Da qualche anno partecipo a una bellissima marcia che ripercorre alcuni dei luoghi del tristemente famoso disastro del Vajont. Il titolo è suggestivo: i “Percorsi della Memoria”; questa edizione ha raccolto 4500 partecipanti e si è svolta il 21 settembre. Secondo quanto si legge dal sito internet della marcia: “questa si sviluppa lungo tre tracciati di difficoltà e lunghezze diverse. La camminata non è competitiva e percorre tratti di strade interrotti o distrutti nel disastro del Vajont che collegavano la valle del Piave alla Valcellina, e antichi sentieri che sono stati le vie di comunicazione a piedi per le genti di Casso, Erto, Castellavazzo e Longarone. Si tratta di un suggestivo passo indietro nel tempo, lungo il quale percorrere tracciati ricchi di storia come il Trui dal sciarbon e il Troi de Sant’Antoni, le gallerie, il ponte tubo, la cava dei Pascoli, l’intero coronamento della diga, e attraversare la frana del Toc e gli antichi borghi di Erto e Casso.” Quest’anno ho partecipato con un gruppo di amici, eravamo in 12 tra adulti e bambini, la giornata era bellissima, soleggiata. La camminata è stata a tratti faticosa ma come sempre sorprendente per la maestosità e imponenza dei luoghi che ripercorre e allietata dagli ottimi punti di ristoro sempre ben forniti e organizzati. Mentre camminavo per il paese di Casso ho letto una scritta che mi ha colpito molto: “I luoghi cambiano…le persone diventano i luoghi e ne sono memoria.” In queste poche parole c’è tutta la responsabilità e l’importanza del ricordo e della trasmissione alle nuove generazioni di un passato che tutt’ora abita in quelle località e rivive nelle migliaia di persone che li ripercorrono e ne raccontano la storia. E allora lascio a voi l’invito di partecipare l’anno prossimo e di essere parte di questa bellissima iniziativa che unisce luoghi umanità e memoria.
Alice Colussi
