Hai bisogno di una vacanza dove dimentichi tutto? Tipo dove metti le scarpe, cosa significa “deadline” o anche solo che giorno è? Allora la Sardegna fa al caso tuo. Non ti serve molto: un costume, un paio di vestiti, delle scarpette da roccia (se ti piacciono le spiagge rocciose e selvagge come me), una macchinetta fotografica e la voglia di rallentare. E il resto lo fa lei: la Sardegna. Appena arrivi, ti accoglie un profumo inconfondibile: mirto, sabbia calda e la salsedine di un mare cristallino. La Sardegna ti coccola senza esagerare, ti fa sentire davvero accolto tra cibo tipico eccezionale come il capretto arrosto, il formaggio di pecora, la fregula con le arselle, il pane carasau che scricchiola sotto i denti e le Seadas: dorate, ripiene di formaggio filante e bagnate dal miele caldo. Una poesia. Immancabile un calice di Vermentino ghiacciato o di un Cannonau profondo e robusto. Il bello di quest’isola è che, senza grandi pretese, ti fa riscoprire il piacere dell’essenziale. Ho fatto una breve tappa anche ad Olbia, che per me è un tuffo nei ricordi, dove da bambina ho trascorso alcune delle vacanze più belle della mia infanzia, con i miei genitori. Ogni volta sembrava di entrare in una cartolina: quelle estati avevano il sapore della spensieratezza, con lunghe giornate di sole, corse a piedi nudi, cene all’aperto con il suono delle cicale e i tramonti suggestivi. La Sardegna continua a mantenere tutto il suo incanto. È una regione che invita a rallentare, dove il mare è in grado di placare ogni tensione e l’aria intrisa di salsedine dona un senso di pace profonda e contemplativa.
Laura Buosi
