L’esigenza di fare vacanze meno stressanti è un tema sempre più sentito, trasformare il turismo in una risorsa reale, in un contributo effettivo delle comunità locali, eliminando l’overtourism, ossia l’eccesso di turismo, che rischia di ingolfare le mete più celebri, è l’obiettivo di Unexpected Italy, una startup italiana che propone un modo rivoluzionario di visitare i luoghi e di porsi nei confronti di questi e delle persone che li vivono. “Vieni come ospite, riparti come abitante del posto” è lo slogan citato nel sito, che mette in connessione i consigli e gli itinerari locali per vivere le esperienze autentiche di ogni luogo, evitando di congestionarlo, e aiuta a sfuggire alle trappole per turisti. Un’applicazione che permette di organizzare i contatti con i piccoli produttori locali, l’ospitalità casalinga, l’approfondimento di tradizioni e bellezze nascoste: l’inaspettato fuori dai sentieri battuti, angoli segreti e ritrovi della gente del posto, senza intermediari o gruppi organizzati. È stato così che Elisabetta Faggiana, veneta di mamma inglese, e Savio Losito, “da Barletta con amore”, hanno iniziato a sognare e a realizzare la loro idea, prima a Londra, dove si sono incontrati, e poi anche in Italia. Unexpected Italy: una startup di tech-travel che sta provando a inventarsi un modello di business diverso da quello proposto da influencer o blogger, dove i narratori del caso sono i protagonisti e le comunità locali, pronti a raccontarsi ai quei viaggiatori che tutto cercano, in una vacanza, tranne ciò che è scontato. Personalmente trovo questa idea incredibile, che porta a viaggiare in punta di piedi e ti fa sentire parte della vita del luogo che stai visitando, un turismo rispettoso che porta ad entrare in contatto con la meta scelta e i suoi posti senza invaderli ma creando armonia e sintonia con essi.
Eleonora Brun
