Odium parit mortem, vitam progignit amor

L’odio produce morte, l’amore genera vita. Esiste un luogo in Friuli Venezia-Giulia dove questa scritta campeggia su un’urna in legno e bronzo. È un luogo particolare. Ubicato in una terra che ha visto nei corso dei secoli varie dominazione e contese: italiani, austriaci e popolazioni slave, contesero queste terre. Alternandosi nel corso degli anni a cavallo tra ‘800 e il ‘900. Ricordo che l’albergo dei miei nonni, a Gorizia, era edificato su tre piani, uno cosiddetto degli “italiani” uno degli “austriaci” uno degli “sloveni” perché le sopraelevazioni avvennero in periodi differenti, nella quale la città passò tra una dominazione ed un altra.
Il monumento Ara Pacis Mundi, fu eretto nel dopo guerra nel 1951 da l’architetto milanese Mario Baciocchi, sul colle che sovrasta Medea (Go).
Nella sua camera ipogea vi è un’urna che raccoglie le zolle di terra provenienti da vari luoghi: cimiteri di guerra nazionali e stranieri, campi di sterminio, vi sono anche custodite delle ampolle contenenti l’acqua del mare proveniente dai luoghi dove furono affondate alcune navi e più in generale da molti luoghi dove trovarono la morte migliaia di persone. Sono custodite le terre raccolte anche dei conflitti più recenti: Nassirya (Iraq), Libano e Afghanistan. Presto nuova terra verrà aggiunta.
Il monumento sta a simboleggiare il dolore che ogni guerra porta con sé senza distinzione tra vincitori e vinti, perché non c’è vittoria che potrà alleviare il dolore, non c’è vittoria che ridarà la vita a chi l’ha persa.
Non c’è vittoria che giustificherà mai questo dolore.

Vida “Baudasch” Michele