Consigli di lettura: Sette anni di felicità, Etgar Keret

Un libro per chi ama l’ironia tipica degli scrittori israeliani; un libro per chi ama i racconti brevi che spesso nascondono una morale della vita quotidiana.
L’autore racconta sette anni di vita familiare attraverso alcuni episodi spesso dalla doppia faccia: tra le piccole tragedie quotidiane si nasconde il dramma di un conflitto ancestrale che sta sulla soglia di casa ma si rivela anche l’esilarante positività di chi, tutto sommato, continua a vivere e ad occuparsi delle incombenze di tutti i giorni e dà alle cose la loro dimensione prioritaria. La percezione del rischio e della guerra sono un tema estremamente attuale, nonostante il diverso contesto geopolitico implicato: piccoli dettagli della vita di ogni giorno rivelano, senza troppi giri di parole, il cinismo delle dinamiche umane.
Con straordinaria levità possiamo leggere (ma sarà necessario rileggere) il libro per saperne di più sulle tradizioni ebraiche, per conoscere storie vere di famiglie davvero scampate all’Olocausto e piombate nella Terra Promessa con uno specifico obiettivo; conosceremo il lato estremamente ortodosso dell’ebraismo e come esso conviva con altrettanta laicità; ragioneremo insieme ad un uomo sul diventare padre e crescere come padre di un bimbo di sette anni, e ci attaccheremo alla vita quando alle soglie degli ottanta per il nonno sopraggiunge un grosso rischio.
Forse non è un libro per chi ama narrazioni ampie e distese o per chi cerca per forza di ricostruire il contesto storico; certamente è un libro che fa discutere. E riflettere.
Se volete conoscere il significato nascosto di Angry Birds, sicuramente da leggere.
Elisa Parise

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