Quante volte vi siete sentiti dire “no, non si può fare, è impossibile” mentre nella vostra mente prendeva forma un’idea, un progetto ardito o un grande sogno?
La parola impossibile, letteralmente, significa “che non può compiersi né attuarsi”, ha il suono autoritario di una sentenza, qualcosa di definitivo e immutabile, un sapore amaro sospeso a metà tra la resa e la caparbia volontà di superare un confine invalicabile.
Impossibile, fino a quando qualcuno che si rifiuta di accettare lo status quo decide di raccogliere la sfida, perché niente è impossibile se lo si vuole veramente.
Questo deve aver pensato Francesca Jones, una ragazza inglese nata a Leeds, quando i medici le hanno detto che a causa di una malformazione genetica che la affligge dalla nascita, il suo sogno di giocare a tennis non si sarebbe mai potuto realizzare.
Francesca ha quattro dita per mano e un totale di sette dita nei piedi, tanta passione e una determinazione da gigante; a 20 anni è una tennista professionista, tra le 25 giocatrici più forti del suo Paese, e a gennaio si è qualificata al tabellone principale degli Australian Open. Mentre leggevo la sua storia l’ho immaginata a fine match vittoriosa e sorridente, con lo sguardo fiero di chi ha saputo spostare un limite in modo che altri possano crederci.
Ci sono molte persone che a dispetto di ogni pronostico riescono nelle imprese più impensabili e ogni volta mi chiedo quale sia la molla che scatta nelle loro menti nel momento in cui gli viene posto di fronte un muro.
Un sentimento di rivalsa nei confronti del destino? L’istinto di ribellione? La fatale attrazione nei confronti del proibito?
Quale che sia la spinta interiore, in ognuno di noi risiede la capacità di raggiungere qualunque obiettivo desiderato, è la forza di volontà il potere più grande che gli esseri umani possiedono, una fiammella vitale che va preservata, nutrita e allenata costantemente, la freccia più potente al nostro arco sia nei momenti di difficoltà che nelle sfide di tutti i giorni.
“La forza di volontà attraversa anche le rocce.”
Proverbio giapponese
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Monia Rossi