Credo sia capitato a tutti noi, durante la nostra vita, di attraversare dei momenti di sconforto nei quali ci siamo sentiti, smarriti, soli, spaventati. Come prigionieri in balia di eventi dei quali non siamo in grado d’incidere o modificare. Come marinai attendiamo che la tempesta cessi, aggrappandoci alle cime delle nostre vite, ai nostri famigliari, i nostri amici. E’ in questi momenti che sogniamo vite differenti, forse di essere noi stessi diversi. Evadiamo con la mente nell’attesa di spiccare il volo verso una meta lontana, un progetto che ci faccia spazzare via il ricordo e quelle sensazioni spiacevoli che abbiamo accumulato.
Ricordo una canzone di qualche anno fa, presentata da una brava cantautrice italiana, Paola Turci, nel San Remo del ’96 “Volo Così”.
“…E volo così, a braccia aperte tra le nuvole. Volo così, nell’aria tersa senza limiti. Volo nell’anima di queste notti tenere. Volo così perché è così che devo vivere. Volo nel cuore di chi ha voglia di sbagliare. Volo nel sole perché ho voglia di bruciare. Volo così…”.
Forse è ciò che ha pensato FB4. La sigla identifica un grifone della riserva regionale naturale del lago Cornino (www.riservacornino.it). I rapaci sono noti per coprire lunghe distanze ma, “Fibi” (mi piace dare dei soprannomi), ha sorpreso un po’ tutti. Nei primi di marzo il nostro eroe ha spiccato un volo davvero invidiabile che lo ha portato dalla riserva naturale in Friuli fino ad Albenga in Liguria.
In due giorni ha percorso l’intero arco alpino, sorvolando il lago di Garda, quello Maggiore, per fare sosta ai confini con la Svizzera nei pressi di Cannobio. Per poi proseguire sfiorando Torino dirigendosi verso il parco naturale delle Alpi Marittime ed ora, mentre vi scrivo, è sopra Albenga.
Certamente quando leggerete l’articolo si sarà spostato nuovamente ma il suo viaggio lo potrete seguire sul sito della Riserva del Cornino nell’area progetti.
Forse anche lui sentiva il bisogno di evadere e di vedere nuovi mondi, forse ha sognato il suo volo per mesi non possiamo certamente saperlo, di sicuro non starà cantando la canzoni della Turci ma gliela canto io per lui. Ma non possiamo che fare il tifo per lui ed invidiare la sua magnifica avventura augurando a tutti voi di fare un volo come “Fibi”.
Michele Vida