A forma di fulmine – Le luci della centrale elettrica

A tutto volume è la rubrica musicale della Gazzetta del Sole.
Ogni lunedì un membro della redazione proporrà una canzone che in qualche modo, secondo lui, contiene un messaggio che vale la pena ascoltare.

Perché una canzone è spesso una storia nascosta dietro un po’ di musica.

Titolo: A forma di fulmine
Autore: Le luci della centrale elettrica
Proposta da: Ruggero



TESTO
A forma di fulmine

Possiamo correre, possiamo andarcene
O stare immobili e lasciare tutto splendere
Possiamo prenderci, possiamo perderci
Dirci solamente cose semplici
Possiamo ridere e farci fottere
Ballare scoordinati e lasciare perdere
Possiamo credere, farci esplodere come armi
Solo chitarre elettriche
Possiamo illuderci, ballare stando fermi
E fare caso a quando siamo felici
Possiamo crescere ma ricordare per sempre
La tua piccola cicatrice a forma di fulmine

Poi continuare a vivere e non avere niente da perdere
Possiamo correre, non sapere cosa fare
Metterci in salvo e poi metterci a piangere
Possiamo leggere e non sapere niente
Guarire le ferite, sparare sulla gente
Cantare ninne nanne, scatenare guerre
Poi riparare ai danni, dare nomi alle stelle
Possiamo ridere, guardarci attraverso
Vedere al buio un aereo disperso
Possiamo vivere notti illuminate
Eterne promesse in fondo a piste sterrate
Possiamo fare mezze maratone
Per raggiungere il tuo cuore irraggiungibile
Poi continuare a vivere e non avere niente da perdere

Possiamo correre, essere grandine
In queste superpotenze debolissime
Possiamo costruire pace e grandi opere
Che prima o poi torneranno polvere
Possiamo andare sulle stelle piu lontane
Anche se le metropolitane sono circondate
Possiamo navigare a vista senza regole
Avere da vincere, niente da difendere
Possiamo illuderci, ballare stando fermi
E fare caso a quando siamo felici
Possiamo crescere ma ricordare per sempre
La tua piccola cicatrice a forma di fulmine
Poi continuare a vivere e non avere niente da perdere
Poi continuare a vivere
Poi continuare a vivere
Poi continuare a vivere
Poi continuare a vivere

Vasco Brondi – Le luci della centrale elettrica

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