Lei è Cli. Chiara Beltrame per l’anagrafe di Padova ma la musica di questa giovane cantautrice ha fatto il giro del mondo con collaborazioni fino in Brasile. Grande svolta il 2015: a The Voice of Italy anche il grande pubblico incontra questa promessa della musica italiana.
Quell’anno è un vero e proprio crocevia per Chiara: dopo aver avviato nel 2008 con GRACEGroup laboratori di educazione musicale per bambini poveri in India, diventa testimonial per ADMO; ma soprattutto poco prima di apparire sugli schermi di Rai 2 arriva la diagnosi di endometriosi e il suo viaggio deve cambiare passo.
Come è cambiata la tua vita dopo la diagnosi? La malattia di cui parliamo non è semplicemente un ciclo mestruale molto doloroso. Si tratta di una malattia cronica e invalidante. Il palco chiede la presenza di tutto il tuo corpo e io non riuscivo a lavorare: accettare questo è stato per me molto difficile.
Inventavo delle scuse, mi nascondevo. Anche con le persone, ma soprattutto mi nascondevo a me stessa.
Qual è la difficoltà più grande che hai dovuto affrontare? Accettare la diagnosi innanzitutto.
Ma soprattutto accettare che non esista una cura: ad oggi non se ne conoscono le cause e le terapie non sono risolutive.
Come ti è venuta l’idea di parlare di te in modo così intimo e di metterci la faccia? Per il mio compleanno 2019 ho deciso di farmi un regalo: parlarne. C’è molta disinformazione su questa malattia e spesso le donne la sottovalutano. Ho regalato a me e a loro le giuste parole utilizzando il mio canale Youtube e un video a cui ho lavorato davvero molto. Ho ricevuto la soddisfazione di tanti messaggi di ringraziamento o di ragazze che hanno riconosciuto i sintomi e sono andate a farsi visitare: questo vale per me molto di più del numero di views.
Com’è oggi il tuo rapporto con la malattia? Non sono un’eroina, non mi piace stare male! Però questo lungo percorso mi ha insegnato a dare valore alle cose piccole ma essenziali. Ma soprattutto alla salute: è un bene prezioso e un diritto da tutelare. Ho rinunciato a delle occasioni di lavoro gratificanti ma il prezzo da pagare sarebbe stato troppo alto.
Se avessi la bacchetta magica, cosa vorresti realizzare? Tantissime cose! Sicuramente trovare una cura alle malattie, ma soprattutto qualcosa in grado di dare serenità alle persone.
Nei tuoi video, nelle stories, ti mostri anche in pigiama o quando non sei proprio in forma, eppure sorridi sempre. Che cosa ti porta il sole anche quando la giornata è storta? In realtà non sorrido sempre… nel mondo fittizio dei social io voglio portare verità e quindi non mi faccio problemi a mostrarmi in modalità non convenzionali. Ultimamente sto scardinando l’immagine di Cli solare allegra e colorata. È un viaggio quello che ti porta ad un atteggiamento capace di cogliere il positivo anche quando le cose vanno male: io sono ancora lungo il sentiero, ma quando sto male mi concedo di stare male e basta, senza aggiungere negatività.
Dai un consiglio a chi vive una grossa difficoltà. Prima di andare a dormire, con me stessa faccio un piccolo esercizio: penso a una cosa positiva della giornata. Ad esempio: sono viva! Credo possa essere un buon esercizio per tutti.
“Forse domani partirò” è il titolo di uno dei dieci pezzi di Clivis, il disco di Cli uscito il 13 dicembre 2019: un viaggio in cui spaziare tra cose anche piccole, ma così essenziali per la vita di ciascuno che non possiamo non sentirci incamminati lungo lo stesso percorso.
Elisa Parise