La vita è un dono inestimabile, un diritto inalienabile che ognuno dovrebbe rispettare. La natura, oltre ad essere intrinseca di vita ne è anche garante, ma, nonostante ciò, viene molto spesso oltraggiata.
C’era una volta una stupenda quercia, che con i suoi 15 metri di altezza sovrastava la città di Austin in Texas. Il suo tronco, di un metro e mezzo di diametro, era considerato un vero e proprio gioiello e riceveva continuamente gesti colmi d’amore: ogni giorno quattro persone alla volta lo circondavano incrociando le loro mani ed avvolgendolo in un caldo abbraccio. Con i suoi 600 anni di vita era simbolo di forza, resistenza e vigore. Si trovava al centro di un piccolo parco, l’unico rimasto in città, circondato interamente da grattacieli ed edifici. I cittadini lo custodivano rigorosamente e lo impiegavano come sfondo di eventi importanti: sotto i suoi rami pendenti venivano scambiati baci, fatte proposte di matrimonio e organizzati piccoli concerti.
Il 2 marzo del 1989 però qualcosa cambiò. Un uomo, mentre si trovava ai piedi della grande quercia, notò qualcosa di strano: la parte inferiore del tronco era cinta da erba secca e di colore giallo. Quell’avvenimento scosse gli animi dei cittadini, che si rivolsero a degli esperti. Così, dopo molti studi e ricerche, si scoprì che l’albero secolare era stato avvelenato.
Seguì un periodo di dolore e rabbia, durante il quale le persone si mostrarono sempre più interessate a salvare quel prezioso tesoro: molti lasciarono degli omaggi, altri biglietti o lettere in cui esprimevano la loro tristezza e la speranza di guarigione.
Malgrado una diminuzione della sua altezza, la quercia guarì e riuscì a sopravvivere.
Questa storia mostra due punti di vista e atteggiamenti differenti degli esseri umani nei confronti della natura: c’è chi assume un comportamento menefreghista, che in alcuni casi si trasforma in odio e c’è chi invece ne comprende l’importanza e ne ha stima.
Traspare inoltre la forza ed il potere della natura che, sebbene venga danneggiata, ha la capacità di difendersi e continuare la propria vita.
Proprio come hanno fatto gli abitanti di Austin, ognuno dovrebbe impegnarsi ad amare, tutelare e, in casi estremi, curare la natura, perché senza di essa non esisterebbe il mondo.
Giulia Fasan