George Bernard Shaw sosteneva: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”.
Ho sempre pensato che avrei tramandato esclusivamente ai miei figli la ricetta del PER TE, invece oggi ci ho ripensato, perché nella condivisione c’è gratitudine e affetto.
Quando ero bambina trascorrevo le estati in montagna con mia nonna, la quale ogni sera prima di dormire preparava una tisana che era più che altro “una coccola”: raccoglieva in giardino alcune foglie di menta, di salvia, di erba cedrina e le faceva bollire insieme a mezzo limone. Lasciava riposare il tutto almeno mezz’ora in modo che raggiungesse una temperatura adeguata e poi con l’aiuto di un colino distribuiva la bevanda nel bicchiere di tutti i presenti. Era una sorta di rituale, non si andava mai a dormire senza.
Non aveva un nome, fino a quando una sera mio cugino Andrea (che all’epoca aveva indicativamente 3 anni) in trepidante attesa chiese di avere il suo bicchiere anticipatamente, e la risposta fu “PER TE ce l’ha mamma”.
Tutti ridemmo quando lui corse da sua madre a chiedere il “PER TE”, ma senza rendercene conto quello fu un vero e proprio battesimo, tant’è che ancora oggi (a distanza di oltre 40 anni) quando la famiglia si incontra per una cena, si conclude chiedendo “chi vuole il PER TE”?
Anche le nuove generazioni la bevono con entusiasmo, consapevoli che è il preludio per dei sogni belli…provate!!
Buona vita a tutti dalla vostra inviata da Torino.
Silvia Piovan
