Siamo onde dello stesso mare

*“Adesso siamo a casa.

È portentoso ciò che succede

E c’è dell’oro, credo, in questo tempo strano.

Forse ci sono doni

Pepite d’oro per noi. Se ci aiutiamo.”

In questo tempo strano ognuno può scegliere se tirare fuori da sé tutto il peggio o tutto il meglio. Può decidere di far finta di niente e andare lo stesso in centro per l’aperitivo, può svuotare gli scaffali del supermercato o andare a sciare oppure può assumere comportamenti responsabili e solidali. Fondamentalmente, è quando la vita si fa dura che i buoni cominciano a distinguersi.

Non è facile far fronte ad emergenze che coinvolgono tutta la società ma qualcuno ha la sensibilità di capire che anche nell’emergenza non siamo tutti uguali e si attiva per dare una mano a chi ha difficoltà maggiori dettate dall’età o dalla condizione fisica.

E allora ecco che nei condomini appaiono i cartelli di chi si rende disponibile a fare spese e commissioni per anziani ed ammalati. Basta lasciare il recapito e preparare la lista della spesa e queste persone riceveranno l’aiuto di cui hanno bisogno. Piccoli gesti che non costano nulla se non qualche scampolo di tempo che ora non manca.

Allo stesso modo si attivano i gruppi di giovani volontari, a Piacenza e poi, via via, nelle altre città coinvolte. Anche alcune grandi catene di supermercati e piccoli esercizi commerciali attivano servizi di consegna gratuita a domicilio.

Non tutti si sono fermati, i servizi pubblici sono sotto pressione: bisogna trovare il modo di mandare avanti le cose rispettando le norme che cambiano ogni giorno.  Ma il sacrificio più grande è quello degli operatori sanitari e molte sono state le azioni di solidarietà a favore di medici e infermieri in prima linea. A Piacenza qualcuno si è ricordato di chi lavora con turni massacranti nella rianimazione della città offrendo 30 pizze. Anche questo un gesto piccolo ma significativo che poi si è ripetuto in molte città italiane assieme ai messaggi di ringraziamento e di sostegno sui social. Molte anche le donazioni di materiali di protezione (mascherine, guanti, occhiali) alcune da parte delle comunità straniere in Italia e di aziende cinesi. Gli imprenditori delle Marche hanno donato quindici respiratori nuovi, personaggi pubblici quali Giorgio Armani e la coppia Fedez-Ferragni hanno innescato raccolte fondi milionarie con donazioni sostanziose. I tifosi dell’Atalanta hanno devoluto alla lotta a Covid 19 60.000 euro derivati dalla mancata trasferta a Valencia per gli ottavi di finale della Champion League (partita poi vinta 4-3). Un piccolo gesto anche questo ma che riscatta il mondo del calcio e le pessime figure delle scorse settimane.

*“Una voce imponente, senza parola

Ci dice ora di stare a casa, come bambini

Che l’hanno fatta grossa, senza sapere cosa,

e non avranno baci, non saranno abbracciati.”

Non c’è solo la necessità di beni di prima necessità e di materiali sanitari, c’è un’altra emergenza da fronteggiare: la solitudine a cui siamo costretti a volte toglie anche la voglia di reagire ed essere positivi.

Ed ecco che spuntano bigliettini volti a rassicurare il prossimo, piccoli messaggi che assomigliano ad abbracci virtuali, a una mano tesa verso chi si sente impaurito. “Andrà tutto bene” è un messaggio che dà coraggio e forza per affrontare questo momento grigio, un raggio di sole che scalda il cuore di tutti. Si può essere insieme anche se a distanza di sicurezza e anche “Quelledeibigliettinigialli” si sono prodigate in tal senso riempiendo il centro di Pordenone di  pensieri positivi e lanciando l’invito sui social a fare altrettanto, a colorare le proprie bacheche di positività così come tanti bambini stanno disegnando arcobaleni di speranza da appendere fuori casa.

Solo le persone molto anziane hanno vissuto nel passato situazioni vagamente simili a questa, solo loro ricordano di averle superate. Per tutti gli altri questo tempo strano genera inquietudine e paura e quando ci si sente soli e fragili c’è bisogno di bellezza, c’è bisogno di senso e di sentirsi collegati al resto della comunità. In una parola c’è più che mai bisogno di cultura.

Sono molte le iniziative in questo senso: operatori culturali, educatori, scrittori e artisti si sono attivati con decine di iniziative.

I musei sono chiusi ma si possono visitare virtualmente su internet come il Museo egizio di Torino che ha messo in rete un virtual tour in 3D di una importante mostra archeologica.

Per combattere l’isolamento forzato, alcune librerie offrono il servizio di consegna dei libri a domicilio per chi è impossibilitato ad uscire di casa. Sulla pagina facebook di Bookadvisor si può trovare anche la mappa interattiva delle librerie che offrono questo servizio. Basta contattarle e il libro arriva direttamente a casa.

Gli scrittori mettono in rete letture tratte dai grandi classici o dai loro testi, le case editrici regalano e-book.

Anche Pordenonelegge ha chiesto ad alcuni amici scrittori e scrittrici di riconoscersi e unirsi nell’hashtag #iorestoacasaeleggo con #pordenonelegge. Attraverso brevi video della durata di un minuto, essi donano  i propri consigli di lettura e invitano altri scrittori affinchè i video consigli di lettura si moltiplichino in questo lungo momento di resilienza del nostro Paese.

Oltre alle attività didattiche svolte nelle aule virtuali, molti insegnanti di Scuole Materne e Primarie leggono fiabe e libri su Facebook e Instagram ai loro alunni per continuare a mantenere vivo il contatto e mitigare la solitudine. Con lo stesso intento, molte associazioni come “La Compagnia dei Mangialibri” di Fontanafredda,  pubblicano attraverso i canali social  una lettura al giorno per tenere compagnia ai più piccoli.

Internet è diventato in pochi giorni l’antidoto alla noia e alla solitudine.

Sul sito www.solidarietadigitale.agid.gov.it , si può trovare un lungo elenco di agevolazioni che permettono a tutti di connettersi  e di usufruire gratuitamente dei contenuti di piattaforme  streaming video, di abbonamenti ai giornali on-line o di app per scaricare libri interattivi per bambini.

*“A quella stretta

Di un palmo col palmo di qualcuno

A quel semplice atto che ci è interdetto ora-

Noi torneremo con una comprensione dilatata.

Saremo qui, più attenti credo. Più delicata

La nostra mano starà dentro il fare della vita.

Adesso lo sappiamo quanto è triste

Stare lontani di un metro”

Quello a cui non si può porre rimedio è la mancanza del contatto fisico, di un bacio, di un abbraccio che mancano più del pane, più di un farmaco. Quello che dovremo ricostruire domani, sarà lo sguardo privo della paura dell’altro, la voglia di andargli incontro senza timore. Ne saremo capaci? È nelle difficoltà che si vede la potenzialità dell’essere umano, da come le affronta, da come le supera, da quello che impara.

Ora stiamo a casa per proteggerci ma anche per un senso di responsabilità, di appartenenza e di rinnovato altruismo che nasce dalla consapevolezza che siamo onde dello stesso mare.
Quando usciremo da questo tempo strano dovremo ricordarcene.

*I brani della poesia sono tratti da “Nove marzo duemilaventi” scritta da Mariangela Gualtieri per “Doppiozero”

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