Consigli di lettura: Tra il silenzio e il tuono

E’ un dato di fatto: Roberto è un grande! Colto, forbito, musicalmente geniale, Vecchioni ha trovato con questo libro la formula perfetta per parlare di se, per raccontarsi. Perché c’è un attimo, tra il silenzio e il tuono appunto, che non è tanto, ma che ti regala la consapevolezza di te, che ti identifica. E’ da qui che parte la narrazione, la cura di se, la stessa cosa che mi insegna la mia tanto amata medicina narrativa. Un linguaggio leggero il suo, un dialogo/monologo per raccontare di se, della sua famiglia, della sua musica. Un genio!

Marta Santin

La casa dove abitano i cuori

Come spesso accade, mi trovo a leggere una storia e scoprire che al di là del racconto c’è molto di più. Ancora una volta è stata la scrittrice Laura Imai Messina che, dopo “il telefono del vento”, mi porta a conoscere “L’Archivio dei Battiti del Cuore” attraverso uno dei suoi bellissimi libri che consiglio moltissimo (L’Isola dei battiti del cuore). Incuriosita, decido di documentarmi subito su questo affascinante posto che si trova nel sud-ovest del Giappone, in una pozza di mare condivisa da due province, Kagawa e Okayama, in una piccola isoletta raggiungibile da ogni punto del mondo solo per mare: Teshima. Continua a leggere “La casa dove abitano i cuori”

Bottoni

Ricordo con entusiasmo i pomeriggi passati a rovistare nella scatola di biscotti in metallo in cui venivano conservati i bottoni: grandi, piccoli, in madreperla, neri e colorati, lucidi e opachi, di ogni forma e misura.
La nonna li scuciva con attenzione quando un capo veniva dismesso: “non si sa mai, potrebbero sempre servire” ripeteva ogni volta.
Mentre io giocavo a suddividerli per tipologia, il rumore della sua macchina da cucire Singer faceva da sottofondo, e nell’aria si respirava il profumo di una fetta di pane con sopra il burro e lo zucchero.
Sensazioni d’altri tempi… I bottoni sono stati per me un bellissimo gioco.
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Hai voglia di dolce?

Metà pomeriggio. Dal pranzo è passata qualche ora e un improvviso brontolio alla pancia vi svela che urge una merenda per arrivare lucidi alla cena. Di cosa avete voglia? Di un krapfen alla crema o di un tramezzino prosciutto e funghi? Secondo alcuni studi avere voglia di dolce o di salato dipenderebbe dalla nostra personalità: chi preferisce il dolce avrebbe un carattere più gentile e altruista, mentre chi preferisce il salato sarebbe una persona più indipendente e meno disponibile verso gli altri; la preferenza rivelerebbe anche altre caratteristiche, come l’essere più o meno pragmatici e più o meno affettuosi. Quanto di vero ci sia in tutto questo non si sa e sicuramente ciascuno di noi conosce almeno una persona che, pur amando molto gli alimenti salati, è estremamente altruista o una che, viceversa, pur preferendo abbuffarsi di dolci, non è molto disponibile ad aiutare il prossimo. Continua a leggere “Hai voglia di dolce?”

Vivere a colori

Amo disegnare e, ironia della sorte, sono discromatico. Pare che il mio occhio abbia una limitata capacità di vedere alcuni colori e parecchie sfumature, almeno così dicono. A scuola l’insegnante pensava che fossi pigro e insolente dato che quando disegnavo gli alberi utilizzavo il verde e il marrone al contrario, eppure secondo me erano proprio al posto giusto. La mia passione erano i fumetti. Passavo le giornate disegnando i personaggi manga ma anche Lupo Alberto, i supereroi e le tartarughe Ninja.
Indovinate cosa avrei voluto fare da grande?
Col passare del tempo la questione colori diventava sempre più fastidiosa, per cui in maniera del tutto naturale ho iniziato a disegnare a matita. Ho imparato che potevo creare giochi di luce ed ombre, sguardi espressivi, rappresentare emozioni e stati d’animo, dare volume e movimento ai soggetti utilizzando tratti più marcati o sottili, delicati o decisi, più scuri o più chiari in totale libertà. Continua a leggere “Vivere a colori”

Come quando fuori piove

Molte persone, me compresa sia chiaro, quando la mattina aprono le finestre e vedono le gocce di pioggia scendere dal cielo, sbuffano! A volte facendo uscire insieme a quelle esalazioni qualche colorita imprecazione. Ma, come dice il vecchio e saggio proverbio, “al tempo e al cuor non si comanda”. Ultimamente invece di arrabbiarmi ho imparato a mettere a frutto quel tempo in cui non si può uscire, non si può lavorare all’aperto. Ho riscoperto il piacere di stare in macchina a leggere una mezz’oretta invece che scapicollarmi a fare mille commissioni inzuppandomi mentre aspetto mia figlia fuori dalla palestra. Avendo questa abitudine di arrivare in anticipo tengo sempre un libro a portata di mano, in borsa o nella portiera della macchina. Certo potrei passare il tempo al telefono ma… volete mettere? Non nego di farlo ma ultimamente ho scelto di impiegare quel tempo al telefono con chi, magari, non sento da tempo: parenti, amici di vecchia data, persone che per un motivo o per l’altro si sono allontanate. Continua a leggere “Come quando fuori piove”

La scelta green di Utrecht

Utrecht, è una cittadina di 350.000 abitanti circa, nei Paesi Bassi. Nel 2022 ha completato una riqualificazione urbanistica che potrebbe apparire contro corrente.
La cittadina è famosa per il suo borgo medioevale, per i suoi ristorantini tipici, i caffè e per le fiorenti attività commerciali legate al turismo.
Nel lontano 1980, sulla spinta del boom economico e automobilistico, la cittadina fece interrare una delle porzioni dell’antico canale che costeggiava il suo borgo storico, in favore di una ampia strada di collegamento con le città vicine.
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Tre parole

E non sono SOLE-CUORE-AMORE. SCUSA, GRAZIE e PER FAVORE sono le tre “parole gentili” che chiedo costantemente ai miei bambini, ma anche ai miei studenti, di utilizzare nelle loro comunicazioni. Io stesso mi impongo di non dimenticarle o di pronunciarle anche quando mi costa fatica. Certamente un sintomo di gentilezza, su cui dovremmo porre più attenzione: esse rivelano la nobile stirpe della persona cortese. Uso questi tre sinonimi non a caso insieme, perché la parola GENTILE ha proprio questa origine, un po’ classista a dire il vero: gentile è chi nasce all’interno di una gens romana, ovvero una delle poche famiglie patrizie a poter vantare avi illustri, semidivini oserei dire. Continua a leggere “Tre parole”

Consigli di lettura: Dove si riparano i ricordi di Jungeun Yun

“Luce e oscurità sono parti della stessa realtà. Anche quando sembra che ci sia solo buio, la luce continua a brillare debolmente.”
Il romanzo “Dove si riparano i ricordi” è un racconto emozionante che ci insegna che guarire, a volte, implica l’accettazione del dolore e l’amore verso noi stessi, nonostante gli errori e le molteplici sfide che la vita ci pone.
Nel cuore della Corea sorge un pittoresco villaggio, dominato da una collina sulla cui cima si erge una casa apparentemente ordinaria. Al suo interno però si nasconde una lavanderia speciale, un luogo dove puoi liberare non solo i tuoi indumenti da ogni macchia, ma anche il tuo cuore da pesi e dolori. Ji-eun, la calorosa proprietaria, accoglie chiunque con un sorriso e una teiera di tè fumante. Continua a leggere “Consigli di lettura: Dove si riparano i ricordi di Jungeun Yun”

Il mio letto

C’era una volta un letto che era sempre sfatto. Non che a lui piacesse particolarmente essere in quello stato, ma aveva imparato ad accettare la situazione. La mattina appena i suoi proprietari si svegliavano rimaneva solo con il lenzuolo coprimaterasso, mentre quello sopra ed eventuali altre coperte, venivano poste ai piedi del letto e i cuscini invece in testa. Sentiva dei rumori ma non capiva da dove provenissero e poco dopo percepiva un venticello che inizialmente gli piaceva, poi però lo faceva diventare freddo freddo in poco tempo e non vedeva l’ora venissero chiuse quelle cose che gli umani chiamavano finestre. Una volta chiuse, il freddo rimaneva ancora per un pò poi piano piano si abituava. Continua a leggere “Il mio letto”

Abbi cura dei tuoi ricordi

Abbi cura dei tuoi ricordi perché non puoi viverli di nuovo.
Bob Dylan.
Ogni giorno della nostra vita viviamo, il più delle volte senza neanche rendercene conto, una moltitudine di momenti unici, alcuni destinati a svanire come neve al sole, altri ad occupare per sempre un posto importante e a divenire ricordi, un bagaglio oppure un fardello ma pur sempre sequenza di singole immagini e singole inquadrature destinate a vivere o a convivere con noi.
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Persone ricche di talento ma povere di opportunità

“Talent is everywhere, opportunity is not”.
Al mondo ci sono veramente tante persone che hanno grandi capacità e sono ricche di talento; pensiamo per esempio a grandi scienziati o filosofi come Albert Einstein, o ad un’atleta in grado di vincere medaglie olimpiche come Simone Biles, o a uno scrittore di successo come Stephen King. Ce ne sono tante di persone talentuose, e noi tutti le conosciamo perché hanno avuto la possibilità di sviluppare le loro potenzialità e di mostrarle agli altri. Ciò che però è distribuito in modo ineguale è l’opportunità. Non tutti, infatti, hanno l’opportunità di concentrarsi sul loro talento e accrescerlo, principalmente per motivi socio-economici e culturali. Tutto ciò diventa un problema non solo per l’individuo in sé, ma per tutta la società globale, che non può arricchirsi e progredire solo perché alcune persone rimangono per così dire “nell’ombra”.
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Il riflesso delle cose

Quante volte ci capita di vederci riflessi in situazioni vissute da altre persone, che stiamo vivendo o abbiamo vissuto anche noi in passato?
“Spesso ciò che vogliamo vedere del mondo non è altro che un riflesso di ciò che viviamo dentro noi stessi” (Carl Gustav Jung). Diverse teorie psicologiche affermano infatti che ciò che ci piace rispecchia aspetti di noi stessi che ci piacciono e provocano emozioni positive, al contrario ciò che ci urta e infastidisce appartiene ad una sfera più profonda che non siamo ancora riusciti a integrare e comprendere. In pratica ogni nostra percezione, reazione o giudizio su gli altri è influenzata dalla nostra personalità in un dato momento, dalle nostre esperienze e dai nostri stati emotivi. Spesso si sottovaluta l’importanza di quanto gli episodi che viviamo siano simili a quelli che stanno vivendo anche gli altri, e il risultato che si ottiene nel momento in cui tali episodi vengono condivisi. Continua a leggere “Il riflesso delle cose”