New economy: le start up che amano il pianeta

Cambiare è possibile. Certo che lo è, a volte è una scelta necessaria.
Un sostanziale cambiamento è il pianeta a chiedercelo, oramai ne siamo tutti consapevoli. In fondo, le nostre, non sono altro che vecchie abitudini radicate da tempo che vanno sostituite con qualcosa di nuovo.
Giovani menti aperte al confronto, che guardano le cose con occhi diversi, consapevoli che le risorse che il pianeta ci offre siano un valore aggiunto da tenere in considerazione e utilizzare nel pieno rispetto del ciclo della vita.
Con questi presupposti due iniziative distinte mirano a ridurre drasticamente, e in futuro a eliminare completamente l’utilizzo della plastica da imballaggi, bottiglie e involucri di ogni tipo.
Sono entrambi progetti molto ambiziosi ma si sa che per i grandi sognatori nulla è impossibile.
La prima si chiama Just Water, al momento presente negli States e nel Regno Unito. Un’azienda nata dalla mente di Jaden Smith, figlio del famoso attore Will Smith, da sempre attento alla salute dell’ambiente.
L’intenzione è quella di occuparsi della produzione e commercializzazione di acqua eco-friendly, tutelando l’intera filiera, dalla salvaguardia della materia prima al packaging sostenibile.
Quest’ultimo in particolare è fatto per l’82% di materiali riciclabili, in gran parte carta e plastica derivante dalla canna da zucchero.
E se andassimo oltre? Se esistesse il “non packaging”? Un involucro che scompare nel momento in cui consumiamo il prodotto che contiene?
Nasce con il nome di Notpla la rivoluzionaria membrana vegetale composta dall’alga bruna, adatta all’uso alimentare sia per contenere salse, succhi o altri liquidi che per involucri per cibi da asporto. Questo tipo di imballaggio si biodegrada completamente in 4/6 settimane senza lasciare tracce nell’ambiente e può addirittura essere ingerito.
L’esperimento è stato più volte testato durante manifestazioni ed eventi sportivi, fornendo delle vere e proprie bolle d’acqua da far esplodere in bocca insieme all’involucro, eliminando così i rifiuti lasciati a terra in queste occasioni.
I due ricercatori londinesi inventori di questa membrana sono già riusciti a coinvolgere alcune aziende del comparto alimentare e stanno lavorando per creare imballaggi adatti ad altri settori come la ferramenta e il giardinaggio.
Se è vero che “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” come disse Eleanor Roosevelt, voglio pensare che, come un seme portato dal vento, queste prime esperienze possano arricchire il futuro di nuovi germogli.

Monia Rossi

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