“Come passa il tempo quando ci si diverte!”.
A lungo questa frase è stata il mio tormentone, convinta che la percezione del tempo fosse alla mercé dei capricciosi umori del momento. D’altronde si sa che quando ci si annoia il tempo non passa mai, rallenta, si dilata quasi fino a fermarsi, sospeso in un eterno fotogramma. E nei momenti più belli?
Lui corre, accelera all’impazzata sfidando anche se stesso come nei video in time-lapse, e in un soffio i magici momenti che stavamo vivendo sono già parte dei nostri ricordi. Un po’ come certe antiche divinità, volubili e capricciose, sorde ai vani tentativi di rabbonirle, indifferenti alle richieste di benevolenza.
Il conseguente periodo della frenesia è stato un po’ una sfida, l’inconsapevole desiderio di domarlo, di controllarlo, una sorta di cocciuta necessità. Giornate intere passate a rincorrere i minuti e le ore nell’ostinato tentativo di infilarci più cose possibile, rubando ritagli di tempo al sonno, ai pasti, alle cose fatte con calma e dedizione. Senza rendermi conto che nella mia iperattività delirante il tempo lo rubavo a me stessa. L’assenza totale di tempo personale ne è stata la logica conseguenza, risucchiato dagli impegni, dalle urgenze, dalle priorità della vita e mentre i doveri aumentavano a discapito dei piaceri, le ore, i giorni, i mesi passavano incuranti di tutto, gli anni volavano via come farfalle uscite dal bozzolo.
Inaspettatamente mi ritorna in mente una vecchia canzone e mi chiedo se non avesse ragione Jovanotti, quando negli anni novanta cantava:
“Tempo comunque vadano le cose lui passa
E se ne frega se qualcuno è in ritardo
Puoi chiamarlo bastardo
Ma tanto è già andato
E fino adesso niente lo ha mai fermato
E tutt’al più forse lo hai misurato
Con i tuoi orologi di ogni marca e modello
Ma tanto il tempo resta sempre lui quello…”
Mi rendo conto di quanto, a questo punto, la verità possa apparire banale e alquanto ovvia, eppure a guardarci, piccole formichine sempre indaffarate, sembra che ce ne dimentichiamo spesso.
“La vita è una questione di tempismo più che di tempo. Il tempo è relativo, il tempismo oggettivo.” (Manuale Malincomico, Odette Copat)
Monia Rossi