Pippo è un gatto total black bellissimo, portamento maestoso, manto soffice, occhi verdi scintillanti e sguardo profondo. Pippo non è solo un gatto ma è un vero e proprio membro della mia famiglia. Il gatto nero è forse il più fascinoso tra i felini ma spesso la loro aurea mette inquietudine e molto spesso accusato di portare sfortuna. Infatti, in molte culture è visto come simbolo di cattiva sorte e malaugurio. La “giornata mondiale del gatto nero”, che si celebra il 17 novembre, nasce proprio come iniziativa per superare e combattere le tante superstizioni legate a questi meravigliosi felini. La data non è un caso: novembre perché è il mese più triste dell’anno e poi il numero 17 è legato alla sfortuna. Questa giornata è nata per cambiare il modo in cui, ancora oggi, in certi casi, vengono percepiti questi gatti, trasformandoli da simboli di sfortuna in emblema di meravigliose creature da amare e proteggere. È anche un’occasione per promuovere l’adozione responsabile dei gatti neri e per sensibilizzare sull’importanza di trattarli con amore e rispetto. I gatti neri sono stati oggetto di pregiudizi e superstizioni sin dall’antichità. Molte di queste hanno radici nelle credenze religiose e nell’associazione dei gatti neri con la magia e le streghe. Durante il Medioevo, si pensava che portassero sfortuna o fossero associati a forze oscure. Oggi, più che mai, è giunto il momento di superare questi pregiudizi e affermare con forza che i gatti neri sono, al pari di tutti gli altri gatti, compagni meravigliosi. I nostri amici felini possono diventare dei piccoli terapeuti grazie alla loro capacità di provare empatia. Per un gatto non fa alcuna differenza che il suo umano sia malato, anziano o disabile: l’unico aspetto che conta è la qualità della relazione: “Se mi tratti bene io ti sto vicino e ti mostro il mio affetto”. Al contrario di quello che si pensa il gatto non ha secondi fini: questa sua accettazione incondizionata, così rara e preziosa, è un vero e proprio balsamo per l’anima, specialmente per le persone che hanno sofferto. Grazie alla loro natura ipersensibile, infatti, sono in grado di “toccare il cuore” delle persone e possono fare la differenza. Provare per credere.
Eleonora Brun
