L’energia circolare

Tutti gli amanti dei libri e gli appassionati di lettura hanno sicuramente una libreria ben fornita. E immagino che, come me, li abbiano suddivisi a seconda dell’importanza. Io ad esempio ho messo al centro, in posizione super favorita, quelli preferiti, l’autore del cuore, gli intoccabili. Appena sopra c’è l’area della conoscenza, dispense di corsi fatti, testi dedicati alla crescita personale, spiritualità, grandi saggi e psicologia. Segue quella dei viaggi con le varie guide che ho preso prima di qualche partenza e le esperienze dirette di viaggiatori che ho avuto il piacere di conoscere. In fondo, in posizione svantaggiata, i dimenticati, quelli che per un motivo o per l’altro sono lì, perché – non sia mai! – un libro non si butta, ma a dirla tutta non mi sono piaciuti. Un giorno, un’amica mi fa avere un libro, l’ha trovato durante un suo viaggio nell’area “prendi un libro, lascia un libro” . L’autore, suo compaesano, lo conosce personalmente. Nonostante non lo apprezzi, sapendo che io ho letto tutti i suoi libri, l’ha scelto tra i vari disponibili. Così è nata la mia idea del libro circolare: ciò che non ha toccato le mie corde potrebbe interessare a qualcun altro. Il primo l’ho dato ad un’amica che adora camminare. E la storia di una giornalista che intraprende un cammino in solitaria. A me aveva un po’ annoiato, lei ne è rimasta entusiasta. Un altro l’ho fatto avere ad una signora allettata. Io ci ho messo una vita a leggerlo, lei l’ha divorato in un pomeriggio. L’ultimo, dai contenuti davvero troppo distanti da me, ho deciso di lasciarlo nell’area relax di un centro commerciale. Vista la moltitudine di persone che ci passano sicuramente la persona giusta ne verrà attratta. Questa esperienza mi ha insegnato a non trattenere, a lasciare andare ciò che non mi appartiene più, che si tratti di cose materiali, relazioni, sentimenti o un passato che non definisce il mio presente, creando lo spazio interiore per aprirmi a ricevere il nuovo.

Monia Rossi

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