Siamo quello che mangiamo: mai frase risulta meglio indovinata per sintetizzare quanta parte abbia il cibo nel corso della nostra esistenza. Mangiare non consta solo nell’atto di nutrirsi: significa appartenere al luogo dove ci si sfama, carpirne gli umori, le essenze, la storia, gli influssi sui popoli e sulle persone che quel cibo hanno prodotto, coltivato, curato, spesso inventato di sana pianta, per soddisfare il più elementare dei bisogni primari. Un libro molto simpatico e carino scritto a quattro mani. Infatti. Erri De Luca ci parla di episodi della sua vita legati al cibo. Lui, napoletano ma lavoratore giramondo, ha conosciuto le tavole povere e il cibo essenziale. Il pane, il sale (così legato al suo amore per il mare), la frutta, il latte, ma anche il vino che tanto fa allegria se bevuto in compagnia. Qualche storia risalente ai suoi vari lavori (ha fatto anche il muratore) e a ricordi della sua infanzia. Tra un capitolo e l’altro, gli interventi del biologo nutrizionista, Valerio Galasso, che di seguito alla narrazione di De Luca su un dato cibo, parla di quell’elemento, di quel cibo, dal punto di vista nutrizionale e scientifico, ma in modo piacevole e vivace, e con l’invito ad un approccio sano al cibo. Insomma non si tratta di un romanzo ma si può dire una raccolta di storie, piacevole e interessante. Infine, a corredo, una serie di ricette tipiche napoletane, sicuramente da copiare!
Marta Santin
