Una storia che apre una finestra dentro un mondo ai più sconosciuto: ci permette di osservare la quotidianità della vita all’interno di un carcere italiano, le celle, i corridoi, gli spazi condivisi; i rituali giornalieri a simulare un’esistenza libera, le alleanze, gli scontri, gli equilibri precari di una società in scala.
Cosa si prova ad andare in carcere da innocente? A scontare la pena al posto di un altro che contemporaneamente si gode la tua libertà ?
Il protagonista del libro è un giovane e brillante laureato in economia, un abile broker costretto a scappare dalla Tunisia perché ricercato per truffa a causa delle sue pratiche non proprio etiche. Arrivato in Italia, ironia della sorte, finisce in carcere per un reato che non ha commesso, a causa di uno scambio di persona orchestrato ai suoi danni da un parente inaffidabile.
In carcere si ritroverà, suo malgrado, invischiato in vicende poco chiare che coinvolgono sia guardie che carcerati e dovrà scegliere di nuovo da che parte stare, rischiando in prima persona per far emergere la verità.
La parte inaspettata del libro è la chiave comica con cui l’autore mette in scena la storia narrata; l’utilizzo sapiente di alcuni espedienti narrativi rendono la lettura divertente e scorrevole, un modo leggero per trattare temi non certo semplici e di grande attualità.
Davvero “per essere autenticamente liberi occorre conoscere il carcere”? È necessario provare la privazione di un diritto fondamentale dell’essere umano per apprezzarlo fino in fondo?
Buona lettura!
Monia Rossi