La scoperta di ciò che esce dai cosidetti canoni spesso ci spaventa e ci rende schivi ed indifferenti. Così Giacomo, dapprima entusiasta dell’arrivo del nuovo componente della famiglia, appena viene a conoscenza della parola Dawn si ritrova catapultato in una situazione diversa, in un labirinto di vergogna e di inadeguatezza a tal punto di tenere nascosta ai compagni l’esistenza stessa del fratello.
In un susseguirsi incalzante di aneddoti e situazioni, la consapevolezza di Giacomo che Giovanni ha sì delle disabilità, ma che in esse sono nascoste mille sfaccettature e mille sentimenti che via via accrescono il loro legame rendendolo speciale e unico. È proprio vero: non è Giovanni ad essere diverso, siamo noi che siamo tutti uguali.
Marta Santin