Salone dell’orientamento. Nuovi orientamenti. Ore di orientamento. Cose da scuola media? Anche da scuola superiore? Sì, ma no. O meglio: non solo. Orientarsi nello spazio è una funzione indispensabile al vivere quotidiano e sentirsi ben orientati rispetto al proprio progetto di vita è una sensazione fondamentale per il benessere personale. Anche una persona anziana, paradossalmente, nel mondo di oggi ha bisogno di essere orientata: rispetto al cambiamento, rispetto alla tecnologia imperante, rispetto al divenire delle relazioni familiari. Cosa significa la parola ORIENTARSI? È buffo sapere che l’ago della nostra bussola non dipende dal Nord astronomico. L’oriente è il punto in cui sorge il Sole: ORIOR è il verbo latino che significa “alzarsi, spuntare, nascere”. Sicché il nostro orientamento, la nostra bussola prende come riferimento il Sole: orientarsi significa volgersi al Sole, cercare la sua luce. Il tuo orientamento dipende da chi o cosa è il tuo sole. Già il Concilio di Nicea invitava a costruire chiese che si volgessero “ad orientem solem”: il sorgere del Sole serve come insegnamento, una catechesi implicita ma quotidiana che spinge a cercare la Luce vera, ciò che rischiara e riscalda la vita. Orientarsi, processo da cui dipende il nostro benessere, è quindi una ricerca continua e costante: in primo luogo ricerca del nostro punto cardine, la stella polare a cui guardare in cerca di sicurezza; in secondo luogo, appunto, la ricerca costante di questo punto di riferimento quando ci sentiamo smarriti, disorientati. Poi la strada la trovi da te… Ben orientato saprai trovare anche l’isola che non c’è.
Elisa Parise
