E tu di che verde sei?

Il verde è energia controllata.
L’esuberanza contagiosa del giallo si stempera con la riflessione e la prudenza del blu e prende una direzione precisa: dal seme, lo stelo d’erba si srotola verso l’alto e la gemma sul ramo si schiude puntando al cielo. Il verde è vitale, generatore di quella vita che nasce proprio dalla mescolanza, dal vantaggio di non essere un colore puro.
Ci sono 16 tonalità ufficiali di verde, quasi tutte inconciliabili tra loro. Vestirsi di verde, tono su tono, è un’impresa.
Mescolare il verde lime con il verde oliva può funzionare nelle insalate, ma cromaticamente è un vero disastro. Mettere assieme il verde bandiera con il verde militare è una vera guerra, un pugno in un occhio. Il verde mela non si accorda col verde marcio, il verde acqua non sta bene con il verde felce.
E’ un colore intricato e contraddittorio; contiene tutto e il contrario di tutto: c’è la rabbia e la speranza, la fortuna e la rinascita.
Ogni età ha il suo verde.
Ci sono le corse infantili nel campo e le ginocchia strisciate d’erba delle prime cadute. Le tappe bruciate della giovinezza e il semaforo sempre verde ad assecondare la corsa. Il verde di un camice in ospedale, quello del fondo delle tasche vuote a fine mese.
Il green di una nuova consapevolezza, il verde acceso della parete che incornicia la finestra sul giardino della casa nuova.
Ad ogni fermata segue sempre una ripresa, una nuova partenza.
Il verde brillante di un prato dopo uno scroscio di pioggia non è mai, mai, lo stesso verde di prima. È questa la vera lezione del verde, in tutte le sue declinazioni.
Specchio del mio momento è il verde ottanio. Sta bene con il giallo ocra e il grigio dei capelli, con le essenze calde del legno, con la terracotta e la sabbia… e regala armonia. È un colore che si sposta verso il blu, che porta verso la calma e la riflessione, con i passi soppesati, fatti con gli occhi e il cuore ben aperti.
E tu, di che verde sei?

Martina Cappelletto

Lascia un commento