Se ci pensate, noi esseri umani, tutti i giorni, seguiamo delle regole non scritte per poterci adattare al contesto sociale in cui viviamo. Alla base di questo principio vi è il concetto di socializzazione, che permette la trasmissione di queste norme sociali fondamentali.
La socializzazione è il processo che ci educa ad assumere un comportamento appropriato in relazione alla società in cui viviamo o a determinati contesti e ambienti sociali. Fondamentalmente, è il modo in cui si impara a comprendere e a rispettare le aspettative e le pratiche dei gruppi sociali con cui ci si interfaccia. Questo processo ha inizio a partire dai genitori, che insegnano ai proprio figli il modo in cui applicare determinate norme e regole: in sostanza, spiegano loro come comportarsi. Inoltre, la socializzazione continua a ogni fase del corso della vita e implica che si apprenda da diverse persone, gruppi e organizzazioni differenti, come le scuole, il luogo di lavoro o gli enti politici. È quindi necessario conoscere e adattarsi a nuove situazioni e contesti continuamente: la socializzazione è infatti un processo senza fine.
Essa agisce con più forza attraverso l’𝘩𝘢𝘣𝘪𝘵𝘶𝘴 (termine coniato dal sociologo Pierre Bourdieu), che si configura come una serie di schemi cognitivi, ovvero mentali, e disposizioni. Esso è il risultato dei vari processi di socializzazione attraverso cui siamo passati nel corso della nostra vita. È una sorta di ”seconda natura” che si traduce in pratiche e routine talmente tanto radicate all’interno di noi stessi, che portano a non rifletterci sopra nel momento in cui agiamo. L’𝘩𝘢𝘣𝘪𝘵𝘶𝘴 governa i nostri gusti e le nostre preferenze ed indirizza il modo in cui ci comportiamo. Pertanto, le persone, vivendo differenti processi di socializzazione, acquisiscono di conseguenza differenti habitus. Grazie a questo affascinante processo, impariamo a comportarci adeguatamente all’interno della società.
Giulia Fasan