A lei, persona di sole, piace cantare. A lui, persona di luna, piace scrivere. Lei, sole, si entusiasma quando un’ape si poggia, dolcemente, sul suo fiore preferito: la margherita. Lui, luna, ha sempre pensato che le persone in treno siano affascinanti: a volte gli piace incrociare lo sguardo, ma solo quello, con qualcuno di loro. Quando qualcosa la tocca particolarmente, si prende la libertà di piangerci su. Quando qualcosa lo ferisce, si chiude e tira fuori la chiave solo se qualcuno bussa alla porta. Continua a leggere “Persona di sole, persona di luna”
Mese: gennaio 2024
Consigli di lettura: L’uomo del treno
Si può spiegare la Shoah ai bambini?
Fabrizio Altieri lo fa tramite l’intraprendenza di Giuliana e l’amore di Pietro, con parole semplici e cercando di far capire come una tragedia così grande non abbia però cancellato la speranza dai cuori.
Un libro carico di emozioni e sentimenti, semplice e immediato, che non nasconde la storia ma la spiega anche ai più piccoli.
Marta Santin
Tempo, comunque vadano le cose lui passa!
In questi giorni ho ascoltato un’intervista in cui si parlava del QUI ed ORA, un concetto che spesso ci sfugge perché siamo proiettati a preoccuparci per il futuro o rimuginiamo su ciò che è stato in passato.
Come i granelli di sabbia che inesorabili passano dentro una clessidra, così il tempo ad un certo punto della vita sembra pestare sull’acceleratore.
Quando eravamo bambini l’anno scolastico sembrava eterno, poi con il passare degli anni la percezione cambia radicalmente, e all’improvviso tutto inizia “a correre”.
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Gli inseparabili: il simbolo dell’amore nel regno animale
Si chiamano proprio così, “gli inseparabili”. Sono dei pappagalli originari dell’Africa, dalle piume colorate di tonalità diverse che vanno dal verde, al blu, al giallo e al rosso. Sono animali dal carattere particolare: sono molto socievoli, vivaci e affettuosi. La loro peculiarità è che sono in grado di instaurare forti legami di amore e di amicizia tra di loro. Infatti, il loro nome in greco è “Agapornis”, ovvero “uccelli che si amano”. Continua a leggere “Gli inseparabili: il simbolo dell’amore nel regno animale”
La mongolfiera
Luca stava camminando da parecchie ore lungo il sentiero che l’avrebbe portato fino al bivacco dove aveva destinato di trascorrere la notte. La temperatura era perfetta per camminare di buona lena durante una giornata d’autunno. Il bosco era uno spettacolo di colori intensi, così potentemente accesi da abbagliare lo sguardo e lasciare senza fiato. Per un istante si soffermò ad ammirare quella strepitosa meraviglia, frutto dell’infinita generosità della natura, e pensò alla fortuna di poter assistere ad una tale rappresentazione della potenza del creato. Era un luogo perfetto per dimenticare, per distrarre l’attenzione dai pensieri sgraditi che lo attanagliavano. Proseguì attraversando un tratto di pineta, fino a sbucare su un pianoro leggermente digradante verso valle, anticipo dell’ultima asperità che lo attendeva prima di raggiungere la mèta. Volse lo sguardo ad oriente e, con estremo stupore, quasi con un moto di estatico timore, vide volare poco sopra la propria testa una stupenda mongolfiera. Continua a leggere “La mongolfiera”
Sisu: un sussurro che vale come un ruggito
Sono tante le parole scandinave entrate nel nostro vocabolario e che anche noi abbiamo cercato di rendere quotidiane. Vi ho già parlato in un altro articolo dello stile danese Hygge, che prevede la ricerca dell’armonia attraverso la condivisione con gli altri. Oggi invece vorrei trattare un altro termine nordico, stavolta finlandese, molto interessante: Sisu. Una parola dal suono dolce ma dal significato molto forte. Ma cosa vuol dire “Sisu”? Letteralmente si traduce con “fegato”, o “intestino”, e significa “avere coraggio”, nella cultura finlandese questa parola assume però sfumature più ampie. Sappiamo bene quanto trovare la volontà dentro di sé per andare avanti, nonostante tutto, è fondamentale. Continua a leggere “Sisu: un sussurro che vale come un ruggito”
Pigiami si ma con stile
“Finalmente questa lunga giornata è finita, non proprio la mia giornata ideale direi, anzi tutt’altro, ma fortunatamente anche le giornate peggiori hanno un lato positivo: finiscono.” Mentre infilo sospirando il mio pigiama di Lilly e il Vagabondo, un altro pensiero mi colpisce.
“La vita è troppo breve per indossare un pigiama noioso.”
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Non ci sono ingiustizie nel termine “persone”
Non c’è alcuna ingiustizia nel termine “persone” ma, come in una magia mal riuscita, se scindiamo il termine in uomini e e donne, improvvisamente tutto cambia.
Proprio così: pensateci. Se sei una donna improvvisamente ti sei gravata di compiti esclusivi che gli uomini non hanno. Roba forte del tipo: lavare i piatti, cucinare, pulire, stirare, occuparsi dei figli, insomma “robe da donne”. Sa di poco valore, meno principesco dell’analogo “l’uomo va a lavorare”. Come se spesso le donne non facessero entrambe le cose: un po’ più difficile che lo faccia l’uomo anche se, a fatica, ultimamente ci sono piccoli segnali di un lento miglioramento, su questo aspetto.
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La sindorme del Bianconiglio
Mi chiamo Alice e credo di avere la sindrome del Bianconiglio. Mi chiamo Alice e da sempre vivo nel paese delle meraviglie, penso a cento cose tutte insieme e la mia mente si perde tra le nuvole. Mi chiamo Alice e mi perdo spesso, ma non mi scoraggio mai. Mi chiamo Alice e inseguo un coniglietto bianco, sto correndo tra le mille idee e cose da fare che frullano nella mia testa. Mi chiamo Alice e corro, corro, corro e ho paura di essere tardi e… mi sto trasformando nel Bianconiglio! Sto vivendo con l’ansia del tempo che mi sfugge, che non basta, che mi sovrasta. Continua a leggere “La sindorme del Bianconiglio”
Carillon
I quattro cavalli colorati di un carillon volteggiano sopra il mobile con i cassetti con i gatti dipinti. Anche Paco li guarda sospeso e sorpreso con la sua corda stretta tra le mani. Nella stanza il silenzio è cancellato da una melodia che rasserena e diventa colonna sonora di sogni iniziati ad occhi aperti con la speranza di venire vissuti nel sonno. I cavalli si rincorrono, come le persone che si cercano, si sfiorano ma non si incontrano mai, sempre pronte a ripartire in cerca di un bacio mai dato, di un giorno mai vissuto, di un amore estivo che ha il profumo della crema solare. Continua a leggere “Carillon”
Befana a chi?
Si sa: l’Epifania tutte le feste porta via. Ma questo detto, all’orecchio di una che è nata il 7 gennaio, oltre a rivelare la sua superficialità, risulta piuttosto irriverente: ho smesso di contare le battute con cui la mia data di nascita è associata all’arrivo, forse in ritardo, della simpatica vecchina sulla scopa volante! Di per sé Befana non è una gran presa in giro: questo nome proprio deriva dalla storpiatura del nome della festa concomitante, Epifania appunto. La parola, di origine greca, indica la manifestazione, il rendersi visibile di una divinità che, per sua natura, non sarebbe visibile, un fantasma quasi. Continua a leggere “Befana a chi?”
Le liste
Chi di noi non ha una lista di cose da fare?
Ci sono persone che decidono per principio di non farla e io sento che ho un po’ di sana invidia verso di loro. Ma non averla, non fa parte di me. Le mie liste non sono mai vuote, se riesco a depennare qualche voce, subitissimamente la riempio con altro, ma soprattutto mi dedico alla compilazione della lista delle cose che VORREI FARE. All’interno di essa, inserisco posti che mi piacerebbe visitare, esperienze che vorrei fare, libri che sogno di leggere. Continua a leggere “Le liste”
Disconnessa
C’è un solo posto al mondo (anche se chiamarlo mondo mi fa sorridere), un solo tempo dentro il quale mi sconnetto davvero da tutto. Dove ho il diritto di non essere nulla, di non doverci essere per forza. Di mancare l’appello, di spegnere ogni connessione. Non esistere! Non ho mai avuto paura di volare: quella precaria sospensione mi è sempre sembrata una sospensione dalla realtà. Un posto che mi rende irraggiungibile da chiunque. LIBERA! Continua a leggere “Disconnessa”












