Natura maestra di vita. Ghiaccioli che salvano le mele

Con che cosa ti proteggeresti dal freddo? Se la tua risposta assomiglia a “maglioni di lana, coperte, cioccolata calda e pigiama di pile”, allora stai a sentire! Il freddo, in Val Venosta, si combatte con il gelo!
Si chiamano impianti di irrigazione antibrina e sono un sistema sperimentato già nel 1948-49 da Blasius Höller di Terlano (BZ). In pratica, si tratta di sfruttare il ghiaccio per difendere i meli in fiore dalle gelate primaverili: si irrorano i meli dall’alto con un velo d’acqua, questa forma attorno ai fiori uno strato di ghiaccio mentre il calore latente di solidificazione protegge i boccioli dal congelamento, per salvare il futuro raccolto.
La tecnica è molto diffusa in Trentino, ma anche in altre regioni d’Italia: le fotografie che popolano il web nel periodo delle gelate inattese lasciano a bocca aperta. Si tratta di vere e proprie sculture di ghiaccio, scrigni gelati che racchiudono preziosi fiori in bocciolo: il profumo della mela golden pizzica le narici ma ancora non è tempo di spiccare il frutto.
Se l’occhio gode dello spettacolo della natura capricciosa abbracciata dalla perizia attenta dell’uomo, non si può non pensare alla ricchezza che questa fatica conserva. Domani saranno mele succulente e croccanti, frutti generosi del lavoro tenace degli agricoltori. Perdere il raccolto per una notte troppo fredda sarebbe la rovina. E invece il freddo viene in aiuto.
È un po’ come dire che, a volte, non è combattendo ostinatamente le pieghe avverse della fortuna che ci si salva: in alcuni casi, la sorte avversa può essere modellata, piegata, lavorata in nostro favore. Quello che serve è ingegno e paziente osservazione. Natura magistra vitae!

Elisa Parise

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