Scorrendo svogliatamente le pagine di Instagram, mi sono imbattuto in una foto curiosa che inquadrava alcune panchine di una piazza di Burgas. Burgas è la quarta città in ordine di grandezza della Bulgaria e si affaccia sul Mar Nero.
Mi ha incuriosito la particolarità della forma scelta, quella di un libro aperto.
I libri sono degli oggetti che solitamente teniamo in mano invece in questo caso, fanno da seduta alle persone, ribaltando il punto di vista delle cose.
Mi piace l’idea che siano i libri ad accogliere le persone e non viceversa perché in fin dei conti lo fanno davvero.
Ho comprato libri per curiosità, a volte anche per una copertina particolare che mi aveva invogliato o su consiglio di qualche amico o recensione. In ogni caso era lui ad accogliere me.
I libri sono come le persone. Ci avviciniamo a loro, a volte con sicurezza, altre con titubanza e indecisione. Poi a casa o sul muretto nei pressi della libreria, quasi di soppiatto come fosse il primo bacio, piuttosto che in macchina, quando la curiosità non ci lascia tregua, apriamo la prima pagina e immaginiamo incuriositi come sarà. Se rimarremo delusi da quell’ incontro o magari colpiti per il resto della nostra vita. Tutti abbiamo un libro nel cuore che ricordiamo con affetto. Una cosa che faccio spesso è quello di leggere con un sottofondo musicale, un gruppo solitamente, sempre quello per tutto il libro. Riascoltando le canzoni anche dopo alcuni anni, mi ritrovo a rivivere le sensazioni e le storie narrate nel libro.
I libri ci fanno piangere, ridere, riflettere arricchendo le nostre vite proprio come le persone. Pagine che scorrono come il tempo, che scivola giorno dopo giorno e ci accompagnano per un periodo nella nostra vita. A volte ne rimaniamo delusi a volte invece ne scopriamo la grande bellezza gioendo della scelta e dell’opportunità avuta.
Mi piace pensare che i libri siano degli oggetti vivi che ci accompagnano come degli amici. Con i loro consigli, con le risate ed anche con le loro storie tristi, non sarebbero dei buoni amici se non lo facessero.
Alla fine come si suol dire: “chi trova un libro trova un tesoro”.
Michele Vida “Baudasch”