Il corpo è abbandonato,
disteso sulle assi di un pontile
alla ricerca del contatto totale.
Gli occhi scrutano furtivamente
nel cielo notturno
alla ricerca di improvvise scie di fuoco
lasciate da stelle cadenti.
Le luci confuse della costa
illuminano disordinatamente i miei pensieri.
Piccole onde si infrangono a riva
subito avidamente inglobate dal mare.
Nettuno è un padre – padrone.
Mare così apparentemente calmo,
irresistibile richiamo di mitologiche sirene,
pare chiamarmi a sé.
Mare così spaventosamente nero e immenso
capace di inghiottire uomini e cose
per poi ritornare tranquillo e rassicurante,
pare volermi spaventare. Continua a leggere “Mare”
Tag: VERSI
E son partita
In un giorno
che pareva uno come tanti
ho spiegato le ali
e sono partita.
Non lo avevo mai fatto.
Ero in cerca di libertà:
una meta irraggiungibile.
Lungo il mio viaggio,
ho visitato luoghi
del presente e del passato,
ho incontrato persone,
affinità istintive
sono nate
e con esse son cresciuta.
Poi ho fatto ritorno
per vedere se
ciò che avevo lasciato
era mutato.
Ed è lì che compresi.
Ero io
l’unica ad essere cambiata.
Eleonora Brun
Ariel
RitrArtista di piazza
Ora (forse) ho capito.
Dovrei trasformarmi
in un’artista di strada.
Più precisamente
in una ritrattista.
È lei, infatti
che vive e lavora
al centro di una piazza.
Io, invece
dovrei solo attraversarla.
Ma non troppo velocemente.
Ma non troppo distrattamente.
Altrimenti
come potrei mai vedere
se mi passa accanto
l’uomo della mia vita?
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Ricordi
Fotografie,
istanti di tempo rubati alla vita
e custoditi gelosamente,
sorrisi dimenticati
di chi non sa più sorridere,
momenti regalati all’eternità,
profumi fortissimi di incontri ancora vivi,
lame taglienti nelle notti insonni,
ferite ancora aperte e mai destinate a chiudersi,
tragici richiami ad allucinanti realtà,
mani smaniose di indagare il proibito,
mutismi improvvisi, sorrisi spontanei,
gesti mai chiesti, istanti mai sperati.
Continua a leggere “Ricordi”
Il cassetto
S’apre piano il mio cassetto.
Stride il suo disappunto.
Nel buio scorgo vecchie frasi, che non ricordo.
Mi stupisco mentre le rifaccio mie.
Com’è distante quel tempo.
Come sono ingenue quelle speranze.
Com’è vuoto il mio cuore ora.
Chiudo quei sogni lontani,
con le loro fresche parole.
Vorrei chiuderci anche la malinconia.
Michele Vida “Baudasch”




