Il vuoto sa far male! Non è facile scendere al piano di sotto e vedere le macerie di un’attività che ha accompagnato la mia vita, la storia tua e della tua famiglia! Quando dicevo che ero la figlia del fornaio tutti sapevano chi ero! Ora mi sento smarrita, ora lo spazio vuoto lasciato sembra dieci volte più grande con il mobilio e il vecchio forno che non ci sono più. Più immenso di quello che da bambina era un gioco e che spesso, da grande, un rifugio. Che bello era sedersi d’inverno a leggere davanti alle porte del forno!!!
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Mese: settembre 2023
Riflesso in malachite, arpeggio turchese e corallo di Tabarca
Vagando per la città di Milano durante la Design Week, mi sono imbattuta in alcune installazioni all’interno del cortile dell’Università Statale. Una di quelle che più mi ha affascinata è una parete che si compone interamente di colori disposti in ordine cromatico e suddivisi per nome. Alcuni di essi hanno catturato la mia attenzione grazie alla loro particolarità: riflesso in malachite, arpeggio turchese e corallo di Tabarca.
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Il senso compiuto
Provo da sempre un particolare piacere a finire le cose. Dalla conclusione di un progetto al semplice finire qualcosa di aperto, l’ultimo biscotto della scatola, l’ultima pagina di un libro, l’ultimo giorno del mese, l’ultima puntata di una serie tv, l’ultimo avanzo del frigo che aspettava di essere finito.
L’ultima riga da scrivere che proprio non mi veniva, l’ultima lavatrice e poi è tutto pulito!
Quel senso di compiuto che mi pervade e che mi appaga, che quasi non riesco a spiegarmi ma che puntualmente mi riempie di soddisfazione. Chissà se appartiene solo a me questo amore per le cose fatte, finite, concluse. Perché mai poi? Me lo chiedo da un po’… Continua a leggere “Il senso compiuto”
Un angelo per capello
Oggi vorrei parlarvi di un bellissimo progetto, uno di quei progetti che ti fa capire che a volte basta davvero poco per aiutare il prossimo. Sono una paziente oncologica e, nella mia passata esperienza, a causa delle cure mi sono ritrovata per ben due volte a perdere i capelli. Non è stato facile affrontare questo cambiamento che, seppur estetico, ritengo di grande impatto per ogni persona.
“Un Angelo per Capello” nasce proprio con l’obbiettivo di offrire un aiuto concreto ai pazienti che non possono sostenere economicamente l’acquisto di una parrucca. L’intenzione è quella di dare continuità alla propria immagine per acquisire più fiducia in sé stessi e promuovere un atteggiamento propositivo verso la malattia.
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L’Albero
Un giorno fu piantato un semino nella terra e, grazie alla pioggia, al sole e a molto altro, pian piano crebbe ed iniziò ad essere prima una piccola piantina, poi, con il tempo, un grande albero rigoglioso.
Tutto è partito dalle diramazioni delle sue radici nella terra: più passava il tempo più lui si “ancorava” a quel posto. Ha stabilito che proprio in quel luogo voleva espandersi sia nella larghezza del tronco sia in altezza, dando vita a tanti rami dove nel tempo si sono potuti posare molte specie di uccellini: per riposarsi tra i vari spostamenti, per fermarsi a cantare, ma soprattutto per proteggersi dagli agenti atmosferici.
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19 settembre 1981
All’inizio degli anni ’80, il famoso Central Park a New York era ben lontano dall’essere il grande e splendido parco di oggi: l’incuria, il degrado e le bande cittadine lo rendevano un luogo poco sicuro e sempre meno frequentato. Così il centocinquesimo sindaco della metropoli americana, Ed Kock, decise di intervenire e ridare nuova vita allo storico parco per riconsegnarlo ai suoi cittadini. Per farlo, coinvolse tutti gli apparati municipali con i propri dipartimenti: polizia, vigili del fuoco e quello sanitario. Continua a leggere “19 settembre 1981”
Consigli di lettura: Donne che comprano fiori di Vanessa Montfort
Ho adorato questo libro fin dalle prime righe. Storie di donne, come potrebbe essere chiunque, che si intrecciano tra loro nel giardino di Olivia, nel suo negozio di fiori nel quartiere più bohémien di Madrid, all’ombra di un olivo centenario. Tutte all’inizio comprano fiori per gli altri, mai per sé: Victoria li compra per il suo amante segreto, Cassandra per ostentarli in ufficio, Aurora per dipingerli e Marina per una persona che non c’è più. Continua a leggere “Consigli di lettura: Donne che comprano fiori di Vanessa Montfort”
Il profumo dell’estate
Certi luoghi non sono semplici spazi, certi suoni non sono semplici rumori, certi profumi non sono semplici odori. La casa dei miei nonni, con il suo immenso giardino e l’orto pieno di ogni verdura, è stata il luogo in cui ho trascorso la maggior parte dell’infanzia prima e dell’adolescenza poi, e ora è dove ogni giorno trovo un pasto caldo al rientro dal lavoro. La voce querula delle galline della nonna e il rumore lontano delle parole scambiate tra gli abitanti del quartiere sono stati e sono tuttora per me il suono della quiete e della lentezza della vita di paese, poco affollata e tranquilla. Continua a leggere “Il profumo dell’estate”
Pordenonelegge…i bigliettini gialli.
Eleonora aveva tanto atteso quel giorno. Aveva lasciato il caldo afoso dell’estate quasi alle spalle ed ora era pronta ad immergersi in un fine settimana che le avrebbe portato la pace di cui aveva bisogno. Quella mattina aveva deciso di far colazione nella piazza principale della città, dove di fronte a lei, all’interno della tensostruttura montata per l’occasione, i dipendenti di numerosissime case editrici stavano allestendo i propri spazi. L’odore del cornetto fresco appena sfornato si mescolava a quello della carta stampata che veniva portato dal leggero venticello che in quel momento rendeva piacevole star seduti fuori al fresco. Eleonora non vedeva l’ora di cominciare il suo personale giro culturale; aveva già programmato i tre giorni dell’evento, gli autori che avrebbe voluto incontrare, i libri da comprare e la sua partecipazione come protagonista. Sì perché quest’anno aveva deciso di partecipare anche lei a quest’evento, portando con sé centinaia di “bigliettini gialli” dove al loro interno, venivano scritte frasi, aforismi e parole, che chiunque li leggesse veniva pervaso da un senso di positività e benessere. Continua a leggere “Pordenonelegge…i bigliettini gialli.”
La scatola delle volpi
Le volpi, si sa, sono animali molto furbi.
Sono animali selvatici, fuggenti. Un po’ come chi vive le giornate sfuggendo, correndo tra un impegno e l’altro senza riuscire a vedere bene cosa lo circonda.
Non so se anche per le volpi è così, ma non credo: io penso che le volpi scrutino e osservino ciò che hanno vicino. E lo fanno perché sono furbe.
Osservare è da furbi, conservare è da saggi.
Due amiche, stanche di non riuscire a vedere quello che hanno attorno, decidono di osservare e di conservare.
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Il tempo non si compra
Un paio di settimane fa mi recai in un centro commerciale della zona. Ero alla ricerca di un regalo per una cara amica, e riflettevo sul fatto che un bracciale o magari un paio di orecchini sarebbero stati un dono ben accetto. Come d’incanto, mentre passeggiavo mani in tasca in galleria, si palesò alla mia destra una gioielleria dall’aspetto irresistibilmente chic. Vi entrai senza indugio, deciso a portare a termine la mia missione. Mi ritrovai a girovagare senza soluzione di continuità tra un espositore e l’altro, immerso in un lucore di riflessi argenteo-dorati, fino a quando non incappai di fronte ad una vetrina dove davano bella mostra di sé, allineati come una serie di quadri famosi esposti in un museo prestigioso, una decina di orologi di lusso.
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Insegnanti
INSEGNANTE: PARTICIPIO E PRESENTE
Ricostruire l’etimo della parola INSEGNARE è un gioco fin troppo facile. La scuola la mal sopportiamo finché siamo studenti però poi diventa uno dei grandi argomenti in cui ognuno tende a dire la propria nelle cene con gli amici: ci vuole una scuola più giusta, più moderna, più meritocratica, come una volta… Di solito si finisce la cena a ricordare quell’insegnante che ci ha dato tanto.
Lasciare il segno nella vita degli altri è forse uno dei più bei meriti della vita propria: a che valgono tante fatiche e tanti sforzi, tanti successi e tante dure conquiste, tante sofferenze e tanti progetti se non perché qualcuno si ricordi di noi? Forse in fondo finiamo per amare o odiare i nostri insegnanti proprio perché rappresentano fin troppo bene ciò che vorremmo (o non vorremmo) essere: qualcuno che lascia tracce, orme da seguire, partecipi e presenti nella vita di chi ci circonda.
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Colori
” Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici “perché” del mio respiro ” Alda Merini
Non permettiamo al tempo, alla noia e alla disattenzione di seccare quei colori, usiamoli con cura e con altrettanta cura mettiamoli, dopo averli usati, dentro alle loro scatole di legno, saranno indispensabili quando vivremo emozioni e quando il giallo, il rosso, il verde, l’azzurro e il viola saranno importanti per dipingere la serenità, la gioia, il dolore, il piacere, la sicurezza, la paura, la certezza, quando osserveremo la vita smettendo di guardarla solamente, quei colori saranno fondamentali e diverranno baia sicura dove rifugiarsi e sorridere.
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Fate foto
Non immortalo mai i momenti tristi, ma scatto quasi sempre una foto per ricordare un momento felice.
Scatto, stampo e creo album, perché penso che tutti abbiamo momenti “più o meno bui” e allora proprio in quei momenti avere un promemoria è utile, per ricordarci di essere grati, perché il tempo copre di polvere i ricordi e una foto ci può riportare a quella situazione.
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