere “Quel che pensi tu diventi”

Chi ha paura del gatto nero?

Pippo è un gatto total black bellissimo, portamento maestoso, manto soffice, occhi verdi scintillanti e sguardo profondo. Pippo non è solo un gatto ma è un vero e proprio membro della mia famiglia. Il gatto nero è forse il più fascinoso tra i felini ma spesso la loro aurea mette inquietudine e molto spesso accusato di portare sfortuna. Infatti, in molte culture è visto come simbolo di cattiva sorte e malaugurio. La “giornata mondiale del gatto nero”, che si celebra il 17 novembre, nasce proprio come iniziativa per superare e combattere le tante superstizioni legate a questi meravigliosi felini.  La data non è un caso: novembre perché è il mese più triste dell’anno e poi il numero 17 è legato alla sfortuna. Questa giornata è nata per cambiare il modo in cui, ancora oggi, in certi casi, vengono percepiti questi gatti, trasformandoli da simboli di sfortuna in emblema di meravigliose creature da amare e proteggere. Continua a leggere “Chi ha paura del gatto nero?”

La libertà della corsa

C’è qualcosa di magico quando inizio a correre: il mondo sembra dilatarsi e il corpo si libera dai pensieri pesanti. Ogni passo diventa un’opportunità per connettermi con me stessa, per trovare il mio ritmo e respiro. Senza nemmeno accorgermene, percorro chilometri, spinta dalla mente e dal desiderio di superare i miei limiti. Il vento tra i capelli, la musica nelle orecchie e il paesaggio lungo il percorso mi spingono a continuare, come in uno stato di flusso in cui ogni cosa scompare e si è completamente immersi nel movimento. Continua a leggere “La libertà della corsa”

San Luca

Nell’ultimo album di Cesare Cremonini, è contenuto un brano che mi piace molto: “San Luca”, cantato assieme a Luca Carboni. Un brano intimo e personale, la canzone descrive di uno di quei momenti di difficoltà nel quale ci siamo ritrovati tutti.
“Proprio oggi che era uscito il sole. Mentre gli altri se ne vanno al mare. Voglio stare da solo, così magari mi trovo…”
Nei momenti di smarrimento più profondi spesso si cerca un aiuto nella fede per trovare un conforto.
“… Quando non c’è nessuno che mi aiuta, vado a correre fino a San Luca, così magari mi trovo, in qualche sentiero nuovo, lì…”.
Continua a leggere “San Luca”

Che profumo ha l’amore?

Se vi chiedessi di chiudere gli occhi e vi chiedessi di immaginare un profumo, il primo che vi viene in mente che vi faccia stare bene, che vi riporti accanto ad una persona importante, mi piacerebbe sapere cosa rispondereste. Io fortunatamente di idee ne ho un bel po’! Sono figlia di un panettiere e, da quando il papà ha chiuso l’attività, fatico a comprare e mangiare pane: nessuno lo farà mai buono come il suo! Certo però che entrando in alcuni panifici e sentendo il profumo del pane appena sfornato sono immediatamente catapultata nel passato, nel laboratorio dove lo guardavo lavorare, dove lo ho aiutato tante notti, dove mi diceva di non mangiare il pane appena sfornato, dove quel profumo era casa, famiglia. Continua a leggere “Che profumo ha l’amore?”

I percorsi della memoria

Da qualche anno partecipo a una bellissima marcia che ripercorre alcuni dei luoghi del tristemente famoso disastro del Vajont. Il titolo è suggestivo: i “Percorsi della Memoria”; questa edizione ha raccolto 4500 partecipanti e si è svolta il 21 settembre. Secondo quanto si legge dal sito internet della marcia: “questa si sviluppa lungo tre tracciati di difficoltà e lunghezze diverse. La camminata non è competitiva e percorre tratti di strade interrotti o distrutti nel disastro del Vajont che collegavano la valle del Piave alla Valcellina, e antichi sentieri che sono stati le vie di comunicazione a piedi per le genti di Casso, Erto, Castellavazzo e Longarone. Continua a leggere “I percorsi della memoria”

La ricetta del “PER TE”

George Bernard Shaw sosteneva: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”.
Ho sempre pensato che avrei tramandato esclusivamente ai miei figli la ricetta del PER TE, invece oggi ci ho ripensato, perché nella condivisione c’è gratitudine e affetto.
Quando ero bambina trascorrevo le estati in montagna con mia nonna, la quale ogni sera prima di dormire preparava una tisana che era più che altro “una coccola”: raccoglieva in giardino alcune foglie di menta, di salvia, di erba cedrina e le faceva bollire insieme a mezzo limone. Continua a leggere “La ricetta del “PER TE””

E…state insieme

…e poi Laura mi manda un messaggio per dirmi che ha  un nuovo progetto da proporre. Dopo il grande successo che abbiamo ottenuto dai progetti da lei condivisi con noi, #quelledeibigliettinigialli  sulla ginnastica del perineo sia in presenza che online mi sono subito incuriosita e ci  siamo incontrate per sentire cosa aveva in testa.  La proposta mi ha piacevolmente stupita ed ho subito chiamato le ragazze per raccontare anche a loro questa nuova bellissima idea. Inutile dire che la risposta è stata subito un unanime “SI”. Perché quello è proprio il nostro mood: regalare un sorriso agli altri! Sinceramente ho subito pensato che questa proposta avrebbe regalato qualcosa di più. Laura  mi chiede se noi #quelledeibigliettinigialli saremmo disposte a  sostenere un grest (centro estivo) inclusivo per bambini diversamente abili che, tramite un operatore dedicato, potessero vivere un’esperienza inclusiva e divertente con altri ragazzi e con loro, hanno il diritto di godersi l’estate. Continua a leggere “E…state insieme”

Le parole in soffitta

Di recente mi sono imbattuta in una pagina social che parla delle parole cadute in disuso. Sappiamo bene quanto la lingua che parliamo quotidianamente sia viva e in continua evoluzione, nuovi termini nascono ogni giorno e altri cadono nel dimenticatoio come conseguenza dei tempi che cambiano, delle esigenze diverse di comunicazione e della società che si evolve.
Da diverso tempo mi sono resa conto anche di quanti inglesismi utilizziamo per comunicare. Complice il linguaggio della tecnologia, videogiochi, informatica ecc. sembra che alcune parole inglesi centrino meglio il significato di ciò che vogliamo esprimere e in meno tempo. Continua a leggere “Le parole in soffitta”

Combatteremo all’ombra

Ci sono momenti in cui qualcuno ti si siede accanto, e il suo sguardo o le sue parole diventano importanti, molto più di quanto avresti mai pensato.
Basta poco per cambiare prospettiva: in piedi la vita ha un significato, seduti un altro,
sdraiati ancora un altro. Cambia con i suoni che ci accompagnano: una canzone, la
pioggia, o semplicemente il silenzio. Un silenzio che spesso dice più di mille parole.
L’altra sera, su un letto scomodo, ripensavo alla mia vita.
Accanto a me, nella mente, si è seduto Re Leonida, quello del film 300.
Mi guardava e diceva: “La paura è una compagna costante, ma accettarla ti renderà più forte.”
I suoi occhi cercavano i miei. Con parole semplici, voleva trasmettermi coraggio. Mi parlava delle Termopili, dei suoi uomini, del valore della forza interiore.
Continua a leggere “Combatteremo all’ombra”

Wanted: killer per tutti!

Se ci fosse la possibilità di stabilire una taglia su qualcosa che ci infastidisce, dopo la cimice asiatica, il caldo africano e disfare l’albero di Natale è probabile che molti proporrebbero la caccia agli agenti patogeni che minano ormai in ogni stagione il nostro sistema immunitario. Le malattie stagionali ormai stanno nello stesso armadio delle mezze stagioni: si diffondono per tutto l’anno senza limiti né confini, sicché di stagionale non hanno più nulla come il 100 grammi sotto la pioggia battente di “maggembre”. La buona notizia è che, anche se alla taglia ancora nessuno ha pensato, un rimedio all’influenza c’è; ironia della sorte, sta in dei killer: NK è il loro nome in codice. Linfociti già presenti nel nostro sistema immunitario, queste cellule sono in grado di rompere la barriera difensiva di cellule tossiche per il corpo in modo da indurne la morte. Continua a leggere “Wanted: killer per tutti!”

Quando il mondo iniziò a tremare

Tre parole: attacco di panico. Ecco il mostro che mi faceva visita ogni notte da quando avevo circa dieci anni. Una bambina sensibile. Così mi avevano sempre definita. E sì, sensibile lo ero. E lo sono tutt’ora. Ma forse, forse, questa sensibilità non è stata più una condanna. È vero, non mi ha reso la vita facile. Ma l’ha resa e la sta rendendo colorata, variopinta, accesa. Senza sensibilità non capterei le emozioni altrui, non entrerei in empatia con gli altri e non capirei nemmeno me stessa. A volte pensavo che questa mia indole mi rendesse fragile, ma se così non fosse? Ognuno ha le sue peculiarità. Ognuno ha pregi e difetti ma nessuno vale più o meno degli altri. Siamo tutti esseri umani, indipendentemente dal conto in banca, dalla quantità di gioielli, amici o familiari. Indipendentemente dal genere o dalle persone amate. Tutti valgono e tutti hanno un grande potenziale per splendere, nel buio dei tempi odierni. Quando il mondo iniziò a tremare, per me, fu una tragedia. Mi sentivo piccola di fronte ad un mondo così enorme da schiacciarmi, frantumare ogni singolo atomo del mio corpicino. Continua a leggere “Quando il mondo iniziò a tremare”

Lettera

Tra i cantanti delle Emilia Romagna che ascolto di più c’è il maestro: Francesco Guccini. L’ho scoperto tardi, lo ammetto, ma è tra i cantautori che apprezzo di più in questo momento. I suoi testi sono poesie, di una capacità narrativa e sensibilità fuori dal comune. Tra le tante, scelgo “Lettera”. Canzone dedicata al creatore di una delle mie più grandi passioni adolescenziali: “Sturmtruppen”, che disegnavo sulla formica verdolina del banco di scuola.
La canzone è dedicata al suo amico Bonvi, deceduto mentre si recava al Roxi Bar di Red Ronnie, per vendere alcune sue tavole.
Canta la vita di un uomo nel susseguirsi delle stagioni, la narrazione è un insieme di scatti fotografici, in una scrittura che, se fosse pittura, chiamerei impressionista.
Continua a leggere “Lettera”

Limoner

Quante volte ti è successo che avresti voluto fare qualcosa ma non sempre sei riuscita a farla? Ecco il seguente articolo parla proprio di questo argomento. Spesso ci “autofermiamo” da soli senza rendercene conto o semplicemente non ci facciamo caso. Ci diciamo che non è il momento giusto, che economicamente non possiamo, quando staremo meglio lo faremo… ma il tempo passa inesorabilmente. Io credo che la natura abbia sempre tanto da insegnarci. Vi voglio raccontare la storia del limoner: è stato acquistato parecchi anni fa ed era in un bel vaso, rigoglioso e pieno di limoni. Li ha condivisi tutti, era il suo dono per noi. Continua a leggere “Limoner”

Quando la salute viene dal cuore

I tuoi sentimenti contano: abbine cura! La Dott.ssa Silvia di Luzio, affermata cardiologa, racconta infatti di come le buone emozioni, come l’amore, la gioia e la gratitudine, possano influenzare la nostra salute. In particolare, nel suo saggio “Il cuore è una porta” approfondisce l’effetto che esse hanno sulla regione cardiaca, riportando alcuni casi di guarigioni “miracolose” a cui lei stessa ha assistito. Magia? No, scienza. Nel libro infatti vengono trattate alcune interessanti scoperte svoltesi presso l’HeartMath Institute, in California. Tra tutte, sorprende leggere che il cuore non solo contiene cellule cerebrali (circa 40.000), ma che esso è dotato di un proprio campo elettromagnetico il quale diffonde informazioni nello spazio. Continua a leggere “Quando la salute viene dal cuore”

Il fascino delle auto d’epoca

C’è qualcosa nelle auto d’epoca che va oltre la meccanica, oltre il design. È una questione di anima. Ogni linea elegante della Mercedez 300 SL, ogni volante in legno di una Jaguar E-Type, ogni semplice ingranaggio e leva del cambio racconta una storia che profuma di un’altra epoca. Chi ha la passione per le auto d’epoca non desidera solo guidare: vuole viaggiare nel tempo. Amo il rumore dei motori che non cercano di essere silenziosi, amo la lentezza che ti costringe a goderti la strada, non solo a percorrerla. Amo il suono pieno e irregolare di una Porsche 356, il fascino intramontabile di una Mercedes-Benz 190 SL, la grinta elegante di una BMW 507 Roadster. Una Fiat 500 degli anni ’60 ti insegna a rallentare, una Alfa Romeo 8C 2300 ti fa ascoltare ogni vibrazione, ogni battito del motore. Continua a leggere “Il fascino delle auto d’epoca”

Niente ci fa

“Niente ci fa” tipico intercalare siciliano che va a braccetto con un bel sospiro e un’alzata di spalle, si usa tutta le volte che la sfortuna passa a trovarti e ti succede qualcosa di spiacevole. È una buona dose di ottimismo, è saper vedere il bicchiere mezzo pieno, è guardare in faccia la sfiga e passare oltre. “Niente ci fa” è una delle frasi, se non la frase, che più mi ripeteva mia nonna. Ricordo ancora che da bambina, quando combinavo un guaio e lo raccontavo a mia nonna, lei mi guardava con gli occhi pieni d’amore e mi diceva “niente ci fa”, ma dietro a queste poche parole c’era molto di più. C’era “piccola mia, non ti preoccupare, tutto si aggiusta”. Con gli anni quella frase è cresciuta insieme a me e anche quando i piccoli guai sono diventati più grossi c’era sempre essa a ricordarmi che ce l’avrei fatta e che avrei superato tutto. Continua a leggere “Niente ci fa”

Buon primo compleanno!

Dolce Filippo,

ti abbiamo cercato e sei arrivato subito. Forse noi, increduli, non eravamo ancora pronti. Ma tu ci avevi scelto, eravamo pronti per te. Sei cresciuto dentro la mia pancia, facendoti spazio nel mio corpo e nei nostri cuori. A maggio ti ho sentito per la prima volta: bollicine di vita che fluttuavano leggere. Poi sono arrivati anche i calci e i pugni per papà. E intanto la nostra casa cambiava forma per te. E intanto i nostri pensieri ruotavano tutti attorno a te, alla vita “dopo”. Mentre aspettavamo, superata la data prevista, l’impazienza per l’inizio di quella nuova vita era quasi insopportabile. Continua a leggere “Buon primo compleanno!”

Spesso il bene di scrivere ho incontrato

Ho sempre adorato le parole, fin da quando da infante la mamma canticchiava vecchie canzoni e il papà per farmi addormentare recitava brani a memoria de “I promessi sposi” o varie poesie. Ho adorato scrivere fin da quando ho appreso i primi ideogrammi e come si teneva in mano la penna. Ho riempito diari, quaderni, agende, calendari con impressioni, emozioni, pensieri, riflessioni, sogni e, sì, anche qualche pettegolezzo. Mi sono dilettata anche con qualche poesia ma con poco successo! Poi un giorno la malattia è arrivata e da quel giorno, per un anno intero e più, le pagine della mia agenda sono rimaste bianche. Scrivere non era più una necessità, ora mi ero gettata nel leggere le storie degli altri, di sognare viaggi strepitosi: di evadere. Così quando dalla biblioteca scientifica del CRO mi hanno proposto di partecipare al concorso “Scriviamoci con cura” e raccontare la mia storia di malattia ho esclamato: “Non ce la farò mai! Ora il mio rifugio sono le parole degli altri, le mie non trovano più la strada”. Continua a leggere “Spesso il bene di scrivere ho incontrato”

A Pordenone il primo Bookstop del FVG

Il libro sbarca al Polo tecnologico di Pordenone, in una formula inusuale, ovvero attraverso un distributore del tutto simile a quelli utilizzati per cibi e bevande. Accanto a bibite e snack sarà dunque possibile acquistare, per €9,50, brevi saggi a tema viaggio. L’iniziativa è della casa editrice Ediciclo in collaborazione con una nota azienda della distribuzione automatica. Un presidio di lettura volto a conquistare nuovi lettori e lettrici in contesti insoliti. Non solo un distributore ma bensì un mezzo di diffusione culturale, un modo per dedicarsi una pausa caffè alternativa e sicuramente uno spunto di conversazione nei momenti di aggregazione. Continua a leggere “A Pordenone il primo Bookstop del FVG”

Fermarti ogni tanto. Il mondo non crolla.

C’è una voce dentro di noi che spesso ci accompagna più di ogni altra, una voce che ci critica, ci incalza e ci ricorda costantemente cosa manca: la nostra. È una voce che abbiamo imparato a riconoscere come “normale”, ma che in realtà ci consuma. È quella voce che nasce da conflitti impliciti e messaggi culturali che associano il valore personale ai risultati ottenuti. È quella voce che ci dice di non essere indulgenti e di non abbassare l’asticella, di dimostrare sempre qualcosa a qualcuno. Eppure, in mezzo a tutto il nostro caos, c’è sempre una voce, più silenziosa, ma anche più utile. È quella della gentilezza verso sé stessi. Continua a leggere “Fermarti ogni tanto. Il mondo non crolla.”

L’energia circolare

Tutti gli amanti dei libri e gli appassionati di lettura hanno sicuramente una libreria ben fornita. E immagino che, come me, li abbiano suddivisi a seconda dell’importanza. Io ad esempio ho messo al centro, in posizione super favorita, quelli preferiti, l’autore del cuore, gli intoccabili. Appena sopra c’è l’area della conoscenza, dispense di corsi fatti, testi dedicati alla crescita personale, spiritualità, grandi saggi e psicologia. Segue quella dei viaggi con le varie guide che ho preso prima di qualche partenza e le esperienze dirette di viaggiatori che ho avuto il piacere di conoscere. In fondo, in posizione svantaggiata, i dimenticati, quelli che per un motivo o per l’altro sono lì, perché – non sia mai! – un libro non si butta, ma a dirla tutta non mi sono piaciuti. Continua a leggere “L’energia circolare”

Fiori sul ciglio della strada

Ogni tanto capita di soffermarmi ad osservare la natura, è incredibile come la forza dirompente della vita sia in grado di far nascere un fiore anche tra le crepe dell’asfalto o dentro la fessura di un muro, nell’indifferenza totale dei passanti. Secondo me i fiori che spaccano il cemento sono lì per ricordarci che ce la si può fare sempre, anche quando nessuno ci crede e la situazione risulta complicata. Sono ribelli, resistono al vento, alle intemperie e al sole cocente, hanno radici aggrappate saldamente al suolo, sono estremamente coraggiosi e con orgoglio guardano verso l’alto invitandoci a “considerarli”.
Continua a leggere “Fiori sul ciglio della strada”

Prima di amare gli altri, impariamo ad amare noi stessi

“È davvero possibile amare gli altri se prima non impariamo ad amare noi stessi?”. Per quanto mi riguarda, la risposta è no.
Questa riflessione nasce dalla convinzione che l’amore per sè stessi sia il primo, imprescindibile passo per poter costruire delle relazioni sane e durature, sia a livello romantico che non. Amarsi non è un percorso semplice: richiede impegno, dedizione, e soprattutto, coraggio. Per vivere in modo autentico, ognuno di noi deve imparare a conoscersi. Non si tratta di reprimere le proprie fragilità ed insicurezze, ma di prenderne coscienza. Continua a leggere “Prima di amare gli altri, impariamo ad amare noi stessi”

Droni e intelligenza artificiale

Ne sentiamo sempre più parlare, i telegiornali quasi quotidianamente ci parlano di loro: attacco di droni alle postazioni di questo o quel paese.
Ma in realtà il loro utilizzo non ha sempre quella finalità. In Germania si sta sperimentando un sistema di droni con una finalità ben diversa.
In alcuni boschi tedeschi sono state installate delle piccole cupole che, grazie ad un sistema di rilevamento della temperatura, umidità ed biossido di carbonio, vengono attivate in modo del tutto automatico quando questi valori si modificano e possono essere correlati ad un incendio.
Continua a leggere “Droni e intelligenza artificiale”

Perché visitare la Sardegna

Hai bisogno di una vacanza dove dimentichi tutto? Tipo dove metti le scarpe, cosa significa “deadline” o anche solo che giorno è? Allora la Sardegna fa al caso tuo. Non ti serve molto: un costume, un paio di vestiti, delle scarpette da roccia (se ti piacciono le spiagge rocciose e selvagge come me), una macchinetta fotografica e la voglia di rallentare. E il resto lo fa lei: la Sardegna. Appena arrivi, ti accoglie un profumo inconfondibile: mirto, sabbia calda e la salsedine di un mare cristallino. Continua a leggere “Perché visitare la Sardegna”

Visita Torino perché…

Sono di parte lo so, ma oggi voglio elencarvi alcuni buoni motivi per passare “a trovarmi”.
Se Torino fosse una pizza sarebbe indubbiamente una quattro stagioni:
– ELEGANTE COME LA PRIMAVERA – in questo periodo una passeggiata al Parco del Valentino ti conduce all’interno di un quadro impressionista dove puoi trovare famiglie che fanno i picnic sull’erba, gente in bicicletta, studenti sdraiati a leggere sul prato, e il verde tenero delle nuove foglie sugli alberi crea un’atmosfera davvero meravigliosa. E se ti piace leggere non dimenticarti che questo è il periodo del Salone del Libro!
Continua a leggere “Visita Torino perché…”

Luoghi da visitare per lasciarsi sorprendere

Chi ama viaggiare è sempre pronto a partire. Che sia per una vacanza, una gita fuori porta o un paio d’ore ad un evento poco importa, il senso è quello della scoperta, della bellezza, della novità. La scelta della meta spesso è figlia del desiderio di vedere con i propri occhi qualcosa di noto. Per me, ad esempio, andare a Madrid significava poter ammirare Guernica dal vivo, la famosa opera di Picasso. Oppure safari ed avventura in Kenya, o le spiagge cristalline della Sardegna. Ma è ciò che non ti aspetti a darti le emozioni più belle, a restarti nel cuore. Continua a leggere “Luoghi da visitare per lasciarsi sorprendere”

Radio libere

Il 1° gennaio 1975, grazie al trasmettitore da 22 watt realizzato dal radioamatore Marco Toni, nasceva Radio Parma, indicata da molti come la prima radio libera italiana: l’emittente rompeva gli indugi e iniziava un’avventura che dura ancora oggi.
La data di nascita ufficiale di questa nuova stagione della comunicazione in Italia è, una volta tanto, certa: 28 luglio 1976. Quel giorno una sentenza della Corte di Cassazione sancì la legittimità delle trasmissioni private, purché in ambito locale. Fino ad allora, tutte quelle radio sparse nel Paese e tutti quei popolarissimi disc jockey erano stati, né più né meno, dei fuorilegge.
Da quel giorno parole, idee e le musiche più stimolanti iniziarono a correre e ad arrivare ai giovani grazie alle radio libere. Continua a leggere “Radio libere”

Che sarà Venezia?

Venezia è sicuramente una delle mie città preferite e averla a poca distanza è una vera fortuna. Non so perché, ma per anni non ci sono stata: forse, la troppa vicinanza la rendeva una meta scontata e sempre snobbata per raggiungere destinazioni più lontane. “Tanto a Venezia ci posso andare quando voglio” senza rendermi conto che quel “quando voglio” si traduceva in un mai. Negli ultimi anni ho riscoperto questa meravigliosa città, ricca di scorci incredibili, mai uguale, e mi sono ritrovata a visitarla spesso, anche più volte durante lo stesso anno, vivendola totalmente e assaporandone ogni angolino. Il week end a Venezia con le mie amiche in giallo è diventata ormai una tradizione, in occasione della “Su e Zo per i Ponti”, che ci regaliamo per stare insieme e distribuire sorrisi e bigliettini gialli e portare sole anche nelle giornate grigie. Continua a leggere “Che sarà Venezia?”

Lo sport come strumento di inclusione: il Baskin

Qualche settimana fa sono stata invitata ad assistere a una partita di baskin, uno sport inclusivo e aperto a tutti. Non conoscevo le regole e, anzi, davo per scontato che fossero uguali a quelle del basket. Mi sbagliavo: mi si è aperto un mondo.
Ciò che mi ha colpito di più è stato vedere come tutti i giocatori venissero inclusi nel gioco, mettendo in risalto le loro potenzialità. I protagonisti sono ragazzi con disabilità, spesso impossibilitati a compiere determinate azioni. Il baskin, però, non si ferma davanti alle difficoltà: cerca di valorizzare ogni giocatore, puntando su ciò che sa fare meglio. Chi, per esempio, è un buon tiratore, si occuperà del tiro da fuori. Ogni giocatore ricopre un ruolo (in totale sono cinque) definito dalle sue competenze motorie. Continua a leggere “Lo sport come strumento di inclusione: il Baskin”

Perché visitare Roma

Lo ammetto! Gioco una partita già vinta.
Io ebbi la fortuna di fare il servizio militare proprio nella città eterna, in perfetta assonanza al periodo di leva: eterno anch’esso.
Sinceramente fui felice di appartenere al primo corpo militare d’Italia ed il più antico: i Granatieri di Sardegna ma, soprattutto, che questo fosse a Roma.
Roma va visitata, perché non ha rivali al mondo, non esistono città che attraversano i secoli e ne portano orgogliosamente le tracce come lei. Roma è troppo in tutto, un negozio sterminato dove ti rendi conto che hai più cose in vendita di quelle che potrai mai vedere.
Continua a leggere “Perché visitare Roma”

L’anima dei luoghi

Ci sono luoghi nei quali, non appena ci “cadi dentro”, ti senti subito catapultato lontano. Nello spazio, nel tempo. Nel mondo, con le persone. Sarà certamente capitato anche a voi di aprire una porta, svoltare l’angolo di una strada, calpestare un sentiero e, improvvisamente, sentire di non essere più lì, in quel momento, ma ritrovarsi come 26 anni fa, davanti ad un ascensore che si apre e fa stringere il cuore, o in un letto di ospedale a combattere. Tirare una maniglia e ritrovarsi davanti una piccola bottega che sa di pane e che dentro ha mille ricordi, anche se ora, al di là di quella porta, c’è un vuoto enorme e il vecchio forno è stato smantellato. Essere catapultati nella cucina dove la nonna Alba faceva il croccante semplicemente perché, passando di fronte ad una pasticceria, se n’è percepito appena appena l’odore. Continua a leggere “L’anima dei luoghi”

Caro commissario ti scrivo

Cara collega, caro collega,
ho incontrato la tua quinta per pochi giorni e già ho provato il desiderio di conoscerli ancora un poco. Sono arrivata con molte preoccupazioni: documenti da visionare, programmi svolti, chissà su quali testi, oddio anche Pasolini… E poi tutto è tornato come nella mia di quinta: i saluti di rito, i fogli protocollo e il dizionario sul banco. La prima prova, sudatissima, e lunghissima… Chissà come l’avranno fatta? Loro, e i miei… Chissà che traccia avranno scelto, i miei? Il calendario degli orali è stato pubblicato solennemente e solennemente loro si sono presentati: chissà chi glielo avrà detto che dovevano presentarsi in camicia e bianca per di più, perché quando poi son venuti a sentire l’orale degli altri, vestiti secondo lo stile personale, molti han saputo essere anche più belli. Continua a leggere “Caro commissario ti scrivo”

Parabola esistenziale

Sono una persona semplice. Semplice ma complessa. Semplice ma allo stesso tempo dotata di mille sfaccettature. La mia vita è stata burrascosa già dalla tenera età, quando pensando ai grandi problemi che il mondo doveva (e deve) affrontare mi sentivo così piccola e impotente che il panico mi rapiva: mi faceva tremare e sudare le mani, mancare il respiro e accelerare i battiti del mio cuoricino. Sono sempre stata una persona sensibile. La natura per me è stata, fin da quando ero piccola, sacra come un tempio, un tesoro di cui bisogna prendersi grande cura. Crescendo ho mantenuto questa mia sensibilità ma in più notavo che le emozioni che provavo le percepivo tanto intensamente e ogni volta che qualche sentimento si faceva strada nei meandri della mia mente il mio battito aumentava e la testa mi girava. Avevo paura di essere abbandonata e quindi mi isolavo per prevenire la delusione di vedere andarsene un’altra persona. Poi con l’aumentare dell’età la mia mente è diventata sempre più particolare e complessa. Continua a leggere “Parabola esistenziale”

101

Mi piace fantasticare e immagino che chi, in qualche modo, avrà occasione di leggere questo articolo, avrà modo di conoscere la nostra Gazzetta e l’obiettivo con cui viene scritta. Molte volte mi sento un po’ come una “calamita” e mi rendo conto che attorno a me spesso ci sono persone che vivono con entusiasmo. Penso sia una caratteristica in parte innata e in parte coltivata, anche ascoltando le parole di uno dei miei idoli. Per una questione di “energie” probabilmente si finisce per attirare i propri simili. Continua a leggere “101”

Tipi di faro

Ci sono i fari. Costruzioni imponenti che grazie ai loro segnali luminosi aiutano i naviganti a seguire la rotta, segnalano punti pericolosi o fungono da riferimento. E poi ci sono le PERSONE faro. Tutti noi abbiamo una persona faro, quella che ci è accanto nei momenti in cui ne sentiamo più bisogno, quella che ascolta senza parlare, quella che ci sostiene senza chiederlo, quella che vede la parte migliore di noi e ci aiuta a tirarla fuori, quella con cui parliamo senza pensare, quella che ci aiuta a brillare. Qualcuno nasce persona faro, qualcun altro lo diventa durante il proprio percorso di crescita personale, altri lo sono sempre stati anche se non ne sono consapevoli. Continua a leggere “Tipi di faro”

La magia della notte di San Giovanni

La notte di San Giovanni avviene tra il 23 e il 24 giugno e celebra il solstizio d’estate, momento in cui il sole raggiunge il suo punto più alto, portando energie positive e potenti per realizzare desideri e intenzioni. Sono molti i riti e le leggende legati a questa notte, che variano nelle diverse zone d’Italia ed hanno origini antiche che uniscono sacro e profano, magia e spiritualità, suggestione e mistero. Si narra che in questa notte il mondo divino sfiori quello umano e che tutti gli elementi della natura, in particolare fuoco e acqua, vengano investiti da poteri miracolosi ed ogni cosa diventi possibile. Le erbe bagnate dalla rugiada acquisiscono virtù curative e protettive, grazie all’influsso della luna. In diverse aree del Friuli, queste erbe vengono raccolte e utilizzate in modi unici. Eccovi le tradizioni più diffuse: Continua a leggere “La magia della notte di San Giovanni”

La felicità

La felicità è una cosa semplice, ma come tutte le cose semplici la si complica a tal punto che trovarla sembra sia un’impresa impossibile. È talmente preziosa che non la si può trovare ovunque, e nelle cose troppo semplici. È talmente preziosa che non la si può trovare senza essersela sudata e aver fatto tanta fatica. E pensando così la felicità non la si trova mai. Non c’è nulla di più sbagliato penso io: la felicità è banale, è semplice è gratis. Preparando delle lezioni sull’imperativo mi imbatto in questi 21 consigli per essere felici, e con piacere li condivido con voi: Continua a leggere “La felicità”

Odium parit mortem, vitam progignit amor

L’odio produce morte, l’amore genera vita. Esiste un luogo in Friuli Venezia-Giulia dove questa scritta campeggia su un’urna in legno e bronzo. È un luogo particolare. Ubicato in una terra che ha visto nei corso dei secoli varie dominazione e contese: italiani, austriaci e popolazioni slave, contesero queste terre. Alternandosi nel corso degli anni a cavallo tra ‘800 e il ‘900. Ricordo che l’albergo dei miei nonni, a Gorizia, era edificato su tre piani, uno cosiddetto degli “italiani” uno degli “austriaci” uno degli “sloveni” perché le sopraelevazioni avvennero in periodi differenti, nella quale la città passò tra una dominazione ed un altra.
Il monumento Ara Pacis Mundi, fu eretto nel dopo guerra nel 1951 da l’architetto milanese Mario Baciocchi, sul colle che sovrasta Medea (Go).
Nella sua camera ipogea vi è un’urna che raccoglie le zolle di terra provenienti da vari luoghi: cimiteri di guerra nazionali e stranieri, campi di sterminio, vi sono anche custodite delle ampolle contenenti l’acqua del mare proveniente dai luoghi dove furono affondate alcune navi e più in generale da molti luoghi dove trovarono la morte migliaia di persone. Sono custodite le terre raccolte anche dei conflitti più recenti: Nassirya (Iraq), Libano e Afghanistan. Presto nuova terra verrà aggiunta.
Il monumento sta a simboleggiare il dolore che ogni guerra porta con sé senza distinzione tra vincitori e vinti, perché non c’è vittoria che potrà alleviare il dolore, non c’è vittoria che ridarà la vita a chi l’ha persa.
Non c’è vittoria che giustificherà mai questo dolore.

Vida “Baudasch” Michele

La moto diventa un messaggio di forza e unità

Ho partecipato per la prima volta al Distinguished Gentleman’s Ride a Treviso, e ancora sento il rombo nel cuore. Non solo quello dei motori, ma quello delle emozioni condivise lungo un percorso che è andato ben oltre l’asfalto. Eravamo in tanti: eleganti, fieri, ma soprattutto uniti. Uomini e donne in sella alle proprie moto, spinti da uno desiderio comune: sostenere la salute mentale degli uomini e la ricerca sul cancro alla prostata. Un filo invisibile ci teneva uniti, fatto di sorrisi, pacche sulle spalle, sguardi complici sotto le visiere sollevate. Il tragitto che ho percorso in moto sembrava un viaggio nel tempo, ma anche un modo per liberare la mente dopo ogni curva. Continua a leggere “La moto diventa un messaggio di forza e unità”

Diamoci un taglio

Sì, lo so: nell’immaginario comune abbandonare un progetto o un’esperienza non è considerato virtuoso; il coraggio di proseguire oltre le difficoltà è segno di tenacia e determinazione, di resistenza e forza morale. Eppure ci sono certe situazioni in cui darci un taglio è la cosa giusta da fare. Come infatti un bel taglio di capelli non solo porta benessere e senso di rinnovamento ma anche fortifica la chioma, anche una decisa potatura nelle relazioni e nelle situazioni può giovare in più direzioni. Quando l’esperienza che stiamo vivendo non ha più le caratteristiche della gioia e dell’entusiasmo, quando si esauriscono o si spengono subito le idee e le risorse che pensiamo di poterci dedicare, quando la salute è minata dalla tossicità di ciò che ci circonda e la dignità è ridotta a dei signorsì, allora è veramente il momento di voltare pagina. Continua a leggere “Diamoci un taglio”

Caro commissario ti scrivo

Caro commissario esterno,
la scuola sta finendo, gli Esami di Stato si avvicinano. I ragazzi di quinta del nostro istituto (di tutti, probabilmente) si aggirano per i corridoi inquieti: c’è fermento per la festa di fine anno, c’è confronto sulle magliette di classe che stanno preparando per sé e per i loro insegnanti, ma c’è anche una preoccupazione latente, quella per una maturità tanto nominata e ormai prossima a compiersi. Tra di loro ci sono anche i miei alunni, che a breve incontrerai anche tu. Non li conosco da molto tempo, ma abbastanza per averne compreso le caratteristiche essenziali. C’è quello ansioso (sono molti così, in realtà) che ha studiato tantissimo durante l’anno e che pensa all’Esame di Stato come ad un mostro pronto a succhiare via le sue ultime energie; c’è quello che è rimasto a galla tra i cinque, i sei, forse qualche sette per rimediare e che ora sente di essere arrivato al banco degli imputati, non troppo pronto per il processo; c’è quello sicuro di sé, quello a cui sembra di avere ancora moltissimo tempo a disposizione, quello che si concentra già sul “poi”, perché a luglio ci sono i TOLC e bisogna prepararsi per accedere all’università. Continua a leggere “Caro commissario ti scrivo”

La casetta

Cos’è per te la casetta? Ti posso raccontare cosa rappresenta per me la mia. È un luogo sicuro dove posso ritornare dopo qualsiasi attività che mi porta lontana da essa, per lavoro, sport o tempo libero.
Quando torno a casa trovo ad aspettarmi le mie due cagnette, Indy e Mila (sono mamma e figlia). Posso anche aver avuto dei momenti poco piacevoli ma, quando entro, loro mi accolgono sempre energiche e con la loro esuberanza mi rendono felice e serena. La casetta è di colore giallo come il sole e durante la primavera e l’estate ha il giardino riempito con piante e fiori. Continua a leggere “La casetta”

Il benvenuto di Viburno

Il Pallon di Maggio è una pianta ornamentale da giardino, un arbusto di media altezza il cui nome scientifico è Viburnum Opulus Roseum. La sua particolarità è sicuramente il suo rigoglioso cappello fiorito, ricco di grandi fiori bianchi dalla forma sferica tali da sembrare tante profumatissime palle di neve. La prima volta che l’ho visto era proprio durante la sua fioritura nei mesi di maggio e giugno. Il suo profumo richiamava la mia attenzione ogni volta che uscivo dal cancello di casa, e mi fermavo a guardarlo incuriosita e anche ammirata. Continua a leggere “Il benvenuto di Viburno”

La Felicità del Presente

“Sarò felice quando… mi sposerò, andrò in vacanza, avrò una casa, andrò in pensione, ecc.”
E così la felicità diventa sempre un traguardo da raggiungere, qualcosa che esiste solo nel futuro, mai nel presente. Ma se continuiamo a spostare l’asticella, quando arriverà davvero quel momento?
Non c’è niente di sbagliato nel desiderare di più, ma la felicità non è solo alla fine del percorso. È anche qui, nelle piccole cose di oggi. Nei momenti che spesso diamo per scontati. Nella capacità di fermarsi un attimo e accorgersi che, anche adesso, c’è qualcosa di bello intorno a noi.
Continua a leggere “La Felicità del Presente”

Nulla accade per caso. Lo diceva Jung

Vi è mai capitato di pensare che nulla di ciò che ci accade nella vita sia frutto del caso? Effettivamente, alcune volte mi sorprendo di notare come determinati avvenimenti, apparentemente distanti tra loro, siano in realtà connessi. Solitamente li considero delle coincidenze, ma recentemente ho scoperto che la psicologia offre una spiegazione più profonda per questo fenomeno. Carl Gustav Jung, celebre psicanalista e filosofo attivo negli anni ’50, è stato il primo ad introdurre il concetto di sincronicità, spiegando come avvenimenti che sembrano del tutto scollegati tra loro possano invece celare una profonda connessione. Secondo Jung, la sincronicità che caratterizza due eventi può spesso essere percepita come particolarmente significativa. Continua a leggere “Nulla accade per caso. Lo diceva Jung”

Ragazzo dai pantaloni rosa

Non sono un critico cinematografico, non ne ho le competenze, ho un collega fantastico che ricorda nomi, attori, registi, anni di uscita dei film e persino i minuti nei quali ci sono le battute più importanti, io questo non lo so fare però dopo aver visto IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA due righe le voglio scrivere ugualmente e, come sempre, le scrivo di getto. La storia si apre con la voce narrante, fuoricampo, del protagonista che ci dice che, se in questo momento fosse vivo avrebbe 27 anni, e ci anticipa la tragedia che andremo a vedere. È una storia vera quella di Andrea, una storia come centinaia di altre storie mai raccontate, chiuse con un lucchetto dentro ad un cassetto, una storia di vergogna, di paura, di mancanza di comunicazione, di disattenzione da parte di chi, adulto, dovrebbe controllare, capire, vedere e non sottovalutare ma soprattutto è una storia di adolescenza, di chi cerca, a volte con tanta fatica, il suo posto nella società. Continua a leggere “Ragazzo dai pantaloni rosa”

Superpoteri

In un vecchio album di fotografie ho ritrovato questo “ritratto” che rappresenta la mia famiglia qualche anno fa. Quando i miei figli erano bambini ci piaceva inventare storie in cui noi eravamo i protagonisti e ognuno aveva dei superpoteri. É passato parecchio tempo, la maggior parte purtroppo li ho dimenticati, ma ricordo in particolare il mio: Bacino Girl, ovvero colei che cura le persone grazie al potere dei baci. Lo avevo davvero quel super potere (come ogni mamma) infatti incredibilmente ad ogni graffio o botta entravo in azione, e come per magia il dolore diminuiva o addirittura spariva. Continua a leggere “Superpoteri”

Arrivi da ospite, te ne vai da locale

L’esigenza di fare vacanze meno stressanti è un tema sempre più sentito, trasformare il turismo in una risorsa reale, in un contributo effettivo delle comunità locali, eliminando l’overtourism, ossia l’eccesso di turismo, che rischia di ingolfare le mete più celebri, è l’obiettivo di Unexpected Italy, una startup italiana che propone un modo rivoluzionario di visitare i luoghi e di porsi nei confronti di questi e delle persone che li vivono. “Vieni come ospite, riparti come abitante del posto” è lo slogan citato nel sito, che mette in connessione i consigli e gli itinerari locali per vivere le esperienze autentiche di ogni luogo, evitando di congestionarlo, e aiuta a sfuggire alle trappole per turisti. Continua a leggere “Arrivi da ospite, te ne vai da locale”

L’umarell

Non mi sono mai fermata a pensare a cosa ci sia di così affascinante nello stare a guardare i cantieri in costruzione. Eppure, ora che il mio ospedale si sta ampliando, guardando dalla finestra spesso trovo colleghi nella stessa strana posa dei vecchietti da cantiere. Altro che la curiosità è femmina: avete mai visto una donna in questo ruolo? Siate sinceri… A volte vorrei avvicinarmi e sentire i commenti: sono tutti muratori esperti? Sono dottori in ingegneria? Saprebbero dare consigli? Magari ogni tanto ci può stare un vecchio capo cantiere o veterano escavatorista ma non credo sia così almeno per il 98% dei casi. Lo sapevate che per questi signori è stato addirittura coniato un termine che è entrato ufficialmente nello Zingarelli nel 2021? UMARELL: Continua a leggere “L’umarell”

La città dipinta

Quest’anno lavoro in un istituto tecnico turistico e, un giorno, ho avuto la fortuna di accompagnare una mia classe in uscita a Pordenone che, tra l’altro, sarà capitale della cultura nel 2026! Direte voi, sarcastici: che fortuna accompagnare 21 adolescenti in giro per la città! Eppure è stata una delle uscite più interessanti. Era una giornata grigia e molto fredda che è iniziata al PAFF, il Museo del fumetto: lì ci aspettava una guida che ci ha raccontato qualche curiosità su Pordenone e poi ci ha accompagnati alla scoperta della città. Abbiamo percorso il centro storico e ci siamo soffermati sui meravigliosi palazzi affrescati che si affacciano sul corso. Avrò percorso quella strada mille volte ma non mi sono mai soffermata sui dettagli dei palazzi, il mio sguardo era più rivolto alle vetrine o alla persona con cui camminavo che verso l’alto. Continua a leggere “La città dipinta”

Il giornale

Qualche tempo fa… sono in treno, di ritorno a casa, dopo una tranquilla giornata di università; a fianco a me un signore: mezza età, occhi un po’ persi, a tratti socchiusi, giornale in mano. Il viaggio è regolare, alle 19.12 arriveremo a destinazione, tempo di mettere su il giubbotto, cappello, e le porte si apriranno. Tutto secondo i piani, senonché girandomi intravedo, il giornale, sul sedile: “Lo ha dimenticato”. Dall’alto delle mie ormai plurime esperienze di “consegna e raccolta oggetti dimenticati da persone”, prendo il giornale, preparo il miglior sorriso compassionevole per l’occasione, tocco la spalla al signore: “Mi scusi, ha dimenticato il suo giornale, ecco qua”.  Continua a leggere “Il giornale”

L’italiano che rivoluzionò il mondo editoriale

Cosa hanno in comune lo studente delle elementari, Enzo Biagi e Dan Brown. Tutti e tre utilizzano punti, virgole, apostrofi ed accenti, per far comprendere meglio i propri testi. Ma, a chi si deve questa innovazione?
I testi antichi non avevano alcuna punteggiatura, le parole si susseguivano una dopo l’altra rendendo difficoltosa la comprensione del testo. Fu un editore veneziano, Aldo Pio Manuzio (Bassiano tra il 1449 e il 1452 – Venezia 1552) che trasferitosi dal paese natio, nel Lazio, passando per Firenze e Bologna, si stabilì presso la Serenissima nel suo momento di maggior splendore, e vi fondò le Edizioni Aldine. Continua a leggere “L’italiano che rivoluzionò il mondo editoriale”

Libera creatività

Oggi vi vorrei parlare di un quadro. Non sono certo un critico d’arte e l’opera che vi presento non è un Picasso, ma posso garantirvi che per me vale anche di più! Spero di non risultare altezzosa ma è esposta nella mia personalissima “pinacoteca” e l’artista, come usava nei tempi antichi, ha realizzato un ritratto di famiglia.
Con grande orgoglio posso dirvi che quella al centro con l’abito rosso sono io che, in via del tutto eccezionale, indossavo delle scarpe con il tacco ed ero stata dal parrucchiere per una piega liscia.
Il naso non è venuto benissimo ma pazienza, è una libera interpretazione del giovane artista. Continua a leggere “Libera creatività”

E poi oggi ho aperto quella scatola…

…e c’ho trovato dentro tutta una vita! Pagine e pagine di diari, agende, cartoline, lettere. Scrivere su ogni superficie disponibile è un vizio che ho da sempre, a quanto pare, ma ritrovare tutti i miei diari, i miei calendari, le mie agende è stato come scoperchiare il vaso di Pandora. Tutta la tristezza amorosa di un’adolescente degli anni novanta. L’amore per la musica; il ricopiare i testi delle canzoni; i biglietti dei concerti tra le pagine del diario “segreto”. Autografi, testi di canzoni, con traduzione a lato se erano straniere ma mi piacevano troppo e volevo imparare a pronunciarle correttamente! Ho recuperato abbozzi di poesie scritte sui tovaglioli del bar, pensieri sparsi su fogli recuperati qua e là, numeri di telefono scritti su post-it ormai quasi inesistenti. Continua a leggere “E poi oggi ho aperto quella scatola…”

Non tutti i batteri vengono per nuocere

Una nuova scoperta potrebbe aprire le porte alla risoluzione del problema di come eliminare la CO2 o quantomeno di porvi un argine al suo continuo aumento. La CO2 è il principale artefice dell’effetto serra, che sta portando al continuo surriscaldamento del nostro pianeta.
La cosa straordinaria è che non si tratta di un’invenzione tecnologica, e la scoperta riguarda un batterio che ha delle eccezionali capacità. In natura ce ne sono diversi con questa capacità, ma questo in particolar modo, e a differenza dei suoi simili, ha una velocità di assorbimento incredibile.
Continua a leggere “Non tutti i batteri vengono per nuocere”

I semini

Sono sicura che sarà capitato anche a voi di trovarvi in uno stato emotivo non proprio allegro.
Al di là del fatto che alle volte siamo in balia di quello che succede all’esterno, ogni tanto ci sono momenti altalenanti che dipendono solo da noi. Te ne viene in mente almeno uno? Bravo! Il fatto che tu l’abbia individuato è positivo, perché purtroppo alle volte, non riusciamo ad accorgercene, presi dentro al vortice della vita.
Possiamo però fare molto per noi stessi; pensa quanto poco basti per riportarti nel percorso per essere te stesso. Continua a leggere “I semini”

Oggi mi sento un geyser

“…ora lasciami stare.
E non mi urlare addosso o esplodo come un geyser…” (Lazza – Buio davanti)
Tanti piccoli geyser pronti ad esplodere: a forza di lasciar perdere, non rispondere, tenere dentro, reprimere il nostro disappunto, non chiarire situazioni che ci creano disagio finiamo per accumulare rabbia, rancore, tensioni ed emozioni nocive. Col rischio di sfogarci nel momento, nel posto e con le persone sbagliate. Alzi la mano chi almeno una volta si è ritrovato in una situazione simile. E a quanto pare siamo in molti. Leggo che in alcune strade della “Grande Mela” sono stati installati dei piccoli sacchi da prendere a pugni per sfogare le proprie tensioni mentre si cammina o si aspetta di attraversare. Continua a leggere “Oggi mi sento un geyser”

Devo averlo già visto

È la condanna di chi è dotato di particolare talento per la fisiognomica. Continuare ad arrovellarsi per capire chi, dove, quando si ha già incontrato un volto non ignoto, ripercorrere le polaroid delle vacanze, sfogliare i ricordi finché… Ecco dove! Nel cuore della notte, nel punto più alto della sonata a concerto, quando meno te lo aspetti: eccolo! Il ricordo, l’istantanea, l’anello di congiunzione! Un dettaglio che rimette in pace l’ingranaggio di quella fantastica macchina che è la memoria fotografica. Ma se fosse un bluff? Continua a leggere “Devo averlo già visto”

Chappell Roan: l’icona pop del momento che si schiera dalla parte della comunità Queer

Nel mondo esistono milioni di artisti: cantanti, attori, pittori, scrittori e molti altri. Tuttavia, solo alcuni riescono veramente a distinguersi. Mi riferisco a coloro che possiedono uno stile unico, che li rende inconfondibili. Può essere una caratteristica fisica, un modo di parlare, la personalità, qualcosa che, non appena la vediamo, ci fa pensare immediatamente a loro. Ma solo i migliori sanno valorizzarsi e distinguersi dagli altri. Esemplare è il caso di Chappell Roan, cantautrice statunitense di soli 26 anni, che ha recentemente vinto il suo primo Grammy come “miglior artista esordiente del 2025”.
Leggendo la sua storia, ho ammirato la sua perseveranza e la grande intuizione nel capire perfettamente quale fosse lo stile che la rappresentava al meglio, riuscendo così a catturare l’attenzione delle persone. Continua a leggere “Chappell Roan: l’icona pop del momento che si schiera dalla parte della comunità Queer”

Papaveri

Dedicati a chi ogni giorno lotta, sgomita, ama, soffre, ride, piange, si impegna per raggiungere il suo sogno e per farlo alza la testa anche durante la tempesta e si distingue da tutti gli altri perché mentre tutto intorno sembra volgere al peggio, mentre all’orizzonte si avvicina il nubifragio, la vita non smette mai di stupire, il sangue scorre rosso, il cuore pulsa e tra i tanti curvi e chini qualcuno, il più audace oppure il più folle sfida la tempesta.

Andrea Spessotto

Fare il volo di Icaro

Il mito di Icaro, uno dei più noti della mitologia greca, ci racconta la storia di un giovane che, sfidando le leggi della natura, vola troppo vicino al sole con delle ali di cera costruite da suo padre Dedalo. La sua incosciente ambizione lo porta alla rovina: le ali si sciolgono, e Icaro cade nelle acque profonde del mare, dove troverà la morte. Ma dietro questa affascinante e tragica storia, si nasconde una riflessione più profonda: la capacità di riconoscere e rispettare i nostri limiti. Spesso i miti finiscono per essere dimenticati, ma questo in particolare penso che rappresenti, in modo straordinariamente attuale, l’emblema del conflitto tra ambizione e moderazione che spesso si verifica nella nostra vita. Continua a leggere “Fare il volo di Icaro”

Lampi fioriti

Ci sono percorsi della nostra città o del paese in cui viviamo che conosciamo a memoria. Li percorriamo spesso a piedi o in macchina e siamo tutti perfettamente in grado di descriverli dettagliatamente. Girato l’angolo della strada ci sono le strisce pedonali, più avanti la panchina con vicino il bidone dei rifiuti, poi c’è lo spartitraffico con l’aiuola nel mezzo, i lavori in corso, i portici con la via pedonale, la fermata del bus ecc. Più o meno sapremmo anche quali sono le persone che incontriamo passando di là sempre alla stessa ora. La signora con il passeggino, che approfitta delle giornate di sole per fare una passeggiata, chi si allena correndo, chi porta fuori il cane, chi va sempre di fretta, il corriere che fa le consegne e noi, immersi nella nostra quotidianità con la testa in chissà quali impegni importantissimi. Continua a leggere “Lampi fioriti”

Forse anche gli alberi sono timidi

Proprio come noi esseri umani, anche gli alberi hanno bisogno del loro spazio personale. Questo comportamento è assunto da diverse piante ed è definito “timidezza delle chiome”, in inglese “crown shyness”. Si tratta di un fenomeno molto particolare secondo cui le chiome degli alberi si sistemerebbero in modo da non toccarsi l’un l’altra, mantenendo un certo distacco che andrebbe a creare una sorta di mosaico. Questo spettacolo si può osservare principalmente nelle foreste tropicali o nei boschi, dove gli alberi crescono molto vicini tra di loro. Qui sviluppano il loro fogliame in modo tale da creare un gioco di simmetrie e spazi da cui la luce penetra in modo singolare ed equilibrato. Per quanto riguarda la spiegazione alla base di questo fenomeno, gli esperti hanno formulato diverse ipotesi, le quali però non sono state del tutto confermate. Continua a leggere “Forse anche gli alberi sono timidi”

Amicizia vera

Ci sono persone che entrano e che escono in continuazione nella vita di ognuno di noi per tanti motivi, persone che lasciano un segno profondo o che in tempo breve vengono rimosse dalla memoria, persone che immaginavi in un modo e poi sono in un altro, persone che ti sorprendono, che ti fanno stare benissimo per giorni, mesi o anni e poi magari all’improvviso spariscono… E poi ci sono i “pilastri”, che la vita ti ha donato per farti un grande regalo, per dirti che sei al sicuro e che qualsiasi cosa accada loro sono lì pronti a ridere o a piangere insieme a te, o anche a restare in silenzio se serve, perché alle volte le parole non servono. Continua a leggere “Amicizia vera”

Giallo, attraverso uno scatto

Il giallo è quello della Luna raccontata da Pirandello, quello di Ciaula che non la conosce ma che una notte esce dalla miniera dove lavora e la scopre nel cielo per la prima volta; il giallo è di quella della grande Luna che illumina il paesaggio e che cancella in un solo attimo la sua paura di bambino del buio e della notte; Il giallo è quello della ginestra di Leopardi, un fiore esile e delicato ma nello stesso tempo forte e tenace che cresce sulle pendici del Vesuvio coperte di durissima lava e che dimostra che dinnanzi alla volontà, al sogno, al coraggio e alla voglia di vivere nulla è precluso. Il giallo è il colore che rappresenta la vita che, anche se a volte dura e difficile, merita sempre di essere vissuta.

Andrea Spessotto

L’ultima pagina del libro

Quando le persone entrano a casa mia restano esterrefatte per la quantità di libri che trovano sparsi ovunque. “Ma li hai letti tutti tu?” chiedono spesso. Fortunatamente condivido questa passione con Alessandro ma è vero che per la maggior parte sono miei. Mi piace anche vedere che pian piano anche le mensole di Agnese si stanno riempiendo di volumi colorati. A volte mi sento dire: “beata te che hai tempo per leggere”. Io non sono così d’accordo su questa affermazione. Il tempo per leggere io me lo creo! Leggo mentre aspetto in sala d’attesa, allo smartphone preferisco la carta anche mentre aspetto in uno studio, ad un appuntamento o semplicemente mentre aspetto che mia figlia esca dalla palestra. Continua a leggere “L’ultima pagina del libro”

Follow the shape, l’arte diventa inclusione

La meraviglia del panorama di Napoli svelata ai non vedenti grazie a un corrimano capace di raccontare la bellezza in caratteri braille. Si tratta di “Follow the shape”, un’opera di Paolo Puddu, un’artista lombardo con estro artistico misto a coscienza sociale che parla di un’Italia diversa da quella dei cori dell’intolleranza a cui troppo facilmente ci si abitua. L’opera si può trovare là dove si innalzano le antiche mura medievali di Castel sant’Elmo. Dalla collina del Vomero, dove esisteva una piccola chiesa dedicata a Sant’Erasmo già nel X secolo, in uno sguardo è possibile racchiudere tutta la bellezza della città di Napoli vista dall’alto. Continua a leggere “Follow the shape, l’arte diventa inclusione”

Resistenza

La seconda guerra mondiale fu un periodo drammatico nel quale l’Italia fu certamente una della nazioni più duramente colpite anche perchè, oltre al conflitto, si aggiunse anche la guerra civile.
Da un lato i nazifascisti dall’altro i vari gruppi di liberazione sorti su iniziative popolari.
Tra questi gruppi, due, incredibilmente poco noti, si contraddistinguono per la loro peculiarità: la brigata “Alice Noli” e la brigata “Mario”, la prima operante nell’entroterra ligure, l’altra in quello marchigiano.
E’ argomento ben noto il prezioso apporto, nei gruppi di resistenza, delle donne e, tra queste, vorrei ricordare la pordenonese Teresina Degan, che fu anche preside dell’Istituto per Geometri di Pordenone. Continua a leggere “Resistenza”

Concerto al lume di candela

Ilaria era seduta sulla sua scrivania intenta a leggere il biglietto di auguri che le avevano regalato gli amici per il compleanno. Era una locandina con le date di un concerto particolare chiamato “Candlelight”. Aveva già sentito parlare di questi spettacoli ma non ne aveva mai visto uno, così si mise a sfogliare i vari eventi fino a trovare qualcosa che la colpisse. “Quale città migliore se non l’incantevole Venezia per ascoltare un quartetto d’archi?” pensò fra sé e sé. Era una domenica d’inverno ma il sole si irradiava su tutta la laguna. Ilaria era arrivata a Venezia in treno con alcuni amici e subito si era messa a camminare lungo le calli meno frequentate della città, curiosa di conoscere anche le parti nascoste di quel posto. Continua a leggere “Concerto al lume di candela”

Portatemi anche il sole

Il più ricco dei ricchi, nonché più potente dei potenti, una mattina si alzò e disse: – Ho deciso! Comprerò tutte le montagne della Terra! E così fece.  In men che non si dica i suoi servitori si fiondarono in ogni angolo del pianeta e in quattro e quattr’otto conclusero l’acquisto di tutte le montagne, da quelle più alte, che arrivavano a toccare il cielo, a quelle più basse, la cui cima superava di poco l’altezza della tana di una talpa. Gliele portarono, ed egli le mise nel proprio regno, per poter passeggiare tra i boschi e sentieri nei momenti di relax. Pochi giorni più tardi, una mattina subito dopo colazione, si alzò di scatto dal proprio tavolo esclamando: – Ho deciso! Comprerò tutti i laghi della Terra! E così fece. In men che non si dica i suoi servitori raggiunsero ogni anfratto del pianeta, e in poco più di un battito di ciglia comprarono tutti i laghi, da quello più esteso, grande come un mare, a quello la cui superficie riempiva a malapena la circonferenza di una pozzanghera. Continua a leggere “Portatemi anche il sole”

La mia maestra

Anni fa avevamo solo una maestra che si occupava dell’insegnamento di tutte le materie: la mia era davvero speciale, ci faceva sentire tutti “a casa” e i ricordi di quello che lei ha rappresentato sono ancora vivi nonostante siano trascorsi parecchi anni. Se chiudo gli occhi rivedo ancora il suo sorriso sincero e caldo, i suoi gesti di affetto nei confronti di tutti gli alunni, ciascuno con le proprie storie e le proprie difficoltà. Ricordo che aveva istituito un mezzo di comunicazione che ognuno poteva utilizzare liberamente: un quadernetto (il mio aveva la copertina con i fiori, per differenziarlo da quelli monocromatici delle materie scolastiche) in cui si potevano scrivere i propri pensieri; così, spesso, il lunedì mattina si trovava sulla scrivania una pila alta di quaderni, perché tutti ci tenevano a raccontarle un dettaglio del proprio fine settimana, magari una cosa bella oppure una disavventura. Continua a leggere “La mia maestra”

La mia storia

C’è chi vive in auto per necessità o per scelta; c’è chi, vittima di bullismo, tiene il cuore chiuso in uno scrigno; chi ha perso il lavoro; chi è in cerca di un sogno; chi ricomincia da zero ogni giorno. Rifugiato, bipolare, disoccupato, vittima di abusi, orfano. Un titolo, una storia. Da leggere? No da ascoltare. Si chiama Biblioteca Umana ed è un iniziativa nata in Danimarca qualche anno fa. Continua a leggere “La mia storia”

Kalsarikännit

Impronunciabile e irresistibile, allunga l’elenco delle parole che arrivano dal Nord Europa e celebrano il piacere di stare a casa quando fuori fa freddo. Dopo il danese e norvegese Hygge, ovvero il comfort dello spazio domestico e lo svedese Lagom, che interpreta l’idea della giusta quantità tocca alla Finlandia spalancare le porte a una nuova esperienza:  celebra il piacere di rinunciare ai “dovrei”, per restarsene in casa al caldo cullandosi nel dolce far niente; Il termine kalsarikännit deriva dalla fusione di due parole finlandesi: kalsarit, che significa “mutande”, e känni, che si traduce in “ubriachezza”. Letteralmente, quindi, il kalsarikännit rappresenta l’atto di ubriacarsi in mutande o, in senso più ampio, di rilassarsi e godersi il proprio tempo libero in solitudine, senza la necessità di interazioni sociali o di uscire di casa. È importante sottolineare che, nonostante la presenza del termine “ubriachezza”, in questa pratica non è necessariamente legato al consumo di alcolici, ma piuttosto all’idea di prendersi del tempo per sé stessi. Continua a leggere “Kalsarikännit”

La caccia alle balene. Una pratica crudele che Greenpeace cerca di combattere

La caccia alle balene per fini commerciali è una pratica antica contro cui, nel corso degli anni, si sono scagliate diverse organizzazioni internazionali e non governative. È stata vietata a partire dal 1986, quando è entrata in vigore una moratoria internazionale stabilita dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle Balene (IWC). Ciononostante, vi sono molti Paesi le cui economie si basano in misura significativa sui proventi derivanti dal settore della pesca, che include anche le attività legate alla caccia alle balene. Tra questi vi sono la Norvegia, l’Islanda ed il Giappone, che hanno più volte violato importanti norme internazionali volte a salvaguardare la fauna marina. Continua a leggere “La caccia alle balene. Una pratica crudele che Greenpeace cerca di combattere”

Ricordatevi di aprire le finestre quando piove

Tendenzialmente c’è la convinzione che si debba chiudere le finestre nelle giornate di pioggia. Mia nonna fin da piccola mi ha sempre insegnato di tenerle aperte anche solo per pochi minuti, per assaporare quel profumo che si crea quando l’acqua tocca la terra o l’asfalto, per farsi avvolgere dall’odore della pioggia. Ho scoperto che non aveva torto. Quel romantico profumo che si sprigiona nell’aria quando piove si chiama Petrichor. Continua a leggere “Ricordatevi di aprire le finestre quando piove”

Basta pensare

È da molto che non scrivo ma è stato un anno davvero intenso dal punto di vista professionale e personale. Qualche cambiamento e qualche esame da superare…mamma mia, pensavo proprio di non riuscire a farcela a fare tutto! E poi per magia, un passo alla volta, ci sono riuscita.
Durante questo tempo mi sono resa conto di una cosa molto importante, di quanto siano preziose quelle persone che ci ricordano di non pensare troppo a quello che sarà o a quello che c’è da fare ma di vivere il momento e darsi da fare.
Continua a leggere “Basta pensare”

Din Dim e Joao, storia di una grande amicizia

Joao Pereira de Souza è un ex muratore in pensione di 71 anni. Nel 2011 trovò tra le rocce vicino al suo villaggio, a pochi chilometri da Rio de Janeiro, un piccolo pinguino avvolto dal catrame e in fin di vita. Lo prese con sé e pazientemente lo ripulì, togliendo la massa nera dalle sue piume, nutrendolo amorevolmente con una dieta a base di pesce.
Una volta ripresosi completamente lo trasportò in una isola vicina, nella convinzione che il luogo più tranquillo e lontano dalla metropoli, potesse aiutare Din Dim, così lo aveva chiamato, a riprendersi la sua vita. Continua a leggere “Din Dim e Joao, storia di una grande amicizia”

Scatti di Nuova Vita

Lei per tutti è zia Ambra, la titolare dello studio fotografico Controluce di Fiume Veneto (PN) specializzato in servizi fotografici di famiglia: dal servizio gravidanza ai newborn passando per le cerimonie non manca proprio niente, ma il loro punto di forza sono sicuramente i servizi in esterna.
Nel 2022 Ambra Da Re firma l’allestimento fotografico per il restyling del reparto di ostetricia e maternità dell’ospedale di San Vito al Tagliamento: la primaria, dott.ssa Roberta Pinzano, le ha chiesto di studiare un percorso comunicativo attraverso immagini e parole in grado di rilanciare il messaggio che l’ospedale vuole dare in un tempo di grandi incertezze per la sanità. “Nuova vita” riassume le scelte che la fotografa ha condotto sulle sue foto di repertorio, ma anche sulle sue esperienze come madre: nuovo volto ai corridoi del punto nascita, nuova vita quella che qui viene messa al mondo e nuova donna quella che esce dalla porta portando con sé il fagottino.
Continua a leggere “Scatti di Nuova Vita”

Ricalcolo

Chi ha giocato al gioco “monopoli” conosce bene la carta IMPREVISTI…la si teme, ma è inevitabile, alle volte con il dado esce proprio quel numero che ti fa finire lì sopra. Speravi che la sorte ti facesse capitare sulla casella prima oppure su quella dopo…invece sei finito proprio lì e allora ti tocca “pescare”.
Succede spesso anche nel quotidiano… Forrest Gump diceva “la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita” e così dobbiamo solo prenderne atto e cogliere le occasioni per imparare qualcosa. Continua a leggere “Ricalcolo”

Sulle ali della libertà

11 agosto 1975, 14 giorni prima della mia nascita. La stampa incorniciata, per chissà quale misterioso collegamento, finisce appesa sul muro di una creperia di Castelnuovo Don Bosco.
Successivamente alla parete di una casa friulana e, a breve, regalata a una persona che a Torino di mestiere fa lo psicologo. Nell’ultimo tratto di questo lungo viaggio arriva ai miei occhi.
Li dietro si nasconde sicuramente una storia interessante, si capisce subito. Continua a leggere “Sulle ali della libertà”

Andiamo a Raccontare

Un giorno, chiacchierando dopo una riunione con le maestre di mia figlia, una di loro mi disse come fosse davvero piacevole portare i bimbi a spasso per il paese ma come, provenendo loro da fuori paese, non ne sapessero raccontare le storie, gli aneddoti. Così, come per magia, mi venne un’idea: chi meglio del mio papà avrebbe potuto raccontare ai bambini qualcosina sul nostro paese? Convincerlo non è stato facile ma dopo un pochino ce l’ho fatta e così ci siamo accordati per andare una mattina a parlare coi ragazzi. All’inizio è stato un pochino arduo rompere il ghiaccio ma quando il papà ha cominciato a raccontare è stata un’inondazione di ricordi, di storie fantastiche. Continua a leggere “Andiamo a Raccontare”

Padroni delle nostre emozioni

“Tutta la natura è un cerchio di alterne condizioni e noi siamo parte della natura. Così come le maree, il nostro umore si innalza e si abbassa” (Og Mandino).
Uno dei piccoli segreti della natura è che ogni giorno ci si sveglia con uno stato d’animo diverso da quello di ieri. Una volta ho letto una frase in un libro che diceva “il fiore avvizzito di oggi porta in sé il seme della fioritura di domani, così come la tristezza di oggi porta in sé il seme della gioia di domani”. Questa affermazione dimostra che ogni momento passa, e che va bene accettare di convivere con il modo in cui percepiamo le cose, consapevoli del fatto che ogni nostra emozione può affievolire e riprendere vigore.
Prima di essere catturati dalle forze della tristezza, dell’autocommiserazione e della frustrazione, ogni giorno bisognerebbe seguire una sorta di piano di battaglia, che ci rammenta che se siamo padroni delle nostre emozioni possiamo essere sempre felici e produttivi. Continua a leggere “Padroni delle nostre emozioni”

Psoas: il muscolo dell’anima

Uno dei muscoli più importanti per il nostro corpo è l’ileo psoas: oltre a darci la stabilità, serve per farci stare in equilibrio. Essendo l’unico muscolo che collega la colonna vertebrale con le gambe, è fondamentale per la nostra andatura, la postura, l’equilibrio, la flessibilità e molto altro. Secondo le filosofie orientali, lo psoas sarebbe anche collegato alle emozioni. Ecco quindi che tenerlo allenato permette di liberarci di quelle emozioni negative che tanto bene alla salute non fanno. Il muscolo ileopsoas è uno dei più grandi del nostro corpo ed è composto da due ventri muscolari: il grande psoas e il muscolo iliaco, che si uniscono nel femore. Fa parte dei muscoli dell’anca ed è l’unico muscolo delle gambe che sorregge la colonna vertebrale: non è un caso che il nome derivi dal greco e significhi “regione lombare”, proprio perché si collega alla colonna vertebrale, partendo dal punto più basso della gabbia toracica, e da qui procede fino al femore. Continua a leggere “Psoas: il muscolo dell’anima”

Luoghi segreti

” Perché nasca una prateria, bastano un trifoglio, un’ape e un sogno. E se non ci sono le api e il trifoglio, può bastare anche il sogno.” EMILY DICKINSON Un luogo magico dove rifugiarsi, perdersi, isolarsi, caricarsi, confrontarsi, un luogo dove sognare, dove stare in silenzio e respirare piano per non disturbare, dove accorgersi di quanta bellezza ci è stata regalata, dove trasformare una lacrima in un sorriso, dove ritrovarsi e un luogo da dove provare a ricominciare portando negli occhi e nel cuore , ovunque andremo, tutto quel colore. I miei luoghi segreti, i miei fiori, i miei colori, i miei profumi. La Valle incantata a Giais dove i sogni si nascondono tra i fili d’erba e aspettano che gli gnomi con i retini li raccolgano. BVS ❤

Andrea Spessotto

Il potere spritiruale dei mandala

I mandala sono dei simboli antichi legati a culture e tradizioni orientali, che nascondo un significato profondo e affascinante. Il termine “mandala” deriva dal sanscrito e significa “cerchio” che, nell’induismo, rimanda all’universo e alla sua complessità, mentre nel buddhismo rievoca calma, equilibrio e armonia vitali. Sono dei disegni simbolici che assumono la forma di un diagramma circolare: sono costituiti da una “cintura” esterna e dei cerchi concentrici, mentre all’interno è presente un quadrato suddiviso in triangoli, al cui centro ci sono altri cerchi. Ognuna di queste figure geometriche porta con sé un significato diverso. Il cerchio, simbolo di perfezione a livello spirituale, rappresenta l’accettazione di noi stessi, in ogni nostra sfaccettatura. Continua a leggere “Il potere spritiruale dei mandala”

Come stai?

Queste due semplici paroline ti vengono mai poste? Ogni tanto si? Allora ritieniti fortunato. Purtroppo in questa società siamo sempre presi, facciamo mille corse per riuscire ad incastrare tante attività. Ma sono tutte di qualità? Uhm…probabilmente no, ma siamo talmente frenetici che ci dimentichiamo a volte degli altri e forse, anche di noi stessi.
Un po’ di tempo fa in uno dei miei momenti di riflessione mi stavo domandando “da quanto tempo qualcuno non mi chiede come stai?” Io intendo la vera domanda, quella per cui una persona si ferma ed aspetta con tempo, energia e voglia di sentire la risposta sia essa positiva o negativa. Poi mi sono fermata a pensare “ma io da quanto non me lo domando?”
Continua a leggere “Come stai?”